Paulo Henrique Chagas de Lima, o più semplicemente Ganso, nasce a
Ananindeua il 12 ottobre del 1989. La sua trafila da calciatore arriva
ad una svolta quando, 15enne, viene scoperto dall’ex trequartista del
Barcellona Giovanni, che lo segnala immediatamente ai dirigenti del
Santos. Rapida trafila nel settore giovanile del club che fu di Pelè, e
poi subito spazio in prima squadra: i primi barlumi di classe nel
finale del Brasilerao 2009, la definitiva esplosione nel 2010,
nonostante i capricci di un ginocchio sinistro che l’hanno costretto ad
uno stop forzato di sei mesi in seguito ad un intervento chirurgico a
cui è stato sottoposto lo scorso agosto. Poco dopo l’esordio nella
Seleçao dei grandi, al fianco di Pato e Neymar contro gli USA.
Come gioca - Ci troviamo al cospetto di un numero
dieci di stampo classico, un tipico trequartista brasiliano. Grande
tecnica, passo felpato capace comunque di accelerazioni interessanti,
qualche limite in chiave tattica, a detta di molti Ganso è già pronto a
giocare in Europa. Fisicamente è ben strutturato e nei piedi c’è
talento puro, ingredienti che teoricamente lo mettono subito in
condizione di poter incidere anche in campionati più prestigiosi del
Brasilerao. La sua collocazione ideale in campo è nel ruolo di
centrocampista offensivo, alle spalle di un tandem di attaccanti o
anche in supporto ad una sola punta di ruolo.
A chi piace – Da tempo Ganso è sull’agenda dei
migliori club del continente europeo. In molti, ad alti livelli, si
sono accorti di questo ragazzo dalle movenze eleganti e dal talento
innato. In Spagna lo seguono con attenzione sia il Barcellona che il
Real Madrid: nello scacchiere tattico dei Blaugrana faticherebbe forse a
trovare sistemazione, le Merengues – come risaputo – preferiscono
investire su campioni già fatti. Piace anche in Inghilterra, in
particolare a Manchester United e Chelsea. Il salto dal Brasile alla
Premier League, in termini tecnico/atletici, è un po’ come passare dal
giorno alla notte. La giusta via di mezzo è rappresentata dalla nostra
Serie A: tra Milan e Inter sta andando in scena un derby di mercato
senza esclusione di colpi.
Dal Brasile – Per saperne di più su Paulo Henrique,
ci siamo affidati ad Andrè Baibich, collega di Goal.com Brasile che da
tempo ne osserva la crescita. Chi riuscirà a bruciare la concorrenza, a
quanto pare, farà un affarone: “Solitamente sono molto cauto nel
giudicare i nuovi talenti, perchè è davvero difficile prevedere a che
livelli arriveranno. Con Ganso è diverso. E’ pronto per il calcio
europeo. E’ pronto per essere uno dei migliori giocatori al mondo.
Impressiona perchè ricorda il classico numero 10, quelli che c’erano
una volta“.
Quando si parla di giovani non può mancare un paragone eccellente. Nel caso di Ganso, eccellente è il termine più adatto: “So
che può suonare come una forzatura, ma mi ricorda Zidane per il suo
modo di giocare e trasmettere una sensazione di facilità, come se fosse
la cosa più semplice del mondo. Semplifica tutto quello che fa
giocando ad uno-due tocchi, ha grande controllo e visione di gioco,
un’innata abilità nel mettere i compagni in condizione di segnare. E
dalla distanza può far male con il suo tiro“.
Non è tutto rose e fiori, però. A soli 21 anni, il gioiellino scuola
Santos ha già dovuto fare i conti con la sfortuna e le insidie che una
carriera da professionista può riservare: “Ecco, se proprio devo
sbilanciarmi individuando un problema, allora punterei la mia
attenzione sulla sua propensione agli infortuni. Le sue ginocchia hanno
già dato problemi in questi primi anni di carriera, se continueranno a
rappresentare un ostacolo potrebbe avere difficoltà nel mettere in
mostra tutto quello di cui è capace“. Fino ad oggi la sua classe è
stata più forte delle avversità. Per lo sbarco in Europa è solo
questione di tempo, Milano lo aspetta.