martedì 30 ottobre 2012

Bayern Monaco vs Bayer Leverkusen - Bundesliga 2012/13, 9/a giornata, 28/10/2012



La prima sconfitta in campionato del Bayern Monaco matura proprio tra le mura amiche dell’Allianz Arena con il successo del Leverkusen maturato nei minuti finali. Apre le marcature Kiessling al 42’, Mandzukic trova il pareggio al 78’, ma a tre minuti dalla fine Sam regala i tre punti ai suoi. I bavaresi non riescono a continuare la loro striscia di vittorie, le aspirine raggiungono il Dortmund al quarto posto in classifica.

Heynckes opta per il classico 4-2-3-1 con Neuer in porta, Badstuber, Dante, Boateng e Lahm a comporre i quattro di difesa; Schweinsteiger e Luis Gustavo formano la coppia di centrocampo, mente Alaba, Kroos e Muller si muoveranno alle spalle della punta Mandzukic. Ospiti in campo, allenati da Hyypia, con un 4-3-3 d’attacco che vede Leno tra i pali e in difesa Hosogai, Toprak, Wollscheid e Carvajal. Linea di centrocampo composta da Rolfes, Reinartz e Bender; formano il trio d’attacco Schurrle, Castro e il gioiellino Kiessling Dirige l’incontro il signor Florian Meyer.

Manchester City vs Swansea - Premier League 2012/13, 9/a giornata, 27/10/2012



Un Manchester City tutt'altro che brillante riesce a portare a casa tre punti al termine di una partita infinita, con 12 minuti di recupero nel secondo tempo, grazie a una magia di Tevez che stende lo Swansea e permette ai Citizens di chiudere con una nota positiva una settimana resa bollente dalla sconfitta subita contro l'Ajax che ha pesantemente compromesso il cammino europeo degli uomini di Mancini.

Mancini schiera in campo il City affidandosi al 4-4-2 con Kolarov avanzato sulla linea dei centrocampisti, mentre Clichy parte titolare sulla sinistra. Ancora panchina per Balotelli e Edin Dzeko, la coppia d'attacco è composta dai "piccoletti" Tevez e Aguero. 4-5-1 prudente per Laudrup che si affida a Michu unica punta, centrocampo foltissimo con Ki e Pablo Hernandez esterni alti e Routledge, Britton e De Guzman al centro.

lunedì 29 ottobre 2012

Rayo Vallecano vs Barcellona - Liga BVB 2012/13, 9/a giornata, 27/10/2012



Il Barcellona schiacciasassi non si ferma di fronte a un buon Rayo, cala la manita e stacca l’Atlético Madrid: cinque reti all’Estadio de Vallecas come cinque vittorie su cinque lontano dal Camp Nou. Un primo tempo che ha visto i padroni di casa intraprendenti, lascia spazio alla memoria di un secondo tempo dominato dalla capolista in lungo e largo. 

Quando i ‘marziani’ giocano così non ce n’è per nessuno, e la cavalcata per il titolo sembra sempre più una questione tra il Barcellona e la Madrid proletaria.
Ancora emergenza in difesa per Vilanova che deve fare a meno di Mascherano squalificato e nonostante il recupero in extremis di Alves preferisce puntare su Montoya a destra e Adriano al centro al fianco di Song, con Jordi Alba sull’altra sponda. Sulla mediana resta a riposo Iniesta mentre in attacco Pedro rileva Tello. Paco Jémez risponde con Amat in difesa al posto di Labaka (espulso settimana scorsa) e un 4-1-4-1 che ha in José Carlos, Leo Baptistão, Alejandro Domínguez e Piti i rifinitori dietro alla punta centrale Delibasic.

Nancy vs PSG - Ligue 1 2012/13, 10/a giornata, 27/10/2012



Allo stadio 'Marcel Picot', nel match valido per la decima giornata di Ligue 1, il Paris Saint Germain batte per 0-1 il Nancy e allunga momentaneamente in vetta alla classifica. Gli uomini di Ancelotti non offrono un grande spettacolo e, dopo un brutto primo tempo, si affidano al solito Ibra, che risolve la gara al 75' con un mancino piazzato sul primo palo.

Fernandez schiera il suo Nancy con un solido 4-4-1-1 per provare a soffocare il talento parigino Verratti in mezzo al campo. Pienamente recuperati il terzino Sami e il centrocampista Karaboue, è invece totale emergenza in attacco, dove i padroni di casa dovranno rinunciare a Bakar e Zenke, squalificati. Spazio allora a Mollo, che svarierà dietro la punta Moukandjo. Ancelotti, privo dell'infortunato Alex, recupera il giovane Sakho in difesa, in campo dal primo minuto. In avanti il tecnico di Reggiolo non rinuncia ai gioielli Menez, Pastore e Ibrahimovic. Sarà il promettentissimo Gameiro ad agire da punta centrale in assenza del brasiliano Nenè, out per infortunio.

Siena vs Palermo - Serie A 2012/13, 9/a giornata, 27/10/2012


Termina a reti inviolate il match del Franchi tra Siena e Palermo. Le due difese la fanno da padrone, il livello di qualità del gioco è molto basso, soprattutto nella prima parte di gara. Nel secondo tempo ritmi più alti, ma non basta. Difese sempre molto attente e numerosi errori di manovra del gioco, mentre Miccoli fallisce un'occasione da goal clamorosa. Pareggio che non serve assolutamente a nessuno. 

Le due squadre si schierano entrambe con il modulo a rombo. Cosmi sceglie davanti a Pegolo una linea difensiva composta da Neto Paci e Felipe; propone una linea mediana composta da Angelo, Vergassola, Bolzoni e Del Grosso, mentre Calaiò è la prima punta, sostenuto da Rosina e Zè Eduardo. Gasperini sceglie la classica linea difensiva composta da Muñoz, Donati e Von Bergen, Kurtic, preferito a Rios, agirà di fianco a Barreto in mezzo al campo, mentre gli esterni sono Morganella e Mantovani. Miccoli viene supportato dalla fantasia di Ilicic e Brienza.

Il punto di vista - La I.F.E. e la sua Serie A(rbitri)



La I.F.E. (Italian Football Entertainment) ha raggiunto finalmente l'apice tanto desiderato. La più grande forma di trastullamento ed impiccio italiana dopo la politica, nel pomeriggio di domenica 28 ottobre, ha raggiunto il suo momento di splendore.
Per quanto riguarda me personalmente la Serie A è finita ieri fino a data da destinarsi.
Quella di ieri è stata una giornata pessima, sportivamente parlando, perchè ha confermato ciò che sostengo da tempo
. Gli italiani seguono il calcio in maniera supponente, l'importante è vincere e basta, non importa come. "Il fine giustifica i mezzi" scrivevano pochi anni fa gli juventini per giustificare l'operato di Moggi.

Ovviamente il discorso esula e spazia rispetto alla sola partita di Catania, perchè su dieci gare giocate nel weekend la bellezza di 6 sono state falsate da arbitraggi indegni e questo è troppo per giustificare la cosa con la poche capacità dei nostri arbitri. E' evidentente che la Serie A è pilotata, segue un copione dove si sa già chi vince e chi andrà in Champions, chi va in Uefa e chi si salva. E' troppo evidente, e puntare il dito sugli arbitri è solo un modo per non individuare il vero problema. Gli arbitri sono il braccio, ma la vera colpevole è la Lega Calcio. A Catania si è vista una roba che nemmeno nei campetti di periferia, ma anche a San Siro sabato e ieri a Bologna si sono consumati scandali inaccettabili. Sempre per le solite. 

domenica 28 ottobre 2012

Wigan vs West Ham - Premier League 2012/13, 9/a giornata, 27/10/2012


A tutti, in ambito sportivo, capita di avere una bestia nera. Quella del West Ham è senza dubbio il Wigan. Infatti i Latics, ogni volta che incrociano gli Hammers, mettono in campo quel qualcosa in più che ne esalta lo spirito di abnegazione e la grinta che spesso mancano in altri frangenti. E' così anche nella giornata di sabato, dove alle 16 i biancoazzurri ospitano Sam Allardyce ed il suo West Ham. 

In un pomeriggio freschino, i londinesi cercano di continuare la loro buona striscia che ad oggi li candida come miglior neopromossa, e dopo la roboante vittoria in casa di sabato scorso, c'è bisogno della prima vera gioia anche in trasferta fatta eccezione del derby vinto contro il Qpr, che pur sempre Londra rimane. La squadra di Roberto Martinez invece punta tutto sul gruppo, perchè la sua squadra non ha prime donne come invece gli ospiti, quindi deve limitarsi a forgiare il carattere ai suoi ragazzi pur sapendo che fino alla fine si dovrà soffrire.

Newcastle Jets vs Melbourne Victory - A League 2012/13, 4/a giornata, 26/10/2012


Newcastle per incalzare il primo posto, Melbourne per scacciare la crisi.
L'anticipo di A League che mi concedo è quello del venerdì mattina tra Jets e Victory, match interessante che può assumere livelli standard decisamente alti.
I padroni di casa fino ad ora hanno collezionato sei punti, frutto di 2 vittorie ed una sconfitta; l'esatto contrario dei rivali di oggi, che hanno vinto all'esordio il derby contro il Western per poi perdere le seguenti due partite.

Prime novità nelle formazioni. I Jets cambiano modulo passando dal 4-2-3-1 ad un 4-3-3- con la principale novità di Griffiths spostato sulla destra al posto del giovane Virgili, devastante lo scorso weekend ma messo a riposo in luogo di un centrocampista in più. A dirigere le operazioni c'è sempre Zadkovich, il miglior centrocampista per redimento in queste prime giornate, affiancato da Wheelhouse e Kantarovski. Dietro difesa a 4 davanti a Birighitti, mentre davanti è Emile Heskey a fungere da vertice alto dell'attacco con il già cita Griffiths e Goodwin a girargli attorno.

sabato 27 ottobre 2012

QUESTA LA GIOCO IO - River Plate vs Boca Juniors


Torna il Superclasico in Argentina dopo un anno di assenza. Il River Plate di Matyas Almeyda ospita gli acerrimi rivali del Boca Juniors in una partita che si presenta come equilibrata e potenzialmente decisa solo da una giocata individuale. Le due squadre non passano un buon momento: il Boca è attardato dalle prima, ha collezionato 19 punti e da almeno un mese fa fatica a produrre gioco ed occasioni da gol. La Banda, dopo le goleade ad Arsenal e Godoy Cruz, si è fermata al Centenario di Quilmes battuta 1-0 dal Cerveçero e non si è mossa da quota sedici. Una defezione da entrambe le parti, con il River sempre alle prese con il dubbio Trezeguet: Almeyda continua a mandarlo in campo, il francese non ha ancora segnato. Maidana, colui che ha deciso l'ultimo derby appannaggio dei Millonarios, è fermo per infortunio così come il centrocampista Ledesma, degli Xeneizes.

venerdì 26 ottobre 2012

Dnipro vs Napoli - Europa League 2012/13, 3/a giornata, 25/10/2012


Nuova Euro-figuraccia del Napoli di Walter Mazzarri che esce dalla ‘Dnipro Arena’ con un'altra sconfitta in Europa League. Un 3-1 che non ammette rimpianti in campo (semmai ce ne sarebbero fuori dal rettangolo di gioco) e che la dice lunga sulle aspettative riposte dalla società in questa competizione: forse però qualcuno dovrebbe pensare anche ai tanti tifosi prima di mandare in campo una squadra totalmente allo sbando in Europa.
  
Napoli in campo con un inedito 3-4-2-1: in difesa davanti a Rosati ci sono Gamberini, Fernandez ed Aronica, in mediana Dossena e Mesto sugli esterni mentre in mezzo spazio a Donadel e Dzemaili con davanti Zuniga e Insigne a supporto di Vargas. La formazione ucraina invece si schiera con un classico 4-4-2 dove pesa l’assenza della stellina Konoplyanka e con il bomber Kalinic che non parte dal primo minuto. La fase offensiva passa per i piedi di Giuliano, mentre il peso dell’attacco è affidato a Seleznyov.

Young Boys vs Udinese - Europa League 2012/13, 3/a giornata, 25/10/2012


Classe 1987, nato a Buenos Aires. Dopo la serata di oggi, difficilmente Raùl Bobadilla verrà dimenticato dai tifosi dell'Udinese e in generale da quelli italiani. L'argentino, infatti, è stato il grande protagonista della vittoria Young Boys ai danni dei friulani. 

Sono i primi tre punti in Europa per lo Young Boys che torna a gioire a quasi un mese di distanza dall’ultima vittoria, con una prova più intelligente che convincente. L’Udinese, complice un vasto turn-over, esce dallo Stade de Suisse a testa bassa dopo l’impresa di Anfield, una sconfitta meritata contro l’avversario più morbido del girone può compromettere il proseguimento della competizione dal punto di vista psicologico, perciò sarà fondamentale battere gli elvetici al Friuli per poter continuare a sperare nella qualificazione.

I friulani si presentano a Berna con un 3-5-1-1 privo di Di Natale, che parte dalla panchina, e di Maicosuel (non iscritto nella lista Uefa), che vede invece Ranegie sperone offensivo e Fabbrini a ispirarlo. Di contro la squadra svizzera scende in campo con un 4-4-1-1 dove le ali Gonzalo Zárate e Nuzzolo vanno spesso ad allinearsi a Farnaud, e giocano per l’ariete argentino Bobadilla.

Panathinaikos vs Lazio - Europa League 2012/13, 3/a giornata, 25/10/2012


La Lazio pareggia ad Atene contro il Panathinaikos 1-1 ed è un risultato che lascia l'amaro in bocca. Apre i conti l'incredibile autorete di Seitaridis al 25': fatale il retropassaggio del difensore, con il portiere fuori posizione. Pareggio di Toche allo scadere, con gli uomini di Petkovic che calano vistosamente dal punto di vista fisico nel finale. 

Petkovic schiera il solito 4-5-1 con Bizzarri al posto di Marchetti tra i pali, difesa composta da Konko, Ciani, Dias e Cavanda. Il folto centrocampo è confermato con i titolarissimi di sempre: Ledesma regista davanti la difesa, con Hernanes e Gonzalez a supporto. Le fasce sono occupate da Candreva e Mauri, con Floccari che prende il posto di Klose nel ruolo di unica punta. Ferreira schiera i suoi con un 4-3-3. In porta Karnezis, la linea dei difensori è composta da Seitaridis, Pinto, Velazquez e Spyropoulus. Centrocampo dalla buona tecnica formato dallo spagnolo Vitolo, dal portoghese Zeca e dal baby Fourlanos. Il tridente offensivo è formato dal giovanissimo ivoriano Sissoko, dall'uruguaiano Bruno Fornaroli e da Christodoulopoulos.

Inter vs Partizan Belgrado - Europa League 2012/13, 3/a giornata, 25/10/2012


L'Inter esce da San Siro con 3 punti fondamentali in chiave qualificazione. Cassano e Coutinho si divorano molte occasioni, ma alla fine ci pensa Palacio a far saltare di gioia i tifosi nerazzurri, dopo che Handanovic aveva salvato alla disperata su Markovic. Buon Partizan Belgrado nel primo tempo, ma gli uomini di Vermezovic si sciolgono nella ripresa. 


Stramaccioni è costretto a rinunciare a Nagatomo, spazio quindi per Pereira. Turno di riposo per Zanetti, occasione quindi per Jonathan da titolare. In attacco Coutinho agirà da trequartista alle spalle di Cassano e Livaja. Vermezovic utilizza un atteggiamento più prudente rispetto al campionato, rinuncia al tridente e si schiera con un 4-2-3-1 in cui spicca Markovic, giocatore più talentuoso tra i serbi. 

giovedì 25 ottobre 2012

QUESTA LA GIOCO IO - Everton vs Liverpool


La giornata numero 9 di Premier League mette di fronte Everton e Liverpool, in un derby che mai come quest'anno si preannuncia acceso e pieno di insidie da entrambe le parti.
Ed è proprio con il derby del Merseyside che voglio inauguare una rubrichetta senza grosse pretenziali, che chiamo "Questa la gioco io".
In pratica analizzerò semplicemente i due undici che vengono dati come titolari nel match in questione più un giudizio sui tecnici, e proverò a ricavarne un risultato.

Intanto premettiamo la situazione di classifica, per renderci conto meglio di come arrivano le due squadre all'evento. L'Everton è quarto con 15 punti, frutto di 4 vittorie, 3 pari ed 1 sola sconfitta. Inoltre i Toffees, su otto uscite, hanno giocato sole tre volte a Goodison Park dove hanno vinto in due occasioni e pareggiato in una. Ben diversa la situazione dei Reds: dodicesimi a nove punti, i ragazzi Brendan Rodgers devono sfruttare il match per provare il rilancio nelle zone che contano. Come finirà?

African Cup of Nations South Africa 2013 - Sorteggiati i gironi a Durban, Sudafrica - Capo Verde gara inaugurale


Con il sorteggio di Durban del 24 ottobre 2012 si apre ufficialmente la ventinovesima edizione della African Cup of Nations, massima competizione africana per Nazionali che si svolgerà in Sudafrica dal 19 gennaio al 10 febbraio 2013.
Un'edizione quanto mai particolare, perchè per la prima volta nella storia - da quando ebbe inizio storicamente in Sudan nel 1957 - la manifestazione si ripete per due anni di fila. Il motivo è molto semplice: gli organizzatori, d'accordo con la FIFA, hanno deciso di non far più coincidere la competizioni in annate che comprendano anche i Campionati del Mondo.
Detto questo, va fatta un'altra precisazione, ovvero che l'edizione 2013 avrebbe dovuto essere giocata originariamente in Libia, ma i fatti degli ultimi anni (che nulla hanno a che fare con lo sport) hanno ovviamente portato la Federazione africana a cambiare il Paese ospitante.

Ma veniamo al piatto forte della serata, dove tra balli e celebrazioni sono stati sorteggiati i quattro gironi dai quali uscirà la squadra campione nella serata del 10 febbraio di Johannesburg. Le grandi assenti le conosciamo tutti: in prima fila l'Egitto ed il Camerun, ma anche Senegal e Guinea non prenderanno parte alla competizione dopo inattese e clamorose eliminazioni. Ciononostante ci si aspettano 20 giorni intensi e pieni di emozioni. Quelle che per esempio potrebbe dare l'esordiente Capo Verde, che dopo aver eliminato il Camerun avrà l'onore di incrociare le spade con i padroni di casa nella gara inaugurale del Gruppo A, che poi è quella che aprirà ufficialmente i giochi. 

Focus sul Levante, prossimo avversario del Twente in Europa League


L’età media più alta della Liga Spagnola e il parco giocatori di minor valore in termini economici a parità del Valladolid. Il Levante, club periferico di Valencia, è la prossima avversaria del Twente nel Gruppo L di Europa League. Dopo aver pareggiato con Hannover ed Helsingborg, i ragazzi di McLaren sono costretti ad andare a prendersi tre punti sul proibitivo territorio spagnolo, affrontando così una squadra che definire indecifrabile è un eufemismo. Per capire da dove arriva e cosa rappresenta il Levante bisogna per forza partire dall’ultima stagione, che ha portato gli azulgrana a conquistare inaspettatamente l’Europa. Partita con l’etichetta di vittima sacrificale, a Valencia si sono rimboccati le maniche e armati di una truppa tecnicamente mediocre hanno lavorato sul gruppo tirando fuori dal cilindro una stagione che non ti aspetti. Merito soprattutto del tecnico Juan Ignacio Martinez, 48 anni, abilissimo stratega ma soprattutto motivatore pazzesco. Il sesto posto del 2011/2012 è un suo capolavoro, perché portare una piccola società come il Levante in Europa League e piazzarla dietro ai soliti mostri sacri del calcio spagnolo è un impresa da meritare una statua perenne in centro città. Nonostante ciò, il momento attuale della squadra non è al massimo splendore: qualificatasi per la fase a gironi dopo lo spareggio strappato agli scozzesi del Motherwell (0-2 in Scozia e 1-0 in casa, entrambe vittorie), in campionato naviga a metà graduatoria nonostante la soddisfazione del derby strappato ai più celebri rivali del Valencia. In Europa League l’esordio è stato buono, con l’1-0 agli svedesi dell’Helsingborg firmato da Juanfran, ma alla prima trasferta il muro spagnolo si è sgretolato sotto i colpi dell’Hannover che si è imposto 2-1 ma avrebbe avuto la possibilità di dilagare con un po’ di precisione in più sotto porta. In ogni caso Levante – Twente è una sfida che si preannuncia equilibrata, sia per valore intrinseco delle squadre che per valori tecnici.

mercoledì 24 ottobre 2012

Fortuna Dusseldorf vs Bayern Monaco - Bundesliga 2012/13, 8/a giornata, 20/10/2012


Molto spesso in Italia giornalisti, tecnici e opinionisti parlano dell’aspetto mentale delle grandi squadre. Il Bayern Monaco lo scorso anno avrebbe dovuto fare il ‘Grande Slam’, ma la squadra di Heynckes non ha conquistato nessun trofeo. La Bundesliga e la Coppa di Germania li ha vinti il Borussia Dortmund, che ha battuto tre volte (su tre) i bavaresi. La finale di Champions League, giocata a Monaco di Baviera, i tedeschi l’hanno persa ai rigori contro il Chelsea. Chiudere peggio di così la stagione era difficile. Heynckes, lo scorso luglio ha detto che lascerà il Bayern alla fine della stagione. Mario Gomez, bomber favoloso, si è infortunato a inizio stagione e finora non ha mai giocato. Con un allenatore a termine, senza il centravanti e con tanti ricordi negativi c’era chi pensava ad un altro tonfo per il Bayern, che invece è riuscito a stabilire l’ennesimo record. Vincendo ieri 5 a 0 in casa del Fortuna Dusseldorf i bavaresi hanno vinto l’ottava partita consecutiva. Mai nessuno nella Bundesliga era riuscito a vincere le prime otto partite di campionato. Il croato Manduzkic e Luiz Gustavo hanno segnato nel primo tempo, Muller, autore di una doppietta, e Rafinha hanno reso pesante il passivo per la squadra di casa. 

Descrivere questa goleada non è facile avendo potuto vedere solo una sintesi di una decina di minuti. Ciò che è incredibile è la veemenza con la quale i bavaresi non hanno concesso nemmeno un tiro al Fortuna, dilagando ad ogni sortita offensiva soprattutto sugli esterni dove non c'è stata partita.

Ottimo match da parte di tutti, in particolare mi è piaciuta la grinta con la quale si è battutto Mandzukic come punta unica. Altra prestazione da sottolineare è quella di Rafinha, rinato da quando è rientrato in Germania. Evidentemente al Genoa non hanno saputo sfruttare la versatilità di questo elemento, capace di percorrere più chilometri di tutti, statistiche alla mano, in questa ottava vittoriosa uscita di campionato. 

Deportivo La Coruna vs Barcellona - Liga BVB 2012/13, 8/a giornata, 20/10/2012


Dalla noia del Bernabéu alla follia del Riazor. A La Coruña succede davvero di tutto. Bella, bellissima partita anche se i gol non possono e non devono mettere da parte preoccupazioni per un Barcellona irriconoscibile in fase di copertura. Quattro gol dal Deportivo sono tanti, troppi. Se poi andiamo a rivedere il come e quando ci rendiamo conto che mister Vilanova avrà non poco lavoro da fare per cercare di migliorare le cose. Va bene, mancano tutti o quasi, non c’è il talento, lo spessore di Puyol e Piqué. Non c’è la concretezza di Dani Alves ma le assenze non possono far franare completamente il Barcellona. Tito Vilanova l’ha ormai detto e confermato: c’è e ci sarà Song al fianco di Mascherano. E se non è lui, dentro Adriano ma guai a parlare del canterano Bartra. Queste le scelte del tecnico catalano ma una cosa è certa: così si va poco lontano. Il Barcellona ha il disperato bisogno di certezze in fase difensiva. Anche perché oltre la linea dei quattro c’è un portiere, Valdes, che non sembra proprio avere livello e continuità per sistemare le cose e dare, garantire sicurezza tra i pali. Senza punti di riferimento, giocatori di ruolo, il Barcellona crolla miseramente. E qualcuno perde la testa (vedi Mascherano e Valdes appunto).

PSG vs Stade Reims - Ligue 1 2012/13, 9/a giornata, 21/10/2012


Alla fine il Paris Saint-Germain porta a casa i tre punti col minimo sforzo. Sirigu e Gameiro risolvono la partita, il primo parando un rigore a Diego Rigonato e il secondo dirottando in porta un cross di Maxwell. Nonostante le assenze e l’impegno di Champions League i parigini mettono pressione all’Olympique Marseille che invece dovrà giocare domani. Lo Stade de Reims disputa un buon primo tempo ma crolla nel secondo confermando il mal di trasferta di inizio stagione, eppure la confortante posizione in classifica fa ben sperare in chiave salvezza. 

Ancelotti deve rinunciare a una folta schiera di uomini, oltre agli infortunati Bodmer, Cantôme, Lugano, Thiago Motta e Lavezzi, anche allo squalificato Verratti e opta perciò per un 4-4-2, senza peraltro rinunciare al turnover. Sulle ali Maxwell e Nené, in mezzo al campo Maduidi e Thiago Silva, rimpiazzato in difesa da Sakho, e in avanti Ibrahimovic e Gameiro, lasciando così a riposo sia Pastore che Ménez. Dall’altra parte Hubert Fournier sfodera il suo 4-2-3-1: la solita trequarti composta da Diego Rigonato, Daveuax e Glombard, a innescare Courtet, che sostituisce il titolare Fauvergue. 

Benjamin Inostroza: 1997 - Cile

Credito: redgol.cl

Nome:Benjamin
Cognome: Inostroza
Soprannome: El Chuky
Data di nascita: 31/03/1997
Luogo di nascita: Pedahuel (Cile)
Ruolo: attaccante
Squadra: Universidad de Chile
Altezza: 160 cm
Peso: 58 kg





Cile fucina di talenti. Vero. Ma l'Universidad de Chile è la squadra che più aiuta questa sorta di affermazione a far sì che, nel tempo, rimanga tale. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la sapiente mano di Jorge Sampaoli, la U si è imposta all'attenzione generale per via delle sue imprese al di fuori dai confini cileni. Una su tutte, la conquista della Copa Sudamericana 2011 che - come si è poi visto - ha regalato al grande calcio alcuni elementi davvero importanti.

Ma se affacciarsi alle cronache è difficile, figuriamoci affermarcisi. Al minuto 79 della partita di Copa Chile tra Universidad de Chile e Santiago Morning, Sampaoli manda in campo un ragazzino di 15 anni appena compiuti. Pochi secondi dopo, Benjamin Inostroza entra nella storia del calcio cileno segnando il gol più "giovane" di sempre a 15 anni e 5 mesi, con il suo numero 40 sulle spalle e con le lacrime agli occhi. Una gioia impensabile alla vigilia, che si materializza come un fulmine a ciel sereno. Nato a Pedahuel nel marzo del 1997, Inostroza venne reclutato nelle giovanili della U all'età di 11, quando una vecchia gloria del club - Sandrino Castec - lo tira fuori dalla sua scuola calcio personale. El Chuky, come lo chiamano a tutt'oggi, si fa subito notare fin da bambino e il grande salto sembra inevitabile fino a sfociare nella meravigliosa storia che abbiamo introdotto in precedenza.
Sembra però un predestinato, Benjamin, tanto che durante il 2011 la società, per proteggerlo da troppe attenzioni e flash, deve incollare all'attaccante una sorta di tutor per consigliarlo al meglio. In ambito giovanile Inostroza è conosciutissimo, e durante il campionato di categoria sbatte in rete ben 49 reti alternando tutti i fondamentali a disposizione di chi - si dice - diventerà un attaccante di razza. In questa stagione, in cui alterna i classici allenamenti con alcuni gettoni assieme ai grandi, Inostroza ha la definitiva opportunità di emergere grazie alla considerazione che lo staff di Sampaoli nutre per lui.

martedì 23 ottobre 2012

Valencia vs Athletic Bilbao - Liga BVB 2012/13, 8/a giornata, 20/10/2012



Non ci posso credere. Appena finito di vedere l'Eredivisie inizia Valencia - Athletic Bilbao. Vogliamo vedercela?

Innanzitutto partiamo dal presupposto che, al contrario dei più, considero la Liga uno dei campioanti più appassionanti del mondo sia a livello di tecnici che a livello dei giocatori. E sotto questo punto di vista, non è il caso di specificarlo, queste due squadre offrono il massimo. 

Appena parte lo streaming mi scorrono davanti le formazioni. I padroni di casa del Valencia sono pieni di riserve, e riservano la panchina a gente come Diego Lopez, Banega, Joao Pereira, Albelda, Guardado e Valdez mentre in campo ci sono Guaita in porta; Barragan, Ruiz, Rami e Mathieu in difesa da destra a sinistra; Tino Costa e Gago a schermo davanti alla linea difensiva con Jonathan Viera, Jonas e Bernat a supporto di Roberto Soldado.
Marcelo Bielsa rinuncia invece al solo Llorente, mandando sul terreno di gioco un undici di tutto rispetto. Davanti ad Iraizoz giocano Iraola a destra, Ekiza e Amorebieta centrali con Perez sulla corsia mancina. Iturraspe e De Marcos sono i due mediani difensivi, mentre sulla trequarti agiscono Herrera centralmente, Susaeta a destra e Muniain a sinistra. L'unica punta è Ariz Aduriz, che di solito gioca assieme a Llorente ma in questo caso ha il compito di fare reparto da solo.

Palermo vs Torino - Serie A 2012/13, 8/a giornata, 21/10/2012



Dopo l'inaspettata sconfitta in casa con il Cagliari, il Torino si prepara alla trasferta di Palermo parecchio incerottato per fare visita ad una squadra che ha sì iniziato male ma da due partite è affidata ad una nuova conduzione tecnica. Gian Piero Gasperini è infatti il nuovo tecnico rosanero, e contro il Torino ha l'obbligo di regalare ai tifosi tre punti per respirare nei meandri di una classifica boccheggiante.

I granata, come anticipato, arrivano senza parecchi pezzi da novanta: Ogbonna è fermo per i postumi di un risentimento muscolare, Glik è affaticato per il doppio impegno con la Polonia e parte fuori, mentre Darmian è squalificato e Santana infortunato. Ventura non rinuncia al suo 4-2-4 con Vives anarchico tra le linee e schiera in difesa l'inedita coppia centrale composta dall'uruguagio Rodriguez e da Di Cesare. A destra gioca D'Ambrosio, mentre a sinistra torna titolare Masiello. Basha, Gazzi e Vives completano la mediana con Cerci largo a destra e Meggiorini incaricato di rifornire Rolando Bianchi. 

Dall'altra parte Gasperini sceglie il 3-4-2-1 ma deve rinunciare a Miccoli e Brienza, che inizialmente si accomodano fuori. Davanti ad Ujkani si sviluppa così una difesa con Von Bergen e Munoz che assistono Donati, ormai considerato difensore centrale e principale protagonista in ogni ripartenza. Laterali a tutta fascia giocano Santiago Garcia a sinistra e lo svizzero Morganella a destra, con Barreto e Kurtic creatori di gioco e il giovanissimo Dybala di punta "rimorchiato" da Ilicic e Giorgi.

AZ Alkmaar vs NEC - Eredivisie 2012/13, 9/a giornata, 20/10/2012



La squadra delusione di questo primo scorcio di Eredivisie è senza dubbio l'AZ Alkmaar. Nel sabato olandese, che ci ha regalato anche un emozionante 3-3 tra Heracles e Ajax, io mi collego con Alkmaar per vedere se la squadra di Verbeek esce da una crisi che dura ormai da un mese, ovvero dall'ultima vittoria in campionato dei biancorossi.
Al AFAS Stadion arriva il Nec, che alla vigilia del match ha gli stessi punti in classifica dei locali: 9 contro 9, e in questa cortissima classifica una vittoria sarebbe oro per rilanciare una delle due.

L'AZ scende in campo con il suo solito 4-2-3-1, nel quale però mancano due giocatori fondamentali nell'asse centrale del campo. Infatti il bomber Altidore non ha recuperato dal duplice impegno con la Nazionale statunitense, e anche Wijnaldum è affaticato. Per lui panchina, ma il suo impiego si rivelerà un mezzo servizio. Davanti al gigantesco portiere costaricano Alvarado giocano Marcellis a destra, Gorter a sinistra e la coppia centrale composta dal capitano Viergever e Rejinen mentre a scudo davanti la difensa è il turno del dinamico Henriksen affiancare lo svedese Elm. Le fasce sono invece presidio di Gudmunsson e Beerens, con Berghuis trequartista e Booymans centravanti.
Dall'altra parte è un Nec abbottonato, quello che si presenta a questa trasferta, che si dipana sul terreno di gioco numericamente speculare all'AZ ma che spesso si trasforma in 4-5-1 tutto pressing e ripartenze. 

West Ham vs Southampton - Premier League 2012/13, 8/a giornata, 20/10/2012



La mia, nemmeno tanto malcelata, simpatia per il West Ham mi incolla al monitor per un match che sulla carta si preannuncia come chiuso o bloccato, ma che invece riserverà molte soddisfazioni agli Hammers. West Ham e Southampton scendono in campo per una partita che sulla carta ha il sapore di scontro salvezza. Una salvezza che, per due squadre come queste, sarebbe importantissima per gettare le basi del prossimo futuro che per una neopromossa sono fondamentali.
In realtà in campo i valori sono leggermente diversi, perchè ai Saints manca perfino il fiore all'occhiello del mercato - Gaston Ramirez - mentre i Martelli hanno proprio nel reparto centrale il reparto più forte. A tratti formidabile.

domenica 21 ottobre 2012

IL PUNTO DI VISTA - Quando un coro smuove l'Italia (a seconda di chi lo canta)



Come da titolo, prendo spunto dalla partita di ieri dell'Armando Picchi dove si sono registrati dei cori - secondo quanto riportato dai giornali - che avrebbero tirato in ballo il povero Piermario Morosini, morto d'infarto a Pescara più o meno un anno fa.

Io personalmente, lo ammetto, ho un debole per i Butei.
Sono allineato alle loro posizioni politiche, condivido i cori contro Padre Pio (volti a smascherare l'ignoranza italiana), provo indifferenza per il loro gesto dell'aeroplano perchè chi lo fa è uno che dimostra poca intelligenza, però mi fermerei tutta la vita a prendermi una birra e far nottate insieme con loro piuttosto che con altre tifoserie. E condivido il loro modo, anche brusco, di smascherare l'ipocrisia dell'italiano medio pronto a scandalizzarsi quando le cose non le vive in prima persona. Pronto a sparare giudizi a nastro, che spesso si rivelano stronzate.
I veronesi sono stati e son sempre così: irriverenti, goliardici, anche profondamente stronzi in alcune circostanze (torno all'aeroplanino) però son così, han pagato e pagano in prima persona e non frignano come altri.
Hanno il coraggio delle proprie azioni, non son come altre tifoserie (vedi quella partenopea) per anni incensata come quella più corretta quando erano i primi a portare le lame.
Ricordo i tempi di un gemellaggio sentitissimo, son vent'anni che se c'è occasione ce le suoniamo senza misericordia (ricordo un Torino - Verona 5-1 con loro che arrivano sotto la Maratona).
Li rispetto.
Rispetto anche i ragazzi dell'Hellas con i quali mi son fatto una pancia di risate su diversi forum, perchè sono talmente alla buona, genuini, che ogni post mi faceva scassare dalle risate.

Premesso questo, condanno profondamente l'esagerazione di ieri: Morosini è un ragazzo come tanti morto per caso, davanti a tutti. E l'immagine di Morosini, a mio parere, è toccante in virtù del fatto che tanti altri magari hanno vissuto sulla loro pelle ciò che è successo a Piermario. E vi assicuro che non è una bella cosa. Purtroppo la memoria di Piermario, ancora prima che dai Butei, è stata infangata dalle migliaia di persone (squallide) che lo dipingono eroe senza nemmeno conoscerlo se non da quello stramaledetto giorno. E questo fa ancora più male di un coro e di qualche "buu" - secondo tanti - razzista.
Questa vicenda, infine, fa notare come ancora una volta in Italia si facciano le solite differenze a seconda di chi è coinvolto nella faccenda. Non ci si scandalizzò quando a Livorno esposero "10, 100, 1000 Nassirya", non ci si scandalizzò quando - sempre a Livorno - si fischiò l'inno nazionale. 

Chiedetevi perchè, e poi mettetevi nei panni dei Butei.
 

Tottenham vs Chelsea - Premier League 2012/13, 8/a giornata, 20/10/2012



Torna finalmente la Premier League, e a freddo la giornata numero 8 mi propone un derby londinese da copertina. A White Hart Lane scendono in campo Tottenham e Chelsea, con i padroni di casa alla disperata ricerca di rilancio dopo le ultime opache prove mentre i Blues mai come quest'anno sono una seria candidata per il titolo. A mio parere questo match potrebbe dirci di più anche sul prossimo futuro di Andres Villas Boas, dato che il "Nuovo Mou" ha palesato fino ad oggi alcuni limiti tattici che ancora non è riuscito a limare.

A parte va premesso che io sono un estimatore di AVB, e lo reputo - in prospettiva - un innovatore. Ma oggi forse ha impostato la gara troppo blandamente, e i campioni del Chelsea non si sono fatti pregare. Spurs che scendono in campo con una formaziona rigonfia a centrocampo, dove cinque uomini si occupano di interpretare le due fasi. E questo Tottenham - Chelsea passa tatticamente proprio dai due reparti centrali. Davanti a Friedel, il tecnico portoghese sceglie Walker, Caulker, Gallas e Vertonghen (un peccato non vederlo centrale) mentre i tre centrali di centrocampo, che battaglieranno con i tre funamboli del Chelsea, sono Sandroe huddlestone che si avvalgono spesso dell'aiuto dell'islandese Sigurdsson con Dempsey, inspiegabilmente relegato a fare il lavoro sporco a sinistra, e Lennon esterni. Davanti Defoe: solo, isolato, mal servito.

sabato 20 ottobre 2012

Newcastle Jets vs Central Coast Mariners - A League 2012/13, 3/a giornata, 20/10/2012



Anche se all'inizio non lo avrei mai immaginato, l'appuntamento fisso con la A League australiana è ormai un piacevole momento. Nel primo anticipo del sabato, come antipasto del derby di Sidney, c'è un Newcastle - Central Coast molto interessante per due motivi.
Il primo è che Newcastle mi ha destato un'ottima impressione la settimana scorsa quando ho visto dei ragazzi all'opera davvero interessanti; la seconda è più curiosità, curiosità di vedere per la prima volta i Mariners che negli ultimi due anni hanno sempre ben fatto.

Partiamo dall'inizio, ovvero dall'argomento che più mi preme: i giovani. Ce ne sono da entrambe le parti, e oggi - per chi avesse avuto la mia stessa pazza idea - se ne sarebbe accorto. Partiamo dai locali, che scendono in campo con il solito 4-2-3-1 e schierano dall'inizio i due gioielli esterni d'attacco. Infatti Goodwin e Virgili sono due ragazzi che possiedono dei fondamentali importanti, che abbinati alla loro sfrontatezza dettata dalla giovane età li porta ad essere a tratti devastanti. Soprattutto Virgili, che gioca un match straordinario condito da un assist al bacio per Heskey, anche lui tra i migliori e al secondo centro stagionale. Dall'altra parte c'è il portierino Ryan, classe 1992 e destinato a diventare un uomo mercato nei prossimi anni. Molto, molto talentuoso anche il trequartista numero 10 Rogic, uomo schierato tra le linee di un 4-3-1-2 con una pecca però importante. Ai Mariners manca un uomo d'ordine dietro, davanti alla linea a quattro difensiva, cosa che Zadkovich fa benissimo dall'altra parte, ma nonostante ciò sono proprio i Central Coast a giocare il miglior calcio per lunghi tratti. Purtroppo, e questo va detto, rinunciare al talento di Ibini Isei  dall'inizio ha portato gli ospiti a faticare sottoporta dato che sia McBreen che Sterjovski giocano generosamente ma troppo lontani dall'area dei Jets.

venerdì 19 ottobre 2012

Melbourne Victory vs Adelaide United - A League 2012/13, 3/a giornata, 19/10/2012



Senza di me i Victory non riescono a stare. Scherzi a parte, il palinsesto calcistico australiano mi propone - per la terza settimana di fila - la franchigia di Melbourne, che dopo l'esordio in casa vittorioso (1-0 nel derby), la settimana scorsa è andata a Brisbane incassando ben 5 reti e affondando sotto i colpi di Berisha e compagni. Va detto, per completezza, che nonostante l'esordio vittorioso i Victory ad oggi non mi hanno ancora convinto sull'aspetto tattico.
Contro Adelaide, che abbiamo visto vincere la scorsa settimana con i Sidney Wanderers, si preannuncia una partita avvincente e particolare soprattutto per gli interpreti in campo.
Infatti troviamo un sacco di giovani interessanti sul terreno di gioco, basti pensare - nei padroni di casa - al difensore Milligan, al terzino Franijc, a Flores o a Marco Rojas mentre negli ospiti c'è grande attesa per Dario Vidosic, trequartista classe 1987 che viene seguito da alcuni club europei.

Melbourne rimane fedele al 4-3-3 delle scorse due uscite, e Postecoglou manda in campo per la terza volta di fila lo stesso undici che vede come titolare. La chiave è il numero 2 Foschini, schierato come mediano davanti alla difesa con Franjic a destra e Traorè a sinistra, mentre in mezzo sono Milligan e Lejier a "sportellare" con l'argentino Neumann, unica punta di Adelaide. Con Celeski e Guilherme mezze ali di contenimento, è il tridente d'attacco a portare pericolosità con la velocità di Rojas e l'astuzia del veterano Archie Thompson, in gol con la Nazionale dei Socceroos proprio nell'ultima uscita di martedì, a Doha contro l'Iraq. Adelaide, come anticipato, si affida a Neumann di punta e lascia fuori inspiegabilmente Marcelo Carrusca, talento argentino ex San Martin, utilizzato nuovamente a match iniziato. La cerniera centrale degli ospiti, che si sviluppa sull'asse Malik - Vidosic è quella che permette ad Adelaide di iniziare con una marcia in più, dato che sulle fasce il duello è nettamente appannaggio di Melbourne. Traorè, contrariamente al degrado di Brisbane, stavolta è davvero un pendolino inesauribile e punta il fondo spesso e volentieri mostrando un'intesa mica male con Rojas. Chi si ritrova avulso dalla manovra è il centravanti Flores, ma è giovane e deve adattarsi a certe dinamiche di gioco.

Amichevole Internazionale: Kenya vs Sudafrica, 16/10/2012



Con tutto il ben di Dio che offriva il programma delle Nazionali, mi sono ritagliato uno spazio per un'amichevole che ai più non dirà nulla ma che per me era ricca di spunti interessanti. Verificare l'evoluzione delle scuole calcistiche africane è uno dei miei interessi calcistici preferiti, e allora sì che Kenya - Sudafrica assume contorni stuzzicanti per un calciofilo accanito come me.
Il primo miracolo si materializza nel prepartita, quando trovo uno streaming che stranamente non sembra dare problemi, ma alla lettura delle formazioni succede una cosa che avrei dato per scontato che non succedesse.

A margine va detto che ho un debole per il centrocampista del Celtic Glasgow, Wanyama, e che mi sarebbe piaciuto vederlo in azione nel Kenya. Invece, da cosa riesco a carpire in telecronaca, il fratello minore di McDonald Mariga (altro assente di lusso) non parte nemmeno in panchina a causa di una botta subita la settimana scorsa sempre con la nazionale che gli ha permesso di rientrare anzitempo in Scozia.
Alla lettura delle formazioni devo ammettere che rimango titubante, perchè il Kenya presenta un undici più che altro sperimentale con il capitano Dennis Oliech, che ricordo per il passato in Francia nell'Auzerre, unica bocca da fuoco là davanti. Dall'altra parte c'è invece il Sudafrica che ospiterà la prossima edizione della Coppa d'Africa, che in quanto a singoli mi delude parecchio. L'assenza più pesante, a mio avviso, è quella del centravanti Ramagalela dei Black Leopards, un gigante classe '89 che ho avuto modo di vedere in azione più volte e che ha ottimi mezzi fisici per sfondare.

giovedì 18 ottobre 2012

Jim Varela: 1994 - Uruguay



Nome: Jim Morrison
Cognome: Varela
Data di nascita: 16/10/1994
Luogo di nascita: Montevideo (Uruguay)
Ruolo: centrocampista centrale
Squadra: Penarol
Altezza: 175 cm
Peso: 73 kg

Il Penarol è scuola di alto calcio, e storicamente - nel club aurinegro - sono passati fior fior di giocatori che in seguito hanno fatto le fortune di club di valore assoluto. Se andassimo a scavare, troveremmo uomini del calibro di Rodrigo Maspoli, di Alcides Ghiggia, di Obdulio Varela, di Juan Alberto Schiaffino. Più recentemente, dopo anni di anonimato, la cantera del Manya è tornata a far sognare la Barra Amsterdam con una stuola di nuovi talenti in rampa di lancio. Si è iniziato con Gaston Ramirez, passato al Bologna, e poi si è continuato sulla giusta via con Sebastian Cristoforo - classe 1993 - e Juan San Martin, attaccante classe 1994 che sta segnando a raffica nelle giovanili. E' proprio su di lui che si scommetteva, quando si parlava di chi sarebbe arrivato in prima squadra precedendo tutti gli altri 18enni.

SUDAMERICA, Road to Brazil 2014 - Bolivia vs Uruguay, 10/a giornata, 16/10/2012



Questo colpo sarà tosto da assorbire. Sarà tosto, perchè perdere 4-1 in Bolivia ci potrebbe anche stare a condizioni normali per via di questioni che esulano dal campo di gioco (ad esempio l’altitudine). Per questo Uruguay però non deve starci: infatti gli uomini di Tabarez, che avrebbero dovuto presentarsi a La Paz pieni di rabbia ed affamati più che mai, si lasciano sopraffare senza colpo ferire da un avversario sì generoso, ma mai trascendentale. 

LE PAROLE DEL MAESTRO - E’ un Tabarez spento quello che si presenta davanti ai microfoni a fine gara. Un Tabarez che sta cercando risposte forse inesistenti. “Sono deluso e nello stesso tempo arrabbiato, sia con me che con i ragazzi. Forse è ora che io non mi faccia più condizionare da ciò che alcuni di loro combinano con le squadre di club e faccia scelte più ragionate volte a migliorare il gruppo“. Parole dure, che si aggiungono ai complimenti per l’avversario: “Hanno giocato una grande partita – ha chiuso Tabarez – ed è giusto rendere merito anche a loro“. 

SAUCEDO PROTAGONISTA - E’ la tripletta di Carlos Saucedo, trequartista boliviano, a confinare la Celeste nei meandri dell’inferno. Il numero 19 apre le danze dopo soli cinque minuti deviando un pallone “sporco” verso la porta di Muslera e, dieci minuti dopo, serve a Mojica il pallone del 2-0. Nella ripresa Saucedo affonda definitivamente l’Uruguay con una doppietta, mentre il gol di Luis Suarez all’80° è la prima vera occasione – e l’unica – prodotta dalla compagine Charrùa nell’arco dei novanta minuti. Troppo poco per chi negli ultimi due anni si è rivelata come la miglior Nazionale sudamericana. La classifica ora si complica, perchè se la Bolivia si rilancia pur nutrendo poche speranze anche per il quinto posto, l’Uruguay è incalzato dal Venezuela, bloccato in casa sull’1-1 dall’Ecuador. 

TABELLINO 
Bolivia: Sergio Galarza; Ronald Raldes, Edward Zenteno, Luis Gutiérrez; Marvin Bejarano, Alejandro Chumacero, Gualberto Mojica, Rudy Cardozo, Pedro Azogue; Carlos Saucedo y Marcelo Moreno. DT. Xabier Azkargorta 

Uruguay: Fernando Muslera; Maximiliano Pereira, Mauricio Victorino, Andrés Scotti, Álvaro Pereira; Álvaro González, Arévalo Ríos, Walter Gargano, Cristian Rodríguez; Diego Forlán y Luis Suárez. DT. Oscar Washington Tabárez 

Gol: 5´ Saucedo (B), 25´ Mojica (B), 50´ Saucedo (B), 55´ Saucedo (B), 80´ Suárez (U)

AFC, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - Oman e Iran sorprendenti, Uzbekistan e Australia corsare. E il Giappone


Con il Giappone ai box , complice il turno di riposo, in Asia si torna in campo per le qualificazioni a Brasile 2014. La situazione dei due gironi è abbastanza equilibrata, e in questa tornata dove sia i nipponici che il Libano erano forzatamente seduti ci si aspettava alcune risposte da nazionali blasonate come Australia e Corea del Sud.
Risposte che in effetti arrivano in maniera contrastante.

Partiamo dal match più intigante del programma, che vede opporsi Iraq e Australia sul campo neutro di Doha in quanto Baghdad e dintorni, ad oggi, non vengono ritenuti adeguati per una sfida di questo calibro. I padroni di casa hanno un allenatore di prima fascia come Zico, e sia tatticamente che tecnicamente, propongono un calcio interessante soprattutto nel primo tempo quando vanno vicini al gol in diverse occasioni. Decisivo il portierone dei Socceroos, Mark Schwarzer, bravo ad opporsi agli avanti locali in ben due occasioni. Nella ripresa è un contropiede finalizzato da Abdul Zahra a sbloccare la contesa facendo clamorosamente pendere la bilancia sul fronte Iraq, ma proprio quando il match sembra incanalarsi su certi binari, Tim Cahill trova la forza per segnare in bello stile l'1-1 che rianima i gialloverdi. Osieck, che meriterebbe un capitolo a parte per le convocazioni, butta dentro tutti gli attaccanti che ha e da uno spunto sulla sinistra di Tommy Oar arriva la zuccata vincente di Archie Thompson, una boccata di ossigeno non indifferente per una squadra in evidenti difficoltà.

CONCACAF, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - Avanti tutte le grandi: il Messico guida la truppa verso il Brasile



Sorprese, goleade e tantissime emozioni nell'ultima giornata della seconda fase delle qualificazioni ai Mondiali 2014 della zona Concacaf. C'è voluto fino all'ultimo minuto dell'ultima tornata per avere un quadro completo di chi andrà a giocarsi i tre posti per Brasile 2014 e chi - con il quarto posto - andrà a spareggiare, ma seguire questa fase è stato ampiamente ripagnate.
Messico, Usa, Honduras, Costarica, Giamaica e Panama staccano il pass per il raggruppamento finale, e a marzo del 2013 inizieranno a darsi battaglia fino a fine del prossimo anno.

GRUPPO A, GIAMAICA DI RECUPERO - La prima sorpresa arriva proprio dal Girone A, dove assieme agli Stati Uniti è la Giamaica che, contro ogni pronostico, si qualifica a discapito del Guatemala, rimasto con un pugno di mosche in mano dopo aver offerto a tratti un bel calcio, molto produttivo e pragmatico. Ma la selezione guatemalteca cade sotto i colpi di un Usa costretto a mettere sotto chiave la qualificazione con tre punti, passando oltre al vantaggio ospite arrivato in avvio grazie al bomber Ruiz. A pareggiare la gara è il difensore Carlos Bocanegra, mentre poco dopo è il centrocampista Dempsey che con una doppietta scrive i titoli di coda al match; il tutto mentre a Kingston la Giamaica seppellisce di gol Antigua, rifilando alla piccola realtà caraibica un 4-1 senza interpretazioni. Di Philips, Nosworthy e Richards (doppietta) le reti del trionfo giamaicano, che culmina con la festa finale tanto attesa quanto inaspettata.

CONMEBOL, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - La Colombia riposa, le altre si annullano: Argentina, allungo decisivo verso il Brasile



Allungo fondamentale per l'Argentina, che battendo 2-1 il Cile mantiene salda la prima posizione del girone sudamericano in vista di Brasile 2014. Approfittando del riposo della Colombia, l'Albiceleste saluta la truppa e porta a tre i punti di vantaggio sulla seconda, l'Ecuador (fermato sull'1-1 in Venezuela), mentre dal quinto posto - valido per gli spareggi - i punti sono addirittura otto. Ancora sconfitto l'Uruguay, che cade ai 3600 mentri di altezza dell'Hernando Siles contro una Bolivia tenace trascinata dal fantasista Saucedo, autore di tre dei quattro gol che affossano Tabarez ed i suoi soldati. Si rilancia il Paraguay, battendo 1-0 il Perù.

CILE 1-2 ARGENTINA (90' F. Gutierrez; 18' L. Messi, 21' G. Higuain)
Senza freni. L’Argentina va, trascinata dai suoi tenori, batte anche il Cile e, con un vantaggio di 8 punti sulle quinte classificate – Uruguay, Venezuela e la stessa Roja – prenota un biglietto per i Mondiali brasiliani. Troppo forte, l’Albiceleste di Sabella. Per tutte le altre sudamericane.
Non è difficile immaginare chi sia andato a segno, all’Estádio Nacional di Santiago. Esatto, Lionel Messi. Che con la rete dell’1-0 segnata al 28′ del primo tempo, dribbling soave e sinistro chirurgico, eguaglia il record di Gabriel Omar Batistuta: 12 gol nel 2012 con la maglia albiceleste, quota che l’ex fiorentino aveva raggiunto nel 1998. Gol utile a spegnere i fuochi cileni, anche se pure l’Argentina aveva avuto le sue chance con Di María e Agüero. Gol che apre la strada all’esondazione: 3 giri di lancette più tardi va a segno anche il Pipita Higuaín, che si traveste da Messi e fa fuori mezza difesa avversaria, accentrandosi da destra e battendo Pinto con un sinistro all’incrocio opposto.
Cile tramortito dal doppio svantaggio, francamente esagerato. E incapace di abbozzare una reazione degna di questo nome. Tanto possesso palla per gli uomini di Borghi, ma poche idee offensive. E così, qualcosa di veramente concreto da parte dei padroni di casa si vede soltanto al 90′: Felipe Gutiérrez controlla in area argentina e col sinistro piega le mani a un Romero sorpreso e non irreprensibile. Ma non c’è tempo per pensare a una rimonta. Vince l’Argentina, che conquista la vittoria numero 6 su 9 partite disputate e si porta a quota 20, al riparo da sgradite sorprese. Mentre per Claudio Borghi, contestato ct di un Cile in crisi, la fiducia pare essere definitivamente finita.

mercoledì 17 ottobre 2012

African Cup of Nations South Africa 2013 - Ecco le sedici Regine d'Africa tra sorprese ed esclusioni eccellenti



Algeria, Angola, Burkina Faso, Capo Verde, Congo DR, Costa d'Avorio, Ethiopia, Ghana, Mali, Marocco, Niger, Nigeria, South Africa, Togo, Tunisia e Zambia.
Sono queste le sedici "Regine d'Africa" che dal 19 gennaio al 10 febbraio del 2013 si contenderanno la ventinovesima edizione dell'African Cup of Nations, che si disputerà nel Sudafrica ancora fresco dei ricordi mondiali che hanno portato alla ribalta questo magnifico Continente.

La sede sudafricana è comunque una sorta di ripiego per la CAF, che in precedenza aveva designato la Lybia come Nazione ospitante ma ben presto si è dovuta ravvedere a causa dei violenti dissidi interni al Paese che hanno portato - come epilogo - alla caduta del regime di Gheddafi. Spazio al Sudafrica dunque, che così vede di punto in bianco anche la propria Nazionale qualificata di diritto nella speranza che il 2013 segni una rinascita sotto il profilo calcistico dei Bafana Bafana.

LE GRANDI ESCLUSE - Come ogni volta quando sono gli spareggi a decretare un verdetto, le sorprese di certo non mancano. E fa impressione vedere, tra le escluse, squadre del calibro di Camerun, Egitto, Guinea, Senegal e Gabon; tutte squadre in un momento difficile, e non solo a livello sportivo, che rappresentano veri e propri movimenti calcistici storicamente ritenuti importanti. Per tutte, come anticipato, sono stati fatali gli spareggi; come per esempio quello che l'Egitto ha perso addirittura al primo turno contro la Repubblica Centrafricana, sfortunata nel prosieguo ed eliminata nel recupero dell'ultimo match dal Burkina Faso. Per i Faraoni è stato letale il conflitto che ha portato allo stop del campionato per diversi mesi, e i risultati sul campo si sono visti dato che lo zoccolo duro della Nazionale, costituito da giocatori di Zamalek ed Al Ahly, non ha praticamente avuto modo di giocare assieme per parecchio tempo. Clamorose anche le eliminazioni di Guinea e Gabon, sconfitte da Niger (che nel ritorno della seconda fase ha segnato i due gol decisivi negli ultimi otto minuti) e Togo, trascinato da un Adebayor in grande spolvero e nuovamente in versione "da Nazionale". Nella partita che qualifica la Costa d'Avorio c'è invece tutto ciò che non vorremmo vedere dal calcio africano: in Senegal , sul risultato di 2-0 per Drogba e compagni, i tifosi di casa perdono le staffe e iniziano a lanciare oggetti in campo, tra grida e - si dice - anche qualche sparo. Infine la debacle del Camerun, che nella gara di andata con Capo Verde incassa un sonoro 2-0 e a Yaoundè non riesce che a vincere con uno striminzito 2-1, in cui l'unica nota positiva è la rete del 17enne Olinga, attaccante rapidissimo di proprietà del Malaga. I Leoni (ex) Indomabili devono raccogliere le idee e la Federazione deve interrogarsi su come è possibile che una squadra come il Camerun, blasonata e storica, non sia riuscita a strappare il biglietto per la Coppa d'Africa in due occasioni consecutive anche se , vedendo ancora in campo Wome ed Idrissou, una risposta potremmo darcela da soli.

Camerun vs Capo Verde - Qualificazioni Sudafrica 2013, 14/10/2012



Il Camerun ha fallito. Nuovamente.
La selezione che tanto fece sognare l'Africa a cavallo tra gli anni '80 e '90 è ormai la fotocopia di ciò che fu. Spenta, senza orgoglio nè dignità, stuprata di quei valori morali - oltre che sportivi - da una Federazione che ha interessi solo economici. E poco importa se per la seconda Coppa d'africa di fila il Camerun non ci sarà.

Samuel Eto'o e soci si risparmiano il viaggio in Sudafrica, e a gennaio la 49' edizione della African Cup of Nations se la guarderanno in televisione con buona pace dei tifosi e parecchia soddisfazione per le squadre di club che potranno trattenere i loro big. Oltre ad Eto'o, la massima rassegna continentale africana perderà interpreti del calibro di Makoun, Song, Kameni, Olinga e Webo. Il tutto per un insieme di motivi che, miscelati, hanno trasformato una situazione grave in irrimediabile.

martedì 16 ottobre 2012

Sassuolo vs Varese - Serie B 2012/13, 9/a giornata, 14/10/2012


Inutile spendere tante parole quando a parlare sono i fatti: miglior attacco (19 gol), miglior difesa (3 subiti), 25 punti, 8 partite vinte, una pareggiata. Questo Sassuolo da record sorprende ogni sabato di più, con il gioco, con la qualità dei propri giocatori e con la tenacia. Quando nell'arco di una partita si soffre tanto contro una squadra come il Varese e si porta a casa un 4-0, vuol dire che qualcosa di speciale c'è. Forse, come ha detto Catellani a fine gara, l'unità di intenti e la gioia nel giocare sono elementi che in Serie B possono fare la differenza, ma anche la naturalezza nel fare gol e nel saper soffrire durante i continui attacchi avversari, per poi ripartire e stroncarli, non sono dati da sottovalutare.

Nella partita del 'Braglia', Sassuolo e Varese sono partiti giocando alla pari, con occasioni da entrambe le parti, forse qualcosa in più davanti alla porta di Pomini, poi il gol di Gazzola al 13' ha spezzato l'equilibrio. Il Varese ha cominciato a cercare il pareggio in tutti i modi, con fisicità e aggressività, ma il portierone neroverde e la traversa hanno tolto alla squadra di Castori la gioia del gol. Nella ripresa è sempre il Varese a fare la partita, fino a quando Berardi tirando in porta a partiere battuto, costringe Grillo a toccare con il braccio in area ed è rigore. Terranova dal dischetto non sbaglia e segna il suo terzo gol stagionale. Con l'avversario in inferiorità e il risultato ormai in pugno, i neroverdi si possono sbizzarrire ed esagerano: Chibsah segna il suo primo gol in Serie B, o per meglio dire un eurogol; Catellani si sblocca trovandosi nel posto giusto al momento giusto 5' dalla fine e chiude definitivamente la partita. 



domenica 14 ottobre 2012

Brisbane Roar vs Melbourne Victory - A League 2012/13, 2/a giornata, 13/10/2012



Parlare del 5-0 che Brisbane ha inflitto ai Melbourne Victory è parecchio difficile. In primo luogo perchè mi devo basare su una sintesi di una decina di minuti in cui solo Brisbane ha attaccato; in secondo luogo perchè, come anticipato in occasione del derby della scorsa settimana, i Victory saranno anche tra le favorite ma con gli Heart hanno vinto di misura e immeritatamente. E per fare paura a questi Roar ci vuole ben altro.

Brisbane è sempre la solita squadra, galvanizzata dal reintegro di Mitch Nicholls che in Danimarca - ai Randers - non ha superato il periodo di prova ed è rientrato nei ranghi. Rado vidosic inoltre è l'unico allenatore che può contare sul gruppo devastante dello scorso anno con un Ben Halloran in più nel motore, schierato titolare come ala destra del 4-3-3 tutto corsa e mirabilia di Brisbane. Dall'altra parte viene confermato l'undici che ha vinto nel derby con gli Heart, ma l'avversario presenta una caratura tecnica di gran lunga superiore ai cugini, e in campo si vede la differenza. Anche i confronti tra i singolo si rivelano impietosi: i terzini di casa, Franjic e Stefanutto, sono due pendolini per novanta minuti mentre  i dirimpettai Dilevski e Traorè non ne beccano una. Non accorciano, non offendono, sbagliano le diagonali da principianti. In mediana il trio arancione gioca con una motivazione ed una concentrazione che all'esordio erano mancate, visto che Paartalu e Murdocca sono i due che hanno percorso più chilometri secondo le statistiche a fine gara e Nicholls è quello che ha giocato più palloni. Senza contare del reparto offensivo, dal quale arrivano tre gol su cinque.

Non c'è partita appunto, e più che descrivere i gol non si può fare: in due minuti, tra il 22' e il 24' del primo tempo, arrivano i gol che ammazzano la gara; a segnare il primo è Broich, servito da un passaggio smarcante di Murdocca su schema da rimessa laterale nel quale è superfluo parlare della posizione difensiva dei Victory. A raddoppiare è il leader del centrocampo Paartalu, di testa, su un angolo battuto da destra per mano di Broich e conseguente uscita a vuoto di Thomas. Nella ripresa sale in cattedra l'albanese Besart Berisha: è suo il 3-0, innescato da Nicholls lanciato a rete su un capovolgimento di fronte direttamente dalla trequarti arancione. E' proprio Nicholls, in uno dei suoi inserimenti, a segnare il 4-0 su passaggio del talentuoso Halloran che è bravo, al 90' a dare il via al 5-0 firmato ancora Berisha.

Brisbane convincente e schiacciasassi, con Vidosic che ha finalmente (ri)trovato quella quadra persa nelle prime settimane di ritiro. Un undici del genere può dire la propria anche in Champions League, a patto che tutti remino dalla stessa parte. Victory rimandati, ma fino a quando?

Sidney FC vs Newcastle Jets - A League 2012/13, 2/a giornata, 13/10/2012



Curioso di vedere l'esordio di Alessandro Del Piero davanti ai suoi nuovi tifosi, mi piazzo davanti al pc alla ricerca di uno streaming decente in un sabato mattina vuoto a causa della pausa per le nazionali. A sidney i padroni di casa ospitano i Newcastle Jets, franchigia che si candida come sorpresa in questa nuova stagione e che ha la fortuna di poter mettere in campo un bagaglio tecnico importante. Ma di questo parleremo dopo, perchè prima va sottolineata l'accoglienza che Sidney riserva per la prima dell'ex capitano juventino: al momento dell'entrata in campo, viene srotolato uno striscione molto bello che rappresenta - in versione cartoon - la nuova avventura di Del Piero. 

Ma non basta avere un grande numero dieci, peraltro in fase calante (ed è evidente per come si è mosso in campo), per costruire una squadra degna di puntare al titolo. Non basta perchè Sidney è un gruppo rivoluzionato, stravolto da una logica di mercato che ha fatto perdere di vista il vero obiettivo alla dirigenza, ovvero valorizzare quei giovani che devono rappresentare il presente ed il futuro - in chiave mercato - di questa franchigia. In campo poi si potrebbe discutere di un 4-2-3-1 che probabilmente viene espresso in maniera blanda e con interpreti poco adatti. Soprattutto sugli esterni, dove lo speculare modulo schierato da Van Egmond (dt dei Jets) riesce a spaccare per novanta minuti una partita che suona da allarme rosso per Sidney, che dopo la sconfitta all'esordio in Nuova Zelanda dovrebbe pensare di più a raccogliere le idee piuttosto che organzzare feste e sponsor per Del Piero.

Newcastle invece è l'esatto opposto: squadra coesa, tignosa, ragionatrice, con un organico non eccellente ma senza dubbio interessante. E la ciliegina sulla torta, che risponde al nome di Emile Heskey. Arrivato tra l'indifferenza dei tifosi e la soddisfazione di una dirigenza che lo ha portato in australia con un anno di ritardo, Emile si è calato perfettamente nella realtà di Newcastle e come terminale offensivo si è rivelato decisivo, proprio come ai tempi della Premier League. Ad aiutarlo, senza dubbio, un'ottima squadra che ha nell'ex Zadkovich (dal dente avvelenato) un cervello importantissimo a centrocampo e nel trio di mezzepunte la vera arma vincente. Sono infatti loro tre a confezionare e mettere mano ai gol con i quali i Jets battono 3-2 i locali in una partita dai contenuti comunque modesti, ma divertente e godibile sotto il punto di vista dello spettacolo.

Dopo dodici minuti è proprio Newcastle a passare, con un gol in mischia di Griffiths sugli sviluppi di calcio d'angolo battuto da Zadkovich che scuote Sidney fino ad allora mai pericolosa. E anche dopo, la musica non cambia di molto se non fosse per Del Piero, bravo a trasformare una punizione dalla sua posizione preferita. Quello di Alex è un tiro imparabile per Kennedy, che prova a raggiungere una palla velenosissima all'incrocio dei pali senza fortuna. Ma gli ospiti hanno una marcia in più, e si vede, anche per come offensivamente tramano e si cercano i quattro attaccanti di Van Egmond. Virgili e Goodwinn, gli esterni d'attacco, sono due piacevoli scoperte almeno per me, e con Griffiths si cercano e si sovrappongono continuamente. Uno di questi incroci tra l'autore del primo gol e Virgili porta Griffiths al cross vincente per Heskey, che segna l'1-2 festeggiando il suo primo gol in maglia Jets. Nella ripresa Sidney riordina le idee e squilla un paio di volte alla porta di Kennedy, ma le vere occasioni le creano ancora i Jets che costringono Necevski ad alcuni interventi difficili come quando il portiere di casa smanaccia in angolo un destro velenoso di Zadkovich. Un'amnesia difensiva permette a Newcastle di triplicare, con Goodwin che abilmente elude il fuorigioco e si incunea in area battendo Necevski con uno scavetto e rendendo di fatto inutile il 2-3 segnato da Powell nel convulso finale, utile solo per le statistiche.