giovedì 18 luglio 2013

Colombia, l'Apertura va all'Atletico Nacional - La Review del semestre


La dodicesima stella. L’Atletico Nacional di Medellín mette in bacheca il dodicesimo, dolce e meritatissimo titolo. Lo fa vincendo a domicilio nella tana del leone, quell’Independiente di Santa Fe che dopo aver gettato all’aria l’occasione di giocarsi la Libertadores, perdendo in semifinale contro l’Olimpia, è riuscita nell’impresa di farsi battere nel proprio tempio, nell'incandescente Campín di Bogotá, tutto esaurito per l’occasione. Per i Verdolagas, veri autentici protagonisti di questo primo semestre, è una vittoria meritata e cercata con tutte le forze dopo gli ultimi tempi avari di soddisfazioni e un tifo caloroso che iniziava a mugugnare per le poche ambizioni mostrate dalla società stessa. Grande protagonista della cavalcata vincente del Nacional è senza dubbio Juan Carlos Osorio, tecnico 53enne che spesso è stato criticato per le sue scelte non proprio popolari da quando si è insediato sulla panchina Verdolaga – nel maggio 2012 – dopo aver rinunciato ad un contratto faraonico con il Puebla per questioni di cuore.

Partendo praticamente da zero, Osorio ha saputo dare un’impronta importante a questa compagine, imperniata sull’esperienza dei vari Najera, Cardenas e McNelly Torres che hanno fatto da chiocce a ragazzi meno famosi in cui il tecnico ha creduto fin dall’inizio. Come Jefferson Duque, attaccante classe 1987 acquistato dal Deportivo Rionegro poco meno di un anno fa e autore di un semestre importante, finito in crescendo con quattro gol in 16 presenze e tanta abnegazione tattica che ne hanno fatto una pedina importante, tanto da scalzare in attacco il più prolifico Pajoy e l'esperto Juan Pablo Angel, rientrato dopo anni passati nella MLS americana. Un potenziale esplosivo, che Osorio ha saputo miscelare per creare un gruppo perfetto, secondo in regular season e vincitore - non senza complicazioni - della seconda fase dov'era inserito nel gruppo assieme a Itaguì, Tolima e Deportivo Pasto. Come anticipato in precedenza, Osorio ha fatto leva sulla voglia di rinascita che da queste parti era forte, mettendo in campo un undici sempre quadrato e consapevole dei propri mezzi, con un'età media abbastanza alta ma sempre di livello. Il portiere argentino Armani ha dato sicurezza al reparto meno battuto della stagione, che con la coppia di centrali composta da Najera e Diaz ha viaggiato tranquillo per tutto il semestre. Interessante il laterale mancino Murillo, 25enne salito in cattedra nell'ultimo periodo, così come i centrocampisti Mejìa, Mosquera e McNelly Torres, dai cui piedi sono partite tutte le azioni più pericolose dei Verdolagas, e gli esterni Juan Valencia e Sherman Cardenas, vere spine nel fianco per gli avversari. I bomber della squadra, curiosamente, sono due, e hanno segnato soltanto sei reti a testa, segno che il Nacional è squadra che manda in gol parecchi elementi (14, per la precisione) piuttosto che puntare su un finalizzatore.

Sconfitto 2-0 davanti a 38mila tifosi, l'Independiente Santa Fe corona un semestre gettato via nell'ultimo mese e culminato con i gol incassati - in casa - da Duque e Mosquera. Eppure la squadra di Gutierrez aveva fatto davvero bene per tutto l'arco della stagione, esprimendo a tratti un calcio davvero di livello e finendo la stagione regolare al primo posto, proprio davanti all'Atletico Nacional. Il meglio però doveva ancora arrivare, dato che il sorteggio della seconda fase ha spedito i Cardenales nello stesso girone degli odiati rivali dei Millonarios, affrontati così quattro volte in circa sei mesi di campionato, più due volte in Coppa di Colombia, imponendosi due volte e perdendone altrettante, pareggiando per 1-1 le restanti gare. Il tecnico gutierrez ha lavorato bene in prospettiva, nel senso che nella sua squadra molti giocatori sono futuribili nell'immediato grazie alla loro età; gente come Francisco Meza e Juan Roa, rispettivamente di 20 e 21 anni, hanno composto la cerniera difensiva centrale in maniera ineccepibile guadagnandosi diversi attestati di stima. Così come il portiere Camilo Vargas, che di anni ne ha 24 e proprio in questi giorni potrebbe essere inserito nella lista dei preconvocati per le partite della nazionale colombiana di questo autunno, quando i Cafeteros affronteranno le qualificazioni a Brasile 2014. I migliori per rendimento però rimangono gli stessi; il centrocampista argentino Omar Perez e Yulian Anchico, ormai alle soglie dei trent'anni, abbinano quantità e qualità dando una grossa mano al gioco della compagine capitolina. Così come il rinato Wilmer Medina, centravanti con un passato burrascoso diviso tra alcool e droghe leggere che a 32 anni ha ripreso a fare gol. E poi Gerardo Bedoya, 37 anni e veterano del campionato colombiano dato il suo esordio che risale esattamente a 20 anni fa.

Le altre si sono divise le briciole, mangiandosi talvolta le mani per le occasioni perse sul cammino verso la finale. E' il caso di Millonarios e Deportes Tolima, che nell'ultima giornata della seconda fase erano ancora in corsa per prendersi l'ultimo atto ma sono state tradite all'ultimo; infatti, gli albiazules erano qualificati alla finale fino a sette minuti dal termine dell'ultimo match, quando l'Independiente Santa Fe ha trovato il pareggio contro un Deportivo Cali che a sua volta ha perso una grande occasione. Per contro, alla "Vinotinto y Oro" sarebbe bastato battere l'Itaguì per non dover prendere in considerazione il risultato dell'Atletico Nacional, ma mentre i Verdolagas vincevano 2-1 contro il Deportivo Pasto, al Murillo Toro di Ibaguè si è consumato un disastro sportivo enorme con la vittoria della matricola ospite sul Tolima per 1-0.

Alle altre sono rimaste le briciole e nient'altro. A parte le otto compagini qualificatesi per la fase a gironi, il campionato colombiano non ha espresso tutto il potenziale che ci si aspettava nonostante - almeno quello - i giovani in rampa di lancio non siano mancati. E nemmeno le delusioni tipo l'Independiente di Medellìn e ancor di più l'Atletico Junior di Barranquilla, che perso Teo Gutierrez è nuovamente sprofondato nelle acque paludose della classifica. Tra i volti nuovi segnaliamo l'attaccante Bryan Perea, classe 1993 acquistato dalla Lazio con tanto di moneta sonante al Deportivo Cali, il solito difensore dei Millonarios Pedro Franco (classe 1991, saluta e va in Turchia), il redivivo Cristian Nazarit punta dell'Itaguì, il centrocampista Edwin Cardona dell'Atletico Junior, il centrale difensivo David Murillo in forza al Patriotas e il bomber Juan Perez, del Boyacà. Un po' poco, per un torneo del genere che rappresenta un movimento calcistico in ascesa.

Ma nel grigiore generale c'è il plauso dovuto alla neopromossa Alianza Petrolera, club di Antioquia che con l'undici più giovane del campionato ha concluso con un onorevole 14° posto, a sei lunghezze dai playoff. Il giocatore più celebre del club è il difensore centrale Deivy Balanta, che abbiamo apprezzato al Mondiale Under-20 in cui la Colombia, per colpa di un suo errore, è stata eliminata ai rigori dalla Corea del Sud. Poco male, perchè questi ragazzi hanno la personalità per reagire ed imporsi, in uno dei club più forti ed organizzati a livello giovanile.

REVIEW DELLA STAGIONE

CLASSIFICA STAGIONE REGOLARE - Santa Fe 33, Atletico Nacional 32, Itaguì 31, Dep. Cali 30, Tolima 29, Millonarios e Once Caldas 28, Deportivo Pasto 26, Cucuta e Independiente Medellin 23, La Equidad e Junior 22, Atletico Huila e Alianza Petrolera 20, Boyacà 19, Envigado 17, Quindio 13, Patriotas 11.

FASE FINALE GRUPPO A - Santa Fe 11, Millonarios 10, Dep. Cali 7, Once Caldas 4
FASE FINALE GRUPPO B - Atletico Nacional 10, Itaguì 9, Tolima 8, Deportivo Pasto 7
 
FINALE - Atletico Nacional 0-0 Santa Fe// Santa Fe 0-2 Atletico Nacional


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