sabato 26 luglio 2014

SVIZZERA - E' lo Zurigo di Chiumiento l'anti-Basilea



Se è vero che chi ben comincia è a metà dell'opera, quest'anno a Zurigo ci si potrebbe divertire davvero.


Situata nel cuore della Svizzera, Zurigo è una città in cui due società si battagliano storicamente il predominio metropolitano e recidono l'area urbana in due blocchi. In uno di questi, colorato di bianco e di blu, c'è l'FC Zurigo, da tutti considerata la seconda squadra del posto dato che deve forzatamente convivere con il Grassoppher, la Juventus svizzera, 27 titoli in bacheca contro i 12 degli odiati rivali.

Eppure qualcosa potrebbe cambiare, a partire da quest'anno. In un campionato sempre più monopolizzato dal Basilea, vera e propria potenza - nonchè realtà - non solo in Super League ma anche (e soprattutto) in Europa, lo Zurigo rappresenta la prima vera alternativa proprio ai campioni in carica. E d'altronde non potrebbe essere diversamente, dato che lo è stata negli ultimi undici anni in cui si è portata a casa gli unici tre titoli che il Basilea non è riuscito ad accaparrarsi. Con buona pace dei rivali, che non conoscono momenti di festa ormai dal lontano 2003.

Urs Meier è il direttore di un'orchestra composta per lo più da giocatori esperti o in fase di rilancio. Il suo 3-4-1-2 esalta le caratteristiche del suo reparto offensivo, e alla prima giornata di campionato - complici destino e calendario - i suoi ragazzi gli hanno regalato la prima gioia stagionale battendo 1-0 proprio il Grassoppher, in un derby infuocato, risolto da un grande gol di Davide Chiumiento. Già, quel Chiumiento, ex baby prodigio della Primavera juventina che dopo un lungo girovagare ha deciso, nel 2012, di tornare in patria per chiuderci verosimilmente la carriera. Classe 1984, Chiumiento vanta esperienze in Francia (Le Mans) e Canada (Vancouver), più diversi caps collezionati tra Italia e Svizzera. A Zurigo è stato voluto proprio da Meier, che oltre ad affidargli la maglia numero 10 lo ha posto al centro del progetto tecnico del suo Züri, venendo ampiamente ripagato a suon di assist e prestazioni. L'altro ex italiano presente in rosa è Alain Nef, ex terzino destro di Piacenza ed Udinese: anche lui, come Chiumiento, rinato non appena rientrato a casa.


Ad essere cambiato in maniera radicalesembra proprio quell'attacco che lo scorso anno ha rappresentato una croce per lo Zurigo; nonostante la presenza di Gavranovic e Pedro Henrique, i biancoblu hanno segnato poco (quinto attacco, troppo poco per un campionato come quello elvetico) e ciò ha portato all'anonimo quinto posto finale. Con il primo fermo ai box per un brutto infortunio ed il secondo che ha salutato la compagnia, la squadra sembrava destinata ad imbattersi in ulteriori problemi, ma già dalla fase di preparazione si era capito che forse il vento stava per cambiare. Oltre al confermatissimo camerunense Etoundé, 23 anni velocista che ama partire dall'esterno per cercare lo spunto decisivo, Meier ha rispolverato una coppia di tunisini che ad oggi fanno le fortune del tecnico; il tunisino Chickahoui è uno dei veterani del club, essendo in rosa dal 2008 e - pur perennemente sul piede di partenza - non ha mai lasciato la Svizzera diventando anche capitano della squadra. L'altro si chiama Amine Chermiti, numero nove, pochi gol in canna ma tanto lavoro oscuro ad aprire gli spazi. E' proprio da due sue giocate che il collega di reparto (che spesso parte da mezzapunta, ma oggi gioca più avanzato) ha trovato la doppietta decisiva contro il Thun, anticipo della prima giornata infrasettimanale. In mezzo, l'ivoriano Yapi Yapo ha i compiti di regia: anche lui uno scudiero di questa conduzione tecnica, che della continuità sta facendo il proprio cavallo di battaglia.

Nonostante la Super League sia uno dei campionati più giovani d'Europa (a testimonianza di ciò parlano i risultati delle varie selezioni giovanili elvetiche), non si può certo dire che lo Zurigo punti molto sui talenti di casa. Le uniche eccezioni però sanno di plusvalenza garantita; sulla fascia destra, spazio al classe 1995 Francisco José Rodriguez, passaporto a metà con la Spagna e uno degli astri nascenti del calcio svizzero. L'altro talento in rampa di lancio è il difensore centrale Berat Djimsiti, ennesimo frutto della collaborazione con l'Albania. 


Al "Letzigrund Stadion", riammodernato in occasione degli scorsi europei ospitati nel 2008, sono pronti a tornare a divertirsi; se i ragazzi di Meier manterranno le promesse, il Basilea potrebbe non essere così lontano, grazie anche all'assenza di impegni europei. Di sicuro c'è la crescita di un gruppo che ha deciso di tornare alla ribalta, per sè e per i propri tifosi, decisi a tornare padroni di Zurigo.

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