sabato 28 gennaio 2017

Falso Nueve risponde #1

Primo appuntamento con l'approfondimento calcistico dedicato alle domande dei follower (su Twitter o Facebook) alle quali cercherò di rispondere in maniera più articolata.



Stefano Conforti (@confortistefano) mi chiede un'opinione su Jefferson Farfan, peruviano vicino - pare - al passaggio alla Lokomotiv Mosca.



Jefferson Farfan è uno dei giocatori peruviani più forti di sempre. Fatico, Cubillas a parte, a trovarne uno che abbia dimostrato così tanta classe come lui a Lima e dintorni.
Purtroppo, come tanti suoi connazionali, Farfan ha gettato alle ortiche una potenziale carriera da top player. Non che la sua carriera sia da buttare via (undici anni tra PSV e Schalke sono tanti), ma avrebbe potuto fare molto di più.
Farfan ha giocato la sua ultima partita ufficiale nel novembre 2015 (Perù - Paraguay, terminata 1-0 grazie ad un suo gol con relativo balletto) e da allora ha solo preso lo stipendio dall'Al Jazira allenandosi poco e male.
La vita notturna e la passione per le donne hanno ormai preso il sopravvento sulla (poca) logica presente nel suo cervello, il gossip lo ha travolto (a Lima c'è un locale, "El Bunker", in cui Farfan è stato più volte paparazzato durante il periodo dell'ultimo infortunio) e lui - alla fine - in questa situazione ci si trova bene.
In attesa di sparare le ultime cartucce con l'Alianza, dove rappresenta una sorta di idolo.
Però una cosa va detta: deve avere dei procuratori veramente bravi.

Aguante Futbol (@AguanteFutbol) mi ha invece domandato come sta andando quest'anno Emmanuel Mammana.



Mammana sta trovando poco spazio a Lione. Credo comunque sia una situazione normale, essendo di fatto alla sua prima stagione europea con 21 anni ancora da compiere. Ad oggi ha giocato otto partite in Ligue 1, disimpegnandosi sempre abbastanza bene e segnando una rete. Contro l'OM è stato perfetto, annullando per l'intero match un cliente difficile come Gomis.
Ora però ha una grande occasione: con Nkoulou in Coppa d'Africa e Morel infortunato, deve sfruttare lo spazio che Genesio gli concederà nelle prossime partite.
Con Yanga-Mbiwa compone una coppia fisicamente solida, che regala qualcosa in fatto di velocità e proprio per questo tenta sempre la giocata di anticipo.
Io rimango fiducioso sulla sua evoluzione in breve tempo, sperando possa scalzare qualcuno dalle gerarchie e - il prossimo anno - giocarsi una stagione da titolare.

Claudio Piccardi (@ClaudioPicca8) sottolinea la prova del giovane Carlos Soler in Villarreal - Valencia.



Emergere nella realtà attuale valenciana non è affatto semplice, ma paradossalmente per un giovane come Carlos Soler lo è. Mi spiego: da un ragazzo del vivaio non ci si aspetta mai molto, soprattutto in un contesto del genere, che Marca ha definito - troppo gentilmente - confuso. I riflettori a Valencia sono puntati su società, sulla querelle legata agli allenatori (anche se adesso Voro dovrebbe aver ottenuto l'incarico in via definitiva) e sul rendimento flop delle stelle presenti in rosa. Soler ha disputato una grande partita contro il Villarreal; un derby che lui stesso ha dichiarato di sentire particolarmente, avendolo vissuto in prima persona a livello giovanile.
Soler è un centrocampista completo che ha ricoperto più posizioni nella sua pur breve carriera. Nato mediano, ha giocato anche da trequartista, ma Voro in questo momento lo utilizza da mezzala sinistra. Questo, nonostante il fatto che Soler sia un destro naturale. Il gol ha premiato la sua prestazione, e adesso farlo uscire da un undici che funziona sarà davvero difficile.

Stefano Follador mi chiede un parere sulla situazione Gabbiadini - Napoli.



Mi pare di capire che a bloccare l'evoluzione della vicenda Gabbiadini siano diversi fattori. La società vuole, legittimamente, monetizzare il più possibile la cessione dell'attaccante. Il problema nasce nel momento in cui da un anno e mezzo tutti sanno che Gabbiadini non solo è in vendita, ma anche che non rientra minimamente nei piani dell'allenatore. Ecco che allora le pretese del club devono logicamente calare, al fine di liberarsi di un ingaggio comunque pesante, visto che il ragazzo in questione non viene mai preso in considerazione.
Però poi c'è anche un discorso tecnico da fare, attorno a Gabbiadini. Il fatto che ad oggi solo Wolfsburg e Southampton abbiano avanzato offerte serie, significa che Manolo in Italia al momento non ha mercato (o almeno, non lo ha a certi livelli). Per quale motivo? Semplice: ad oggi non viene ritenuto pronto dai top club nostrani, che probabilmente riterranno negativa la sua esperienza napoletana.
Va detto che Gabbiadini ha spesso palesato limiti mentali, mancando (quasi) tutte le occasioni che gli sono state concesse. E' valido? Assolutamente sì. Penso infatti che l'equivoco Gabbiadini riguardi il ruolo in cui gioca: Manolo è una seconda punta, ma oggi le grandi squadre utilizzano principalmente moduli come 4-3-3 o 4-2-3-1, in cui lui fatica ad imporsi. Per questo a Wolfsburg avrebbe potuto fare bene, affiancando Mario Gomez.

Domanda collettiva: chi vince la Coppa d'Africa?



I pronostici su una manifestazione del genere sono sempre difficili. La logica porterebbe a pensare che la qualità uscirà alla distanza, e di conseguenza a sedersi sul trono d'Africa sarà il Senegal. Ci sono tanti "però" da precisare a corollario delle mie impressioni.
Il primo riguarda, come ho scritto in diversi mie pezzi (qui, qui e qui), la tenuta difensiva della squadra allenata da Cissé; nonostante abbia interpreti di caratura assoluta, il reparto va registrato al più presto perché nel girone ha scricchiolato parecchio. Koulibaly è l'unico elemento mentalmente pronto a guidare la fase difensiva dei Leoni del Teranga, ma spesso deve mettere le toppe anche alle amnesie tattiche di Kara Mbodj (più pericoloso quando si spinge in avanti).
Il secondo mio dubbio riguarda la solidità psicologica delle quattro squadre maghrebine, più preparate ad affrontare la gare secche col giusto piglio. Il tabellone ci regalerà uno scontro tra realtà diverse: da una parte l'Africa nera, più selvaggia e slegata da dettami tattici, mentre dall'altra le rappresentanti del nord, molto più organizzate (a meno di un miracolo del Burkina Faso).
Non va nemmeno sottovalutata la Repubblica Democratica del Congo, di cui si parla poco, squadra in possesso di una fase offensiva impattante e con un Kabananga on fire.
Senegal dunque favorito, ma non metteteci troppi soldi sopra.

Nessun commento:

Posta un commento