Arriva il 2013, e inizia proprio sulla falsariga del 2012. Ovvero, con un Paris Saint-Germain costantemente incapace di lasciarsi tutti alle spalle, nonostante i milioni e i campioni di cui dispone. Con l’Ajaccio è solo 0-0, deciso dalle parate di Ochoa e dall’imprecisione di Ibrahimovic e Matuidi. Determinante anche la sciocca espulsione di
Thiago Motta, al termine del primo tempo. Lione e Marsiglia ringraziano,
e domenica possono relegare il Psg al terzo posto.
Ancelotti punta sul quadrato magico,
formato per 3/4 da sudamericani: fa esordire dal primo minuto il neo
arrivato Lucas e lo affianca a Pastore, Lavezzi e Ibrahimovic. Alex e
Thiago Silva compongono la coppia centrale di difesa, Thiago Motta e
Matuidi quella di centrocampo. Alla prima, perlomeno in campionato,
anche il nuovo tecnico dell’Ajaccio, Albert Emon, subentrato ad Alex
Dupont: per resistere all’urto dei campioni, l'ex tecnico del Marsiglia
si affida davanti alla pericolosità di Mutu ed Eduardo.
Se anche le dimensioni del Parc des
Princes fossero la metà di quanto realmente sono, sarebbe più o meno la
stessa cosa. Perché tra Psg e Ajaccio la gara è concentrata in una sola
porzione di campo, quella difensiva dei corsi. Mai la squadra di Emon,
all’esordio in Ligue 1 dopo la sconfitta in Coppa ai rigori contro il
Rouen, riesce infatti a controbattere alle pressanti iniziative dei
padroni di casa.
Il problema, per Carlo Ancelotti e i suoi, è che tali azioni,
caratterizzate da un possesso palla pressoché esclusivo, portano a poco o
nulla. Certo, qualche occasione da goal degna di nota non manca: come
quella che al 12’ porta Thiago Motta, servito su punizione radente da
Ibrahimovic, a sfiorare l’1-0 (pallone di un nulla a lato), o come
quella che 3 giri di lancette più tardi vede Ochoa deviare in angolo la
conclusione di un altro centrocampista, Matuidi.
Buono l’esordio di Lucas, che parte da destra e ha licenza di
accentrarsi per lasciare spazio alle discese di Jallet. Il brasiliano,
vivace, cerca l’intesa con Ibra, ma con una difesa così schierata e
attenta è difficile per chiunque. Anche se proprio lo svedese ha la
grande chance al 31’, ma sfrutta come peggio non potrebbe, calciando
sopra la traversa, il perfetto lob di Thiago Motta.
Già, Motta: è l’ex interista il protagonista del finale di primo
tempo. L’intervento sulla caviglia di un Sammaritano che ha già
effettuato il cross è da censura, e l’espulsione, nonostante le proteste
del Parc, sacrosanta. Mutu prova ad approfittarne sulla susseguente
punizione, ma il suo destro, da posizione defilatissima, termina
sull’esterno della rete.
La ripresa inizia com’era terminato
il primo tempo: ovvero foriera di notizie nefaste. L’ultima è
l’infortunio di Thiago Silva, costretto a lasciare il posto in mezzo
alla difesa a Sakho. Anche in 10 contro 11, in realtà, in campo si vede
una sola squadra: il Paris Saint-Germain attacca, sbuffa, accerchia
l’Ajaccio. Ma ha il tremendo demerito di non concretizzare.
Le occasioni da goal, com’era capitato nel primo tempo, ci sono.
Ochoa è grande nel togliere dalla porta un insidioso colpo di testa di
Alex, prima che Matuidi spari alto sulla ribattuta, servito
intelligentemente da Ibrahimovic. Lo stesso centrocampista ex
Saint-Etienne, qualche istante più tardi, si fa murare da un difensore
in piena area di rigore.
Ai punti, non ci sarebbe partita. L’Ajaccio non pensa nemmeno alla
possibilità di fare il solletico a Sirigu, nonostante la superiorità
numerica. E il Psg continua nella propria opera di accerchiamento del
nemico. Ibra non supera Ochoa con uno scavetto a tu per tu col portiere
messicano, e si becca pure qualche fischio. E Sakho, da buona posizione
ma col corpo sbilanciato, calcia alto da azione d’angolo.
L’ultimo brivido per Emon è la rasoiata di Ibrahimovic: Ochoa la
soffia a lato col pensiero. Poi, c’è spazio soltanto per i rimpianti del
Psg. Che inizia male il 2013 facendosi bloccare in casa da un
avversario modesto, e che potrebbe domani sera ritrovarsi al terzo posto
della Ligue 1. Lione e Marsiglia gongolano.
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