mercoledì 23 ottobre 2013

Kelechi Iheanacho: 1996 - Nigeria


Nome: Kelechi
Cognome: Iheanacho
Data di nascita: 3/10/1996
Luogo di nascita: Lagos (Nigeria)
Nazionalità: Nigeria
Ruolo: attaccante
Club: Taye Accademy 
Altezza: nd


Quattro gol in una partita, per di più con la maglia della propria nazionale, sono una cosa che non si dimentica così in fretta. Se vedete un ragazzo correre dalla bandierina per esultare, e ad un certo punto alzare gli indici al cielo urlando a squarciagola "Yes!", non preoccupatevi. E' normale, per Kelechi Iheanacho, punta nigeriana classe 1996 e fanatico di wrestling nel tempo libero. La sua festa celebra infatti il suo lottatore preferito, Daniel Brian; e come l'ex American Dragon, Kelechi è un guerriero sul campo. Nato nella periferia di Lagos, una delle città più pericolose al mondo, da piccolo si è visto strappare il padre e la nonna da una banda di ribelli che ormai da decenni infestano le strade di uno dei paesi più popolati del mondo. Per questo indica il cielo: per dedicare ogni rete ai suoi cari. Iheanacho gioca nella Taye Accademy, vera scuola di vita per lui (oltre che di calcio), con la quale cresce seguito sul campo e fuori, segnando valanghe di reti a livello giovanile. Il suo nome però inizia a circolare solo nei primi mesi del 2013, quando in Marocco il ct nigeriano Manu Garba si affida a lui e a Success (loro sono grandi amici anche fuori dal campo), per dare l'assalto alla corona di campione d'Africa. Missone fallita, ma quei due mettono insieme 12 delle 18 reti segnate complessivamente dalla Nigeria. I due terzi: impressionante. Mancino e veloce, terribilmente tecnico ed imprevedibile; sono queste le doti che saltano agli occhio quando lo si vede girare attorno al compagno di reparto, più potente e avvezzo a scardinare le difese, nel cercare sempre il varco giusto per sparigliare le carte in tavola. Brevilineo, abbina una buona corsa ad una resistenza impeccabile, migliorando di giorno in giorno anche nell'approccio alla gara, prendendosi meno pause e risultando sempre più decisivo.  Gioca preferibilmente in un attacco a due, con a fianco un centravanti più potente, seppure è capitato - in qualche occasione - di vederlo esterno destro di una trequarti dove, rientrando, poteva esplodere il suo mancino potente e preciso. Questo Mondiale è l'occasione per mettersi davvero in mostra, visto che - a quanto pare - la Coppa d'Africa non è bastata; è pur vero che, su certe cifre (di gol), certi club iniziano a ragionare seriamente.

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