sabato 9 febbraio 2019

Cinque talenti da seguire al Sudamericano sub'20



Il Sudamericano sub'20 ancora una volta ha messo in mostra tutto il meglio che il calcio mondiale ha da offrire. Nonostante le difficoltà del Brasile, squadra che si presentava al via con tonnellate di qualità da offrire, la kermesse cilena ci ha permesso di vedere all'opera molti dei giocatori più attesi del 2019. Se, come d'abitudine, quelli con più hype sono stati paradossalmente anche quelli più deludenti, il torneo ha riservato alcune conferme e soprattutto diverse piacevoli sorprese.




JORDAN REZABALA (Ecuador)


  • Anno di nascita: 2000
  • Club: Independiente del Valle
  • Ruolo: trequartista

Rezabala è probabilmente uno degli mvp di questa manifestazione. Il suo apporto nell'economia di gioco dell'Ecuador è stato straordinario. Classe 2000, in patria è considerato un talento cristallino pronto a esplodere nell'immediato futuro. Gioca nell'Independiente del Valle, uno dei vivai più floridi dell'intero continente che, di recente, ha regalato alla prima squadra una grandissima infornata di gioiellini con i quali il club si è spinto fino alla finale di Libertadores del 2016, poi persa contro l'Atletico Nacional. Rezabala è il classico trequartista sudamericano, tecnicamente sublime ed esteticamente godibile, bravo soprattutto a muoversi tra le linee del 4-2-3-1 che il ct argentino Jorge Célico ha cucito addosso alla Mini TriDestro naturale, sa giocare molto bene anche con il piede debole e negli ultimi tempi ha sviluppato un grande feeling con l'ultimo passaggio. Il 2018 lo ha definitivamente consacrato, seppure a livello giovanile: grazie alle sue prestazioni ha vinto il premio come miglior giocatore nei Juegos Boliviarianos di Santa Marta, in Colombia, città che ha dato i natali a Carlos Valderrama. Nato a Portoviejo, Rezabala è approdato alla IDV da adolescente e con i nerazzurri ha raggiunto una finale di Copa Libertadores sub'20, un traguardo che certifica il grande lavoro fatto sui giovani dal piccolo club di Sangolqui.ADOLFO GAICH (Argentina)

  • Anno di nascita: 1999
  • Club: San Lorenzo de Almagro
  • Ruolo: attaccante
Da terza scelta a elemento fondamentale. Potrebbe riassumersi così il Sudamericano sub'20 di Adolfo Gaich, centravanti dell'Argentina che - dopo le prime panchine - si è preso una maglia da titolare a suon di gol. A permettergli di scalzare Maximiliano Romero e Facundo Colidio è stata la tripletta messa a segno contro il Venezuela, tre reti all'interno di una prestazione straripante che hanno permesso all'Albiceleste di strappare un pass per il mondiale di categoria. Gaich è un classe 1999 che gioca nel San Lorenzo, club al quale è arrivato nel 2014 dopo essere stato scartato da River Plate e Lanus. Il problema? Un fisico che, a detta degli scout, lo penalizzava troppo. Il che fa ridere, visto che oggi il centravanti del Ciclón supera i 190 centimetri di altezza, distribuiti su una corporatura dalla forma abbastanza particolare, comprendente un'evidente gobba e la somiglianza clamorosa con Incrediboy, personaggio di un noto cartone animato della Disney. Gaich ha un bagaglio tecnico abbastanza completo, come dimostrano i suoi gol alla Vinotinto: calcia bene con entrambi i piedi e si fa rispettare di testa, ma soprattutto riesce a tenere a bada i difensori avversari permettendo ai compagni di buttarsi negli spazi. Nel 2018 ha vinto con la Selección il prestigioso Torneo Alcudia e, di recente, ha trovato il suo primo gol nel professionismo con la maglia del San Lorenzo.GABRIEL (Brasile)
  • Anno di nascita: 2000
  • Club: Palmeiras
  • Ruolo: centrocampista
Uno dei pochi a salvarsi della deludente spedizione brasiliana in terra cilena è senza dubbio Gabriel Menino, centrocampista del Palmeiras e della Canarinha. Classe 2000, Gabriel ha dimostrato di avere delle doti fuori dal comune, che gli hanno permesso di mettersi in mostra all'interno di una selezione nella quale erano presenti pezzi da novanta come Rodrygo, Lincoln ed Emerson. Carlos Amadeu lo ha utilizzato in tutti i modi, facendolo giocare prima da mediano e poi spostandolo da interno. Destra o sinistra non fa differenza, perché Gabriel ha nella duttilità una delle sue caratteristiche principali.Nonostante conceda qualcosa di troppo dal punto di vista fisico, Gabriel supplisce a questa mancanza con una buona tecnica di base e un'ottima visione periferica del gioco, che ne fa un grande passatore soprattutto nel dare verticalità all'azione. Per lui stravede Luiz Felipe Scolari: durante la gestione di Felipão, Gabriel è stato aggregato alla prima squadra, dove ha potuto apprendere i segreti del mestiere dai senatori come Felipe Melo. Per assicurarselo, il Palmeiras nel 2016 ha messo sul piatto addirittura cinque giocatori, spediti a Campinas come parziali contropartite nell'affare chiuso con il Guaraní.BRAYAN PALMEZANO (Venezuela)
  • Anno di nascita: 2000
  • Club: Huachipato
  • Ruolo: esterno sinistro
Continua la tradizione giovanile del Venezuela. Nonostante la situazione interna al pese non aiuti il contesto sportivo, a livello giovanile la Vinotinto sta sfornando talenti a ripetizione. L'ultimo in ordine di tempo è Brayan Palmezano, folletto formato tascabile che per lavoro si occupa di fare danni sulla fascia sinistra. Esterno di un 4-3-3 molto offensivo, cucito da Dudamel proprio per esaltare le doti dei suoi attaccanti. Il Sudamericano sub'20 è stata un'ottima occasione per presentarsi al grande pubblico dopo il suo recente passaggio ai cileni del Huachipato. Palmezano ha esordito nel professionismo a 16 anni. A puntare su di lui è lo Zulia, club della sua città natale Maracaibo, col quale il classe 2000 gioca quasi due stagioni intere prima di decidere di lasciare il paese. Già pilastro della selezione sub'17, il talento della Vinotinto ha continuato a crescere diventando uno dei giovani più chiacchierati del paese. Sinistro naturale, Palmezano è letale in campo aperto, una caratteristica che lo rende imprescindibile per il Venezuela, squadra che sulle giocate in verticale ha costruito - mattone dopo mattone - il suo cammino nel torneo. Tecnicamente dotato, è molto bravo nell'uno contro uno, fondamentale nel quale sfrutta il suo baricentro basso. Con la maglia dei Petroleros ha segnato 4 gol in 23 partite.CARLOS CUESTA (Colombia)
  • Anno di nascita: 1999
  • Club: Atletico Nacional
  • Ruolo: difensore centrale
Contrariamente agli altri giocatori presenti poco più su, Cuesta è semplicemente un elemento che le promesse le ha mantenute. L'imponente centrale colombiano era uno dei protagonisti più attesi alla vigilia e, nonostante qualche battuta a vuoto, non ha affatto deluso. Chi lo conosce bene assicura che non manchi molto per vederlo in Europa, anche se le ultime voci di calciomercato lo vorrebbero prossimo all'approdo nel campionato messicano. Cuesta fisicamente ha tutto per sfondare nel breve periodo: la sua struttura gli permette di affrontare qualsiasi situazione di gioco, dal semplice contrasto ai duelli aerei (suo il gol allo scadere nella partita contro il Cile).In patria viene insistentemente accostato a Yerri Mina, altro difensore che con le selezioni giovanili dei Cafeteros ha maturato delle ottime esperienza, tanto da mettersi guadagnarsi la chiamata del Barcellona. Cuesta gioca preferibilmente in una difesa a quattro e si esprime al meglio con un centrale brevilineo schierato al suo fianco. Nonostante debba ancora compiere 20 anni, comanda già la retroguardia con una discreta autorità mettendo in evidenza un carisma talvolta esagerato, che spesso gli costa qualche cartellino di troppo. Le sue prestazioni con i Verdolagas in Copa Libertadorss lo hanno messo in vetrina, il Sudamericano sub'20 lo ha consacrato. La sensazione è che Cuesta, in Sudamerica, non si fermerà ancora per molto.

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