Con una mossa commerciale di notevole impatto mediatico, il San Paolo
ha ingaggiato a sorpresa quel vecchio lupo di Rivaldo per rispondere
ai caroselli in piazza del Flamengo, che ha preso Ronaldinho. Contratto
fino a dicembre per l’ex Pallone d’oro, che era rientrato in Brasile
dopo aver rescisso alla metà di agosto l’accordo con il Bunyodkor, club
uzbeko: Rivaldo, 39 anni il 12 aprile, si è legato al San Paolo
rinunciando all’impegno che aveva appena sottoscritto con il Mogi Mirim,
dove stava ricoprendo dallo scorso novembre il doppio ruolo di
giocatore e presidente. Un’idea nata per incrementare i profitti del
merchandising, attraverso la vendita delle magliette in Brasile e
all’estero (soprattutto in Oriente). Ma anche per presentarsi nel
campionato Paulista con un ulteriore motivo di richiamo: Rivaldo,
cresciuto nella favela di Beberibe, è uno dei campioni più amati: ha
alzato la Coppa del Mondo nel 2002 in Giappone con la nazionale di
Felipe Scolari e ha firmato un gol al suo debutto nel San Paolo.
Controllo del pallone con la coscia, morbido pallonetto a scavalcare il
difensore del Linense e tocco elegante di sinistro per evitare l’uscita
del portiere Paulo Musse: vittoria per 3-2 e alla fine grandi
festeggiamenti.
IL PEZZO PREGIATO – Rivaldo è diventato un po’ il
monumento del San Paolo, che ha ceduto Hernanes alla Lazio nella scorsa
estate e si prepara a perdere anche Miranda, pronto a trasferirsi da
luglio all’Atletico Madrid. Ma il San Paolo, nel pieno rispetto della
sua storia, continua a lavorare con profitto sul settore giovanile, che
in questi ultimi anni ha garantito sempre un ricambio generazionale di
alto livello. E nella squadra allenata da Paulo Cesar Carpegiani,
ingaggiato nel 2010 dal presidente Juvenal Juvencio dopo il divorzio da
Ricardo Gomes, si sta affermando un centrocampista di grande avvenire,
Casemiro, protagonista nel Sudamericano Sub20 in Perù con la nazionale
brasiliana. È il classico centrale che domina la scena davanti alla
difesa: copre, tampona, si esalta nei contrasti, organizza la manovra,
cerca il corridoio giusto per le punte, è ordinato negli appoggi.
Casemiro è finito sul taccuino della Juventus, ma è stato segnalato
anche da Leonardo ai dirigenti dell’Inter. È un mediano-regista: nel
fisico (è alto un metro e 84 per un peso di 80 chili), nei movimenti,
per la forza nei tackle, ricorda Felipe Melo. Ma rispetto allo juventino
è meno ruvido, istintivo e partecipa di più alla costruzione del
gioco. Fra pochi giorni compirà 19 anni: è nato il 23 febbraio del
1992. Il suo nome completo è Carlos Henrique Casimiro, ma si è sempre
fatto chiamare Casemiro, come risulta anche nel sito ufficiale della
federazione brasiliana e sulle maglie che indossa (la numero 29 nel San
Paolo e la numero 5 nel Brasile Under 20).
PERSONALITÀ - Nel San Paolo si è regalato un
ingresso da leader: ha subito trovato il passo per imporsi, diventando
un punto di riferimento per i compagni. Casemiro è salito in prima
squadra dopo che la Lazio aveva concluso l’acquisto di Hernanes. Il
centrocampista di Sao Josè dos Campos ha debuttato il 25 luglio del
2010 nel Brasileirao, conquistato poi dalla Fluminense di Muricy
Ramalho: una partenza da titolare, in occasione della sconfitta per 1-0
(gol di Renato Silva), ma soprattutto una prova importante, di
personalità e carattere. Casemiro si è fatto scoprire dal tecnico
Ricardo Gomes (predecessore di Carpegiani) e ha dato la sua impronta al
reparto. È un giocatore che assicura sostanza ed equilibrio, ma anche
geometrie: è uno scudo per i difensori centrali, fa pressing, ha forza
muscolare e grinta, salta bene di testa. Anche gli osservatori del
Chelsea e del Bayern Monaco hanno avuto modo di apprezzarne le capacità
durante il Sudamericano Sub20 in Perù, vinto proprio dal Brasile, che
ha trionfato battendo per 6-0 l’Uruguay: tripletta di Lucas Moura
(diciotto anni, altra stella emergente del San Paolo), doppietta di
Neymar (classe 1992, straordinario centravanti del Santos e pupillo di
Pelè) e gol di Danilo (1991, terzino del Santos).
IL CONTRATTO – Casemiro è stato blindato dal San
Paolo con un contratto che scade il 22 febbraio del 2015. Il club di
Juvencio ha inserito nell’accordo una clausola di rescissione da trenta
milioni di euro. Casemiro ha guidato con sapienza il centrocampo del
Brasile Under 20 in Perù: è stato uno dei pilastri della selezione
diretta da Ney Franco, che ha cominciato a lavorare nella federazione
verdeoro dopo i brillanti risultati ottenuti al timone dell’Ipatinga,
del Flamengo, dell’Atletico Paranaense, del Botafogo e del Coritiba. Ha
concluso il torneo segnando anche tre gol, uno all’Ecuador e due alla
Colombia (il primo nella fase eliminatoria e il secondo nel girone
finale, vinto dal Brasile con due punti di vantaggio sull’Uruguay).
È tornato a casa con la medaglia d’oro intorno al collo e ha già
cominciato a concentrarsi nel campionato Paulista. Nel Brasileirao 2010,
che il San Paolo ha chiuso al nono posto, con 55 punti in 38 giornate,
Casemiro ha totalizzato diciotto presenze, sedici da titolare (è
partito dalla panchina soltanto nelle gare con il Cearà Sporting Club e
l’Atletico Mineiro). Il suo primo gol da professionista l’ha
realizzato di testa contro il Cruzeiro (15 agosto 2010), ripetendosi
più avanti nella sfida con l’Atletico Mineiro. Nel Brasileirao è stato
ammonito sette volte. In una recente intervista a “Lance”, Casemiro ha
raccontato con orgoglio la sua storia: è entrato nel vivaio del San
Paolo nel 2003, quando aveva undici anni. A livello di settore
giovanile, la sua crescita è stata seguita con attenzione da Milton
Cruz, l’allenatore più importante della sua carriera insieme con
Ricardo Gomes, che ora lavora nel Vasco da Gama.
Pubblicato su Calcio Sudamericano
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