giovedì 26 aprile 2012

Paulo Henrique Ganso, Vila Belmiro nel cuore e Milano nel futuro


Paulo Henrique Chagas de Lima, o più semplicemente Ganso, nasce a Ananindeua il 12 ottobre del 1989. La sua trafila da calciatore arriva ad una svolta quando, 15enne, viene scoperto dall’ex trequartista del Barcellona Giovanni, che lo segnala immediatamente ai dirigenti del Santos. Rapida trafila nel settore giovanile del club che fu di Pelè, e poi subito spazio in prima squadra: i primi barlumi di classe nel finale del Brasilerao 2009, la definitiva esplosione nel 2010, nonostante i capricci di un ginocchio sinistro che l’hanno costretto ad uno stop forzato di sei mesi in seguito ad un intervento chirurgico a cui è stato sottoposto lo scorso agosto. Poco dopo l’esordio nella Seleçao dei grandi, al fianco di Pato e Neymar contro gli USA.

Come gioca - Ci troviamo al cospetto di un numero dieci di stampo classico, un tipico trequartista brasiliano. Grande tecnica, passo felpato capace comunque di accelerazioni interessanti, qualche limite in chiave tattica, a detta di molti Ganso è già pronto a giocare in Europa. Fisicamente è ben strutturato e nei piedi c’è talento puro, ingredienti che teoricamente lo mettono subito in condizione di poter incidere anche in campionati più prestigiosi del Brasilerao. La sua collocazione ideale in campo è nel ruolo di centrocampista offensivo, alle spalle di un tandem di attaccanti o anche in supporto ad una sola punta di ruolo.

A chi piace – Da tempo Ganso è sull’agenda dei migliori club del continente europeo. In molti, ad alti livelli, si sono accorti di questo ragazzo dalle movenze eleganti e dal talento innato. In Spagna lo seguono con attenzione sia il Barcellona che il Real Madrid: nello scacchiere tattico dei Blaugrana faticherebbe forse a trovare sistemazione, le Merengues – come risaputo – preferiscono investire su campioni già fatti. Piace anche in Inghilterra, in particolare a Manchester United e Chelsea. Il salto dal Brasile alla Premier League, in termini tecnico/atletici, è un po’ come passare dal giorno alla notte. La giusta via di mezzo è rappresentata dalla nostra Serie A: tra Milan e Inter sta andando in scena un derby di mercato senza esclusione di colpi. 

Dal Brasile – Per saperne di più su Paulo Henrique, ci siamo affidati ad Andrè Baibich, collega di Goal.com Brasile che da tempo ne osserva la crescita. Chi riuscirà a bruciare la concorrenza, a quanto pare, farà un affarone: “Solitamente sono molto cauto nel giudicare i nuovi talenti, perchè è davvero difficile prevedere a che livelli arriveranno. Con Ganso è diverso. E’ pronto per il calcio europeo. E’ pronto per essere uno dei migliori giocatori al mondo. Impressiona perchè ricorda il classico numero 10, quelli che c’erano una volta“.

Quando si parla di giovani non può mancare un paragone eccellente. Nel caso di Ganso, eccellente è il termine più adatto: “So che può suonare come una forzatura, ma mi ricorda Zidane per il suo modo di giocare e trasmettere una sensazione di facilità, come se fosse la cosa più semplice del mondo. Semplifica tutto quello che fa giocando ad uno-due tocchi, ha grande controllo e visione di gioco, un’innata abilità nel mettere i compagni in condizione di segnare. E dalla distanza può far male con il suo tiro“.
Non è tutto rose e fiori, però. A soli 21 anni, il gioiellino scuola Santos ha già dovuto fare i conti con la sfortuna e le insidie che una carriera da professionista può riservare: “Ecco, se proprio devo sbilanciarmi individuando un problema, allora punterei la mia attenzione sulla sua propensione agli infortuni. Le sue ginocchia hanno già dato problemi in questi primi anni di carriera, se continueranno a rappresentare un ostacolo potrebbe avere difficoltà nel mettere in mostra tutto quello di cui è capace“. Fino ad oggi la sua classe è stata più forte delle avversità. Per lo sbarco in Europa è solo questione di tempo, Milano lo aspetta.

Pubblicato su Calcio Sudamericano

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