Nome: Emiliano
Cognome: Albìn
Data di nascita: 24/01/1989
Luogo di nascita: Sauce (Uruguay)
Squadra: Peñarol
Ruolo: terzino destro, laterale destro di centrocampo
Altezza: 176 cm
Peso: 76 kg
Nel Peñarol finalista di Copa Libertadores 2011 c'erano
un sacco di individualità di spicco; giocatori che, in un modo o
nell'altro, si sono consacrati con la maglia aurinegra trascianando il
club uruguagio fino all'atto finale, perso contro il Santos di
Neymar&Co. Martinuccio, Mier, Urretavizcaya,Corujo... tutta gente
che a giugno ha lasciato Montevideo per lidi più ricchi ed ambiziosi
come Brasile, Cile, Paraguay e Portogallo ma che non dimenticherà mai la
sua esperienza con il Manya.
Di quel gruppo è però rimasta gran parte della difesa, compreso il laterale destro Emiliano Albìn, uno dei leader tecnici e carismatici del Peñarol nonostante la sua giovane età.
Nato a gennaio del 1989 a Sauce, nel Dipartimento di Canelones, Albìn tira i primi calci al pallone nell'Artigas de Sáuce,
la squadra del suo paese, che conta circa 6 mila abitanti ed è -
dichiaratamente - per la maggior parte simpatizzante del Nacional. Il
suo fisico brevilineo e la sua freddezza con la palla tra i piedi, fa sì
che il suo tecnico lo impieghi da seconda punta, dopo che in
allenamento gli vede dribblare i compagni come birilli non appena gli
viene concesso un po' di spazio. Gli anni passano, e Albìn deve decidere
il suo futuro formativo; ma per continuare gli studi, e realizzarsi, il
ragazzo deve trasferirsi a Montevideo dove il papà lo iscrive ad un
istituto tecnico che gli permetterà di diventare un perito agrario. Ma
il calcio rimane il vero amore, e per fortuna la capitale uruguagia -
che conta circa una dozzina di squadra professionistiche - offre molta
scelta. A lui si interessano River Plate, Liverpool e Danubio, che
addirittura lo convoca ad un provino, ma a spuntarla è il fascino e il
blasone del Peñarol, abile nel 2008 ad assicurarselo e a lanciarlo nella
"cuarta divisiòn", una sorta di campionato riserve.
La sua grande occasione arriva nel 2009, il 23 agosto, quando l'allora tecnico del Carbonero Julio Ribas lo
butta nella mischia per un buon spezzone di match. Da lì, gradualmente,
il ragazzo viene gradualmente inserito per giocare con i "grandi" e lui
ripaga la fiducia sfoderando prestazioni maiuscole e di carattere. Ciò
che balza all'occhio è la sua assoluta poliedricità; infatti Ribas,come
in seguito Diego Aguirre ed ora Gregorio Perez, lo utilizza in una marea
di ruoli diversi ed ottiene sempre il medesimo risultato. Nel 2009/10
le presenze saranno in totale 16, la stagione successiva ben 25. Nello
scorso Apertura, su sedici gare, Albìn ne ha giocate 12 segnando anche
la sua prima rete nella partita contro il Bella Vista. Nel giro da tempo
delle varie Nazionali giovanili, Albìn ha partecipato alla spedizione Celeste ai Giochi Panamericani del 2011 in Messico e, con tutta probabilità, farà parte dell'Uruguay Sub'23 che partirà per Londra in vista delle Olimpiadi.
Destro
naturale, ma abilissimo anche con il sinistro, Albìn è uno di quegli
elementi che tutti i tecnici vorrebbero e che - in un gruppo vincente -
non dovrebbe mai mancare. Abnegazione, spirito di sacrificio, mai una
parola di troppo. Dove lo metti, lui gioca. In questi due anni ha
ricoperto i ruoli più svariati: terzino destro e sinistro, laterale
destro nella mediana a cinque, mezz'ala, centrale come "doble cinco", ala. Non è un caso che tutti i tecnici passati da qui, lo utilizzino. Nella finale di Copa Bimbo 2012 ha
dato un saggio delle sue capacità balistiche segnando una doppietta e,
se il secondo gol è stato un semplice rigore trasformato, è da esaltare
la bellezza dello slalom sull'1-0, quando ha saltato tre avversari e col
sinistro ha fatto partire una rasoiata letale da fuori.
Buona corsa,
abbinata alla capacità psicofisica di non uscire mai dal match, il
ragazzo mostra una buona tecnica di base unita a capacità fisiche
discrete, poco esaltate dal suo fisico brevilineo. E' poco incline al
gol, ma questo scorcio di 2012 pare poter invertire il trend; lo
scorso dicembre ha ricevuto alcune offerte di mercato da Cile e
Paraguay, ma la società intende valorizzarlo per poi - probabilmente -
gettarlo definitivamente sul mercato europeo.
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