Il tempo passa, le gerarchie cambiano. Dopo un mese in cui si è detto (e scritto) tutto ed il contrario di tutto, è l'Argentina a dare una spallata decisiva verso Brasile 2014 battendo a Mendoza un Uruguay spento ed irriconoscibile, la brutta copia di quella Celeste ammirata ai Mondiali del 2010 ed alla Coppa America della scorsa estate. Ma a margine della goleada albiceleste ci sono anche le vittorie di Colombia ed Ecuador, trascinate dai loro bomber Falcao e Caicedo che spingono entrambe le selezioni al secondo posto. Sedici punti, uno in meno dell'Argentina e ben quattro in più di Uruguay e Cile che attualmente occupano le posizioni utili per giocarsi le chance di sbarcare a Rio nel 2014.
ARGENTINA 3-0 URUGUAY (66' e 80' Leonel Messi, 75' Sergio Aguero)
Lionel Messi si conquista definitivamente, dopo le
critiche, il suo popolo. Mendoza rimane senza parole di fronte
all’ennesima prestazione monstre della pulga blaugrana, si inchina di fronte al miglior giocatore del mondo ed esulta alla sua doppietta. L’Argentina va, si tiene la testa della classifica e guarda con estrema fiducia al prosieguo del viaggio verso il Brasile. La partita è un monologo già dalle prime fasi, ma i ragazzi di Sabella ci impiegano più di un'ora a scardinare il fortino uruguagio, alzato da uno stratega come Tabarez ben conscio del periodo delicato che sta passando la sua squadra. Ora però Leo è un idolo anche in Argentina. L’uomo guida di una nazionale che
si propone come grande favorita delle qualificazioni e con ogni
probabilità le concluderà al primo posto. Schierato alle spalle del duo
Higuaín-Agüero, il fenomeno del Barça sblocca da solo una gara che stava
per complicarsi. Al 66′, il risultato era ancora fermo sullo 0-0 e a
qualche accelerazione dello stesso Messi nel primo tempo, senza
risultati pratici.
Nel secondo tempo, poi, la doppietta che scaccia ogni timore di non
farcela, e magari di ripetere la serata infausta di Santa Fe, per la
Copa America 2011. Prima l’1-0 in scivolata su assist radente di Di María, poi, dopo il raddoppio di Agüero
(a porta vuota, altro assist del mancino madridista), ecco il tris:
furba punizione che passa sotto la barriera e inganna Muslera. È la moda
del momento, del resto: in Brasile l’ha fatto Ronaldinho, in Italia Pirlo. E ora Messi. Che, per la cronaca, giunge a quota 30 gol in nazionale. A 4 da Diego Armando Maradona.
COLOMBIA 2-0 PARAGUAY (52' e 89' Radamel Falcao Garcia)
La Colombia risponde al perentorio 3 a 0 dell’Argentina sull’Uruguay sbarazzandosi del Paraguay con un secco 2 a 0. che porta il marchio indelebile del giocatore simbolo della rinascita di questa nazionale, Radamel Falcao.
El Tigre con questa doppietta raggiunge quota 16 marcature con la
camiseta cafetera, ad una lunghezza da Freddy Rincon, a quota 17, e in
avvicinamento al mito Faustino Asprilla a 20 reti e
Arnoldo Iguaràn a 25. La doppietta di Falcao consente alla Colombia non
solo di tenere il passo dell’Argentina confermandosi in seconda
posizione, ma interrompe un astinenza dalla vittoria casalinga sul
Paraguay lunga 16 anni.
Passiamo alla partita, la prima frazione si chiude a reti inviolate,
con le due squadre che non si rendono troppo pericolose, ma con un certo
predominio degli ospiti, che perlomeno mostrano carattere e voglia di
vincere. La Colombia non trova spazi e non riesce a creare occasioni da
rete. La chiave di volta del match è la mossa di Pekerman di sostituire
Aldo Leao per il fiorentino Cuadrado. Al ritorno dagli spogliatoi la
partita cambia, l’esterno viola spacca letteralmente la partita e dopo
pochi minuti la Colombia passa. Al 51′ Falcao riceve un passaggio
profondo da Macnelly Torres, salta un difensore verso
l’interno e supera Villar con un sinistro a girare sul secondo palo.
Semplicemente delizioso. Da qui in poi il Paraguay si disunisce e lascia
il campo alle offensive colombiane. Viene annullato un gol a Teofilo Gutierrez servito benissimo da Cuadrado per fuorigioco, mentre l’udinese Armero
coglie un palo. Gli utimi minuti sono un assedio alla porta guarani
alla ricerca del gol della sicurezza, che arriva all’88, sempre con
Falcao, che al termine di un contropiede, entra dentro l’area, salta un
difensore e supera il portiere con un pallonetto sempre di sinistro. Un
altro gol davvero bello per quello che in questo momento è
probabilmente il miglior centravanti del mondo.
ECUADOR 3-1 CILE (33' e 57' Felipe Caicedo, 90' Segundo Castillo; aut. Juan Carlos Paredes)
Non si esce vivi dall’Atahualpa: ancora una volta l’Ecuador si dimostra un padrone di casa con pochi riguardi per l’ospite di turno e a Quito abbatte il Cile, conquistando la quinta vittoria su cinque partite interne nel torneo di qualificazione ai mondiali del 2014. La Tri vola a 18 punti,come la Colombia, e fa un altro piccolo passo in direzione del Brasile, mentre la Roja conferma di non essere nel suo momento migliore raccogliendo un’altra sconfitta.
Dopo dieci minuti privi di emozioni, l’Ecuador prende progressivamente il sopravvento: a suonare la carica è Caicedo, che all’11′ si libera del diretto avversario e dall’interno dell’area va al tiro, calciando però troppo alto. Due minuti dopo Ibarra mette in mezzo una palla pericolosa, allontanata in extremis da Isla. Seguono minuti difficili per la difesa cilena, messa a dura prova da una serie di calci piazzati: Pinto interviene al 16′ sul colpo di testa di Benitez, mentre al 20′ è la traversa ad opporsi all’incornata di Achilier;
un minuto dopo, Benitez è pericoloso ancora una volta di testa, ma ci
pensa Seymour a salvare lo 0-0. Proprio quando gli ospiti sembrano sul
punto di crollare, però, ecco che passano in vantaggio: cross di Isla dalla destra, Paredes interviene e scaglia il pallone nella propria porta: da sottolineare come il primo gol incassato dall’Ecuador in casa dall’inizio del torneo (nonché il primo messo a segno dalla Roja a Quito dai tempi di Marcelo Salas) sia il più classico degli autogol. La reazione degli uomini di Rueda non si fa attendere troppo: al 33′ la difesa ospite consente a Caicedo di sfondare centralmente per scartare il portiere e concludere a rete.
Nella ripresa l’incontro è ancora di più a senso unico: il Cile, male
organizzato in difesa, non sembra essere in grado di creare pericoli in
attacco, anche per la scelta di affidare l’intero reparto offensivo al solo Sanchez. Al 48′ un bell’uno-due tra Caicedo e Benitez termina con un tiro del Chucho che accarezza il palo, ma bisogna aspettare altri cinque minuti per l’episodio decisivo. Ibarra, lanciato palla al piede, viene steso da Contreras in area: secondo giallo ed espulsione per il centrale dell’Olympiacos, penalty per la Tri. Caicedo va sul dischetto, si vede respingere il pallone da Pinto ed insacca sulla ribattuta. In dieci, la Roja continua a non capirci nulla e a subire l’iniziativa dei padroni di casa, che sfiorano il 3-1 con Noboa prima di ottenerlo al 93′ con il colpo di testa di Castillo, che anticipa tutti su un calcio di punizione. Già dall’88′, però, i giocatori in campo erano soltanto venti, a causa dell’espulsione di Vidal, colpevole di aver rifilato una gomitata a Saritama.
BOLIVIA 1-1 PERU' (51' Alejandro Chumacero; 22' Juan Carlos Marino)
E’ un pareggio che non accontenta nessuno quello tra Bolivia e Perù,
un 1-1 che rallenta la “Verde” nella rincora alla qualificazione ai
Mondiali di Brasile 2014 e spegne probabilmente definitivamente i sogni
di rimonta della Bolivia.
Due punti persi per il Perù, che però dopo 22′ di discreta qualità
del gioco che hanno portato al gol del vantaggio di Juan Carlos Marino,
si è un po’ spento. Un gol splendido, un tiro dalla distanza che ha
trovato forse un po’ distratto il portiere di casa.
Valutando i 90′ complessivi probabilmente è la Bolivia quella ad aver
giocato meglio, ma prima del secondo tempo – quando sono entrati
Marcelo Martins e Ronald Segovia per Alcides Peña e Christian Vargas –
non si riusciva a trovare la via della rete.
Al minuto 6 della ripresa Alejandro Chumacero ha trovato il pari: ma
dopo quella gioia i tifosi di casa hanno avuto in regalo solo qualche
occasione con Martins e Campos, e niente più. La rete di Chumacero è
però stata una vera gemma, un tiro violentissimo da molto fuori area
imparabile.
Il Perù è fermo a 8 punti in 8 gare, a -4 dal Cile che ora andrebbe a
giocarsi gli spareggi qualificazione. La Bolivia è invece a 5 punti,
meglio solo – di un punto – del pessimo Paraguay di questo inizio
girone.
RISULTATI 9/A GIORNATA
ARGENTINA 3-0 URUGUAY
COLOMBIA 2-0 PARAGUAY
ECUADOR 3-1 CILE
BOLIVIA 1-1 PERU'
CLASSIFICA
ARGENTINA 16
COLOMBIA 16
ECUADOR 16
URUGUAY 12
CILE 12
VENEZUELA 11
PERU' 8
BOLIVIA 5
PARAGUAY 4
PROSSIMO TURNO (17/10/2012)
CILE - ARGENTINA
BOLIVIA - URUGUAY
VENEZUELA - ECUADOR
PARAGUAY - PERU'