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venerdì 8 febbraio 2013

SPECIALE ARGENTINA 2013 - Colombia, il nuovo che avanza. Tutto sul Sudamericano Sub'20 vinto da Quintero e compagni

Credito Foto: mediotiempo.com


Largo ai nuovi. La Colombia si porta a casa la ventiseiesima edizione del Sudamericano Sub'20 e ribalta le gerarchie sudamericane conquistando il terzo titolo della propria storia, che è anche il primo in assoluto vinto fuori dai confini "tricolores". La squadra di Carlos Restrepo ha coronato la sua cavalcata nella notte di domenica 3 febbraio, quando a Mendoza ha sconfitto il soprendente Paraguay con un 2-1 firmato dalla stella della selezione, Juan Fernando Quintero, e dal difensore centrale Vergara, altro prospetto interessante di una squadra dal futuro assicurato.  

giovedì 7 febbraio 2013

CONCACAF, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - Sorride solo l'Honduras, Bengston castiga gli Usa. Pari per Messico e Costarica



Nella prima giornata della terza fase di qualificazioni a Brasile 2014 per la zona Concacaf è solo l'Honduras a sorridere. Infatti la squadra caraibica è l'unica nazionale a portarsi a casa l'intera posta in palio nel match di San Pedro Sula contro gli Stati Uniti, battuti 2-1, il tutto mentre il Messico veniva sorprendentemente fermato in casa sul pari dalla Giamaica e il Costarica impattava a Panama in un match emozionante e pirotecnico.

venerdì 11 gennaio 2013

Sudamericano Sub'20, Argentina 2013: equilibrio nel Gruppo B, Brasile e Uruguay fermate sul pari

Due pareggi, otto gol e tantissime emozioni. La prima giornata del Gruppo B del Sudamericano Sub'20 di certo non delude. Brasile, Ecuador, Uruguay e Perù danno vita a due match spumeggianti e se è vero che da Verdeoro e Celeste ci si aspettava di più, va reso onore alle altre due compagini che lottando si assicurano un punto pesante come un macigno in vista della fase finale.

Credito foto AP


A San Juan finisce 1-1 la gara tra Brasile ed Ecuador, due squadre che si sono affrontate a viso aperto e senza esclusione di colpi. Inutile dire quanto ci si aspettasse dalla Canarinha, squadra che sulla carta è chiamata a stravincere la manifestazione ma che, come l'Argentina, ha deciso di ravvivare la competizione sin dall'inizio. Di fronte, una Tri tenace guidata dal suo gioiellino Johnny Uchuari, centrocampista formato tascabile dal colpo sempre in canna. E' proprio che infatti al 28° arma il centravanti Parrales, bravo a freddare Gustavo senza tanti fronzoli regalando all'Ecuador la rete dell'1-0. Il pari arriva dopo una decina di minuti, quando il portiere ecuadoregno Darwin Cuero respinge da felino un tiro ravvicinato di Matheus ma la palla sbatte su Fernando Leon. L'autorete ed il conseguente pari svegliano il Brasile, che ci prova a più riprese con Ademilson e Adryan, ma l'Ecuador in contropiede è sempre una spina nel fianco della difesa Verdeoro. E nel finale è Josè Cevallos, classe 1995 e figlio del celebre ex portiere della LDU, a sbagliare clamorosamente l'opportunità per firmare l'impresa storica, calciando fuori da due passi a Gustavo battuto.

sabato 22 dicembre 2012

Copa Santander Libertadores 2013 - Sorteggiati i gironi, brasiliani ed argentini in prima fila

Credito foto: Agenzia EFE

Con il sorteggio di Luque si è ufficialmente aperta la Copa Libertadores 2013. Per la prima volta si è proceduto già conoscendo i nomi di tutte e 38 le squadre qualificate alla massima competizione sudamericana per club, 26 delle quali già pronte per la fase a gironi, le altre 12 in lotta per aggiudicarsi i restanti sei posti.

E' proprio dal sorteggio dei preliminari che portano poi alla fase a gironi che arrivano i primi interessanti spunti di discussione. I vicecampioni di Sudamericana del Tigre se la vedranno con l'ostica matricola venezuelana del Deportivo Anzoategui. Il Matador, che già si sta muovendo sul mercato in ottica futura, dovrà stare molto attento ad interpretare con il giusto piglio l'impegno in doppia competizione dato che in Argentina i ragazzi di Gorosito sono coinvolti nella lotta salvezza. Lo spareggio più affascinante è senza dubbio l'incrocio tra Paraguay ed Uruguay: Olimpia - Defensor escluderà inevitabilmente una squadra interessante, che gioca bel calcio e propone un ricambio generazionale sempre più interessante. Altro match stuzzicante è quello che vedrà opposte Gremio ed LDU Quito; i portoalegrensi hanno una grande occasione di tornare alla fase finale di Libertadores e non dovranno farsela sfuggire mentre il colosso ecuadoregno è una squadra che in coppa si è consolidata negli anni. Partita agevole, almeno sulla carta, per il San Paolo campione di Sudamericana che affronterà i boliviani del Bolivar di La Paz, giocando l'andata ai 3600 metri dell'Hernando Siles ma avendo il vantaggio del ritorno al Morumbì. Più incerte le ultime due gare, che vedranno sfidarsi Cesar Vallejo e Tolima da una parte e Iquique e Leon dall'altra. I colombiani sembrano la squadra più attrezzata per approdare ai gruppi, sfruttando il fattore campo dell'Estadio Manuel Murillo Toro.

venerdì 14 dicembre 2012

SPECIALE - Copa Sudamericana 2012: il meglio, il peggio ed i protagonisti. La Top 11 di GT e i migliori giovani in evidenza


La Copa Sudamericana 2012 volge al termine non senza strascichi polemici. Dopo aver sentito e letto molto, forse troppo, riguardo alla finale giocata da Tigre e San Paolo è arrivato il momento di tirare le somme. Il primo fatto interessante da evidenziare è come in finale sia tornato il duello Brasile - Argentina, che dopo un anno di pausa (il 2011, quando vinse l'Universidad de Chile) si ripete. Ancora una volta Davide contro Golia: nel 2010 il colosso Independiente battè il Goiàs, mentre in questa edizione il San Paolo - ad oggi - ha avuto la meglio sulla rivelazione Matadòr.

giovedì 13 dicembre 2012

FIFA CLUB WORLD CUP JAPAN 2012 - Ancora Europa contro Sudamerica: Chelsea e Corinthians volano in finale

Fonte: wikipedia.it

Tanto Chelsea, poco - quanto basta - Corinthians. Saranno loro a giocarsi il titolo mondiale per club del 2012 dopo le semifinali vittoriose contro Monterrey e Al Ahly. Vincenti, ma agli antipodi: per quanto si è visto in campo, i britannici paiono iniziare ad assimilare qualcosa che somiglia ad un gioco, e scelgono il momento migliore per farlo dato che domenica mattina o la va, o la spacca. Contro il Corinthians sono proprio i Blues a partire favoriti, rispolverando anche la loro batteria di bocche da fuoco probabilmente tra le migliori del mondo. Mata ed Oscar sono tornati a furoreggiare, e nel 3-1 rifilato al Monterrey c'è tutto il Chelsea in fatto di qualità e quantità. Messicani spenti, che al primo affondo vanno subito in svantaggio lasciando troppo spazio ad Ashley Cole per percorrere tutta la fascia sinistra e servire uno smarcatissimo Juan Mata, che di sinistro impallina il portiere messicano senza particolari problemi.

lunedì 10 dicembre 2012

Argentina, un semestre a tutto… Velez: i campioni si godono la festa e puntano il 2013. Sorprese, delusioni e Top 11 del Torneo Inicial 2012

Credito foto: ole.com

E Velez fu. Tutti ci aspettavamo un Boca Juniors arrembante, ed invece è il Fortìn che si prende il primo storico titolo messo in palio nel neonato Torneo Inicial de Argentina. In realtà di vero e proprio titolo non si tratta: infatti, la riforma che in federazione è stata approvata ad inizio del 2012, prevede che la vincitrice del Torneo Inicial - in questo caso il Velez - debba scontrarsi con la vincitrice del prossimo semestre, il Torneo Final, per far sì che la stagione incoroni una sola regina. Ma questi sono dettagli, perchè ciò che davvero conta sono le miriadi di emozioni e gli argomenti che il 2012 si porta via. Il Velez Sarsfield, come detto, si è mostrata la compagine più continua: rosa ben amalgamata, esperienza mixata a giovani talenti in rampa di lancio ed un tecnico di gran lunga tra i migliori al mondo hanno creato icpresupposti per una semestre inziato in chiaroscuro e finito in crescendo.

domenica 9 dicembre 2012

FIFA CLUB WORLD CUP JAPAN 2012 - Monterrey e Al Ahly avanti, le asiatiche salutano ai quarti



Le asiatiche salutano il campionato del mondo per club. Sono infatti Monterrey e Al Ahly a staccare il pass per le semifinali, dopo due match tirati e discretamente piacevoli che vedono messicani ed egiziani conquistarsi sul campo la possibilità di affrontare le due potenze Chelsea e Corinthians.

Davanti ai quasi 21 mila spettatori del Toyota Stadium, gemma del Paese nipponico costruito nell'omonima città e sponsorizzato dall'omonimo marchio, il Monterrey tira su una prestazione da applausi e annichilisce i campioni d'Asia dell'Ulsan Hyunday. I sudcoreani ci provano, cercano il fraseggio per mettere in difficoltà una compagine che fa del palleggio e delle trame offensive il suo punto forte se non fosse che al primo affondo l'esterno destro Jesùs Corona buca la difesa avversaria al termine di una bella azione corale. Come un coltello nel burro, il vantaggio sfalda le sicurezze degli uomini di Ho-Gon Kim che accusano il colpo e non riescono a riordinare le idee. Così, dopo un'ora in cui è a metà campo che si sviluppa la maggior mole di gioco, l'argentino Cesar Delgado (ex Lione, ricordate?) trova il raddoppio mostrandosi integrato al massimo con la punta De Nigris, che a pochi minuti dalla fine parecipa anche al 3-0, segnato sempre da "Chispa" Delgado. La rete di Keun-Ho Lee serve solo per le statistiche, perchè sono i centroamericani che avanzano nella manifestazione e ora se la vedranno con i campioni d'Europa del Chelsea.

giovedì 6 dicembre 2012

FIFA CLUB WORLD CUP JAPAN 2012 - Aoyama pesca il jolly, Hiroshima ai quarti. Auckland saluta e se ne va

Credito foto: www.fifa.com

Sorrisi e saluti. Comincia con il match tra Sanfrecce e Auckland l'edizione 2012 del Mondiale per Club, che questa mattina ha ufficialmente sancito chi può continuare a sognare un posto nell'Olimpo del calcio e chi, a malincuore, dovrà tornare a casa.
I campioni del Giappone vincono 1-0 una partita discretamente dominata, dove la capacità di palleggio e la voglia di emergere ha prevalso sulla generosità della compagine neozelandese.
Che comunque si è fatta apprezzare per alcune sortìte, e per aver tenuto più di un'ora prima che il mediano Toshihiro Aoyama riesce a sbloccare la contesa con un terrificante destro da fuori area che sentenza il portiere Williams.

FIFA CLUB WORLD CUP JAPAN 2012 - Si parte il 6 dicembre, sette le protagoniste. Chi succederà al Barcellona?


Corinthians, San Paolo, Internacional, Milan, Barcellona (due volte), Manchester United ed Inter. La nona edizione del Mondiale per Club vedrà impegnata solo una di queste squadre, che rappresentano ognuna una targhetta nell'albo d'ora della manifestazione. Infatti il Timào, che vinse un'inedita edizione nel 2000, torna a giocarsi il titolo mondiale dopo aver trionfato in Coppa Libertadores e partendo alla pari con un Chelsea sì campione d'Europa, ma in balìa degli ultimi eventi poco piacevoli culminati con l'esonero di Roberto Di Matteo. A fare da sparrin partner saranno i messicani del Monterrey, gli egiziani dell'Al Ahly, i sudcoreani dell'Ulsan, i neozelandesi di Auckland e i campioni della J-League giapponese, i Sanfrecce Hiroshima.
Ma cosa aspettarsi da questa manifestazione? I più nostalgici la vorrebbero vedere abolita per tornare alla vecchia Coppa Intercontinentale; al contrario, le decine di sponsor che si muovono ogni anno gradiscono assai un format del genere, che protrae la competizione nell'arco di quindici giorni creando un giro di affari notevole. Si inizia giovedì 6 dicembre con il match preliminare tra Hiroshima e Auckland, mentre per la conclusione dobbiamo aspettare domenica 16 dicembre. Chi salirà sul tetto del mondo non è ancora dato saperlo. Nel frattempo, andiamo a conoscere le sette squadre in gara.

SPECIALE - Sette volte Al Ahly: gli egiziani sul tetto d'Africa. La top 11 di GT

Credito: lechampions.it


Chi poteva pensare che una squadra il cui campionato è fermo da tempo immemore, potesse vincere la Champions League?
Eppure è così. Per la settima volta nella sua storia, l'Al Alhy è campione d'Africa. Il club egiziano con sede nella capitale del Cairo stravolge tutti i pronostici della vigilia e riporta la Coppa dei Campioni del Continente Nero in Egitto, strappandola di mano proprio ai campioni in carica dell'Esperance di Tunisi, battuti nella doppia finale grazie alla vittoria per 2-1 nella capitale maghrebina dopo il pareggio dell'andata, 1-1, davanti ai quarantamila tifosi del Borg El Arab Stadium.
A quattro anni di distanza quindi, il club più titolato d'Egitto si riprende la vetta più alta dell'Africa trascinato dallo zoccolo duro rappresentato, per lo più, da giocatori della Nazionale.

giovedì 15 novembre 2012

AFC, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - Il Giappone non si ferma più, equilibrio nel Gruppo A


Nella settimana infarcita di amichevoli tra Nazionali, in Asia è andata in scena la sesta giornata della quarta fase di qualificazione in vista di Brasile 2014. Ormai le gerarchie sembrano chiare soprattutto nel gruppo B, dove il Giappone ha preso ormai il largo e pare viaggiare decisamente in carrozza verso il Sudamerica, ma attorno alle altre selezioni regna l'incertezza.
Nel mercoledì in cui Australia e Corea del Sud riposavano (si sono affrontate in amichevole, vinta dagli Aussie per 2-1), è proprio il Giappone di alberto Zaccheroni a dare probabilmente la spallata finale ad un percorso fino ad oggi praticamente netto.

martedì 6 novembre 2012

Diego Rolan: 1993 - Uruguay

Credito: tenfield.com.uy

Nome: Diego Alejandro
Cognome: Rolàn Silva
Data di nascita: 24/03/1993
Luogo di nascita: Montevideo (Uruguay)
Squadra: Defensor Sporting
Ruolo: attaccante
Altezza: 179 cm
Peso: 77 kg


Grande annata, il 1993. Un anno di successi, non solo sportivi, per tutto il mondo. 
Calcisticamente parlando, è l'Uruguay ad essersi sfregato per bene le mani per la nascita, a distanza di pochi mesi, di alcuni tra i ragazzi più promettenti che oggi vengono esposti all'attenzione mondiale di tutti i talent scout.

In vetrina, come in una gioielleria di lusso, perchè l'Uruguay - a differenza di qualche anno fa - non è più un paese infilato tra Argentina e Brasile dove il livello del campionato e dei suoi giocatori venivano puntualmente oscurati. L'Uruguay oggi non è più un supermarket, è un grande magazzino. Ed ecco che allora a gente come Gonzalo Mastriani, Sebastian Cristoforo o Gonzalo Bueno non è facile mettere sopra le proprie unghie perchè dietro c'è ora organizzazione, programmazione, e poca fretta di disfarsi dei propri talenti.

mercoledì 24 ottobre 2012

Benjamin Inostroza: 1997 - Cile

Credito: redgol.cl

Nome:Benjamin
Cognome: Inostroza
Soprannome: El Chuky
Data di nascita: 31/03/1997
Luogo di nascita: Pedahuel (Cile)
Ruolo: attaccante
Squadra: Universidad de Chile
Altezza: 160 cm
Peso: 58 kg





Cile fucina di talenti. Vero. Ma l'Universidad de Chile è la squadra che più aiuta questa sorta di affermazione a far sì che, nel tempo, rimanga tale. Soprattutto negli ultimi anni, sotto la sapiente mano di Jorge Sampaoli, la U si è imposta all'attenzione generale per via delle sue imprese al di fuori dai confini cileni. Una su tutte, la conquista della Copa Sudamericana 2011 che - come si è poi visto - ha regalato al grande calcio alcuni elementi davvero importanti.

Ma se affacciarsi alle cronache è difficile, figuriamoci affermarcisi. Al minuto 79 della partita di Copa Chile tra Universidad de Chile e Santiago Morning, Sampaoli manda in campo un ragazzino di 15 anni appena compiuti. Pochi secondi dopo, Benjamin Inostroza entra nella storia del calcio cileno segnando il gol più "giovane" di sempre a 15 anni e 5 mesi, con il suo numero 40 sulle spalle e con le lacrime agli occhi. Una gioia impensabile alla vigilia, che si materializza come un fulmine a ciel sereno. Nato a Pedahuel nel marzo del 1997, Inostroza venne reclutato nelle giovanili della U all'età di 11, quando una vecchia gloria del club - Sandrino Castec - lo tira fuori dalla sua scuola calcio personale. El Chuky, come lo chiamano a tutt'oggi, si fa subito notare fin da bambino e il grande salto sembra inevitabile fino a sfociare nella meravigliosa storia che abbiamo introdotto in precedenza.
Sembra però un predestinato, Benjamin, tanto che durante il 2011 la società, per proteggerlo da troppe attenzioni e flash, deve incollare all'attaccante una sorta di tutor per consigliarlo al meglio. In ambito giovanile Inostroza è conosciutissimo, e durante il campionato di categoria sbatte in rete ben 49 reti alternando tutti i fondamentali a disposizione di chi - si dice - diventerà un attaccante di razza. In questa stagione, in cui alterna i classici allenamenti con alcuni gettoni assieme ai grandi, Inostroza ha la definitiva opportunità di emergere grazie alla considerazione che lo staff di Sampaoli nutre per lui.

giovedì 18 ottobre 2012

Jim Varela: 1994 - Uruguay



Nome: Jim Morrison
Cognome: Varela
Data di nascita: 16/10/1994
Luogo di nascita: Montevideo (Uruguay)
Ruolo: centrocampista centrale
Squadra: Penarol
Altezza: 175 cm
Peso: 73 kg

Il Penarol è scuola di alto calcio, e storicamente - nel club aurinegro - sono passati fior fior di giocatori che in seguito hanno fatto le fortune di club di valore assoluto. Se andassimo a scavare, troveremmo uomini del calibro di Rodrigo Maspoli, di Alcides Ghiggia, di Obdulio Varela, di Juan Alberto Schiaffino. Più recentemente, dopo anni di anonimato, la cantera del Manya è tornata a far sognare la Barra Amsterdam con una stuola di nuovi talenti in rampa di lancio. Si è iniziato con Gaston Ramirez, passato al Bologna, e poi si è continuato sulla giusta via con Sebastian Cristoforo - classe 1993 - e Juan San Martin, attaccante classe 1994 che sta segnando a raffica nelle giovanili. E' proprio su di lui che si scommetteva, quando si parlava di chi sarebbe arrivato in prima squadra precedendo tutti gli altri 18enni.

AFC, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - Oman e Iran sorprendenti, Uzbekistan e Australia corsare. E il Giappone


Con il Giappone ai box , complice il turno di riposo, in Asia si torna in campo per le qualificazioni a Brasile 2014. La situazione dei due gironi è abbastanza equilibrata, e in questa tornata dove sia i nipponici che il Libano erano forzatamente seduti ci si aspettava alcune risposte da nazionali blasonate come Australia e Corea del Sud.
Risposte che in effetti arrivano in maniera contrastante.

Partiamo dal match più intigante del programma, che vede opporsi Iraq e Australia sul campo neutro di Doha in quanto Baghdad e dintorni, ad oggi, non vengono ritenuti adeguati per una sfida di questo calibro. I padroni di casa hanno un allenatore di prima fascia come Zico, e sia tatticamente che tecnicamente, propongono un calcio interessante soprattutto nel primo tempo quando vanno vicini al gol in diverse occasioni. Decisivo il portierone dei Socceroos, Mark Schwarzer, bravo ad opporsi agli avanti locali in ben due occasioni. Nella ripresa è un contropiede finalizzato da Abdul Zahra a sbloccare la contesa facendo clamorosamente pendere la bilancia sul fronte Iraq, ma proprio quando il match sembra incanalarsi su certi binari, Tim Cahill trova la forza per segnare in bello stile l'1-1 che rianima i gialloverdi. Osieck, che meriterebbe un capitolo a parte per le convocazioni, butta dentro tutti gli attaccanti che ha e da uno spunto sulla sinistra di Tommy Oar arriva la zuccata vincente di Archie Thompson, una boccata di ossigeno non indifferente per una squadra in evidenti difficoltà.

CONCACAF, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - Avanti tutte le grandi: il Messico guida la truppa verso il Brasile



Sorprese, goleade e tantissime emozioni nell'ultima giornata della seconda fase delle qualificazioni ai Mondiali 2014 della zona Concacaf. C'è voluto fino all'ultimo minuto dell'ultima tornata per avere un quadro completo di chi andrà a giocarsi i tre posti per Brasile 2014 e chi - con il quarto posto - andrà a spareggiare, ma seguire questa fase è stato ampiamente ripagnate.
Messico, Usa, Honduras, Costarica, Giamaica e Panama staccano il pass per il raggruppamento finale, e a marzo del 2013 inizieranno a darsi battaglia fino a fine del prossimo anno.

GRUPPO A, GIAMAICA DI RECUPERO - La prima sorpresa arriva proprio dal Girone A, dove assieme agli Stati Uniti è la Giamaica che, contro ogni pronostico, si qualifica a discapito del Guatemala, rimasto con un pugno di mosche in mano dopo aver offerto a tratti un bel calcio, molto produttivo e pragmatico. Ma la selezione guatemalteca cade sotto i colpi di un Usa costretto a mettere sotto chiave la qualificazione con tre punti, passando oltre al vantaggio ospite arrivato in avvio grazie al bomber Ruiz. A pareggiare la gara è il difensore Carlos Bocanegra, mentre poco dopo è il centrocampista Dempsey che con una doppietta scrive i titoli di coda al match; il tutto mentre a Kingston la Giamaica seppellisce di gol Antigua, rifilando alla piccola realtà caraibica un 4-1 senza interpretazioni. Di Philips, Nosworthy e Richards (doppietta) le reti del trionfo giamaicano, che culmina con la festa finale tanto attesa quanto inaspettata.

CONMEBOL, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014 - La Colombia riposa, le altre si annullano: Argentina, allungo decisivo verso il Brasile



Allungo fondamentale per l'Argentina, che battendo 2-1 il Cile mantiene salda la prima posizione del girone sudamericano in vista di Brasile 2014. Approfittando del riposo della Colombia, l'Albiceleste saluta la truppa e porta a tre i punti di vantaggio sulla seconda, l'Ecuador (fermato sull'1-1 in Venezuela), mentre dal quinto posto - valido per gli spareggi - i punti sono addirittura otto. Ancora sconfitto l'Uruguay, che cade ai 3600 mentri di altezza dell'Hernando Siles contro una Bolivia tenace trascinata dal fantasista Saucedo, autore di tre dei quattro gol che affossano Tabarez ed i suoi soldati. Si rilancia il Paraguay, battendo 1-0 il Perù.

CILE 1-2 ARGENTINA (90' F. Gutierrez; 18' L. Messi, 21' G. Higuain)
Senza freni. L’Argentina va, trascinata dai suoi tenori, batte anche il Cile e, con un vantaggio di 8 punti sulle quinte classificate – Uruguay, Venezuela e la stessa Roja – prenota un biglietto per i Mondiali brasiliani. Troppo forte, l’Albiceleste di Sabella. Per tutte le altre sudamericane.
Non è difficile immaginare chi sia andato a segno, all’Estádio Nacional di Santiago. Esatto, Lionel Messi. Che con la rete dell’1-0 segnata al 28′ del primo tempo, dribbling soave e sinistro chirurgico, eguaglia il record di Gabriel Omar Batistuta: 12 gol nel 2012 con la maglia albiceleste, quota che l’ex fiorentino aveva raggiunto nel 1998. Gol utile a spegnere i fuochi cileni, anche se pure l’Argentina aveva avuto le sue chance con Di María e Agüero. Gol che apre la strada all’esondazione: 3 giri di lancette più tardi va a segno anche il Pipita Higuaín, che si traveste da Messi e fa fuori mezza difesa avversaria, accentrandosi da destra e battendo Pinto con un sinistro all’incrocio opposto.
Cile tramortito dal doppio svantaggio, francamente esagerato. E incapace di abbozzare una reazione degna di questo nome. Tanto possesso palla per gli uomini di Borghi, ma poche idee offensive. E così, qualcosa di veramente concreto da parte dei padroni di casa si vede soltanto al 90′: Felipe Gutiérrez controlla in area argentina e col sinistro piega le mani a un Romero sorpreso e non irreprensibile. Ma non c’è tempo per pensare a una rimonta. Vince l’Argentina, che conquista la vittoria numero 6 su 9 partite disputate e si porta a quota 20, al riparo da sgradite sorprese. Mentre per Claudio Borghi, contestato ct di un Cile in crisi, la fiducia pare essere definitivamente finita.

sabato 13 ottobre 2012

CONCACAF, ROAD FIFA WC BRASIL 2014, SECOND ROUND - sintesi della 5/a giornata, 13/10/2012


Anche nella zona caraibica è tempo di qualificazioni mondiali, e dopo le sorprese degli scorsi turni, i gironi della seconda fase in questo fresco mese di ottobre riportano tutte le Nazionali ancora in gara alla loro naturale dimensione. L'unica squadra fuori classifica è il Messico, che ormai è matematicamente al girone finale, mentre Usa e Costarica ottengono due vittorie che le rilanciano dopo gli zoppicanti inizi di entrambe. Così come sono fondamentali i tre punti conquistati dal Canada contro il materasso Cuba, che uniti al pari tra Panama ed Honduras stravolgono completamente la graduatoria del Gruppo C, aperto ora più che mai.

Nel Gruppo A i giochi sono praticamente fatti, perchè saranno Guatemala e Usa a giocarsi fino in fondo le possibilità per i Mondiali brasiliani, con tanti saluti alla Giamaica e ad Antigua. Infatti la classifica vede le due capoliste appaiate a 10 punti con un match da giocare, mentre i Reggae Boyz veleggiano a quota 7 in attesa dell'ultima giornata nella quale spicca, indovinate un po', Usa - Guatemala. Ma alla fine è tutto rispecchiabile nell'andamento di questo gironcino, in virtù della bella vittoria esterna degli Stati Uniti ad Antigua questa notte e del contemporaneo successo del Guatemala sulla Giamaica tra le mura amiche. Gli americani faticano parecchio per andare via dai Caraibi con la vittoria, e per farlo ci vuole un Eddy Johnson sugli scudi; è lui a sbloccare nel secondo tempo un match che sembrava stregato, e quando Antigua perviene al pari con Piedrahita si teme che la sfortuna abbia preso di mira proprio gli Usa in questa serata di metà ottobre. Al 90' però è ancora Johnson che scaccia i fantasmi di uno stop clamoroso, e servito da Dempsey fredda il portiere locale per l'1-2 finale. Stesso risultao per il Guatemala, che in casa batte 2-1 la Giamaica grazie ai gol di Carlos Figueroa e Carlos Ruiz ad una manciata di minuti dalla fine. Ai giamaicani non basta il rigore di Shelton.

Il Gruppo B invece è ancora apertissimo, e l'ultima giornata è decisiva più che mai: la spunterà il Costarica, che a San Josè affronta una Guyana ormai in vacanza, o El Salvador, che andrà a casa di un Messico ormai sazio? Certo è che la Guyana dovrebbe fare l'impresa, dato che Ticos e salvadoregni sono divisi da due punti. Fatale lo scontro diretto giocato questa notte a San Salvador, deciso da un bellissimo gol di Josè Cubero che premia oltre i meriti un Costarica formato trasferta e ci offre anche la classica rissa finale con due salvadoregni espulsi. Nell'altro match, il Messico si libera 5-0 della Guyana trasformando la sua escursione fuori dai tempi aztechi in una simpatica scampagnata che matura negli ultimi dodici minuti. All'abbuffata non manca nessuno: apre Andres Guardado, raddoppia Peralta, triplica un'autorete di Pollard prima del sigillo del chicharito Hernandez e della ciliegina sulla cinquinta griffata da Reyna.

Se nel Girone B ci si può ancora divertire, figuriamoci nel terzo girone dove Panama, Canada ed Honduras sono racchiuse in due soli punti e possono vincere il gruppo all'ultima giornata. Mentre Panama ed Honduras pareggiano 0-0, il Canada si sbarazza 3-0 di Cuba con i gol di Rickets, Johnson ed Edgar portandosi a quota 10 appaiando Panama. L'Honduras è invece a 8 punti, e nella notte tra martedì e mercoledì sarà decisiva Honduras - Canada, in programma a Tegucigalpa.

RISULTATI 5/A GIORNATA
GUATEMALA 2-1 GIAMAICA
ANTIGUA 1-2 GUATEMALA
GUYANA 0-5 MESSICO
EL SALVADOR 0-1 COSTARICA
PANAMA 0-0 HONDURAS
CANADA 3-0 CUBA

CLASSIFICHE

GRUPPO A
GUATEMALA 10
USA 10
GIAMAICA 7
ANTIGUA 1

GRUPPO B
MESSICO 17
COSTARICA 7
EL SALVADOR 5
GUYANA 1

GRUPPO C
PANAMA 10
CANADA 10
HONDURAS 8
CUBA 0

PROSSIMO TURNO (17/10/2012)
USA - GUATEMALA
GIAMAICA - ANTIGUA
MESSICO - EL SALVADOR
COSTARICA - GUYANA
HONDURAS - CANADA
CUBA - PANAMA

CONMEBOL, ROAD TO FIFA WC BRASIL 2014: sintesi 9/a giornata, 12 e 13/10/2012



Il tempo passa, le gerarchie cambiano. Dopo un mese in cui si è detto (e scritto) tutto ed il contrario di tutto, è l'Argentina a dare una spallata decisiva verso Brasile 2014 battendo a Mendoza un Uruguay spento ed irriconoscibile, la brutta copia di quella Celeste ammirata ai Mondiali del 2010 ed alla Coppa America della scorsa estate. Ma a margine della goleada albiceleste ci sono anche le vittorie di Colombia ed Ecuador, trascinate dai loro bomber Falcao e Caicedo che spingono entrambe le selezioni al secondo posto. Sedici punti, uno in meno dell'Argentina e ben quattro in più di Uruguay e Cile che attualmente occupano le posizioni utili per giocarsi le chance di sbarcare a Rio nel 2014.

ARGENTINA 3-0 URUGUAY (66' e 80' Leonel Messi, 75' Sergio Aguero)
Lionel Messi si conquista definitivamente, dopo le critiche, il suo popolo. Mendoza rimane senza parole di fronte all’ennesima prestazione monstre della pulga blaugrana, si inchina di fronte al miglior giocatore del mondo ed esulta alla sua doppietta. L’Argentina va, si tiene la testa della classifica e guarda con estrema fiducia al prosieguo del viaggio verso il Brasile. La partita è un monologo già dalle prime fasi, ma i ragazzi di Sabella ci impiegano più di un'ora a scardinare il fortino uruguagio, alzato da uno stratega come Tabarez ben conscio del periodo delicato che sta passando la sua squadra. Ora però Leo è un idolo anche in Argentina. L’uomo guida di una nazionale che si propone come grande favorita delle qualificazioni e con ogni probabilità le concluderà al primo posto. Schierato alle spalle del duo Higuaín-Agüero, il fenomeno del Barça sblocca da solo una gara che stava per complicarsi. Al 66′, il risultato era ancora fermo sullo 0-0 e a qualche accelerazione dello stesso Messi nel primo tempo, senza risultati pratici.
Nel secondo tempo, poi, la doppietta che scaccia ogni timore di non farcela, e magari di ripetere la serata infausta di Santa Fe, per la Copa America 2011. Prima l’1-0 in scivolata su assist radente di Di María, poi, dopo il raddoppio di Agüero (a porta vuota, altro assist del mancino madridista), ecco il tris: furba punizione che passa sotto la barriera e inganna Muslera. È la moda del momento, del resto: in Brasile l’ha fatto Ronaldinho, in Italia Pirlo. E ora Messi. Che, per la cronaca, giunge a quota 30 gol in nazionale. A 4 da Diego Armando Maradona.

COLOMBIA 2-0 PARAGUAY (52' e 89' Radamel Falcao Garcia)
La Colombia risponde al perentorio 3 a 0 dell’Argentina sull’Uruguay sbarazzandosi del Paraguay con un secco 2 a 0. che porta il marchio indelebile del giocatore simbolo della rinascita di questa nazionale, Radamel Falcao. El Tigre con questa doppietta raggiunge quota 16 marcature con la camiseta cafetera, ad una lunghezza da Freddy Rincon, a quota 17, e in avvicinamento al mito Faustino Asprilla a 20 reti e Arnoldo Iguaràn a 25. La doppietta di Falcao consente alla Colombia non solo di tenere il passo dell’Argentina confermandosi in seconda posizione, ma interrompe un astinenza dalla vittoria casalinga sul Paraguay lunga 16 anni.
Passiamo alla partita, la prima frazione si chiude a reti inviolate, con le due squadre che non si rendono troppo pericolose, ma con un certo predominio degli ospiti, che perlomeno mostrano carattere e voglia di vincere. La Colombia non trova spazi e non riesce a creare occasioni da rete. La chiave di volta del match è la mossa di Pekerman di sostituire Aldo Leao per il fiorentino Cuadrado. Al ritorno dagli spogliatoi la partita cambia,  l’esterno viola spacca letteralmente la partita e dopo pochi minuti la Colombia passa. Al 51′ Falcao riceve un passaggio profondo da Macnelly Torres, salta un difensore verso l’interno e supera Villar con un sinistro a girare sul secondo palo. Semplicemente delizioso. Da qui in poi il Paraguay si disunisce e lascia il campo alle offensive colombiane. Viene annullato un gol a Teofilo Gutierrez servito benissimo da Cuadrado per fuorigioco, mentre l’udinese Armero coglie un palo. Gli utimi minuti sono un assedio alla porta guarani alla ricerca del gol della sicurezza, che arriva all’88, sempre con Falcao, che al termine di un contropiede, entra dentro l’area, salta un difensore e supera il portiere con un pallonetto sempre di sinistro. Un altro gol davvero bello per quello che  in questo momento è probabilmente il miglior centravanti del mondo.

ECUADOR 3-1 CILE (33' e 57' Felipe Caicedo, 90' Segundo Castillo; aut. Juan Carlos Paredes)
Non si esce vivi dall’Atahualpa: ancora una volta l’Ecuador si dimostra un padrone di casa con pochi riguardi per l’ospite di turno e a Quito abbatte il Cile, conquistando la quinta vittoria su cinque partite interne nel torneo di qualificazione ai mondiali del 2014. La Tri vola a 18 punti,come la Colombia, e fa un altro piccolo passo in direzione del Brasile, mentre la Roja conferma di non essere nel suo momento migliore raccogliendo un’altra sconfitta.
Dopo dieci minuti privi di emozioni, l’Ecuador prende progressivamente il sopravvento: a suonare la carica è Caicedo, che all’11′ si libera del diretto avversario e dall’interno dell’area va al tiro, calciando però troppo alto. Due minuti dopo Ibarra mette in mezzo una palla pericolosa, allontanata in extremis da Isla. Seguono minuti difficili per la difesa cilena, messa a dura prova da una serie di calci piazzati: Pinto interviene al 16′ sul colpo di testa di Benitez, mentre al 20′ è la traversa ad opporsi all’incornata di Achilier; un minuto dopo, Benitez è pericoloso ancora una volta di testa, ma ci pensa Seymour a salvare lo 0-0. Proprio quando gli ospiti sembrano sul punto di crollare, però, ecco che passano in vantaggio: cross di Isla dalla destra, Paredes interviene e scaglia il pallone nella propria porta: da sottolineare come il primo gol incassato dall’Ecuador in casa dall’inizio del torneo (nonché il primo messo a segno dalla Roja a Quito dai tempi di Marcelo Salas) sia il più classico degli autogol. La reazione degli uomini di Rueda non si fa attendere troppo: al 33′ la difesa ospite consente a Caicedo di sfondare centralmente per scartare il portiere e concludere a rete.
Nella ripresa l’incontro è ancora di più a senso unico: il Cile, male organizzato in difesa, non sembra essere in grado di creare pericoli in attacco, anche per la scelta di affidare l’intero reparto offensivo al solo Sanchez. Al 48′ un bell’uno-due tra Caicedo e Benitez termina con un tiro del Chucho che accarezza il palo, ma bisogna aspettare altri cinque minuti per l’episodio decisivo. Ibarra, lanciato palla al piede, viene steso da Contreras in area: secondo giallo ed espulsione per il centrale dell’Olympiacos, penalty per la Tri. Caicedo va sul dischetto, si vede respingere il pallone da Pinto ed insacca sulla ribattuta. In dieci, la Roja continua a non capirci nulla e a subire l’iniziativa dei padroni di casa, che sfiorano il 3-1 con Noboa prima di ottenerlo al 93′ con il colpo di testa di Castillo, che anticipa tutti su un calcio di punizione. Già dall’88′, però, i giocatori in campo erano soltanto venti, a causa dell’espulsione di Vidal, colpevole di aver rifilato una gomitata a Saritama.

BOLIVIA 1-1 PERU' (51' Alejandro Chumacero; 22' Juan Carlos Marino)
E’ un pareggio che non accontenta nessuno quello tra Bolivia e Perù, un 1-1 che rallenta la “Verde” nella rincora alla qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014 e spegne probabilmente definitivamente i sogni di rimonta della Bolivia.
Due punti persi per il Perù, che però dopo 22′ di discreta qualità del gioco che hanno portato al gol del vantaggio di Juan Carlos Marino, si è un po’ spento. Un gol splendido, un tiro dalla distanza che ha trovato forse un po’ distratto il portiere di casa.
Valutando i 90′ complessivi probabilmente è la Bolivia quella ad aver giocato meglio, ma prima del secondo tempo  – quando sono entrati Marcelo Martins e Ronald Segovia per Alcides Peña e Christian Vargas – non si riusciva a trovare la via della rete.
Al minuto 6 della ripresa Alejandro Chumacero ha trovato il pari: ma dopo quella gioia i tifosi di casa hanno avuto in regalo solo qualche occasione con Martins e Campos, e niente più. La rete di Chumacero è però stata una vera gemma, un tiro violentissimo da molto fuori area imparabile.
Il Perù è fermo a 8 punti in 8 gare, a -4 dal Cile che ora andrebbe a giocarsi gli spareggi qualificazione. La Bolivia è invece a 5 punti, meglio solo – di un punto – del pessimo Paraguay di questo inizio girone.

RISULTATI 9/A GIORNATA
ARGENTINA 3-0 URUGUAY
COLOMBIA 2-0 PARAGUAY
ECUADOR 3-1 CILE
BOLIVIA 1-1 PERU'

CLASSIFICA
ARGENTINA 16
COLOMBIA 16
ECUADOR 16
URUGUAY 12
CILE 12
VENEZUELA 11
PERU' 8
BOLIVIA 5
PARAGUAY 4

PROSSIMO TURNO (17/10/2012)
CILE - ARGENTINA
BOLIVIA - URUGUAY
VENEZUELA - ECUADOR
PARAGUAY - PERU'