In altri tempi la testa sarebbe andata alla classifica, con la Juve
già davanti. Ma il Milan sconfitto a domicilio dalla Sampdoria necessita prima di tutto di un brainstorming generale: venduti i top e lasciati a
spasso i senatori, il primo step del nuovo corso ammassa interrogativi
su quelli già presenti. Senza idee, senza logica, senza ritmo: è bastata
una Doria ordinata ad imbavagliare i rossoneri, che ora sperano nel
mercato per dar senso ad una stagione altrimenti incolore.
Fuori gioco l’acciaccato Abate, la fascia
destra è in mano a De Sciglio; Allegri sceglie le vecchie volpi Yepes e
Bonera per presidiare l’area e riscopre Flamini in mediana, accanto
all’unica new entry Montolivo. Solo panca per Pazzini, scavalcato
all’ultimo da El Shaarawy. “Spuntata” anche la Samp, alle prese coi
fastidi dorsali di Maxi Lopez (in panchina), l’ex -per nulla-
avvelenato. E allora spazio alla fanteria leggera, con
Eder-Estigarribia-Krsticic a pungere. Reintegrato Tissone, Ferrara può
così affiancarlo a Poli e Obiang.
Pronti via e il primo coccolone
stagionale lo regala Bonera, che prima si perde poi agguanta Eder a tu
per tu con Abbiati. Passata la paura, il Milan può iniziare i lavori.
Ben presto però ci si accorge che manca il materiale per costruire: il
Boateng “falso nueve” fa confusione più che altro, sugli esterni Robinho
ed El Shaarawy non alzano la cresta. E chi dovrebbe dirigere
-Montolivo- tarda sempre quell’attimo in più, vanificando pure
potenziali transizioni. Orfana di uno svedese emigrato in Francia, la
manovra è troppo scolastica. Così la Samp non fatica nemmeno a
contenere, serrando le fila con diligenza. Obiang -senso tattico “alla
Cambiasso”- fa la voce grossa nel mezzo, sradicando palloni qua e là:
perfin facile con un Milan tanto molle e prevedibile.
Tre iniziative in pochi minuti, tutte di
marca Robinho. Alla ripresa i rossoneri intravedono qualche spiraglio
luminoso. Presto offuscato però: su corner Costa sale la pertica e
schiaccia in porta per il vantaggio Doria. Mazzata terrificante per
Allegri, che butta nella mischia Pazzini ed Emanuelson -fuori Robinho ed
El Shaarawy-. Yepes suona la carica, e su angolo per poco non riapre le
danze: la sua incornata da due passi sembra vincente, Romero e il legno
salvano i blucerchiati. Costant è la carta della disperazione, a cui
Ferrara risponde con Maxi Lopez. Ora il Milan ci prova, più di foga che
di costrutto. Corner a ripetizione e campanili old style, ma il guizzo
non arriva. Boateng, finora non pervenuto, si desta: finta e tiro
(deviato) dal limite, ma la sfiga e un altro palo tengono i rossoneri
nelle sabbie mobili. Dal mischione finale l’ultimo brivido, con
Gastaldello che respinge sulla linea la preghiera di Flamini.
MILAN-SAMPDORIA 0-1
MARCATORE: Costa al 14′ s.t.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; De Sciglio, Bonera, Yepes, Antonini;
Flamini, Montolivo, Nocerino (30′ st Constant); Boateng; El Shaarawy
(dall’11′ st Pazzini), Robinho (dal14′ st Emanuelson). (Amelia, Gabriel,
Acerbi, Mexes, Zapata, Mesbah, Traorè, Carmona, Valoti). All.: Allegri.
SAMPDORIA (4-3-3): Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa:
Obiang, Tissone, Poli (dal 36′ st Munari); Estigarribia (dal 29′ st Maxi
Lopez), Eder (dal 31′ st Soriano), Krsticic. (Padelli, Berni,
Castellini, De Silvestri, Icardi, Mustafi, Renan). All.: Ferrara.
ARBITRO: Banti di Livorno.
NOTE – Spettatori 36.288 per un incasso di 994.804,00 euro. Ammoniti
Krsticic, Gastaldello, Costa, Tissone e Bonera per gioco falloso,
Boateng e Romero per comportamento non regolamentare. Angoli 7-2 per il
Milan. Recuperi 2′ p.t. e 4′ s.t..
Nessun commento:
Posta un commento