Classe 1987, nato a Buenos Aires. Dopo la serata di oggi, difficilmente Raùl Bobadilla verrà dimenticato dai tifosi dell'Udinese e in generale da quelli italiani. L'argentino, infatti, è stato il grande protagonista della vittoria Young Boys ai danni dei friulani.
Sono i primi tre punti in Europa per lo Young Boys che torna a gioire a quasi un mese di distanza dall’ultima vittoria, con una prova più intelligente che convincente. L’Udinese,
complice un vasto turn-over, esce dallo Stade de Suisse a testa bassa
dopo l’impresa di Anfield, una sconfitta meritata contro l’avversario
più morbido del girone può compromettere il proseguimento della
competizione dal punto di vista psicologico, perciò sarà fondamentale
battere gli elvetici al Friuli per poter continuare a sperare nella
qualificazione.
I friulani si presentano a Berna con un
3-5-1-1 privo di Di Natale, che parte dalla panchina, e di Maicosuel
(non iscritto nella lista Uefa), che vede invece Ranegie sperone
offensivo e Fabbrini a ispirarlo. Di contro la squadra svizzera scende
in campo con un 4-4-1-1 dove le ali Gonzalo Zárate e Nuzzolo vanno
spesso ad allinearsi a Farnaud, e giocano per l’ariete argentino
Bobadilla.
Fa ben sperare l’inizio fiammeggiante delle
api bernesi che bucano la difesa dell’Udinese dopo quattro minuti con un
filtrante di Zárate a cercare il suo connazionale Raúl Bobadilla.
L’ottimo movimento per vie orizzontali della boa dello Young Boys taglia
fuori la difesa bianconera e trova il gol del vantaggio, ma la squadra
di Martin Rueda non farà molto altro in questa prima frazione di gioco.
La
reazione delle zebrette non tarda: allo scoccare dell’ottavo minuto
Armero fa partire un cross basso per Ranegie che impatta il pallone e
cerca il primo palo, ma riesce solamente a mettere in difficoltà Wölfli,
costretto a rifugiarsi in calcio d’angolo.
Nonostante la
partenza la partita non lascia spazio ad ulteriori emozioni, il gioco
stagna a centrocampo e le principali occasioni scaturiscono dalle
punizioni. Quella di Zvetoric al 26’ finisce di poco alta e a pochi
secondi dal termine è Ranegie di testa, sempre da palla inattiva, a
cercare la rete senza successo.
I friulani hanno attaccato sempre
e soltanto dalla fascia sinistra con il colombiano Armero che ha
sfornato traversoni in quantità industriali senza badar troppo alla
qualità e i risultati si son visti, l’Udinese non si è mai resa
pericolosa e i padroni di casa si sono limitati a gestire il vantaggio
con molto possesso nella propria metà campo.
Nell’intervallo Guidolin inserisce Pereyra e
Di Natale su Badu e Ranegie e l’interpretazione agonistica dell’incontro
cambia dal calcio d’inizio. L’Udinese inizia a prendere in mano le
redini del gioco e già al 54’ crea la prima occasione: Lazzari
riconquista il pallone e innesca Di Natale ma lo stop impreciso gli fa
perdere l’attimo fuggente. Dopo pochi minuti l’attaccante
campano si riscatta parzialmente con un passaggio illuminante per il
solito Armero che imbecca Fabbrini in mezzo all’area ma il suo colpo di
testa non centra lo specchio della porta.
Lo Young Boys punge solo di contropiede e sempre con Bobadilla, che al 61’ prende le misure con un tiro da fuori e dieci minuti più tardi sfrutta un errore a centrocampo per trovare il raddoppio degli svizzeri.
Lo Young Boys punge solo di contropiede e sempre con Bobadilla, che al 61’ prende le misure con un tiro da fuori e dieci minuti più tardi sfrutta un errore a centrocampo per trovare il raddoppio degli svizzeri.
I bianconeri rispondono
immediatamente, il solito Di Natale si procura un calcio d’angolo e
Coda corregge in tuffo lo spiovente di Armero: 2-1. Ma il difensore avrà
poco da esultare per il suo primo gol in maglia bianconera.
Infatti
all’81’ arriva il colpo di grazia, un intervento in ritardo di Domizzi
causa il rigore per gli elvetici. Batte ancora Bobadilla e l’argentino
esulta per la terza volta ammazzando il match: si tratta del decimo gol
personale e addirittura del 41° stagionale in 23 match per la squadra di
Martin Rueda, lo ‘Zeman elvetico’.
Nessun commento:
Posta un commento