venerdì 26 ottobre 2012

Young Boys vs Udinese - Europa League 2012/13, 3/a giornata, 25/10/2012


Classe 1987, nato a Buenos Aires. Dopo la serata di oggi, difficilmente Raùl Bobadilla verrà dimenticato dai tifosi dell'Udinese e in generale da quelli italiani. L'argentino, infatti, è stato il grande protagonista della vittoria Young Boys ai danni dei friulani. 

Sono i primi tre punti in Europa per lo Young Boys che torna a gioire a quasi un mese di distanza dall’ultima vittoria, con una prova più intelligente che convincente. L’Udinese, complice un vasto turn-over, esce dallo Stade de Suisse a testa bassa dopo l’impresa di Anfield, una sconfitta meritata contro l’avversario più morbido del girone può compromettere il proseguimento della competizione dal punto di vista psicologico, perciò sarà fondamentale battere gli elvetici al Friuli per poter continuare a sperare nella qualificazione.

I friulani si presentano a Berna con un 3-5-1-1 privo di Di Natale, che parte dalla panchina, e di Maicosuel (non iscritto nella lista Uefa), che vede invece Ranegie sperone offensivo e Fabbrini a ispirarlo. Di contro la squadra svizzera scende in campo con un 4-4-1-1 dove le ali Gonzalo Zárate e Nuzzolo vanno spesso ad allinearsi a Farnaud, e giocano per l’ariete argentino Bobadilla.


Fa ben sperare l’inizio fiammeggiante delle api bernesi che bucano la difesa dell’Udinese dopo quattro minuti con un filtrante di Zárate a cercare il suo connazionale Raúl Bobadilla. L’ottimo movimento per vie orizzontali della boa dello Young Boys taglia fuori la difesa bianconera e trova il gol del vantaggio, ma la squadra di Martin Rueda non farà molto altro in questa prima frazione di gioco.
La reazione delle zebrette non tarda: allo scoccare dell’ottavo minuto Armero fa partire un cross basso per Ranegie che impatta il pallone e cerca il primo palo, ma riesce solamente a mettere in difficoltà Wölfli, costretto a rifugiarsi in calcio d’angolo. 
Nonostante la partenza la partita non lascia spazio ad ulteriori emozioni, il gioco stagna a centrocampo e le principali occasioni scaturiscono dalle punizioni. Quella di Zvetoric al 26’ finisce di poco alta e a pochi secondi dal termine è Ranegie di testa, sempre da palla inattiva, a cercare la rete senza successo.
I friulani hanno attaccato sempre e soltanto dalla fascia sinistra con il colombiano Armero che ha sfornato traversoni in quantità industriali senza badar troppo alla qualità e i risultati si son visti, l’Udinese non si è mai resa pericolosa e i padroni di casa si sono limitati a gestire il vantaggio con molto possesso nella propria metà campo. 

Nell’intervallo Guidolin inserisce Pereyra e Di Natale su Badu e Ranegie e l’interpretazione agonistica dell’incontro cambia dal calcio d’inizio. L’Udinese inizia a prendere in mano le redini del gioco e già al 54’ crea la prima occasione: Lazzari riconquista il pallone e innesca Di Natale ma lo stop impreciso gli fa perdere l’attimo fuggente. Dopo pochi minuti l’attaccante campano si riscatta parzialmente con un passaggio illuminante per il solito Armero che imbecca Fabbrini in mezzo all’area ma il suo colpo di testa non centra lo specchio della porta.
Lo Young Boys punge solo di contropiede e sempre con Bobadilla, che al 61’ prende le misure con un tiro da fuori e dieci minuti più tardi sfrutta un errore a centrocampo per trovare il raddoppio degli svizzeri. 
I bianconeri rispondono immediatamente, il solito Di Natale si procura un calcio d’angolo e Coda corregge in tuffo lo spiovente di Armero: 2-1. Ma il difensore avrà poco da esultare per il suo primo gol in maglia bianconera. 
Infatti all’81’ arriva il colpo di grazia, un intervento in ritardo di Domizzi causa il rigore per gli elvetici. Batte ancora Bobadilla e l’argentino esulta per la terza volta ammazzando il match: si tratta del decimo gol personale e addirittura del 41° stagionale in 23 match per la squadra di Martin Rueda, lo ‘Zeman elvetico’.  

 

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