giovedì 1 novembre 2012

Chelsea vs Manchester United - Premier League, 9/a giornata,28/10/2012


Il Big Match della 9° giornata di calcio inglese comincia inaspettatamente con un Manchester United atomico che, grazie alla doppietta di Van Persie, si trova subito sul 0-2. I macunian gestiscono fino al 35’ quando l’orgoglio Blues scoppia in tutta la sua grandezza portando i padroni di casa del Chelsea ad accorciare, prima, e a sfiorare il pareggio, dopo. 

La ripresa è frenetica, Ramires di testa trova il pareggio, poi ,al 62’, Ivanovic e, al 67’, Torres vengono espulsi. È il solito Chicharito rapinatore, questa volta però in offside, a siglare il 2-3 a un quarto d’ora dalla fine. Importante vittoria per i Red Devils che raggiungono in testa proprio il Chelsea.

Di Matteo parte con 4-2-3-1 che per ora ha portato i blues al primo posto di prepotenza. Tra i pali giocherà il solito Cech, la linea difensiva sarà composta da Ivanovic, Cahill, Luiz e Cole. In mediana Ramires farà coppia con Obi Mikel, mentre i due neoacquisti Hazard e Oscar e il talento iberico Mata avranno il compito di inventare per le incursione dell’unica punta Fernando Torres.
Pesanti le assenze in difesa di Terry, squalificato, e a centrocampo di Lampard, infortunato. L’allenatore italiano è costretto a rinunciare ai sui veterani, protagonisti assoluti in positivo, delle sfide con lo United degli ultimi anni.Il manager scozzese opta per un 4-4-1-1, più classico e meno offensivo, almeno sulla carta. In porta viene preferito De Gea, vista la non eccesiva fisicità dei rivali. Davanti al giovane portiere si muoveranno Rafael, Ferdinand, Evans ed Evra.

A centrocampo Carrick e Cleverely cercheranno di imporre il ritmo di gioco dello United, mentre, sulle fasce, romberanno Young e Valencia, entrambi assenti da molte partite e forse non sufficientemente in forma per questa super sfida. Davanti Rooney e Van Persie le bocche da fuoco più calde della Premier proveranno a sfondare il muro dei blues.Ferguson non può contare sul genio di Kagawa, fuori per problemi al ginocchio, sull’esperienza di Vidic, anche lui per guai fisici, e sulla freschezza di Jones e Smalling, vicini al rientro, ma non ancora disponibili per questa gara.

Si apre il sipario a Stamford Bridge e sono brividi, le due compagini più vincenti d’Inghilterra nell’ultimo decennio si affrontano in una partita dalle dimensioni titaniche. Si inizia e dopo un fiacco tentativo di Van Persie lo United va subito in vantaggio.

Su una ripartenza e con la difesa dei londinesi spiazzata, Rooney trova un uno-due con Young che lo libera sulla destra. Il numero 10 crossa basso in area e RVP lascia partire un bolide, palo, carambola su David Luiz e pallone nel sacco. Il Chelsea prova una timida reazione, ma i Red Devils, per la prima volta in stagione, sembrano solidi in difesa e non soffrono più di tanto. 
Lo United tesse una fitta rete di passaggi e grazie al vantaggio non ha fretta di aumentare l’intensità. Al 12’ Rafael recupera sulla fascia destra, serve Valencia che arriva fino in fondo, altro cross rasoterra, va in scena la sfilata dei buchi difensivi e Van Persie, dal dischetto deve solo deviare in porta, 0-2 e mazzata ai padroni di casa. 
Il team di Sir Alex è in totale controllo, David Luiz prova a farsi perdonare con una punizione dalla distanza, ma trova un De Gea reattivo che di piede evita il gol. Poco dopo un lampo del diamante Hazard, fino a quel momento impalpabile, si spegne sul tabellone dietro la porta avversaria. Nulla da fare, passano i minuti e il Manchester è sempre più padrone del campo, il fraseggio corto permette un possesso palla prolungato, che però una volta vicino all’area rivale si fa molto più incisivo e dinamico. 
Improvvisamente a 10’ dalla fine i blues si svegliano dal letargo, prima prendono il palo dopo la deviazione di Evans su un cross di Mikel, poi Cahill di testa costringe De Gea a un intervento al limite dell’impossibile. Non è una fiammata, il Chelsea continua come un rullo compressore, conquistando numerosi calci d’angolo e costringendo lo United nella propria trequarti. 
Il portierino spagnolo nega il gol a Torres con un parata che ha dell’incredibile, ma nulla può fare su una punizione battuta magistralmente da Mata che, al 43’, riapre i giochi 1-2. L’animosità dei ragazzi di Di Matteo cresce, Mata va vicino al pareggio ma trova ancora una monumentale reazione di De Gea. Si va sotto le docce sul 1-2, ma lo favola è ancora tutta da scrivere.

Il riposo non sembra aver intaccato l’entusiasmo dei londinesi che iniziano sulla scia positiva con cui avevano concluso la prima frazione. Il Manchester si chiude dietro e prova a sfruttare le ripartenze, tattica che non funziona, infatti, tempo qualche giro di lancetta, e una serie di cross in area dei centrocampisti dei Blues si conclude con il 2-2 firmato da Ramires di testa. 
Pareggio meritato per i padroni di casa. Il match diventa disordinato con occasioni da entrambe le parti e con le compagini che non riescono né a controllare il ritmo della gara né il possesso palla. Al 63’ altro episodio chiave, RVP trova l’inserimento di Young che in volo verso la porta difesa da Cech viene sgambettato da Ivanovic, Clattenburg vede bene e manda prematuramente in spogliatoio il serbo. 
Tempo 5’ e Torres dall’altra parte appena sfiorato da Evans si accascia a terra, il giudice di gara, opta per la simulazione, e ammonisce per la seconda volta l’attaccante spagnolo, che quindi viene espulso. Chelsea finisce in nove, Ferguson non si fa pregare due volte e manda subito in campo Hernandez al posto di Cleverley. 
Lo United spinge sull’acceleratore e trova il 2-3 con Hernandez, classico gol di rapina del messicano. Cech salva su una cannonata di RVP, sul rimpallo Rafael tira malamente e Chicharito ci mette la zampata vincente. Dal replay la posizione dell’attaccante dei Red Devils risulta ampiamente in fuorigioco. I Blues commuovono, in nove e sotto di un gol irregolare, ci provano fino alla fine con un cuore immenso. 
Lo sforzo del team di Di Matteo, sostenuto anche caldamente dal suo pubblico, non basta. Lo United mette in cassaforte il pallone, creando poco o nulla, ma rischiando ancora meno; in questo modo si porta a casa la partita e raggiunge i londonesi in vetta a pari punti. 

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