Si è concluso da meno di 24 ore il calciomercato di gennaio, la sessione dell'anno che preferisco perchè permette a tutte le squadre di sistemare la propria rosa e di riparare alle carenze palesatesi nella prima metà di campionato. Il tutto in soli ventotto giorni, il che obbliga le società a muoversi con decisione e - se opportuno - ad aprire il portafoglio senza molti margini di trattativa.
Il mio focus di oggi si concentra sul mercato di riparazione del Torino. Un mercato per me enigmatico: il settore che, a
detta di chiunque aveva bisogno di un rinforzo di qualità, ovvero il
centrocampo, è stato sfoltito e basta. Eppure il rinforzo c'era (Almiron) e
c'erano tutti i presupposti per il suo arrivo: il gradimento del
giocatore per la destinazione, il gradimento dell'allenatore per il
giocatore, l'accordo sull'ingaggio, la volontà di cambiare aria, una
resistenza tutt'altro che spasmodica della società di appartenenza.
Tutti meno uno, ovviamente, i soldi.
Paulo Vitor Barreto, primo rinforzo di gennaio (Tuttosport) |
Questo per me è il reale discrimine tra un buon mercato e un mercato quasi inutile.
Dico quasi perché si è scelto di comprare il (costoso) biglietto della lotteria Barreto. Alcuni, dopo due frazioni di partita, esultano come fosse già stato estratto il primo premio; da parte mia aspetto, speranzoso ma ancora un po' perplesso, che il tempo mi dica che il buon Paulo Vitor sia uscito dall'officina con tutti i pezzi assemblati bene. Se così fosse, indubbiamente un buon acquisto.
Per il resto, dei tre punti di intervento identificati, su due si è deciso di non fare nulla, tanto è vero che al capitolo terzino sinistro, così come a quello regista, non si sono registrati che movimenti (minori, senza dubbio), in uscita, mentre per il terzo e meno importante, ovvero il portiere di riserva, è stata fatta una scelta tutto sommato coerente con le ambizioni di questo campionato e l'importanza del ruolo. Certo che Coppola mi da più o meno lo stesso affidamento di Bocelli in sala operatoria, ma spero di vederlo in campo nel tragitto dal tunnel alla panca e stop.
Dico quasi perché si è scelto di comprare il (costoso) biglietto della lotteria Barreto. Alcuni, dopo due frazioni di partita, esultano come fosse già stato estratto il primo premio; da parte mia aspetto, speranzoso ma ancora un po' perplesso, che il tempo mi dica che il buon Paulo Vitor sia uscito dall'officina con tutti i pezzi assemblati bene. Se così fosse, indubbiamente un buon acquisto.
Per il resto, dei tre punti di intervento identificati, su due si è deciso di non fare nulla, tanto è vero che al capitolo terzino sinistro, così come a quello regista, non si sono registrati che movimenti (minori, senza dubbio), in uscita, mentre per il terzo e meno importante, ovvero il portiere di riserva, è stata fatta una scelta tutto sommato coerente con le ambizioni di questo campionato e l'importanza del ruolo. Certo che Coppola mi da più o meno lo stesso affidamento di Bocelli in sala operatoria, ma spero di vederlo in campo nel tragitto dal tunnel alla panca e stop.
Jonathas, secondo acquisto in attacco (Tuttosport) |
Detto di centrocampo e difesa, e comunque penso che Ventura, a ragione,
pensi che a sinistra comunque possiamo reggere così, in attacco ci siamo
sbarazzati di Sansone con una leggerezza che spero davvero di non dover
rimpiangere in futuro. Di Barreto ho già detto, e abbiamo preso
Jonathas che più che altro mi sembra un favora a Mino Raiola, visto che Cairo, dopo avere fatto incavolare mezzo mondo
pallonaro qualche amico, sia pure a pagamento, se lo dovrà pur fare.
Sulla sua utilità tecnica sono perplesso, tanto più che Bianchi alla
fine lo abbiamo tenuto, e spero che Ventura alla fine il placet l'abbia
dato, se no questo qui rischia di finire rivettato alla panchina. Sui
due giovani belgi sposo in pieno il parere di tutti gli altri tifosi: un 20-30 % di
queste operazioni qualche frutto lo da, se incominci a lavorare in
questa direzione qualcosa di buono dovrebbe arrivare. Sui movimenti
delle giovanili non mi esprimo per manifesta ed ammessa pubblicamente
incompetenza, anche se mi parlano un gran bene di Sparacello che Moreno Longo avrebbe richiesto in vista del Viareggio.
In definitiva un mercato che non ci fa fare certo il salto di qualità, ma che ha il pregio di non essere stato condotto con il fuoco al culo, almeno ci siamo evitati il carrello dei bolliti che stava diventando la specialità dell' "osteria Cairo".
Vogliamo dare un voto? Per me 5,5 ovvero la media tra le cessioni - 6,5 - e le entrate, esprimibili con un 4,5.
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