L'Argentina tirata a lucido e reduce da
un avvenimento clamorosamente mancato come la vittoria del Sudamericano
Sub'20 si prepara a dare il via alla seconda rassegna continentale per
Nazionali più importante dell'intero Sudamerica. Si parla di giovanili,
chiaro, ma quando in campo scendono le selezioni Under 17 in questo
angolo di globo non c'è da scherzare. La garra sale a mille, le rivalità
- inculcate fin dalla tenera età - sono ben delineate e se si
presenterà l'occasione, cosa probabile, c'è la possibilità di assistere a
vere e proprie battaglie.
Con il match
delle 21.05 tra Paraguay e Colombia prende ufficialmente il via questa
manifestazione, nella quale si affrontano le dieci rappresentanti del
Continente divise nei due classici gruppi composti da cinque squadre
ciascuno. Alle 23.10 sarà poi il turno dell'Argentina padrona di casa
esordire contro il pericoloso Ecuador, nel secondo match che andrà a
completare la prima giornata del Gruppo A del quale fa parte anche il
Venezuela, che scenderà in campo a partire dalla prossima giornata. Le
altre compongono invece il Gruppo B dove a fare la voce grossa c'è la
Canarinha; il Brasile parte favorito dai pronostici, e se è vero che
trionfare a casa degli eterni rivali avrebbe un sapore diverso, è anche
vero che giusto un mese i pluri-sponsorizzati campioncini della Sub'20
hanno regalato una delle più grosse delusioni sportive giovanili ai
tifosi della Seleçao. Per i verdeoro l'esordio è previsto nella seconda
serata di mercoledì, quando affronteranno il Cile dopo che Uruguay e
Perù si saranno date battaglia nella gara inaugurale del Gruppo B. Si
giocherà in due impianti; il primo è il classico Islas Malvinas di
Mendoza, mentre come seconda sede è stata scelta San Luis con il suo
Estadio Provincial Gilberto Funes che in questa edizione prende il posto
del Bicentenario di San Juan.
Thiago Mosquito, premiato in Uruguay come capocannoniere |
Argentina,
Brasile ed Uruguay. Sono loro le tre favorite per la vittoria finale
anche se, Sub'20 insegna, questi tornei sono spesso pieni di insidie e
colpi di scena. Il Brasile porta in Argentina gran parte della truppa
che nel 2011 trionfò in Sub'15 ad eccezione dell'acciaccato Foguéte,
laterale destro del Vasco che rimane a Rio de Janeiro. Ci saranno i tre
fenomeni offensivi: il centravanti Thiago Mosquíto, capocannoniere in
Uruguay nel 2011, che con Indio e Caio dà vita ad un attacco atomico
mentre in mediana sarà ancora il turno del talentuoso Robert e di Kenedy
creare gioco macinando chilometri per armare il reparto offensivo più
completo del torneo.
L'Argentina è una buona selezione, con
un discreto mix di quantità e qualità al quale aggiungere il solito
"fattore campo", che a volte può rivelarsi un'arma a doppio taglio così
come invece risultare quel quid in più per raggiungere la vittoria. La
stella della Selección è senza dubbio Jonathan Cañete, genio della
trequarti in forza all'Independiente che gli addetti ai lavori indicano
come potenziale stella futura. Da seguire anche il portiere del River
Plate, Augusto Batalla, e i due giocatori più importanti del Boca
Juniors - entrambi difensori classe '96 - Matías Romero e Nicolás Pinto.
Francis D'Albenas, bomber uruguagio (Credito: tenfield.com.uy) |
Ma
fermarsi a Brasile ed Argentina significherebbe svalutare troppo il
valore della manifestazione; l'Uruguay mai come quest'anno mette insieme
una selezione stuzzicante che da Francis D'Albenás, punta che gioca in
Argentina nel River, potrebbe ricevere il giusto apporto in zona gol
mentre dietro può appoggiarsi sul colosso di scuola Nacionál, Marcio Albarracín.
Il Paraguay punta tutto su Antonio Sanabria, attaccante made in Barça
che nelle giovanili blaugrana sta sdtupendo tutti mentre Cile e Perù
posso contare su un gruppo di potenziali titolari. La Rojíta è costruita essenzialmente intorno allo zoccolo duro dell'Universidad Católica, con ben 7 elementi su 23 provenienti dal vivaio albiazúl tra i quali spiccano il portiere Miguel Vargas Mañán, il centrale Benjamín Kuscevic, il regista Kevin Medél e l'esterno Jaime Carreño; la Franja punta tutto sulle accademie, tra le quali spicca la celeberrima Esther Grande de Bentín,
società che si occupa solo di progetti giovanili ed è l'unica in tutto
il Perù a possedere un intero centro sportivo completamente con campi
sintetici.
Un'altra nazionale da non
sottovalutare è senza dubbio la Colombia. Partiti in sordina anche nel
Sub'20, i Cafeteros sono la dimostrazione di come negli ultimi anni il
calcio stia espandendo i suoi orizzonti. Il ricambio generazionale ha
funzionato in pieno, e in Colombia si fregano le mani per questa nidiata
di classe '95 e '96 che rappresentanto un immenso investimento per il
futuro. Deportivo Cali, Envigado ed Atletico Nacionál sono i club più
rappresentati, mentre per scegliere una stella si potrebbe puntare su
Kevin Caicedo, bomber di professione in forza alla cantéra dell'Atletico Madrid.
Antonio Sanabia (Credito: paraguay.com) |
Poco
più indietro sulla griglia di partenza troviamo Ecuador, Venezuela e
Bolivia le cui rose sono tecnicamente inferiori alle altre. Ciò non vuol
dire però che poi in campo i valori reali vengano rispettati, come
ampiamente dimostrato nelle edizioni precedenti. La chiosa finale
riguarda il poco successo di queste manifestazioni a livello mediatico. I
pochi talent scout presenti in Sudamerica rimarcano il fatto di come
oggi le società preferiscano muoversi tramite rappresentanti o magari
visionando i ragazzi in partite registrate, spesso facendosi un'idea del
tutto errata del giocatore. Un problema cronico, reso ancor più
evidente dall'enorme capienza degli stadi che ospitano questi tornei,
sempre vuoti per colpa anche degli orari proibitivi che nel pomeriggio
costringono i (pochi) presenti a vere e propie maratone sotto il sole
cocente di fine estate.
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