mercoledì 27 marzo 2013

CALCIOMERCATO - Da Carbonero a Scocco, i possibili affari tra Argentina ed Italia



Argentina terreno battuto. Sì, battutissimo, soprattutto in fase di calciomercato dove tutta l'Europa si riversa su Buenos Aires e dintorni per trovare l'affare giusto, esportando il talento Albiceleste talvolta investendoci cifre decisamente importanti.
Mai come quest'anno l'Argentina si sta rilanciando, dopo un paio di stagioni in cui si è sentita la mancanza di ricambio generazionale, e mai come in questa stagione le sirene europee si drizzano anzitempo in vista della prossima sessione di mercato.


L'offerta è ricca; spazia dalla difesa all'attacco, passando sia per la quantità che per la qualità del centrocampo, su esterni ficcanti o laterali di contenimento. Insomma, se è vero che parecchie società lavorano in Argentina tutto l'anno un motivo ci deve pur essere. Con Inter e Milan in testa, l'Italia parte in pole position per attingere dal calcio Albiceleste, sul quale sono puntati gli occhi di Catania (ma non è una novità), Lazio, Roma e Torino. 

Conosciamo meglio i protagonisti della Primera Division 2012/13, coloro che per un motivo o per l'altro potrebbero essere appetiti da club italiani.

Credito: fifa.com
CARLOS CARBONERO (1990, esterno destro, Arsenal de Sarandì) - Si parte subito forte con uno degli esterni alti più forti dell'intero panorama sudamericano. Carbonero è un ragazzo colombiano la cui testa in alcune circostanze fa difetto. Ma ha una classe innata. Nato calcisticamente nell'Once Caldas di Manizales, si trasferisce nel 2011 all'Estudiantes giocando un semestre sotto tono subendo così un'involuzione rispetto a ciò che aveva fatto vedere agli "aficionados" del Palogrande. Il prestito all'Arsenal gli fa bene, perchè Alfaro lo responsabilizza a tal punto da farlo diventare un punto fermo della squadra che sta facendo le prove per il titolo, che arriverà - sempre con lui in campo - la stagione successiva. Veloce, dalla progressione inarrestabile, Carbonero gioca ala destra con licenza di offendere, puntare il fondo per il cross, anche se ultimamente Alfaro lo ha utilizzato anche come esterno sinistro per sfruttare il suo tiro con rientro. 
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VICTOR AYALA (1988, mediano, Lanus) - Il Lanus pesca sempre bene, e nel 2012 per una manciata di milioni porta alla Fortaleza il paraguayano Victor Ayala. Centrocampista centrale poliedrico, Ayala piace ai suoi tifosi per la "garra" tipicamente sudamericana che mette in campo, ma è anche una pedina fondamentale per lo scacchiere tattico di Guillermo Barros Schelotto, che a lui non ha ancora mai rinunciato. Non solo grinta però; Ayala gioca con un'intelligenza tattica rara, possiede un bel destro che spesso e volentieri utilizza dalla distanza e può addirittura disimpegnarsi in ogni ruolo sulla fascia destra. In stagione ha segnato tre gol fino ad oggi e a giugno potrebbe venir via con un milione di euro circa.
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MATIAS MARTINEZ (1988, difensore centrale, Argentinos Juniors) - Ok, lui la sua occasione europea l'ha già avuta. Ma Matias Martinez è un guerriero, e se il Siena lo avesse provato prima di sbarazzarsene così facilmente forse oggi avrebbe un difensore di caratura internazionale in più. Lanciato giovanissimo dal Racing, questo difensore centrale è un Lisandro Lopez meno costoso. Sono infatti i suoi inserimenti aerei a farne un "attaccante" pericoloso, perchè sui calci piazzati a staccare lo si trova sempre. All'Argentinos, seppur in un club sportivamente alla deriva, è ben presto diventato un leader e da un paio di stagioni Pietro Lo Monaco stravede per lui. A giugno finisce il prestito con il Bicho e dovrà tornare in Italia dove il Siena potrebbe decidere di puntarci sopra. Due gol in cinque presenze per lui, fino ad oggi.
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RODRIGO MORA (1987, attaccante, River Plate) - Nato a Rivera, Uruguay, Rodrigo Mora approda al River nel settembre del 2012 con il morale sotto le scarpe complice un'esperienza al Benfica nella quale, a parte su qualche campetto di periferia, non ha mai sentito il profumo del calcio giocato. Ma la "Pulga" ha colpi di alta classe e a Nuñez lo ha dimostrato in pochi mesi. Attaccante rapido che ama svariare su tutto il fronte d'attacco, Mora arriva dal sempre florido vivaio del Defensor Sporting e in Argentina ha trovato - per sua stessa ammissione - una seconda casa. Segna in tutti i modi: di destro, sinistro, di testa senza contare gli innumerevoli assist ai compagni di reparto. In questo Torneo Final sembra leggermente inceppato ma i tifosi non sembrano farci caso. D'altronde dopo i sei gol dello scorso semestre, tra i quali uno - splendido - al Boca Juniors, il momentaneo appannamento può starci. Da sempre innamorato dell'Italia, Mora potrebbe prossimamente venire in possesso di passaporto comunitario.
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NICOLAS BLANDI (1990, attaccante, Boca Juniors) - Ventitrè anni appena compiuti e ruolo di "vice tutti" ormai incollato sulla fronte. Riserva di lusso in un Boca Juniors stellare (almeno sulla carta), Nicolas Blandi da tempo cerca di cambiare aria. Il prestito all'Argentinos lo ha lanciato nel calcio che conta, imponendolo all'attenzione di tutti come attaccante d'area dal fisico robusto e sviluppato da muscoli fuori dal comune, bravo nel gioco aereo e nelle sponde. Il problema è che gli Xeneizes sono passati da Palermo a Viatri, e quando si infortunò il "Puma" la società - anzichè dare una possibilità a Nico - prelevò Santiago Silva. Nel Boca di oggi ha poco spazio, sia perchè Carlos Bianchi lo vede poco sia perchè "El Tanque" è indistruttibile. I suoi tre gol stagionali li ha già comunque segnati (tutti all'Atletico di Rafaela).
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JULIO BUFFARINI (1988, esterno destro, San Lorenzo) - Quando arrivò dal Ferro Carrill pochi lo presero in considerazione. Invece Caruso Lombardi, allenatore del Cilòn di allora, puntò subito sulla voglia di emergere e le scorrazzate sulla fascia di Julio Buffarini, esterno che i tifosi del San Lorenzo amano a tal punto da dedicargli un coro personalizzato. Freccia destra, un'auto in corsa, imprendibile quando palla al piede punta il fondo per pennellare i suoi cross. Buffarini gioca prevalentemente da laterale destro di un 3-4-3, ed è quindi portato all'abnegazione per percorrere tutta la fascia nell'intero arco del match. Di lui stupiscono la maturazione tattica e la concentrazione che non viene mai meno, tanto che anche Juan Antonio Pizzi vede in lui un elemento irrinunciabile. Con meno di due milioni si porta a casa.
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IGNACIO SCOCCO (1985, attaccante, Newell's) - Ignacio Scocco è l'attaccante più forte del campionato argentino. Forse di (quasi) tutti quelli che militano in Sudamerica. A dirlo sono i numeri, che premiano meritatamente un ragazzo bravo a rimettersi in discussione dopo le esperienze in Grecia e in Oriente, dove sono arrivati i gol ma non c'è stato verso di ambientarsi. Scocco fa reparto da solo, ed è una delle certezze di una Lepra che punta al titolo con il suo condottiero Martino in panchina. Con 18 gol in campionato più due in Libertadores, Scocco è il bomber principe della stagione e non si spiega come Sabella non lo abbia ancora preso in considerazione per la Selecciòn. Ambidestro, veloce e mentalmente un passo avanti all'avversario, ha probabilmente tutte le carte in regola per ritentare l'approdo in Europa.
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