mercoledì 8 maggio 2013

SPECIALE "CAMPIONI 2013" - GALATASARAY, la voglia di emergere



"Non è facile uscire da qui con un buon risultato". Parole e musica di Luka Modric, centrocampista del Real Madrid dopo la sfida di Champions contro il Galatasaray. Il "qui" in questione è la Turk Telekom Arena, catino infernale da 50 mila posti dei 40 mila occupati da soli abbonati. Una bolgia, terribile, con le urla che ti dilaniano i timpani non appena ci metti piede.



In questo teatro, un po' storico e un po' poetico, il Galatasaray si aggiudaica la Superlig 2012/13, la diciannovesima della sua storia. Un titolo dal sapore speciale, più degli altri, dato che segna il sorprasso sui rivali storici del Fenerbahce, fermi a 18 e messi in riga da una decina di punti di distanza. Un ruolino di marcia invidiabile, costruito soprattutto tra le mura amiche da un presidente multimilionario come Unal Aysal, il cui patrimonio è stimabile in circa 800 milioni di euro secondo un'indagine recente. E' proprio lui,in carica dal 2011, ad aver dato la sterzata positiva per avvicinarsi alle big europee; sotto la sua presidenza, il Galatasaray ha portato nell'affascinante Istanbul top player assoluti come Didier Drogba e Wesley Snejider, nell'ultima sessione di mercato, pagati rispettivamente 7,5 milioni di euro all'Inter e - nel caso dell'ivoriano - uno stipendio che si aggira sui 10 milioni di euro. Ma la costruzione della squadra inizia quando Unal, che nel tempo libero gioca in borsa con profitti non indifferenti, ingaggia i primi veri big: Muslera, portiere arrivato dalla Lazio è il primo seguito a ruota dalla punta svedese Elmander, da Felipe Melo (che passa da desaparecido alla Juve a protagonista in Turchia), da Fener ed Ebouè, fino ad arrivare alle spese pazza dell'estate 2012 tradotte negli ingaggi di Hamit Altintop, del talentuoso Amrabat e del bomber, strappato alla Lazio, Yilmaz.

Fatih Terim

Non si può fallire con una rosa del genere. Ed infatti Fatih Terim, stratega della panchina nonchè un guru per i turchi, non fallisce l'appuntamento con il titolo stradominando un campionato non particolarmente difficile ma comunque insidioso. Le fortune del Gala sono state costruite soprattutto in casa, dove i ragazzi di Terim hanno perso solo due partite e fino a gennaio sono stati imbattibili. Con la sessione di mercato invernale, e l'arrivo dei due fenomeni, Terim è stato costretto a fare i conti con il sovrannumero di giocatori offensivi. Così per inserire l'olandese, che comunque non è entrato in pieno nei meccanismi di squadra, il tecnico ha panchinato Bulut (12 centri fino a quel momento) passando dal 4-4-2 al 4-3-1-2, modulo approvato dalla dirigenza che già si sta muovendo per la prossima campagna di Champions dove, ad Istanbul, ci sono non poche possibilità di vedere Arjen Robben. Con Unal al timone tutto è possibile, e dopo il primato in Turchia il Galatasaray punta a stupire l'Europa.

La squadra campione (4-3-1-2) - Muslera; Ebouè, Kaya, Zan, Riera; Inan, Felipe Melo, Altintop; Snejider; Drogba, Yilmaz All: Fatih Terim

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