martedì 8 ottobre 2013

Festa ad Evergrande, Lippi ed il Guangzhou di nuovo campioni. Il viareggino e un brasiliano conquistano la Cina


La seconda volta è ancora meglio. Marcello Lippi vince il secondo campionato cinese di fila alla guida del Guangzhou Evergrande (il terzo consecutivo per la squadra dell'omonima città). Determinante è stato il successo esterno per 4-2 sul campo dello Shandong Luneng. Ad aprire i conti ci ha pensato Zhao Xuri al 6'. Dopo il provvisorio pari dei padroni di casa, l'uno-due letale nel finale di frazione con Gao Lin e Rong Hao. Al 63' il gol di Zheng Zhi che ha messo in ghiaccio la partita. Il Guangzhou è ora in gioco per la Champions League d'Asia (è in finale col Seoul) e la Coppa di Lega.
Inoltre, questo campionato è il terzo titolo per Lippi, perchè oltre ai due successi nel torneo locale, l'ex tecnico della nazionale italiana ha alzato anche una Supercoppa di Cina al termine della stagione scorsa. 


Nonostante la massima divisione cinese sia uno dei tornei emergenti dell'Asia orientale, la differenza tecnica e organizzativa tra il Guangzhou e le altre rimane ancora molti rimarcata; Lippi lavora in un ambiente professionalmente al top, e i risultati raggiunti lo testimoniano, oltre al fatto che in rosa sono presenti elementi che a queste latitudini hanno le capacità di scavare un solco significativo. Con quattro partite ancora da giocare, il Guangzhou  per ora viaggia su numeri da capogiro: 22 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta subita il 31 di agosto contro il Tianjin, dopo che tra aprile e maggio erano arrivate ben otto vittorie di fila. Il miglior attacco e la miglior difesa completano l'opera d'arte del tecnico viareggino, che ha avuto il grande merito di inventarsi centravanti un giocatore come Elkeson, brasiliano arrivato dal Botafogo dove ricopriva il ruolo di mezz'ala o al massimo di mezzapunta, e trasformato in una punta prolifica brava a svariare su tutto il fronte offensivo. Con Elkeson - che quest'estate il Bologna voleva portare in Italia - autore di 22 reti in campionato (fino ad oggi), si sono messi in mostra un altro argentino, Muriqui, e l'argentino Dario Conca, acquistato a colpi di milioni dal Fluminense e trequartista che ha letteralmente spostato gli equilibri in più di una circostanza. Con l'aggiunta dell'ossatura della nazionale (il terzino destro Zhang, l'attaccante Gao) e il centrale 23enne coreano Lee, i giallorossi hanno creato un sistema di gioco funzionale anche fuori dai confini cinesi; infatti, dopo aver matematicamente vinto il campionato, si giocheranno anche la finale della Champions League asiatica contro i coreani del Seoul, vero obbiettivo stagionale della società.

Elkeson, Muriqui e Dario Conca: il trio delle meraviglie

Con l'arrivo di giocatori importanti e di tecnici preparati, il movimento cinese ha deciso di investire in strutture sportive di primo piano per promuovere uno sport meno praticato, fermatosi all'esperienza mondiale della Cina guidata da Bora Milutinovic nel 2002. Negli ultimi anni le società si sono così potute permettere individualità come Vagner Love, che in poco più di un mese allo Shandong Luneng ha segnato 5 reti, o come Yakubu Ayiegbeni, diventato un vero e proprio idolo dei tifosi del Guangzhou R&F. E poi Carmelo Valencia (Tianjin), il trio del Gouan composto da Pierre Utaka, Frederic Kanoutè e Joffre Guerron, lo Shangai Shenua argentino allenato da Sergio Batista (con Rolando Schiavi, il Pato Toranzo e Giovani Moreno in campo) o Roda Antar, libanese faro della mediana dello Shandong Luneng. Insomma, tutti giocatori che in un modo o nell'altro hanno permesso agli stadi di riempirsi sempre di più, toccando l'apice massimo delle presenze nel match tra le prime due della classe dove sugli spalti c'erano sistemate più di 50 mila persone.

E' interessante notare, inoltre, come otto squadre sulle sedici partecipanti abbiano presentato al via una rosa di età media inferiore ai 25 anni; segno che la cultura dei giovani è ben insista nella società cinese, e non fa esclusione il mondo sportivo in cui un Paese così popolato tende a primeggiare. La più giovane in assoluto è lo Shangai SIPG, neopromossa che si è assestata a metà classifica senza mai rischiare di finire nelle zone calde, mentre il Guizhou Renhe - squadra dei bosniaci Misimovic e Muslimovic - sfora di poco la media dei 28. Non male, in proiezione futura. Entro il 2020 la federazione ha chiesto alle società di sistemarsi sotto il punto di vista delle infrastrutture; non tutte, infatti, possiedono lo stadio di proprietà - spesso "prestato" dall'atletica - ma se vorranno continuare a frequentare la prima divisione dovranno adeguarsi. 

E Lippi? Almeno fino al 31 dicembre del 2014 il suo contratto è blindatissimo, e il suo Guangzhou ha le potenzialità per diventare la più forte squadra asiatica del momento. Se arrivasse la Champions poi, ci sarebbe l'opportunità di andarsi a giocare il Mondiale per Club: un'occasione appetitosa per chi, a 65 anni, ha deciso di scoprire un mondo nuovo totalmente diverso dalla "sua" Viareggio. E dal lungo mare che tanto ama.

Guangzhou Evergrande campione con quattro partite da giocare

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