mercoledì 9 ottobre 2013

Australia, ritorna l'A-League tra certezze e sorprese: Sydney e Melbourne a caccia dei Mariners. La Preview della stagione

Credito: au.fourfourtwo.com

Con la partita tra Sydney Fc e Newcastle Jets, venerdì 11 ottobre prenderà il via la diciannovesima edizione dell'Australian League, il massimo torneo calcistico di un movimento ancora sconosciuto ai più. Sponsorizzato dal colosso Hyundai, che dunque ha investito molti soldi in un paese dove la vera religione sportiva è il rugby, il soccer - come lo chiamano qui - la scorsa stagione ha fatto il tanto sperato salto di qualità dal punto di vista delle presenze. Gli impianti nuovi e funzionali, i giocatori stranieri "importati" (Alessandro Del Piero, ma non solo) ed il "caro prezzi" leggermente abbattuto hanno rappresentato un vero toccasana per le società, che hanno fatto registrare una media di presenze stagionali di poco superiore ai 40 mila spettatori a partita. Durante l'inverno (la nostra estate), molte di loro si sono poi adoperate nell'invitare alcune squadre di Premier League ad esibirsi, ottenendo un successo incredibile. 


Parola d'ordine, programmazione. Con le nuove regole sui giovani, inoltre, la federazione ha praticamente costretto le società a puntare sempre più sulle Accademy, che in Australia hanno un ruolo importante dato che il calciomercato - a queste latitudini - si fa senza soldi. Sì, avete capito bene: le società possono ingaggiare solo giocatori svincolati o che hanno rescisso consensualmente, e l'unica eccezione (ovviamente) riguarda la cessione di un proprio tesserato all'estero. In questo modo si cerca di evitare facili capricci, soprattutto da parte di quei giocatori che in passato hanno cambiato spesso casacca. Alcuni talenti hanno lasciato l'A-League nella sessione invernale di trattative, e hanno rimpolpato le casse di alcuni club che - di conseguenza - con questi soldi copriranno il monte ingaggi (il più alto è quello di Sydney, dopo l'arrivo di Del Piero) e foraggeranno i propri settori giovanili.

Le squadre ai nastri di partenza saranno dieci, nove delle quali contenderanno ai campioni in carica dei Central Coast Mariners lo scettro d'Australia. Nonostante quattro cessioni di rilievo (il portiere Ryan, il difensore Bozanic, le punte McBreen ed Ibini-Isei), la squadra della costa parte in prima fila anche quest'anno come nelle tre edizioni precedenti, dove per ben due volte è stata sconfitta in finale da Brisbane. Con i Mariners, ci saranno poi proprio i Roar, Sydney e le due di Melbourne a fare la voce grossa in un torneo che si dipana su 27 giornate (si giocano tre gironi anzichè due) e che vede la partecipazione - ormai consueta - anche di un club neozelandese (i Wellington Phoenix). Ultima curiosità: per la prima volta nella storia, gli anticipi del venerdì e tutta la fase finale verranno trasmessi in chiaro dalle reti della SBS.

LE 10 PROTAGONISTE AL VIA

ADELAIDE UNITED
Città: Adelaide
Ultimo piazzamento: 4° posto, eliminato ai quarti di finale
Titoli vinti: 0
Stadio: Coopers Stadium (16.500 posti)
Allenatore: Josep Gombau (nuovo)
La stella: Marcelo Carrusca (mezzapunta)
Il giovane talento: Paul Izzo (portiere, 1995)
Formazione: (4-3-1-2) Galekovic; Malik, McKain, Boogard, Cassio; Elrich, Lustica, Isaias; Carrusca; Neumann, Djitè (Kamara)

Lo scorso anno partì in sordina per poi arrivare quarta, venendo eliminata in seguito ai playoff. Ad Adelaide si può fare calcio in maniera tranquilla e con tutto il tempo necessario a disposizione. La squadra ha perso due pedine importanti come Dario Vidosic - trequartista passato al Sion in Svizzera, e Ian Ramsay, volato a Melbourne, ma in entrata può contare su alcune operazioni interessanti. Il prestito del 21enne Zullo, laterale mancino che l'Utrecht ha mandato a giocare in patria, si unisce ai titoli definitivi McGrath (punta 22enne) e al centrocampista mezzo croato Lustica, una delle potenziali sorprese della stagione. Un'altra novità è stato il rinnovo del contratto di Teeboy Kamara, il talentuoso attaccante blindato fino al 2017. In campo ci si affida all'esperienza di Elrich, altro nuovo innesto in mediana, e alla fantasia degli argentini Carrusca e Neumann, a segno sette volte nella scorsa stagione.


BRISBANE ROAR
Città: Brisbane
Ultimo piazzamento: 5° posto, eliminato in semifinale
Titoli vinti: 2
Stadio: Suncorp Stadium (52.500 posti)
Allenatore: Mike Mulvey (confermato)
La stella: Besart Berisha (attaccante)
Il giovane talento: Kwame Yeboah (attaccante, 1994)
Formazione: (4-3-3) Teoklitos; Franjic, Donachie, Smith, Stefanutto; Miller, Brattan, McKay; Broich, Berisha, Henrique

Campione nel 2011 e nel 2012, Brisbane non ha mantenuto le promesse nello scorso campionato, dove sulla carta aveva la possibilità di piazzare la prima "tripletta" dell'albo d'oro australiano. Con le partenze di Nicholls e Murdocca, i due leader della mediana, e di Jurman, centrale difensivo mancino, la situazione è peggiorata ulteriormente. Da segnalare anche l'addio del giovane Halloran, classe 1992 trasferitosi in Germania per giocare con il Fortuna. Cosa rimane? Sicuramente l'intelaiatura sicura di Mike Mulvey, che gioca il suo 4-3-3 tanto usato da queste parti; per il resto, si chiederà ancora all'albanese Berisha i gol per restare a galla, e si proverà a valorizzare Franjic, il miglior terzino destro del campionato scorso. In vista - magari - di una futura plusvalenza.


CENTRAL COAST MARINERS
Città: Gosford
Ultimo piazzamento: 2° posto, campione
Titoli vinti: 1
Stadio: Bluetongue Central Coast Stadium (20059 posti)
Allenatore: Graham Arnold (confermato)
La stella: John Hutchinson (centrocampista e capitano)
Il giovane talento: Storm Roux (terzino destro, 1993)
Formazione: (4-4-2) Pasfield (Reddy); Roux, Seip, Sainsbury, Rose; McGlinchey, Montgomery, Hutchinson, Sterjovski; Flores (Fitzgerald), Kwasnik (Simon)

I favoriti? Probabile. Sicuramente a Gosford non si fanno mancare nulla. Le prime novità arrivano dall'extra campo: il centrocampista Troy Hearfield, ad oggi fuori squadra per essere stato trovato posiivo all'ecstasy lo scorso aprile, potrebbe a breve essere reintegrato. E con il suo ritorno, Arnold ritroverebbe uno dei suoi pupilli a dirigere le operazioni di un centrocampo rimasto orfano di Oliver Bozanic, passato al Lucerna. L'altra storia particolare riguarda il portiere Liam Reddy, che rientra dall'esilio forzato in Iran dopo la bravata compiuta nel 2012, quando venne cacciato da Sydney per essersi ubriacato su un volo che portava la squadra in trasferta. Capitolo campo:il difensore olandese Seip è la novità in difesa, dove porta muscoli e centimetri in un reparto che, a destra, può contare sul talento del giovane Roux. Altro punto di forza sono le fasce, dove McGlinchey e Sterjovski rappresentano due certezze in merito. Davanti, persi malamente McBreen ed Ibini-Isei, sarà Flores a guidare il reparto offensivo.


MELBOURNE HEART FC
Città: Melbourne
Ultimo piazzamento: 9° posto
Titoli vinti: 0
Stadio: AAMI Park (30.050 posti)
Allenatore: John Aloisi (confermato)
La stella: Harry Kewell (mezzapunta)
Il giovane talento: Benjamin Garuccio (centrocampista, 1995)
Formazione: (4-3-1-2) Redmayne; Walker, Gerhardt (Wielaert), Kisnorbo, Mitchinson; Engelaar (Garuccio), Germano, Murdocca (Ramsay); Kewell; McAllister, Mifsud

Inutile girarci intorno. Il pessimo risultato della scorsa stagione non è andato giù alla società, che in un primo momento aveva pensato all'esonero del coach Aloisi (vecchia conoscenza a Cremona) per poi rimangiarsi il tutto grazie all'intervento dei giocatori. Grazie a Big John, a Melbourne sbarca uno dei giocatori australiani più forti di sempre; si tratta di The Jewell, al secolo Harry Kewell, che dopo un anno di inattività ha risposto alla chiamata dell'amico e si è detto pronto a rimettersi in gioco.  E dire che il vero colpaccio era stato un altro, Orlando Engelaar, ma il mastino olandese al primo allenamento si è frantumato un crociato e per un bel po' non lo si vedrà in campo. Da segnalare il dualismo in porta tra Redmayne e Velaphi, di cui Aloisi dovrà occuparsi in fretta, e l'arrivo in avanti di Michael Mifsud, 32enne nazionale di Malta.


MELBOURNE VICTORY 
Città: Melbourne
Ultimo piazzamento: 3° posto, eliminato in semifinale
Titoli vinti: 2
Stadio: AAMI Park (30.050 posti)
Allenatore: Ange Postecoglou (confermato)
La stella: Mitch Nicholls (centrocampista)
Il giovane talento: Jason Geria (terzino sinistro, 1993)
Formazione: (4-3-3) Coe; Galloway, Contreras, Lejier, Geria; Nicholls, Milligan (Troisi), Broxham; Barbarouses, Thompson, Pain

Per i Victory potrebbe finalmente essere l'anno buono. Postecoglu, in preseason, non si è nascosto: "Quest'anno partiamo tra i favoriti, e non ammetto più scherzi". In effetti la rosa, nonostante gli addii di Flores e di Rojas (andato allo Stoccarda), parrebbe essere di buon livello, con tre innesti - uno per reparto - di tutto rispetto. Partendo da dietro, ecco il cileno Pablo Contreras, marcatore centrale per il quale i Victory hanno sborsato l'equivalente di 1,300000 euro affidandogli di fatto le chiavi della difesa. In mezzo, a parametro zero, il secondo capolavoro in entrata che risponde al nome di Mitch Nicholls, arrivato da Brisbane dopo aver sostenuto un provino - andato male - con i Randers in Danimarca. Infine, per l'attacco, spazio al rientrante Barbarouses, che nelle ultime due stagioni aveva speso la sua velocità e il suo dribbling nella fredda Vladikavkaz e che da queste parti ricordano come eroe nei due titoli conquistati qualche stagione fa. Una menzione, infine, la merita il bomber Thompson, massimo marcatore con la maglia della nazionale dei Socceroos.


NEWCASTLE JETS
Città: Newcastle
Ultimo piazzamento: 8° posto
Titoli vinti: 1
Stadio: Hunter Stadium (26.126 posti)
Allenatore: Gary van Egmond (confermato)
La stella: Emile Heskey (attaccante)
Il giovane talento: Joshua Brillante (centrocampista, 1993)
Formazione: (4-3-3) Birighitti; Jaliens, Chapman, Mitchell, Goodwin; Brillante, Zadkovich, Kantarovski; Bridges, Heskey, Taggart

E' la squadra di Emile Heskey, ma non solo. Il centravanti inglese, che in patria veniva considerato praticamente un ex giocatore, in Australia ha trovato la sua dimensione. In particolare a Newcastle, città relativamente tranquilla ed ideale per lavorare. I Jets propongono un buon calcio, ma il grosso limite - palesato l'anno scorso - è la poca profondità della rosa a disposizione di Van Egmond. Quando mancano quei tre/quattro giocatori fondamentali, i bianconeri iniziano ad imbarcare acqua da tutte le parti. Il regista Zadkovich, assieme ad Heskey e Bridges, esprime la parte qualitativa di una compagine che ha provato a puntellare la fascia destra con l'arrivo dell'olandese Jaliens. Lo zoccolo duro è comunque stato mantenuto, e se a questi nomi si agigunge l'anno in più dei giovani del vivaio - Brillante su tutti - ecco che Newcastle può puntare almeno ai playoff. E' proprio Joshua Brillante, classe 1993 e protagonista dello scorso Mondiale Under-20, il pezzo pregiato del centrocampo di Van Egmond. Un ragazzo da seguire.


PERTH GLORY FC
Città: Perth
Ultimo piazzamento: 6° posto, eliminato ai quarti di finale
Titoli vinti: 2
Stadio: NIB Stadium (18.228 posti)
Allenatore:Alistair Edwards (confermato)
La stella: Shane Smeltz (attaccante)
Formazione: (4-3-3) Vukovic, Risdon, Thwaite, Pantelidis, Jamieson; McGarry, Burns, Dodd (De Silva); Sidnei, Smeltz, Nagai

I quarti di finale raggiunti la scorsa stagione sono giù un ricordo. Sì, perchè a Perth i tifosi non hanno digerito le cessioni del talentuoso Storm Roux e dell'argentino Matias Cordoba, che dopo aver giurato sulla sua permanenza ha siglato un accordo con i boliviani dell'Oriente Petrolero. Ecco che allora ha provato a mitigare il clima con qualche nome in entrata, che non stuzzica particolarmente la fantasia ma potrebbe rivelarsi una sorpresa. Il brasiliano Sidnei, preso dal campionato cipriota, avrà il compito di rifornire il neozelandese Smeltz, che ha appena rinnovato il suo contratto con i Glory per un anno. Un altro autografo importante è quello di Daniel De Silva, centrocampista classe 1997 al quale la società ha fatto siglare il primo contratto da professionista. Da loro, e da una delle difese più solide del torneo, riparte l'avventura di una franchigia che - dall'alto dei due titoli vinti - vuole tornare a dire la propria.


SYDNEY FC
Città: Sydney
Ultimo piazzamento: 7° posto
Titoli vinti: 2
Stadio: Allianz Stadium (45.500 posti)
Allenatore: Frank Farina (confermato)
La stella: Alessandro Del Piero (attaccante)
Il giovane talento:Terry Antonis (esterno destro, 1993)
Formazione: (4-4-2) Necevski; Bojic, Petkovic, Jurman, Warren (Grant); Antonis, Emerton, McFlynn (Chianese), Ali Abbas; Del Piero, Yau (Powell)

Definire fallimentare il settimo posto del campioanto passato sarebbe un eufemismo. Alessandro Del Piero e compagni riazzerano le esperienze passate e puntano, senza tanti giri di parole, a vincere questa nuova edizione di A-League. Cosa possibile, perchè Sydney non è solo la franchigia che "ha Del Piero"; infatti, in termini di ricambi e di talenti, probabilmente i biancoblu possiedono qualità individuali in grado di primeggiare per la lotta al vertice, che unite alla voglia di rivalsa potrebbero comporre un buon mix. Bojic e Jurman sono arrivati a sistemare la retroguardia dopo un paio di stagioni giocate da protagonisti, mentre Chianese, Antonis (in prestito dal Parma) e l'infortunato Gameiro sono forse i tre Under-20 australiani migliori. Poi c'è Alex, che in Australia ha trovato l'ambiente giusto per sparare le ultime cartucce. Farina ci crede, e fa bene: gli ingredienti ci sono, vediamo se il cuoco farà il suo.


WELLINGTON PHOENIX
Città: Wellington
Ultimo piazzamento: 10° posto
Titoli vinti: 0
Stadio: Westpac Stadium (34.500 posti)
Allenatore: Ernie Merrick (nuovo)
La stella: Benjamin Sigmund (difensore)
Il giovane talento:Louis Fenton (esterno destro, 1993)
Formazione: (4-3-1-2) Moss; Bertos, Sigmund, Durante, Caira; Ifill, Muscat, Riera; Hernandez; Brockie, Boyd

Unici neozelandesi della compagnia, ormai una piacevole presenza. Ma l'ultimo posto del 2013 grida vendetta, e così - a sensazione - i Phoenix non hanno migliorato di molto la loro condizione, perdendo il trequartista Cernak, unica nota positiva del recente passato. In entrata, inoltre, si è fatto poco, e tutto entro i confini nazionali (lo spagnolo Riera, ormai figlio adottivo della Nuova Zelanda) dove - diciamocela tutta - non è che il calcio raggiunga poi chissà che livelli. Che fare, dunque? Affidare le chiavi del gioco all'argentino Hernandez può essere un inizio, dato che l'ex Victory possiede colpi davvero importanti (anche sui calci da fermo); in secondo luogo, se Fenton, 20enne molto interessante, si riprende dall'infortunio, Merrick potrà contare su più imprevidibilità nel rettangolo di gioco. I gol di Brockie devono fare il resto, ma il dubbio è che ciò non basti a salvare Wellington da un destino prevedibile.


WESTERN SYDNEY WANDERERS
Città: Parramatta
Ultimo piazzamento: 1° posto, sconfitta in finale
Titoli vinti: 0
Stadio: Parramatta Stadium (21.487 posti)
Allenatore: Anthony Popovic (confermato)
La stella: Shinji Ono (centrocampista)
Il giovane talento: Kwabena Appiah-Kubi (ala destra, 1992)
Formazione: (4-2-3-1) Covic; Beauchamp (Polenz), Topor-Stanley (La Rocca), Spiranovic, Cole; Mooy, Polijak; Appiah-Kubi, Ono, Hersi; Bridge

Primo posto nella Regular Season, poi la sconfitta in finale. Non male come esordio. Alla vigilia della seconda stagione, Popovich e i suoi Wanderers pensano in grande e puntare alla vittoria non è un'utopia. Rientrato dal Qatar, Spiranovic va a sistemare la difesa assieme a Topor-Stanley (inserito nella scorsa Top-11 stagionale) e a Beauchamp, in un undici dove la qualità della trequarti potrebbe essere ciò che sposta in definitiva gli equilibri. Il giapponese Ono inventa ancora calcio come ai tempi della Bundesliga, e ai suoi lati l'olandese Hersi - scuola Ajax - ed il ghanese Appiah-Kubi (naturalizzato australiano) portano quel pizzico di imprevedibilità al reparto offensivo. Dove - ed ecco l'unica nota negativa - i Wanderers hanno perso Kresinger, vero e proprio finalizzatore di razza, sostituito dal 27enne Bridge.

NOTE - Loghi squadre, credito Soccerway





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