I giocatori del Nantes festeggiano dopo un gol |
Pochi soldi, tante idee e un'organizzazione da fare invidia a molti. La Ligue 1 porta all'attenzione generale nuovi valori in ogni stagione, quando almeno un paio di squadre sorprendono per il rendimento tanto da raggiungere traguardi insperati alla vigilia. L'anno scorso fu il Nizza a disputare una stagione strepitosa, rimanendo in corsa addirittura per un piazzamento in Champions League fino all'ultima giornata. Squadra costruita con poche disponibilità economiche, in campo ha fatto vedere a tratti il miglior calcio di Francia con interpreti del calibro di Dario Cvitanich, attaccante argentino poi ricercato da molti sul mercato, Didier Digard e Renato Civelli.
Quest'anno, la squadra della Costa Azzurra è partita un po' al rallentatore, seppur attrezzata di uno stadio nuovo di zecca che la società ha fatto costruire poco fuori le mura della città. Al posto dei rossoneri di Claude Puel (passato da reietto a Lione, ad eroe nizzardo), ci sono Nantes, Guingamp e Bastia, ovvero due neopromosse e un club che rappresenta - assieme all'Ajaccio - l'inscalfibile orgoglio corso.
Ma andiamo in ordine. Quando a maggio un'autorete di Florentin Pogba, difensore del Sedan, sanciva di riflesso la promozione matematica del Nantes, pochi tifosi avrebbero sperato di avere una squadra competitiva in poco tempo. Questo perchè la Federazione francese e il Tas - il 4 febbraio 2013 - respinsero un ricorso della società che protestava contro una presunta irregolarità nel tesseramento di Ismael Bangoura, centravanti guineano dell'Al Nasr. Dopo il ricorso respinto, il club ha presentato un ulteriore reclamo, che a fine agosto gli ha permesso di depositare i contratti dell'esterno rumeno Banel Nicolita, del costaricano Bedoya (arrivato dall'Helsingborg) e del difensore centrale Oswaldo Vizcarrondo. E' proprio il capitano della Vinotinto il pezzo pregiato in entrata, un centrale possente che va sia a puntellare un reparto deficitario in centimetri e peso, sia a comporre la colonia venezuelana più ricca d'Europa, assieme all'altro difensore Cichero e al centravanti Aristeguieta. I gioielli "a la nantèise" sono però quelli del vivaio: il maliano Amara Nianè, centravanti classe 1994, e Jordan Veretout, vero faro del centrocampo gialloverde e fresco campione del mondo con la Francia Under-20, rappresentano il futuro di una squadra rinata dalla profonda crisi economica del 2007. Rispetto all'ultimo titolo conquistato, nella stagione 2001/02, le differenze sono sostanziali; ancor di più se si considera il penultimo campionato vinto, a metà anni '90, dato che il Nantes di Loko, Makelele e Karembeu rimane di gran lunga una delle migliori squadre francesi di sempre. In panchina siede un novello Rudi Garcia: si chiama Der Zakarian, è di origine armena e da giocatore ha passato nove stagioni a smistare palloni nel centrocampo del Nantes. Dopo una breve parentesi al Clermont, si è seduto sulla panchina del club che lo ha consacrato spingendolo fino in Ligue 1, grazie anche ai gol del bomber serbo Filip Djordjevic, uno che non si tira indietro quando si tratta di spaccare le porte avversarie. Il 3-1 nel derby della Loira contro il Rennes ha sancito il picco più alto di questo scorcio di stagione, nel quale - ovviamente - proprio Djordjevic si è distinto come protagonista.
Mustapha Yatabarè, bomber del Guingamp |
La Bretagna, che dopo la retrocessione del Brest aveva perso una partecipante nella massima serie, si coccola la piccola realtà Guingamp. La storia di questa squadra ha dell'incredibile; sebbene molti la conoscano esclusivamente per aver lanciato nel grande calcio Didier Drogba, questo club ha una grande capacità che pochi, nel mondo, hanno. Infatti, anche se la cittadina conta solo 8 mila anime, lo "Stade de Roudourou" si riempie soprattutto in caso di big-match, dove la capacità di 18 mila viene quasi esaurita. Tornata in Ligue 1 dopo aver assaggiato anche l'amarezza della terza serie, non ha voluto strafare mantenendo il gruppo capace di fare il doppio salto di categoria. A partire dal tecnico Jocelin Gourvennec, ex trequartista che siede sulla panchina dell'EA (acronimo di "En Avant") dal 2010, passando per il capitano Lionel Mathis e il bomber Mustapha Yatabarè, centravanti maliano dal fisico poderoso. Arrivare alla salvezza è impresa ardua, ma il gruppo ha risposto bene al salto in Ligue 1 e gioca un calcio senza troppi fronzoli, quadrato e organizzato. In attesa di ritornare quella squadra che, oltre a Drogba, fece crescere fenomeni come Malouda, Candela e - per ultimo - Abriel, a Guingamp si godono il talento del 24enne Sankharè, centrocampista prelevato in estate dal Dijon e unico acquisto della società.
Lo stadio Furiani di Bastia |
Costruirsi una salvezza in casa? Si può. Per informazioni, chiedere al Bastia. Il catino infernale dell' "Estade Furiani" non perdona: campo piccolo, curve e tribune a ridosso del terreno di gioco, e una popolazione audace e grintosa come quella corsa che - ogni due settimane - urla il disappunto di chi non vuole più sottostare ai diktat della "madre" Francia. Nel cuore culturale della Corsica si respira calcio in ogni angolo della città, soprattutto da quando sulla panchina del club siede Frederik Hantz, un 47enne che nel 2010 ha preso un Bastia derelitto in terza divisione e - con il lavoro scrupoloso del suo staff - lo ha riportato in Ligue 1 grazie ad un'escalation di risultati fulminea. Al primo tentativo è arrivata la promozione in Ligue 2, l'anno dopo - da neopromossa - la squadra vince il campionato tornando, dopo otto lunghissimi anni, a calcare le scene del calcio che conta. Il 12° posto dello scorso anno è ulteriormente migliorabile, almeno secondo Hantz, che in estate ha condotto il mercato in prima persona riuscendo così a mettere insieme una buona compagine, pur perdendo il miglior giocatore dello scorso anno, Thauvin, oggi al Marsiglia. Bastia significa anche rinascita; il capitano della squadra è Mikael Landreau, portiere dal capello brizzolato che in gioventù veniva accreditato come uno dei portieri più futuribili del globo, salvo poi ridimensionarsi di colpo anche a causa degli infortuni. Come Landreau, la Corsica ha rigenerato molti altri ragazzi caduti in disgrazia: Sebastien Squillaci e Francois Modesto - dopo le pessime parentesi con Arsenal e Monaco - sono tornati i difensori centrali di un tempo e oggi compongono una delle coppie più affidabili della Ligue 1. Poi c'è Julien Sablè, ex capitano del St Etienne, fosforo della mediana biancoblu, che con Romaric e Boudebouz compone un reparto solido che vive anche sulle giocate del rinato Milos Krasic, tornato in modalità "Furia Ceca". Ma la stella è senza dubbio Wabhi Khazri, 22enne fantasista tunisino dal mancino radiocomandato: è lui il terminale di ogni azione sviluppata da questa squadra, famosa per gli incresciosi fatti del '92 (il tragico crollo di una tribuna del Furiani è ancora vivo nella gente, che ogni 5 maggio aderisce al lutto cittadino), ma con un interessante futuro davanti.
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