La MLS, questa sconosciuta. Molto spesso ci siamo chiesti come funziona il campionato di calcio degli Stati Uniti, che uniformato a sport ben più importanti per il pubblico, segue linee base decisamente diverse a quella che è la mentalità europea di vivere e guardare tale disciplina. Sulle pagine del blog oggi interviene Giacomo Costa, uno dei massimi esperti in Italia di "soccer" e redattore per Soccer Italia, che ci fornisce una panoramica del momento vissuto in America - in questo preciso momento storico - del movimento calcistico.
Tra "salary-cap" e "draft", termini ai più sconosciuti, ne è uscita un'interessante chiacchierata.
Ciao Giacomo, e benvenuto. La MLS è ancora fondamentalmente un mondo sconosciuto, soprattutto per
noi in Italia che la tacciamo come una lega di basso profilo. Perchè in
Europa ci si approccia così al campionato americano?
G.C. "In Italia, sopratutto in Italia, è un mondo sconosciuto, spesso lasciato
perdere anche per le regole considerate, da molti, stupide. In
Inghilterra, anche per la maggior "esportazione" made in U.S.A, ci sono
diversi appassionati di calcio che seguono la Major League Soccer senza
farsi troppi problemi. Per quanto riguarda il nostro paese credo che la
maggior parte degli appassionati di calcio quando guarda una partita
estera punta sempre al big match inglese o spagnolo, già la Ligue 1 è un
campionato abbastanza snobbato, fatta eccezione per il PSG, perchè
considerato inferiore al nostro, di conseguenza inutile da guardare.
Infine il fuso orario aiuta poco, nemmeno io che ne sono appassionato
rimango sveglio fino alle quattro del mattino, figuriamoci un semplice
telespettatore. Sono comunque contento che il campionato sia sbarcato su
Fox Sports Italia".
Troppo banalmente, la Major League Soccer viene etichettata come una
sorta di "Cimitero degli elefanti", un torneo dove giocatori in parabola
discendente vanno a svernare. Secondo te è un errore?
G.C. "Sir Alex Ferguson nella sua autobiografia ha scritto: "La MLS è un
campionato troppo atletico per essere deriso, non è una Mickey Mouse
league". E' vero che raccoglie ex giocatori europei che chiudono la loro
carriera, ma credo che sia una fase studiata dalle alte cariche della
lega che ormai va sempre più verso la sua conclusione, o meglio, verso
un cambiamento che porterà sempre più giocatori migliori dal vecchio
continente. Dopo il rischio fallimento c'era bisogno della scintilla,
ovvero un grandissimo nome, non solo calcisticamente, da portare nel
campionato, in poche parole un David Beckham. A quel punto l'attenzione è
salita ed ora non si ha più bisogno di grandi campioni per portare
gente allo stadio, vista la media spettatori vicina ai 20.000 con le
eccezioni Seattle Sounders (44.000) e Chivas USA (8.000), il problema
resta i numeri bassi degli ascolti televisivi sulla ESPN e sulla NBC, ma
la MLS è possibile vederla gratis sul sito ufficiale (se vivi negli
USA, in Canada o in Messico) e questo abbassa gli ascolti televisivi.
Detto questo per un calciatore che arriva dall'Europa è più difficile di
quel che sembra: Henry non ha mai vinto il titolo di capocannoniere,
così come Keane, e non ha nemmeno vinto un titolo. Nesta non ha
disputato una stagione stellare, così come anni fa Rafa Marquez deluse,
Dempsey ha faticato moltissimo dopo il suo ritorno. Di Vaio invece mi ha
sorpreso, non pensavo potesse toccare quota 20 reti, si è dimostrato un
professionista esemplare".
Com'è strutturato il campionato?
G.C. "Il campionato è diviso in due "gironi", Eastern (10 squadre) &
Western Conference (9 squadre). Ovviamente le squadre vengono divise per
la distanza (es. New York - Los Angeles) ed in secondo luogo per il
fuso orario, minor problema. La stagione comincia ad inizio marzo con la
regular season in cui ogni squadra gioca 24 match contro squadre della
stessa conference e 10 contro franchigie dell'altra conference, per un
totale di 34 match. Finita la regular season scattano i playoffs; ne
prendono parte 8 squadre: le prime tre classificate delle due conference
e le due che hanno vinto lo spareggio secco fra la 4° e la 5°
classificata dei due gironi. Le 8 franchigie si danno battaglia giocando
ad eliminazione diretta con andata e ritorno fra squadre della stessa
conference in modo da avere una finalista della Eastern ed una della
Western. La finale si disputa nello stadio della miglior classificata
nella classifica generale delle due finaliste. Ovviamente non sono
previste promozioni e retrocessioni, come in tutte le maggiori leghe
statunitensi".
Tra un paio di mesi ricomincerà la stagione. Dammi la tua favorita per la vittoria finale e le possibili outsiders?
G.C. "Secondo me la squadra più completa, come lo era l'anno scorso, è lo
Sporting Kansas City, franchigia campione in carica. Hanno senza dubbio
la miglior difesa con due terzini che sbagliano pochissimo, forse il
miglior centrale del campionato, Besler, nazionale e cercato in Premier
League, e un altro come Collin, fallosissimo ma efficace. Anche per lui
sirene europee, precisamente dalla Ligue 1, campionato del suo paese.
Anche se dubito che vinceranno ancora. I Portland Timbers disputeranno
un altro campionato di vertice, personalmente vado pazzo per il loro
allenatore, Caleb Porter. Come possibili outsiders ci metto Toronto e DC
United, visto il loro pessimo 2013, con gli acquisti che hanno fatto
possono puntare in alto. Ma ce ne sarebbero tante da citare, possono
essere tutte outsiders, tranne il Chivas USA che non vedo in grado di
stare nei vertici della classifica, in questo momento. Il 2014 sarà un
anno molto eccitante per la MLS, in particolare la Eastern Conference
sarà un inferno".
Foto: sportingkc.com |
Poche settimane fa si è svolto il draft, in perfetto stile americano. Come funziona?
G.C. "Il SuperDraft è difficilissimo da spiegare all'appassionato medio di
calcio italiano. Bisogna fare delle premesse: come esiste il campionato
collegiale (o universitario) del Basket o del Football americano esiste
anche quello per il calcio. Oltre a nomi americani da queste "scuole
calcio alternative" sono usciti giocatori come Subotic ed Ibisevic. Dopo
l'annuale campionato collegiale i migliori giocatori vengono riuniti ed
invitati al SuperDraft, che di solito si svolge a metà gennaio. Non
sono presenti solo giocatori del College, ma anche talenti più giovani
americani o provenienti da altre nazioni. Le squadre hanno la
possibilità di scegliere i giocatori in base ad un ordine che va dalla
peggior classificata alla vincitrice della MLS precedente, praticamente
la peggiore ha la possibilità di scegliere il giocatore che ritiene
essere il migliore. E' un evento che i tifosi americani amano, è tutto
in diretta su ESPN News".
Ci spieghi precisamente cosa si intende per "salary cap" in MLS? E tu, personalmente, lo introdurresti in Europa?
G.C. "Il Salary cap è un tetto salariale limite imposto ad ogni squadra del
campionato. Per me è una buona cosa, spero che la MLS lo mantenga, ma
deve aumentare il limite onde evitare la perdita di giocatori in favore
di altri campionati a causa dello stipendio "basso" che non può essere
aumentato. In Europa mi piacerebbe vederlo, non lo nascondo, ma è una
cosa che non si può fare. Mi immagino cosa succederebbe se squadre come
Juventus, Inter o Milan dovessero avere lo stesso monte ingaggi delle
altre squadre, credo possiate capire che è una cosa irrealizzabile."
Ci segnali qualche buon giovane che vedremo all'opera nel prossimo campionato?
G.C. "Di giovani ce ne sono moltissimi. Ve ne dico qualcuno per ruolo: in
porta uno dei miei preferiti, seppur non giovanissimo, è Bill Hamid
(1990). Mentre esordirà Andre Blake (1990), prelevato dal SuperDraft, di
cui si parla veramente bene. Gli addetti ai lavori lo dipingono come un
portiere dalle qualità fenomenali. Come terzino destro il nome da
tenere a mente è DeAndre Yedlin (1993), un giocatore che seguo sin da
quando galoppava nella fascia della University of Akron. Un calciatore
che ha già ricevuto gli elogi di Henry, non altissimo, ma spaventoso
atleticamente. Come centrale il mio preferito è Shane O'Neill (1993),
titolare dei Colorado Rapids. Come terzino sinistro cito Chris Klute
(1990), sicuramente il miglior prospetto sulla sinistra. Tutti questi
difensori sono stati convocati nel camp di gennaio della nazionale. A
centrocampo la mezz'ala Luis Gil (1993), già negli occhi dell'Arsenal
nel 2010 e Diego Fagundez (1995). In attacco mi piace moltissimo Jack
McInerney (1992). Inoltre mi gioco l'esplosione di Kekuta Manneh (1994),
già seguito da top club inglesi, anche alcuni ragazzi del SuperDraft
possono sfondare. Ce ne sono molti altri, difficile nominarli tutti".
In Italia, forse erroneamente, si prende poco in considerazione il fatto
di tesserare un americano. Eppure in Europa - soprattutto in
Inghilterra - ce ne sono alcuni di valore. Come te lo spieghi?
Andre Blake, scelta numero uno al SuperDraft (Steve Slade '89 (SFA) for UConn) |
G.C. "In Italia credo ci sia paura di sprecare un posto da extracomunitario,
inoltre si pensa sempre che l'americano sia scarso per principio. Per
fortuna vedo che società come Fiorentina e Juventus stanno guardando
avanti, in particolare la Viola ha acquistato il giovane Joshua Perez,
del 1998. La Juventus, come si legge queste giorni, sta spendendo una
cifra importante per prendere un difensore centrale dello Sporting
Kansas City, Erik Palmer-Brown del 1997. Tralasciando i giocatori già
formati che si sono poi trasferiti nei campionati europei, nel vecchio
continente ci sono tantissimi giovani statunitensi. Gedion Zelalem ha
esordito con l'Arsenal in FA Cup contro il Coventry City, Wenger lo ha
pescato negli Stati Uniti. Il Manchester City ha acquistato recentemente
il giovane Danny Barbir. E come non citare Junior Flores prelevato dal
Borussia Dortmund, ha già esordito con la prima squadra in amichevole.
Mi sbaglierò ma credo che i dirigenti italiani dovrebbero cominciare a
setacciare il Nord America".
L'ultima domanda riguarda la nazionale "Stars and Stripes".
Interrogativo d'obbligo: dove arriveranno in Brasile i soldati di
Klinsmann?
G.C. "Gli americani hanno molta fiducia in questa nazionale, sopratutto ne
hanno moltissima in Klinsmann, allenatore che ha conquistato tutti. La
sfortuna ha deciso di riservare agli Yanks un girone complicato, sarà
difficile passare. In parte concordo anche con Donovan, qualche giorno
fa ha dichiarato che è un girone della morte anche perchè ci sono loro
dentro. Credo sia una nazionale molto sottovalutata che potrebbe
giocarsela con il Portogallo, il problema è che in squadra hanno un
certo Cristiano Ronaldo che può segnare da solo più di una volta a
partita. In più rispetto ai mondiali precedenti c'è la possibilità di
scelta per Klinsmann, grazie anche al miglioramento del campionato
locale. Purtroppo preoccupa qualche situazione: quella di Altidore in
primis, è il miglior assist-man della squadra con A.Johnson, ma non
riesce a segnare, non solo per colpa sua. Il Sunderland crea poco, e lui
ha bisogno di un club che giochi per lui. In particolare lo vedrei
meglio in Italia dove avrebbe un assoluto strapotere fisico, che in
Inghilterra non ha. A centrocampo Jermaine Jones è in rotta con lo
Schalke 04 ed ha problemi fisici anche seri, a sostituirlo c'è Beckerman
(preferito a Kljestan dell'Anderlecht) del Real Salt Lake che ha sempre
giocato benissimo e con esperienza, a dimostrazione del discorso
precedente. Per il resto il roster è praticamente confermato con un
Geoff Cameron in più come terzino destro che sta disputando un
eccellente Premier League con lo Stoke, gli stessi tifosi dei Potters lo
reputano uno dei loro migliori giocatori. Insomma, i tifosi sognano
l'impresa."
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