martedì 28 gennaio 2014

Intervista a Giacomo Costa: tutto sulla MLS


La MLS, questa sconosciuta. Molto spesso ci siamo chiesti come funziona il campionato di calcio degli Stati Uniti, che uniformato a sport ben più importanti per il pubblico, segue linee base decisamente diverse a quella che è la mentalità europea di vivere e guardare tale disciplina. Sulle pagine del blog oggi interviene Giacomo Costa, uno dei massimi esperti in Italia di "soccer" e redattore per Soccer Italia, che ci fornisce una panoramica del momento vissuto in America - in questo preciso momento storico - del movimento calcistico.


Tra "salary-cap" e "draft", termini ai più sconosciuti, ne è uscita un'interessante chiacchierata.

Ciao Giacomo, e benvenuto. La MLS è ancora fondamentalmente un mondo sconosciuto, soprattutto per noi in Italia che la tacciamo come una lega di basso profilo. Perchè in Europa ci si approccia così al campionato americano?

G.C. "In Italia, sopratutto in Italia, è un mondo sconosciuto, spesso lasciato perdere anche per le regole considerate, da molti, stupide. In Inghilterra, anche per la maggior "esportazione" made in U.S.A, ci sono diversi appassionati di calcio che seguono la Major League Soccer senza farsi troppi problemi. Per quanto riguarda il nostro paese credo che la maggior parte degli appassionati di calcio quando guarda una partita estera punta sempre al big match inglese o spagnolo, già la Ligue 1 è un campionato abbastanza snobbato, fatta eccezione per il PSG, perchè considerato inferiore al nostro, di conseguenza inutile da guardare. Infine il fuso orario aiuta poco, nemmeno io che ne sono appassionato rimango sveglio fino alle quattro del mattino, figuriamoci un semplice telespettatore. Sono comunque contento che il campionato sia sbarcato su Fox Sports Italia".

Troppo banalmente, la Major League Soccer viene etichettata come una sorta di "Cimitero degli elefanti", un torneo dove giocatori in parabola discendente vanno a svernare. Secondo te è un errore?

G.C. "Sir Alex Ferguson nella sua autobiografia ha scritto: "La MLS è un campionato troppo atletico per essere deriso, non è una Mickey Mouse league". E' vero che raccoglie ex giocatori europei che chiudono la loro carriera, ma credo che sia una fase studiata dalle alte cariche della lega che ormai va sempre più verso la sua conclusione, o meglio, verso un cambiamento che porterà sempre più giocatori migliori dal vecchio continente. Dopo il rischio fallimento c'era bisogno della scintilla, ovvero un grandissimo nome, non solo calcisticamente, da portare nel campionato, in poche parole un David Beckham. A quel punto l'attenzione è salita ed ora non si ha più bisogno di grandi campioni per portare gente allo stadio, vista la media spettatori vicina ai 20.000 con le eccezioni Seattle Sounders (44.000) e Chivas USA (8.000), il problema resta i numeri bassi degli ascolti televisivi sulla ESPN e sulla NBC, ma la MLS è possibile vederla gratis sul sito ufficiale (se vivi negli USA, in Canada o in Messico) e questo abbassa gli ascolti televisivi. Detto questo per un calciatore che arriva dall'Europa è più difficile di quel che sembra: Henry non ha  mai vinto il titolo di capocannoniere, così come Keane, e non ha nemmeno vinto un titolo. Nesta non ha disputato una stagione stellare, così come anni fa Rafa Marquez deluse, Dempsey ha faticato moltissimo dopo il suo ritorno. Di Vaio invece mi ha sorpreso, non pensavo potesse toccare quota 20 reti, si è dimostrato un professionista esemplare".

 
Foto: mlssoccer.com
Com'è strutturato il campionato?

G.C. "Il campionato è diviso in due "gironi", Eastern (10 squadre) & Western Conference (9 squadre). Ovviamente le squadre vengono divise per la distanza (es. New York - Los Angeles) ed in secondo luogo per il fuso orario, minor problema. La stagione comincia ad inizio marzo con la regular season in cui ogni squadra gioca 24 match contro squadre della stessa conference e 10 contro franchigie dell'altra conference, per un totale di 34 match. Finita la regular season scattano i playoffs; ne prendono parte 8 squadre: le prime tre classificate delle due conference e le due che hanno vinto lo spareggio secco fra la 4° e la 5° classificata dei due gironi. Le 8 franchigie si danno battaglia giocando ad eliminazione diretta con andata e ritorno fra squadre della stessa conference in modo da avere una finalista della Eastern ed una della Western. La finale si disputa nello stadio della miglior classificata nella classifica generale delle due finaliste. Ovviamente non sono previste promozioni e retrocessioni, come in tutte le maggiori leghe statunitensi".

Tra un paio di mesi ricomincerà la stagione. Dammi la tua favorita per la vittoria finale e le possibili outsiders?

G.C. "Secondo me la squadra più completa, come lo era l'anno scorso, è lo Sporting Kansas City, franchigia campione in carica. Hanno senza dubbio la miglior difesa con due terzini che sbagliano pochissimo, forse il miglior centrale del campionato, Besler, nazionale e cercato in Premier League, e un altro come Collin, fallosissimo ma efficace. Anche per lui sirene europee, precisamente dalla Ligue 1, campionato del suo paese. Anche se dubito che vinceranno ancora. I Portland Timbers disputeranno un altro campionato di vertice, personalmente vado pazzo per il loro allenatore, Caleb Porter. Come possibili outsiders ci metto Toronto e DC United, visto il loro pessimo 2013, con gli acquisti che hanno fatto possono puntare in alto. Ma ce ne sarebbero tante da citare, possono essere tutte outsiders, tranne il Chivas USA che non vedo in grado di stare nei vertici della classifica, in questo momento. Il 2014 sarà un anno molto eccitante per la MLS, in particolare la Eastern Conference sarà un inferno".

Foto: sportingkc.com

Poche settimane fa si è svolto il draft, in perfetto stile americano. Come funziona?

G.C. "Il SuperDraft è difficilissimo da spiegare all'appassionato medio di calcio italiano. Bisogna fare delle premesse: come esiste il campionato collegiale (o universitario) del Basket o del Football americano esiste anche quello per il calcio. Oltre a nomi americani da queste "scuole calcio alternative" sono usciti giocatori come Subotic ed Ibisevic. Dopo l'annuale campionato collegiale i migliori giocatori vengono riuniti ed invitati al SuperDraft, che di solito si svolge a metà gennaio. Non sono presenti solo giocatori del College, ma anche talenti più giovani americani o provenienti da altre nazioni. Le squadre hanno la possibilità di scegliere i giocatori in base ad un ordine che va dalla peggior classificata alla vincitrice della MLS precedente, praticamente la peggiore ha la possibilità di scegliere il giocatore che ritiene essere il migliore. E' un evento che i tifosi americani amano, è tutto in diretta su ESPN News".

Ci spieghi precisamente cosa si intende per "salary cap" in MLS? E tu, personalmente, lo introdurresti in Europa?

G.C. "Il Salary cap è un tetto salariale limite imposto ad ogni squadra del campionato. Per me è una buona cosa, spero che la MLS lo mantenga, ma deve aumentare il limite onde evitare la perdita di giocatori in favore di altri campionati a causa dello stipendio "basso" che non può essere aumentato. In Europa mi piacerebbe vederlo, non lo nascondo, ma è una cosa che non si può fare. Mi immagino cosa succederebbe se squadre come Juventus, Inter o Milan dovessero avere lo stesso monte ingaggi delle altre squadre, credo possiate capire che è una cosa irrealizzabile."

Ci segnali qualche buon giovane che vedremo all'opera nel prossimo campionato?

G.C. "Di giovani ce ne sono moltissimi. Ve ne dico qualcuno per ruolo: in porta uno dei miei preferiti, seppur non giovanissimo, è Bill Hamid (1990). Mentre esordirà Andre Blake (1990), prelevato dal SuperDraft, di cui si parla veramente bene. Gli addetti ai lavori lo dipingono come un portiere dalle qualità fenomenali. Come terzino destro il nome da tenere a mente è DeAndre Yedlin (1993), un giocatore che seguo sin da quando galoppava nella fascia della University of Akron. Un calciatore che ha già ricevuto gli elogi di Henry, non altissimo, ma spaventoso atleticamente. Come centrale il mio preferito è Shane O'Neill (1993), titolare dei Colorado Rapids. Come terzino sinistro cito Chris Klute (1990), sicuramente il miglior prospetto sulla sinistra. Tutti questi difensori sono stati convocati nel camp di gennaio della nazionale. A centrocampo la mezz'ala Luis Gil (1993), già negli occhi dell'Arsenal nel 2010 e Diego Fagundez (1995). In attacco mi piace moltissimo Jack McInerney (1992). Inoltre mi gioco l'esplosione di Kekuta Manneh (1994), già seguito da top club inglesi, anche alcuni ragazzi del SuperDraft possono sfondare. Ce ne sono molti altri, difficile nominarli tutti".

In Italia, forse erroneamente, si prende poco in considerazione il fatto di tesserare un americano. Eppure in Europa - soprattutto in Inghilterra - ce ne sono alcuni di valore. Come te lo spieghi?

Andre Blake, scelta numero uno al SuperDraft (Steve Slade '89 (SFA) for UConn)

G.C. "In Italia credo ci sia paura di sprecare un posto da extracomunitario, inoltre si pensa sempre che l'americano sia scarso per principio. Per fortuna vedo che società come Fiorentina e Juventus stanno guardando avanti, in particolare la Viola ha acquistato il giovane Joshua Perez, del 1998. La Juventus, come si legge queste giorni, sta spendendo una cifra importante per prendere un difensore centrale dello Sporting Kansas City, Erik Palmer-Brown del 1997. Tralasciando i giocatori già formati che si sono poi trasferiti nei campionati europei, nel vecchio continente ci sono tantissimi giovani statunitensi. Gedion Zelalem ha esordito con l'Arsenal in FA Cup contro il Coventry City, Wenger lo ha pescato negli Stati Uniti. Il Manchester City ha acquistato recentemente il giovane Danny Barbir. E come non citare Junior Flores prelevato dal Borussia Dortmund, ha già esordito con la prima squadra in amichevole. Mi sbaglierò ma credo che i dirigenti italiani dovrebbero cominciare a setacciare il Nord America".

L'ultima domanda riguarda la nazionale "Stars and Stripes". Interrogativo d'obbligo: dove arriveranno in Brasile i soldati di Klinsmann?
  
G.C. "Gli americani hanno molta fiducia in questa nazionale, sopratutto ne hanno moltissima in Klinsmann, allenatore che ha conquistato tutti. La sfortuna ha deciso di riservare agli Yanks un girone complicato, sarà difficile passare. In parte concordo anche con Donovan, qualche giorno fa ha dichiarato che è un girone della morte anche perchè ci sono loro dentro. Credo sia una nazionale molto sottovalutata che potrebbe giocarsela con il Portogallo, il problema è che in squadra hanno un certo Cristiano Ronaldo che può segnare da solo più di una volta a partita. In più rispetto ai mondiali precedenti c'è la possibilità di scelta per Klinsmann, grazie anche al miglioramento del campionato locale. Purtroppo preoccupa qualche situazione: quella di Altidore in primis, è il miglior assist-man della squadra con A.Johnson, ma non riesce a segnare, non solo per colpa sua. Il Sunderland crea poco, e lui ha bisogno di un club che giochi per lui. In particolare lo vedrei meglio in Italia dove avrebbe un assoluto strapotere fisico, che in Inghilterra non ha. A centrocampo Jermaine Jones è in rotta con lo Schalke 04 ed ha problemi fisici anche seri, a sostituirlo c'è Beckerman (preferito a Kljestan dell'Anderlecht) del Real Salt Lake che ha sempre giocato benissimo e con esperienza, a dimostrazione del discorso precedente. Per il resto il roster è praticamente confermato con un Geoff Cameron in più come terzino destro che sta disputando un eccellente Premier League con lo Stoke, gli stessi tifosi dei Potters lo reputano uno dei loro migliori giocatori. Insomma, i tifosi sognano l'impresa."

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