mercoledì 22 gennaio 2014

Messico, il punto sul Clausura: Toluca e Cruz Azul, la strana coppia al comando

Pablo Velazquez (Toluca) segna il vantaggio sui Pumas

Lotta senza esclusioni di colpi. In campo e fuori. La Primera Division messicana è ormai da tempo uno dei campionati più ricchi ed affermati dell'intero panorama americano, aiutata dall'enorme mole di denaro che diversi imprenditori hanno deciso di buttarci dentro comprando azioni di più società. Un conflitto di interesse che sta facendo parlare molto nelle sedi apposite - leggi "federazione" - e che nel contempo punta il mirino sulla grande lotta che avverrà nel 2015, ovvero quella dei diritti tv.


Ma a margine, appunto, c'è un campionato che già in avvio fa capire quanto equilibrio ci aspetta. In testa, con sette punti in tre partite, la strana coppia composta da Toluca e Cruz Azul, seguita a ruota dall'America di Città del Messico, alla perenne ricerca di rilancio dopo le ultime magre stagioni culminate però con il titolo dell'Apertura conquistato a sorpresa. Sono proprio i Choriceros e la Maquina le protagoniste di questo avvio; il Toluca, che non festeggia dal 2010, da quasi un anno gioca un calcio molto interessante, a tratti tra i migliori del circondario, mettendo in campo solidità e semplicità. Ingredienti mixati alla perfezione dal tecnico José Cardozo, 42 anni paraguayano e vecchia gloria della nazionale guaranì, arrivato a guidare gli Escarlatas dopo molte avventure in patria ed una parentesi al Queretaro. Cardozo ha subito portato novità nel club, impostando la squadra su un 4-3-3 d'assalto e affidandosi ai gol di due connazionali fidati come l'esterno Edgar Benitez ed il centravanti Pablo Velazquez, tre gol in altrettante partite, compreso quello che ha aperto l'ultima vittoriosa trasferta sui Pumas, chiusa dal laterale mancino Ponce, uno dei prospetti più interessanti della squadra. Una squadra dove a dettare i tempi ci pensa ancora il "vecchio" Sinha, brasiliano naturalizzato e idolo locale, con piedi che ancora oggi disegnano splendide traiettorie e trovano assist geniali come ai bei tempi.


Luis Tena, tecnico del Cruz Azul
Finalista dello scorso Apertura, dove da grande favorita è stata ridimensionata dall'America, il Cruz Azul è ripartito di slancio da dove aveva terminato. Il tecnico Luis Angel Tena, ex selezionatore della nazionale Tricolor, punta nuovamente al titolo; per farlo ha messo in piedi un ottimo collettivo, che si sposa a meraviglia con le qualità dei suoi interpreti. Che sono tanti, e in tutti i reparti; il portiere José Corona e il terzino Peréa (colombiano, ex Atletico Madrid) guidano la difesa protetta, a metà campo, dal "mille polmoni" Baez, utile a proteggere la linea di trequartisti composta da Mauro Formica (altra vecchia conoscenza del calcio italiano), dal camerunense Achille Emana e dall'eclettico Pablo Barrera, uno che in Europa - al West Ham - non ha trovato fortuna. Ai gol dovrebbe pensarci Mariano Pavone, anche se - dovendo individuare un vero finalizzatore - la scelta ricadrebbe sul fortissimo Marco Fabian, centrocampista offensivo che ormai rappresenta un punto fermo sia per la nazionale che per l'intero movimento messicano. Strappato ai Chivas, ormai da tempo ha diversi estimatori in Europa e potrebbe presto partire.

Dietro alla coppia di testa si sprecano le possibili outsiders; in primis l'America, che però ha già fatto vedere nell'Apertura di cosa è capace, uscita rinforzata dal mercato di riparazione con gli arrivi della punta Rios - dal River Plate - e dal terzino Aguiar dal Tijuana, che vanno a completare una rosa di prima classe nella quale fanno bella figura elementi del calibro di Narciso Mina, Rubens Sambueza e Raul Jimenez, bomber del club nel primo semestre. Da tenere d'occhio, tra le altre, il Queretaro dell'ex Boca Juniors, Leandro Gracian, ed il Veracruz, che già nello scorso semestre aveva fatto vedere grandi cose soprattutto nei primi mesi. Tante, invece, le grandi partite a singhiozzo: Monterrey (che, inoltre, ha anche incassato l'umiliazione al Mondiale per Club), Léon, Morelia, Atlante, Jaguares, Tijuana e Atlas. Con l'inizio delle coppe continentali poi, altri valori potrebbero venire fuori, soprattutto per le tre società che giocheranno la Libertadores.


Walter Erviti (Atlante)
L'ultima curiosità riguarda il numero record di argentini, che quest'anno ha toccato il punto più alto di sempre. Non è infatti un mistero che i club messicani peschino a piene mani dal futbol albiceleste, ma le vette toccate ad oggi segnano un primato. Sono ben 43 i rappresentanti nella Primera Messicana (pochi giorni fa erano 45, prima degli addii di Miralles e Nahuelpan); alcuni giocatori di livello assoluto (Erviti nell'Atlante, Guido Pizarro nei Tigres, Viatri agli Jaguares e Benedetto al Tijuana), altri sono stati prelevati al momento dell'esplosione in patria (come Ivan Bella, oggi al Puebla), mentre altri ancora - è il caso del difensore Basanta, in orbita nazionale albiceleste - ormai adottivi del posto. Un mercato sempre fervido, date le disponibilità importanti di tutte le società, che in Argentina concludono sempre affari d'oro.

RISULTATI 3° TURNO CLAUSURA 2014: Morelia 2-0 Tigres, Santos 0-0 Puebla, Veracruz 1-1 Chivas, America 1-0 Léon, Monterrey 3-1 Queretaro, Pachuca 2-1 Tijuana, Jaguares 0-1 Cruz Azul, Atlas 0-1 Atlante, Pumas 0-2 Toluca.

CLASSIFICA 


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