giovedì 16 gennaio 2014

Nel Giardino dell'... Eden: Hazard ed il suo marchio di fabbrica

Eden Hazard

José Mourinho non ha dubbi: "Hazard? Intoccabile. Anzi, incedibile". E' Eden Hazard il nuovo golden boy del Chelsea, un centrocampista offensivo che secondo il vate portoghese ha - ad oggi - pochi rivali al mondo. Il suo impatto con la Premier League è stato devastante, e a testimoniarlo sono i numeri toccati fino ad oggi.


La sua ascesa è stata davvero importante. Nel 2011, il classe 1990 nato a La Louvriere balza agli onori della cronaca dopo essere stato eletto come miglior giocatore della stagione in Ligue 1 quando militava nelle fila del Lille, club che lo ha scoperto in Belgio e lanciato nel grande calcio. Passato al Chelsea nell'estate 2012, Hazard ha approfittato della sua prima annata in Inghilterra per fare esperienza, esplodendo definitivamente sotto la guida di Mourinho. La sua prima metà di stagione lo ha definitivamente consacrato; inoltre, da qualche settimana, Hazard è diventato padrone anche di una mossa tutta sua. Come una canzone che ascolti e riascolti, ma ti emoziona sempre, o come un comico che ripete sempre la stessa battuta ma fa sempre ridere, l' "Hazard" - nuova mossa del numero 17 dei Blues - tutti la conoscono, ma nessuno riesce a fermarla. Inserisce delle varianti, come il tasto "pausa" che manda per terra Alex Bruce nella vittoriosa trasferta sul campo dell'Hull City, ma ogni volta disegna quella freccia che parte da sinistra, curva potente verso il centro per poi andarsi ad insaccare - imparabilmente - sul secondo palo della porta avversaria. Hazard è quello che decide le partite, ma anche quello che rientra e recupera palloni su palloni. Mourinho ha certificato questa sua nuova dimensione: era il peggior lavoratore di squadra appena arrivato a Londra, ora è uno dei migliori.

"Ho 23 anni, ormai sono vecchio - scherza il ragazzo che già in Belgio faceva impazzire i tifosi e al Lille vinse un campionato a sorpresa - Penso di aver imparato molto e in allenamento do sempre il meglio". Chi senza sfide non sa stare, o chi - per sentirsi vivo . sente il necessario bisogno di fissare sempre nuovi traguardi come Mou, gli ha trasmesso un messaggio importante. Ovvero, che la potenza è nulla senza il carattere. E che se "par hazard", in francese, significa "per caso", le storie blue del passato dimostrano l'esatto contrario. Numeri uno non si diventa per caso; se poi hai il dna Hazard, tutto è chiaramente più facile. Madre calciatrice professionista, padre idem e poi pure allenatore; la mamma spesso gli diceva sempre "bravo", mentre il papà non gliene concedeva una: il calore dato dalla fiducia contro le pretese che non ti lasciano mai soddisfatto fino in fondo. La famiglia ha mixato talmente bene le dosi della ricetta perfetta che di calciatori ne sono usciti addirittura due. Il fratello Thorgan - proprietà Chelsea ovviamente - è un classe 1993 che quest'anno sta facendo sfracelli con la maglia dello Zulte Waregem. Magari, un giorno li vedremo insieme, ma da sinistra parte sempre lui perchè ha la precedenza per tagliare la strada a tutti. L'unico semaforo, l'orizzonte, è colorato d'oro.


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