giovedì 14 maggio 2015

Officina Empoli

(credito: lanazione.it)

Il calcio a volte è strano. Soprattutto in provincia, dove si passa dalle stella alle stalle, e viceversa, da una stagione all'altra. Lo sanno bene ad Empoli, club che nell'ultimo decennio ha vissuto momenti storici mixati ad avvenimenti turbolenti, fino a rischiare una clamorosa retrocessione in Lega Pro, categoria che la società toscana non frequenta - tra una cosa e
l'altra - dal 1989. Da quel tragico spareggio con il Brescia.

Una settimana fa è arrivata la matematica salvezza ottenuta con quattro turni d'anticipo grazie alla vittoria sul campo del Torino per 1-0, causata da una papera colossale di Padelli. L'Empoli, nonostante il primo caldo asfissiante di un mercoledì pomeriggio di primavera, ha sfoderato una grande prova agonistica fatta di tanta corsa ed altrettanta intelligenza. Sono stati questi due gli ingredienti principali dell'ultima annata, costruita dalle ceneri di una squadra - appunto - vicina alla Lega Pro che nel 2012 ha saputo ripartire da zero grazie ai molti giovani e a Maurizio Sarri. Il tecnico napoletano è un po' l'uomo copertina di questo Empoli; gran lavoratore, mai una parola fuori posto, ha trasformato il gruppo ereditato due anni fa da Alfredo Aglietti in una vera e propria macchina da guerra. E nonostante il playoff perso nel 2013, quando il presidente Corsi gli ha proposto di continuare lui non si è tirato indietro ritardando così la promozione in A di una sola stagione.

Meritata, così come questa salvezza, costruita su un nucleo storico importante "aggiustato" in previsione di un campionato comunque difficile. Che l'Empoli sia squadra, comunque, si vede lontano un miglio. Movimenti e tempi mai sfasati, palla che corre molto più dei giocatori, piedi buoni a dirigere le operazioni. L'unica cosa che è mancata, forse, sono i gol, basti pensare che - Maccarone a parte - gli altri attaccanti hanno trovato la via della rete in rari casi. Fortunatamente (per Sarri, ma non solo) il mercato di gennaio ha (ri)portato nel piccolo borgo toscano Riccardo Saponara; il trequartista, cresciuto proprio nel vivaio empolese, per un anno e mezzo ha cercato di ritagliarsi inutilmente spazio nel Milan, prima di accettare l'offerta di prestito da parte del suo ex club. Che, come ha precisato l'Empoli stesso, all'apertura del calciomercato estivo lo riscatterà al cento per cento. Già, perchè da quando Saponara è tornato la squadra ha veramente svoltato dal punto di vista tecnico; i sei gol del trequartista, vero accentratore del gioco nel 4-3-1-2 di Sarri, hanno contribuito parecchio alla causa empolese, basti pensare a quante partite ha risolto da solo con gol (Empoli - Sassuolo è stato un vero e proprio show) o anche solo creando scompiglio tra le linee difensive avversarie (per informazioni chiedere proprio al Torino).

Il suo "complementare" si chiama Mirko Valdifiori, 29 anni, praticamente sempre presente null'undici iniziale di un Empoli che ha in lui il vero metronomo. Valdifiori, che detta bene i tempi e fa girare palla coi ritmi giusti, ha disputato un campionato pazzesco alla sua prima vera opportunità nella massima serie, tanto da guadagnarsi perfino attestati di stima da parte di Conte ed una convocazione in nazionale, dove ha anche esordito. Perchè il segreto è un po' questo: valorizzare al massimo ciò che si ha. E Sarri lo sa fare bene. Prendete Massimo Maccarone; quando Sarri arrivò nel 2012 lo prese da parte e gli chiese di rimanere, perchè giocatori esperti come lui (sia della categoria che dell'ambiente) non se ne poteva fare a meno. Big Mac fu subito rapito dai modi pacati del suo nuovo allenatore e nelle due stagioni di B partecipò alla causa con 38 gol realizzati. Oggi Maccarone, con la messa ai margini di Tavano, è anche il capitano dell'Empoli che recentemente gli ha offerto il rinnovo. "Maccarone giocherà con noi fino a quando vorrà" ha detto in questi giorni Corsi.

Importante anche l'apporto della difesa, che ad oggi ha subito gli stessi gol del Napoli quarto in classifica. La particolarità? L'età media. Infatti da Lorenzo Tonelli (25 anni) si scende fino ai 20 di Daniele Rugani, stella della squadra e cartellino gestito dalla Juventus, che il prossimo anno potrebbe anche decidere di riportarlo alla base. Rugani gioca come un veterano, ed insieme a Romagnoli è considerato uno dei prospetti più interessanti nel panorama mondiale difensivo. Entrambi, Tonelli e Rugani, saranno al centro di numerose trattative estive proprio come i già citati Saponara e Valdifiori. Molti club si sono messi sulle loro tracce già da tempo, così come in tanti hanno chiesto la disponibilità a Sarri di lasciare il club azzurro. Addirittura, nei mesi scorsi, si parlava di Milan; più verosimilmente - se l'Empoli lo liberasse - potrebbe approdare alla Sampdoria che quasi sicuramente saluterà Mihajlovic. 

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