mercoledì 30 settembre 2015

Occasioni negate

Il buon pareggio in Coppa Sudamericana sul campo del Lanus ha spinto i media uruguagi nel dare risalto ad una società che troppo spesso viene bistrattata. Anche in patria. Il Defensor Sporting è una solida realtà nel sempre instabile panorama charrùa: buon vivaio, tecnici preparati, dirigenti attenti ed oculati ai talenti del territorio locale.
 
 
Con uno dei tanti blitz improvvisati sui campi delle divisioni "inferiores", anni fa il Defensor si è assicurato uno dei portieri più promettenti dell'intero continente sudamericano. Sì, perché
se i vari Ichazo, De Amores e Guruceaga rappresentano valide soluzioni per quella che sarà la futura nazionale, Martin Campaña è già una solida realtà, tanto che a 26 anni compiuti ancora non si capisce come nessuno abbia ancora puntato su di lui. Dopo il match della Fortaleza i complimenti si sono sprecati, e molti media hanno rilanciato l'idea di vederlo in nazionale, possibilità che ad oggi gli è stata preclusa da Tabarez. Eppure, nel vederlo tra i pali, la sensazione che si ha nell'immediato è quella di essere davanti ad un talento molto interessante, paradossalmente migliore di un Fernando Muslera che inizia a perdere colpi. Eppure, il classe 1989 è ancora in Uruguay, ai margini del grande calcio.
 
Nato a Maldonado, Campaña ha iniziato la carriera nelle giovanili del Defensor Sporting, che durante un torneo lo nota e decide di portarlo a Montevideo, dove una tra le strutture migliori del paese accoglie centinaia di ragazzini. Il portiere brucia le tappe e nel 2006 va in prestito al Deportivo Maldonado, con il quale esordisce in Primera Division e si avvicina a casa per una stagione. Da lì è un girovagare unico, che lo porterà a vestire le maglie di Atenas, Racing e Cerro Largo, club che lo consacra concedendogli tre stagioni da titolare in totale. Il ritorno al Defensor è il premio di tanta gavetta, per un ragazzo che nel frattempo ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili, giocandosi un mondiale sub20 nel 2009 (l'Uruguay uscì agli ottavi) e le Olimpiadi di Londra nel 2012.
 
"Quando sono arrivato qui non lo conoscevo a fondo - dice oggi il tecnico della Violeta, Juan Tejera - ma mi sono bastati dieci minuti di chiacchierata per capire che Martin è un leader. Non capisco perché sia ancora qui, onestamente, ma meglio per me". Parole che sanno di fiducia incondizionata per un ragazzo bravo a reggere pressioni a livello emotivo: "Prima della partita contro il Lanus alcuni miei compagni più giovani erano emozionati - dice Campaña ad Ovacion Digital - allora li ho presi da parte e gli ho ricordato i sacrifici fatti per arrivare qui". Abile tra i pali e sulle palle alte, difetta molto sulle uscite basse, ma chi segue giornalmente le vicende Defensor assicura che il ragazzo è un lavoratore nato. "Ho alcune carenze - confessa onestamente - ma ci sto lavorando su. Vorrei giocarmi una possibilità in qualche campionato europeo". A ragione, visto il rendimento altissimo tenuto nelle ultime stagioni.
 
Il Defensor sta vivendo un periodo di transizione dopo le ottime plusvalenze degli anni addietro, ma oltre al portiere, la Violeta è pronta ad attaccare il cartellino del prezzo anche sul mastino di centrocampo Arambarri e sul trequartista Lozano, entrambi monitorati con attenzione dal Vecchio Continente. Di loro Campaña parla un gran bene: "Sono il futuro del calcio uruguagio, teneteli d'occhio perché sentirete parlare di loro".
 

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