mercoledì 23 dicembre 2015

Intervista - Francesco Pietrella e la Ligue 1

 
Terza tappa del nostro viaggio attorno all'Europa. Stavolta andiamo in Francia, dove la Ligue 1 è andata in pausa dopo lo scorso weekend; campionato già ampiamente monopolizzato, con il PSG autentico dominatore. Per parlare della stagione attuale ho interpellato Francesco Pietrella, grande appassionato di calcio transalpino e collaboratore sul sito di Gianluca Di Marzio.
 
La Ligue 1 di quest'anno segue il copione delle ultime. Lassù c'è il PSG, che si avvia a vincere il titolo. Per le altre solo briciole. Credi che alla lunga questa supremazia possa nuocere ai parigini?
 
Non penso. Anzi, credo che alla lunga possa soltanto giovare ad una squadra come il PSG. In Ligue 1 fanno il bello e il cattivo tempo, dettano legge. Dividi et impera, la sia più spiegare così. Il campionato francese è come una partita di risiko: il PSG accumula continenti e le altre stanno a guardare. Girone d’andata pazzesco, supremazia in campo e sul mercato (nessuno ha le sue finanze). Ora la Champions, è lì che devono crescere ancora. Anche se le ultime due stagioni hanno dimostrato che i parigini iniziano ad essere temibili. Forse sai cosa? Gli stimoli. Alcuni giocatori potrebbero stancarsi di stare in Francia e vincere tutto (vedi Ibra, o Lavezzi). Ed è per questo che l’Europa che conta deve rappresentare l’obiettivo principale.
 
Nonostante il titolo ipotecato a fine andata, a Parigi c'è aria di rinnovamento. Cosa potrebbe cambiare in estate? Blanc è al passo d'addio con il PSG?
 
Blanc è un ottimo allenatore, forse sottovalutato. Pesa la gestione di Euro2012, ma al Bordeaux fece vedere ottime cose (vedi la gestione Gourcuff, che proprio con Blanc disputò la sua miglior stagione). Penso che per lui si arrivato il momento di confrontarsi con altri campionati più competitivi.
 
Chi ha avuto un grande impatto è senza dubbio Di Maria. Come ti spieghi il suo inserimento immediato nel contesto parigino, dopo il fallimento allo United?
 
Semplice: la pressione, la piazza, l’ambiente. Ok i tanti soldi, sì. Ma a Manchester Di Maria ha sempre avuto paura del giudizio dei tifosi. Old Trafford non è uno stadio semplice, ti acclama e poi ti scarica in un batter d’occhio. Pretende l’eccellenza, sempre e comunque. Poi ha pagato lo scotto del trasferimento record e il passaggio dal Real dei campioni ad un Manchester in rivoluzione. Di Maria va esulato dalla tattica, gli va data libertà di agire. Infatti con Blanc sono già arrivati 9 gol e 11 assist stagionali. Inoltre, a Manchester portava il peso della 7. Non una maglia qualsiasi, lo sanno tutti. Penso che abbia trovato nuovamente la sua dimensione all’ombra della Torre Eiffel.
 
Alle spalle del PSG c'è un trio di squadre molto interessanti. Partiamo dal Monaco: è realmente la seconda forza del campionato o sta facendo meglio del previsto?
 
Ti dirò, non sono soddisfatto del percorso del Monaco. Certo, è la seconda forza del campionato. Questo sì (anche se c’è un oceano di differenza col Psg). Ma avrebbe potuto fare molto meglio! Basta guardare i giovani in rosa: Lemar, Boschilia, Cavaleiro, Pasalic, Tourè, Carrillo. Un potenziale così va sfruttato. Purtroppo molti di loro hanno avuto un impatto faticoso col calcio francese (vedi Carillo, ma anche El Shaarawy). Mentre altri si sono integrati alla perfezione (Pasalic, che in 4 mesi ha già fatto dimenticare Kondogbia). Occhio ad Almamy Tourè poi, terzino goleador dal futuro assicurato. Doppietta incredibile all’OM, gol da ala pura. Jardim paga l’assenza di un bomber alla Batshuayi. Forse il vero problema del Monaco. Non può pensarci sempre Bernardo Silva.
 
Come ti spieghi gli exploit di Caen ed Angers? E secondo te, reggeranno questi ritmi fino alla fine?
 
Sono due realtà che mi hanno incuriosito fin da subito. In particolare l’Angers. Moulin è stato un genio, ha plasmato una squadra dal nulla con quasi tutti giocatori di Ligue 2 (mercato a costo 0 poi, con tutti svincolati o quasi). Ha spostato l’ex Chievo Mangani a centrocampo, ad Angers lo chiamano il metronomo. Poi ha recuperato Sunu, promessa mancata. Pochi gol segnati, vero. Ma anche pochi subiti. Difesa rodata, compatta e sicura. Penso che l’Europa sia un’utopia, non cacciamo fantasmi. Arriveranno a metà classifica, ma è già tanto essere lì. Il Caen è un mezzo-miracolo, nel senso che il mercato non ha dato grandi nomi. Ma è lì, va dato atto a Garande di aver iniziato un percorso dalla Ligue 2 portandolo fino ad oggi. Il giocatore che costa di più vale 2 milioni. Sono stati bravi a recuperare Delort, che in Inghilterra si era perso. Poi Feret e Ben Youssef sono state ottime intuizioni. Ma credo che l’Europa sia un’utopia anche per loro.
 
Vegetano invece a metà classifica Lione ed OM. Si può parlare di momentaneo fallimento per entrambe? Come credi debba venir affrontato questo momento di difficoltà da parte delle due società?
 
Il Lione ha sbagliato tutti gli acquisti, chiaro e semplice: Beaveau non è un giocatore da top club, Morel si è perso. Rafael e Darder hanno deluso. Resta Valbuena, che qualcosina ha fatto ma il caso-Benzema gli ha dato la mazzata definitiva. In più l’involuzione di Lacazette, che così facendo rischia di perdere il posto in Nazionale. 27 gol l’anno scorso, quest’anno soltanto 6. Inoltre, Fournier non è un allenatore da grande squadra. Mentalità provinciale, privo di carisma, senza il guizzo. E’ il vero problema di un OL in caduta libera. Ah, il Marsiglia poi. Un problema perdere Bielsa, ma l’organico c’è ed è buono. Basta rodarlo. Batshuayi ha raccolto l’eredità di Gignac, Mendy a sinistra ha surclassato De Ceglie. Mentre Lassana Diarra si sta dimostrando un buon elemento, anche lui ritrovato. Tempo al tempo. Il Marsiglia risalirà la china, ne sono sicuro.
 
La squadra più divertente della Ligue 1 è senza dubbio il Nizza, trascinata dal talento di Ben Arfa. Ma non solo, perché in Costa Azzurra c'è un progetto molto ambizioso. Confermi?
 
Premetto che sono innamorato del Nizza. Gioca bene, fa divertire e si diverte. Il merito è di un solo uomo: Claude Puel. Allenatore sottovalutato, grande gestore di giovani. Motivatore, tattico eccellente (basta vedere i 3 centrocampisti, si muovono all’unisono). Il Nizza è una delle squadre con l’età media più bassa inoltre. Ha valorizzato Boscagli, Koziello, Hassen, Mendy, l’ottimo Germain (scarto del Monaco). Poi ha trasformato Pied e Pereira in terzini (erano esterni alti). A centrocampo sono stretti, tanta qualità con Seri e lo stesso Koziello. Poi Ben Arfa, talento ritrovato (a volte anche attaccante). Merito di Puel, anche qui. Ha capito che basta dargli un po’ di libertà, non imbrigliarlo nella tattica. Risultati evidenti. Il progetto è ambizioso, il talento c’è. Idem i giovani. Pronostico: il Nizza lotterà per la CL.
 
Quali saranno le squadre invischiate nella lotta salvezza fino all'ultimo?
 
Il Troyes lo do per retrocesso, serve un miracolo. Se la giocano Reims (partito bene), il solito Tolosa (anche se con Ben Yedder dovrebbe farcela), Guingamp, Bastia e Gazelec Ajaccio. Do per salve Montpellier e Bordeaux.
 
Capitolo giovani. Ci fai qualche nome da tenere in considerazione?
 
Ce ne sono tanti, ne scelgo dieci: Koziello e Boscagli del Nizza, Nkoudou dell’OM, Lafont del Tolosa (predestinato, titolare a 16 anni) e Cornet dell’OL. Poi Maupay, Augustin, Kamano, Siebatcheu e Kalulu.
 
A giugno la Francia ospiterà Euro 2016. Come ci arrivano i Galletti? Sono i favoriti? E soprattutto, la vicenda Valbuena - Benzema rischia di diventare dannosa per il gruppo?
 
Il mio pronostico è il seguente, lo dico da sempre: la Francia vincerà gli europei. Anche se l’assenza di Benzema peserà moltissimo (anche se tengo fede al mio pronostico). Toccherà a Griezmann prendere in mano le redini dell’attacco, decisamente. Spero che Deschamps convochi Ben Arfa. Ad oggi, sarebbe una follia non portarlo agli europei. Ora dipende solo da lui.
 
Puoi leggere Francesco Pietrella su Twitter e sul sito Gianluca Di Marzio.
 
Le altre interviste

Nessun commento:

Posta un commento