martedì 3 ottobre 2017

A-League 2017/18: la preview


Boom economico, sponsor e diritti tv che aumentano di triennio in triennio, almeno cinque squadre su dieci tra le pretendenti al titolo. La nuova stagione di A-League si preannuncia combattuta più del solito. L'equilibrio è sempre stato un fattore fondamentale, una condizione che ha resto sempre più interessante il calcio australiano; basti pensare ai cinque vincitori differenti dell'ultimo lustro, con il titolo che ha toccato quattro località diverse (Brisbane, Melbourne, Sydney ed Adelaide). Chi trionferà quest'anno?


Il biennio di Guillermo Amor si è concluso con le dimissioni del tecnico spagnolo, che dopo aver portato il primo titolo ad Adelaide dalla fondazione della A-League (2004), nella scorsa stagione ha pagato caro l'impegno internazionale, chiudendo al nono posto. Dopo le sue dimissioni il club ha affidato la panchina a Marco Kurz, tedesco di Stoccarda e reduce da un'avventura poco positiva al Fortuna Dusseldorf. L'ex gloria del Monaco 1860 dovrà fare i conti con l'abulicità offensiva evidenziata da Adelaide nello scorso campionato, e per questo sono arrivati due esterni svincolatisi proprio dai Lowen: Karim Matmour e Daniel Adlung. Nella pre-season si è messo in mostra Nikola Mileusnic, nativo proprio di Adelaide e prelevato dai rivali cittadini del City. Kurz si aspetta molto da lui, che insieme a George Blackwood comporrà la coppia offensiva per la nuova stagione. Colpo di mercato anche per la porta: al posto dell'esperto Galekovic è arrivato il giovane Paul Izzo.


Brisbane ha confermato due reparti su tre - difesa e centrocampo - rispetto alla scorsa stagione. Davanti però i Roar si sono rifatti il look, e solo il campo dirà se la sostituzione in loco del reparto offensivo alla lunga pagherà. Gli addii del bomber McLaren, del giovane Borrello e degli esterni Oar ed Arana hanno lasciato spazio a Maccarone (sostituto di McLaren, pur non avendo le sue stesse caratteristiche), all'eterna promessa Gameiro ed agli eclettici Skapetis e Ben Khalfallah.
Brisbane è stato uno dei migliori attacchi della scorsa stagione, e replicare certi numeri non sarà affatto facile. Il manager è John Aloisi, ex attaccante della nazionale passato anche dalla Cremonese, fresco di rinnovo triennale firmato a maggio. Brisbane gioca principalmente un calcio d'attacco vista la formazione di Aloisi, un discepolo tattico di Graham Arnold: il 4-2-3-1 porta la squadra a produrre tanto, ma l'età media più alta della lega quest'anno accende inevitabilmente qualche spia d'allarme.


Con le speranze di centrare i play-off pari a zero, Central Coast si approccia alla nuova stagione sperimentando un mix tra giocatori esperti e nuovi profili emergenti. Del vasto manipolo di giovani proposto da coach Paul Okon, ex centrocampista della Lazio, fa parte Daniel De Silva, centrocampista classe 1997 che negli ultimi anni - tra Olanda e Roma - si è un po' perso.
De Silva è uno dei giovani più promettenti d'Australia, ma il problema è che non pare ancora pronto per assumersi un compito da leader.  A farlo ci proveranno i due olandesi Wout Brama e Tom Hiarjei, entrambi volti nuovi dei Mariners, arrivati rispettivamente da Utrecht e Groningen.
I Mariners sono la società meno virtuosa della A-League, ed è per questo che da anni si parla di una loro esclusione in favore di altre franchigie più virtuose. Il fatto di aver presentato le garanzie minime per partecipare, almeno fino ad oggi, non è indicativo.

L'infortunio patito in FFA Cup da Bruno Fornaroli ha costretto la società ad intervenire in fretta e furia sul mercato. Per rinforzare i Melbourne City FC è arrivato dall'Inghilterra Ross McCormack, bomber di razza che nelle ultime stagione ha segnato a raffica nella seconda divisione inglese. L'ex punta di Leeds, Fulham ed Aston Villa arriva con il compito di sostituire Fornaroli, ma tra qualche mese all'AAMI Park potremmo vederli giocare insieme.
Le potenzialità dei Citizens sono racchiuse nel valore assoluto della rosa a disposizione di Warren Joyce, manager inglese subentrato a Michael Valkanis, che ha lasciato il club al termine del proprio contratto. Da Adelaide sono arrivati l'esperto portiere Galekovic, Iacopo La Rocca e l'argentino Carrusca, mentre il colpo in difesa risponde al nome di Bart Schenkeveld, arcigno centrale prelevato dallo Zwolle. Le premesse per una stagione al top ci sono tutte.

Con Kevin Muscat confermato al timone, i Melbourne Victory vogliono rimanere sugli standard di prestazione forniti nelle stagioni precedenti. La pre-season non è stata positiva, viste le due sconfitte pesanti contro Mariners e Adelaide, ma in campionato i Victory hanno sempre dimostrato di essere una compagine solida ed organizzata. Il compito più difficile sarà quello di attutire senza problemi l'addio di Marco Rojas: l'esterno offensivo neozelandese è stato spesso un fattore per i Victory e dal mercato non è arrivato il suo sostituto. I rientri di Barbarouses e Milligan sono una buona notizia per i tifosi: campioni con il club alcune stagioni fa, possono essere due leader in una squadra che possiede davvero tanto carisma. Il capitano Carl Valeri e Besart Berisha sono le stelle di un gruppo nel quale spiccano le doti tecniche di James Troisi, ex ragazzo prodigio fresco di rinnovo contrattuale dopo un'avventura poco positiva in Cina.

"Un venezuelano in Australia"? Potrebbe essere il copione di un film, invece è realtà. A Newcastle arriva Ronald Vargas, punta fortemente voluta dal tecnico Ernie Merrick che più volte aveva suggerito il suo nome al club. Vargas vanta una lunga militanza europea tra Grecia, Belgio e Turchia, e le sue doti tecniche potrebbe esaltarsi in un contesto molto british come quello australiano. Ma il nazionale vinotinto non è il solo rinforzo dei Jets, particolarmente attivi in attacco dove l'imperativo è migliorare i soli 28 gol segnati durante la scorsa stagione. Per questo, oltre a Vargas, Merrick ha messo le mani su O'Donovan, Petratos e Nabbout. Newcastle potrebbe candidarsi come outsider ostica in chiave play-off, ruolo che ciclicamente ricopre sin dalle prime stagioni di A-League.

A Perth si è puntato forte sull'esperienza. Scorrendo la lista dei volti nuovi si potrà infatti notare come il manager Kenny Lowe abbia privilegiato una certa tipologia di profilo. L'esperienza di Poscoliero, Neville e degli spagnoli Xavi Torres ed Andreu tornerà molto utile durante la stagione. Riuscire a trattenere Diego Castro è stato però il vero colpo da novanta: il bomber spagnolo è un'istituzione a Perth, unica città con base nell'est del paese, e durante quest'estate ha avuto diverse richieste, anche dalla Spagna. La sua conferma lascia buoni presagi sulla stagione programmata dai Glory, una delle mine vaganti in questa A-League.
I punti di forza? Sicuramente Andy Keogh, il blocco spagnolo - che tanta fortuna ha portato ad Adelaide - e la consegna delle chiavi di gioco a Mitch Nichols, un centrocampista offensivo che in carriera ha raccolto molto meno di quanto seminato.

I campioni in carica vogliono ripetersi, ma in casa Sydney FC in questi giorni si sta parlando molto dell'infortunio di Ryan Grant. Il difensore degli Skyblues, uno dei giocatori migliori del campionato, starà fuori per parecchio tempo e Graham Arnold è dovuto intervenire in fretta per tesserare Luke Wilkshire, nazionale ex Dinamo Mosca. Non sono buone le premesse con cui è iniziata la stagione di Sydney, sconfitta dai Melbourne City in finale di FFA Cup da un gran gol di Tim Cahill.
Per uscirne, Arnold si affida allo zoccolo duro composto dal capitano Brosque, Wilkinson, Ninkovic e dal centravanti brasiliano Bobo, un vero e proprio fattore a queste latitudini.
Mentre le altre squadre si sono rinforzate, Sydney ha preferito un approccio più soft, mantenendo il nucleo campione in carica e puntellando la rosa con giocatori funzionali al progetto del club.

Ormai da tanti anni Wellington partecipa alla A-League senza mai toccare vette degne di menzione. Quest'anno la preparazione ha riservato buone impressioni, e il neo tecnico Darije Kalezic ha portato una ventata di freschezza ad un ambiente che patisce la lontananza dal contesto A-League. Infatti, i Phoenix giocano un campionato parallelo in Nuova Zelanda, dove vengono impiegati normalmente i giovani del vivaio. Per questo Kalezic può contare su una compagine esperta, indebolita dalle partenze di Barbarouses e soprattutto Bonevacia, che però quest'anno avrà a disposizione le doti balistiche del fantasista Dario Vidosic, prelevato dai Western Sydney dopo l'esperienza di Sion.
Molto interessante anche l'innesto del centravanti serbo Kaludjerovic, in grado di spostare gli equilibri e puntare alla doppia cifra.

I Western Sydney Wanderers sono una delle fab-four di A-League. L'apice più alto del calcio australiano è infatti merito loro, visto che furono proprio i biancorossi a vincere la Champions League ad un paio d'anni dalla fondazione. Tony Popovic, ormai tecnico degli Wanderers da diverse stagioni, avrà a disposizione Alvaro Cejudo, punta spagnola e stella del campionato secondo i parametri EA Sport, visto che in FIFA 18 è il giocatore con l'overall più alto dell'intero campionato (76). L'esperienza dell'ex Getafe andrà ad unirsi alla rapidità di Oriol Riera, altro grande innesto in quel di Parramatta, ambiente da sempre stimolante per giocatori ed addetti ai lavori.
Uno degli obiettivi stagionali, a parte arrivare alla seconda fase, sarà quello di migliorare lo score di vittorie, visti i 12 pareggi fatti registrare nel 2016/17. Troppi, per una pretendente al titolo.

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