lunedì 8 ottobre 2018

Lille tra le grandi

Il Lille festeggia il 3-1 all'ASSE


Marsiglia? Lione? Monaco? No, la vera sorpresa di questa prima parte di Ligue 1 è il LOSC Lille. Les Dogues si stanno ritrovando dopo un paio di stagioni abbastanza anonime, l'ultima delle quali passata nei bassifondi della classifica alla caccia di punti salvezza. Una
salvezza arrivata in extremis nelle ultima giornate del campionato scorso, quando il Lille - grazie all'inversione di tendenza dovuta, in primis, all'arrivo di Christophe Galtier in panchina - ha trovato i punti necessari per mantenere la categoria. 

Lottare con le piccole di Francia non era, non è e non sarà mai l'obiettivo di Gérard López, vulcanico numero uno del club, che ha rilevato la società da Michel Seydoux nell'ottobre del 2016. Di origine spagnola, ma nato e cresciuto in Lussemburgo, López è un imprenditore di successo. Dopo essersi laureato in ingegneria di sistemi alla Miami University, è tornato in Lussemburgo per fondare la Mangrove Capital Partners assieme a due altri soci, costruendo - in pochi anni - un vero e proprio impero nel settore della tecnologia. La compagnia, in poco tempo, riesce a entrare da azionista in Skype ed Ebay con investimenti che superano i 3.2 bilioni di dollari. Nel 2008, parallelamente, López fonda anche la Genii Capital, un fondo di investimento che come attività principale decide di buttarsi nel mondo della Formula Uno, rilevando la maggioranza delle azioni della Lotus. L'attuale presidente del LOSC è un profondo amante dello sport: da ragazzino ha fatto tutta la trafila delle giovanili nel CS Fola Esch, una delle grandi di Lussemburgo e, quando gli si presenta la possibilità di comprare la società, non se la fa sfuggire. La cosa funziona, così López decide di fare il grande salto nel calcio che conta: dopo aver sondato alcune disponibilità in Inghilterra, decide di comprare il Lille a fine 2016 e, dopo soli tre mesi, fa il primo grande annuncio da neo presidente. 

La sua missione è quella di riportare il club ai fasti del 2011 quando, guidato da Rudi Garcia in panchina e dalla coppia Hazard - Gervinho in attacco, il Lille si laureò campione di Francia. Per farlo, e per infiammare allo stesso tempo una piazza in attesa spasmodica di emozioni, López mette sotto contratto Marcelo Bielsa. In realtà l'hype che la città ripone nel Loco non rispetterà le attese: Bielsa dura fino a fine novembre, perché dopo tredici partite - e nonostante il bell'esordio contro il Nantes di Ranieri - la squadra non gira ancora e soffre per le troppe modifiche del mercato estivo, quando il tecnico argentino decide frettolosamente di mettere alla porta ben undici senatori. Tra questi figurano il portiere nigeriano Enyeama, il centrocampista Mavuba, l'esperto centrale Baša e l'eroe dello Stade de France, il portoghese Eder, colui che solo un paio di mesi prima aveva regalato Euro 2016 alla nazionale lusitana. 

L'arrivo in panchina di Christophe Galtier ha normalizzato l'ambiente, compattandolo e resettando tutte le scorie negative lasciate dalle gestione Bielsa. Il tecnico ha prima salvato la squadra e poi, con l'aiuto del direttore sportivo Franck Béria, ha condotto un mercato mirato e intelligente. In estate a Lille sono arrivati Loïc Rémy, Rui Fonte, Jérémy Pied e Zeki Celik, ma i veri colpi di mercato sembrerebbero essere i più giovani del lotto. Da una parte c'è Jonathan Bamba, esterno offensivo mancino classe 1996 arrivato a parametro zero dal Saint Etienne; dall'altra invece c'è Jonathan Ikoné, ventenne ed ex baby talento made in PSG acquistato per cinque milioni di euro. Il loro inizio di stagione è stato esplosivo, all'interno di un reparto offensivo che - perso Anwar El Ghazi - ha trovato in Nicolas Pépé il vero punto di riferimento. 

Pépé è una delle poche eredità lasciate da Bielsa, che lo ha fortemente voluto a Lille dopo averlo seguito a lungo nella sua militanza all'Angers. Pépé, 23 anni, è nato e cresciuto in Francia, ma recentemente ha scelto di rappresentare la Costa d'Avorio su suggerimento dei genitori, emigrati nell'Île-de-France oltre vent'anni fa alla ricerca di lavoro. Nasce esterno destro ma per Galtier, che ha saputo farlo esplodere definitivamente, è ormai un vero e proprio jolly offensivo. Per gli avversari, invece, una costante spina nel fianco per come riesce a giocare negli spazi senza dare alcun punto di riferimento. Dopo la bella vittoria sul Saint Etienne, Pépé ha detto chiaramente che l'obiettivo stagionale è quello di riportare il club in alto. A questi ritmi, le notti europee allo Stade Pierre-Mauroy torneranno ben presto a essere realtà.

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