sabato 23 febbraio 2019

Dieci cose che non sai sul Clásico di Avellaneda

Independiente - Racing: una sfida lunga più di un secolo

Il Clásico di Avellaneda numero 224 mette di fronte due squadre con ancora tante ambizioni di classifica. L'Independiente in campionato è appena rientrato in zona Copa Sudamericana, ma la classifica è talmente corta che in queste ultime giornate il Diablo può ragionevolmente ambire a tornare in lotta per una clamorosa qualificazione in Copa Libertadores. Il Racing, invece, si sta giocando il titolo con il Defensa y Justicia: per l'Academia questo derby è quasi decisivo, soprattutto perché la squadra di Coudet ci arriva in forma smagliante grazie alle cinque vittorie ottenute nelle ultime sei partite.

A livello di campo il Rojo ha cambiato tanto: l'ultima sessione di calciomercato ha portato nella parte rossa di Avellaneda gente di spessore assoluto come Cecilio Dominguez e Pablo Pérez, due pezzi da novanta che hanno rinforzato ulteriormente la rosa già in possesso di Ariel Holan. Il Racing, che la scorsa estate ha perso Lautaro Martinez, ha invece confermato tutto il gruppo sul quale il Chacho sta puntando per arrivare a vincere il titolo. Negli ultimi giorni è scoppiata la grana legata a Ricardo Centurion, ora vicino alla cessione al Godoy Cruz. 

Le due squadre alla vigilia hanno deciso di tenere assieme le conferenze stampa, soprattutto per stemperare gli animi che da sempre avvolgono questa partita. Nonostante ciò, non sono mancate le punzecchiature tra allenatori e capitani. L'impressione è che questo match, oltre all'importanza extracampo, rappresenti un viatico decisivo per entrambe. Sia Holan che Coudet si presentano in formazione tipo, con il Diablo che conferma il suo 4-3-3 improntato unicamente sulla ricerca della verticalità e sulla velocità dei suoi interpreti. L'Academia invece ripresenta il 4-1-3-2, in cui molto probabilmente sarà Dario Cvitanich ad affiancare Lisandro Lopez in attacco.


| 10 COSE CHE NON SAI SUL CLASICO DI AVELLANEDA |


Il primo Clasico di Avellaneda

LA "PRIMA" ASSOLUTA

La storia del clásico de barrio più grande del mondo è cominciata 110 anni fa, quando l'Independiente vinse 3-2 contro il Racing al termine di una partita molto nervosa, valevole per la terza divisione della Asociacion Argentina. Il grande protagonista della serata fu Rosendo Degiorgi, centravanti e goleador del Diablo Rojo, oltre a essere uno dei fondatori della istituzione sportiva ufficialmente avvenuta nel 1905.

LA PARTITA CON PIU' GOL

il 27 settembre 1931 si giocò il Clásico di Avellaneda con più gol in assoluto. A vincerlo fu il Racing, che si impose sui rivali cittadini con un pirotecnico 7-4. Undici reti in novanta minuti non si vedranno mai più nella storia di questa partita: in quell'occasione il bomber Del Giudice fu il mattatore della partita grazie a una tripletta, alla quale seguirono la doppietta di Mellone e le reti di Fassora e De Vicenzi. Per l'Independiente segnarono Seoane, Porta, Cherro e Bertinoti.

I MASSIMI GOLEADOR

L'Independiente è la squadra che ha avuto l'onore di annoverare tra le proprie fila il grande Arsenio Erico. L'attaccante paraguayano è il record man di gol segnati in questa stracittadina, con 19 delle 302 realizzazioni in maglia rossa. Per l'Academia invece è Llamil Simes, con 8 gol, il miglior marcatore storico del Clásico: la differenza con i numeri di Erico è abbastanza rimarcata, ma il Saltarin è ancora oggi uno dei maggiori realizzatori di sempre del calcio sudamericano.
Arsenio Erico e Llamil Simes
LA GOLEADA DEI RECORD

La maggior goleada in un Clásico arrivò nel 1940, quando il Rojo spazzò via i rivali con un rotondo 7-0. La curiosità sta però in un altro fattore: questo risultato non solo è un record per la sfida di Avellaneda, ma è il risultato più largo della storia di tutti i derby argentini. L'Independiente di quegli anni è stata una delle squadre più influenti del calcio latinoamericano. E, viste certe prestazioni, non stentiamo a crederlo.

ARBITRI PROTAGONISTI

Durante un derby molto teso giocato nel 1961 i giocatori decisero di inscenare una vera e propria guerra in campo. Dopo l'ennesimo contatto mirato a spezzare il gioco cominciarono a volare calci e pugni tra le due fazioni, con l'arbitro che - una volta riportata la calma - tirò fuori quattro cartellini rossi contemporaneamente. Quattro anni più tardi il signor Dellacasa regalò due rigori all'Independiente permettendo al Diablo di pareggiare la partita: le proteste dei giocatori del Racing costarono cinque espulsi, col Rojo che a quel punto vinse il match a tavolino.

IL TRIONFO AL CILINDRO

Il Racing non ha mai potuto festeggiare un titolo all'Estadio Libertadores de America. Lo stesso non si può dire dell'Independiente, che al Cilindro ha invece vinto un derby decisivo per la conquista del campionato 1970. Il 3-2 che il Diablo rifilò a domicilio all'Academia fu una grande festa, simile a quella del 1984 quando, sempre in casa del Racing, l'Independiente vinse 2-0 e spedì i rivali cittadini in seconda divisione.


Racing - Independiente, 1983

STRISCE INVINCIBILI

Nella storia l'Independiente vanta il maggior numero di partite vinte consecutivamente contro il Racing (5) e la striscia di imbattibilità casalinga più lunga (11). Dall'altra parte invece l'Academia è rimasta imbattuta ininterrottamente dal 1984 al 1994, dove è riuscita a portarsi a casa 4 derby pareggiandone la bellezza di 12. Quest'ultimo dato è significativo del periodo in cui è maturato, quando le due squadre qualitativamente si equivalevano abbastanza.

LA GUERRA TRA FRATELLI

Diego Milito è stata una gloria del Racing. Nelle vene del fratello Gabriel invece scorre sangue del Diablo. Durante un Clásico valido per il Clausura del 2003, con gli albiazules  avanti per 1-0, Gaby fermò Diego lanciato a rete con un bruttissimo intervento da dietro. I due si misero le mani addosso e l'ex centravanti dell'Inter chiese addirittura l'espulsione del capelluto difensore, con l'arbitro che faticò a riportare la calma in campo.


I due impianti cittadini: distano solo 300 metri tra loro
UNA RIVALITA' LUNGA 300 METRI

È questa la distanza che separa i due stadi di Avellaneda. Da una parte c'è il Libertadores de America, l'impianto che ospita le partite del Rey de Copas (l'Independiente è la squadra che ha vinto più Libertadores di tutti), recentemente riammodernato secondo il sistema inglese grazie alle cessioni del Kun Aguero e di German Denis. Dall'altra invece troviamo il Juan Domingo Peron, meglio conosciuto come Cilindro per la sua forma circolare. Al suo interno ci potete trovare a fare il tifo una delle barras più calde del mondo, la celebre Guardia Imperial.

DERBY MONDIALE

La rivista World Soccer ha inserito Independiente - Racing nella classifica dei derby più caldi del mondo. Four-four-two invece gli ha assegnato il quindicesimo posto nella graduatoria riservata alle partite più importanti del mondo. Per quanto riguarda l'Argentina, il Clásico di Avellaneda è secondo solo a River Plate - Boca Juniors, ma precede Rosario Central - Newell's Old Boys, Estudiantes - Gimnasia La Plata, Lanus - Banfield e San Lorenzo - Huracan.

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