Per la nostra rubrica ‘Talent Scout’, quest’oggi andiamo a parlare di
Erik Lamela, mezz’ala del River Plate che piace tanto in Europa e,
soprattutto, al Milan tanto che per visionarlo si è mosso Ariedo Braida
in persona.
Zidane, Kakà, Pastore. Tre nomi che servono a capire che ci troviamo
di fronte ad un talento vero, ad un potenziale fuoriclasse, ad un
gioiello assoluto. Perchè se per l’eleganza nei movimenti, la rapidità
palla al piede, la classe innata vieni paragonato a quei tre significa
che nel Dna hai qualcosa di davvero speciale. Erik Manuel Lamela è il
nome nuovo del calcio argentino, il crack sul quale tutti sognano di
mettere le mani. Ma è davvero corretto parlare di rivelazione? ‘Coco’
(questo il suo soprannome) in realtà è da tempo una delle promesse più
attese del calcio argentino…
MESSI BIS – Su Erik aveva messo gli occhi il
Barcellona nel 2004, quando il fantasista del River Plate era ancora
uno scricciolo. Il pressing del club blaugrana ricordò molto
l’operazione messa a segno con Messi nel 2000, ma la trattativa alla
fine sfumò ad un passo dalla conclusione. Per capire quanto il Barça
tenesse al suo acquisto basti pensare all’offerta formulata: 120mila
euro all’anno, un posto di lavoro garantito per i genitori, l’accesso
alle migliori scuole della Catalogna per Erik e i fratelli. Senza
contare il contratto di sponsorizzazione con la Nike già pronto. Una
proposta da far tremare i polsi a qualsiasi dodicenne. Il padre Josè si
era ormai convinto ad accettare ma alla fine il presidente dei
Millionarios Josè Maria Aguilar, con grande lungimiranza, riuscì a
fargli cambiare idea, trattenendo Erik a Buenos Aires. Il ragazzo,
protagonista in un torneo giovanile disputato in Spagna, fu corteggiato
invano anche da Real Madrid e Siviglia.
LA CRESCITA – Negli anni l’esponenziale crescita fisica di Erik ha mutato il suo stile di gioco. Nella prima fase dell’adolescenza era molto gracile, e proprio il fisico sembrava poter essere il più grande ostacolo verso il calcio d’elite. Con gli anni invece il suo corpo è invece mutato radicalmente, portandolo all’altezza ragguardevole di 183 centimetri, irrobustiti nel tempo. Non ha perso però la magia, la sensibilità del piede mancino, che gli era valsa l’etichetta di predestinato. In prima squadra si è affacciato nel 2009, all’età di 17 anni, e da allora ha collezionato una manciata di presenze, dando sfoggio soprattutto in questa stagione delle sue doti. Dotato di un sinistro fatato, abile nei calci piazzati e nelle conclusioni dalla distanza, Lamela, se in giornata, incanta regalando perle da fuoriclasse assoluto: rabone, colpi di tacco e carezze con la suola fanno parte del suo impressionante bagaglio tecnico, il dribbling la sua arma migliore.
LA CRESCITA – Negli anni l’esponenziale crescita fisica di Erik ha mutato il suo stile di gioco. Nella prima fase dell’adolescenza era molto gracile, e proprio il fisico sembrava poter essere il più grande ostacolo verso il calcio d’elite. Con gli anni invece il suo corpo è invece mutato radicalmente, portandolo all’altezza ragguardevole di 183 centimetri, irrobustiti nel tempo. Non ha perso però la magia, la sensibilità del piede mancino, che gli era valsa l’etichetta di predestinato. In prima squadra si è affacciato nel 2009, all’età di 17 anni, e da allora ha collezionato una manciata di presenze, dando sfoggio soprattutto in questa stagione delle sue doti. Dotato di un sinistro fatato, abile nei calci piazzati e nelle conclusioni dalla distanza, Lamela, se in giornata, incanta regalando perle da fuoriclasse assoluto: rabone, colpi di tacco e carezze con la suola fanno parte del suo impressionante bagaglio tecnico, il dribbling la sua arma migliore.
L’EUROPA ATTENDE - Trequartista impiegabile anche
sull’esterno, il ‘Coco’ difficilmente resterà a lungo a Buenos Aires:
il River Plate è in crisi finanziaria e con la sua cessione e quella di
Funes Mori cercherà di mettere a posto i conti. La sua valutazione si
aggira sui 18 milioni di euro, cifra trattabile che non sembra comunque
sproporzionata al talento. Il Milan è in prima fila per il suo
acquisto, Inter, Real Madrid e Manchester City le prime inseguitrici,
più defilate Fiorentina e Napoli, senza dimenticare il Barcellona, che
non ha mai smesso di seguire la crescita di quel ragazzino che già da
anni avrebbe potuto far coppia col suo idolo Leo…
Pubblicato su Calcio Sudamericano
Nessun commento:
Posta un commento