Altro appuntamento con la nostra rubrica ‘Talent Scout’;
oggi andremo a conoscere il difensore centrale dell’Atletico Paranaense
Rhodolfo, uno dei prospetti più interessanti del 2010, grazie ad una
scheda di Stefano Chioffi per il Corriere dello Sport.
Somiglia all’interista Lucio: questo il paragone, suggestivo e
gravoso, che gli è stato cucito intorno dai giornalisti sudamericani.
Rhodolfo è il difensore emergente del campionato brasiliano: ha
ventiquattro anni e si prepara a sbarcare in Europa. Gioca
nell’Atletico Paranaense, che occupa il sesto posto in classifica ed è
in corsa per qualificarsi alla prossima edizione della Coppa
Libertadores. Temperamento, personalità, forza d’urto, stacco di testa,
eleganza nelle chiusure e nei disimpegni: Rhodolfo ha un repertorio
completo, comanda il reparto e fa ripartire l’azione con ordine. Il
Bari aveva provato a portarlo in Italia alla fine di agosto. Due gli
ostacoli: il prezzo del cartellino (quattro milioni di euro) e il
passaporto da extracomunitario del centrale. Ora lo scenario è
cambiato: si è informata l’Udinese, il Valencia ha effettuato un
tentativo, ma nelle ultime settimane è stato il Bayer Leverkusen a
compiere i passi più importanti, grazie al lavoro del direttore
sportivo Rudi Voeller, ex centravanti ed allenatore della Roma
Proprio il Bayer, nel 2000, aveva scoperto Lucio nell’Internacional
di Porto Alegre e lo aveva fatto arrivare in Germania, prima di cederlo
nel 2004 al Bayern Monaco per dodici milioni di euro: adesso il club
di Voeller lavora per assicurarsi Rhodolfo, considerato in Sudamerica
come l’erede del difensore dell’Inter. A gennaio potrebbe cambiare
maglia. Rhodolfo è pronto a esordire nella nuova Seleçao di Mano
Menezes, il ct scelto dalla federazione verdeoro dopo la deludente
avventura in Sudafrica e l’esonero di Carlos Dunga. Potenza e agilità,
senso della posizione e velocità negli anticipi, ma la sua specialità
sono gli interventi in scivolata: Rhodolfo si è imposto nell’ultima
stagione, evidenziando notevoli progressi e dimostrando grande
maturità.
E’ cresciuto nel vivaio dell’Uniao Bandeirante ed è arrivato
all’Atletico Paranaense nel 2006, esordendo il 10 settembre di
quell’anno in occasione della gara con l’Internacional di Porto Alegre,
persa 2-0. Luiz Rhodolfo Dini Gaioto è nato l’11 agosto del 1986 a
Bandeirantes (Paranà). E’ alto un metro e 93 per un peso-forma di 83
chili. Il Bari era stato il primo a fiutare l’affare, però la
concorrenza è aumentata e il Bayer Leverkusen sta provando a chiudere la
trattativa. L’Atletico Paranaense l’ha blindato fino al 30 aprile del
2013. Con una serie di prove brillanti, Rhodolfo ha trovato spazio
diverse volte nella squadra-ideale del “Brasileirao”. Indossa la maglia
numero 4. In campionato ha segnato un gol (colpo di testa su punizione,
dal centro dell’area di rigore) contro il Vitoria, festeggiato con una
capriola all’indietro, e ha firmato un assist nella sfida con
l’Atletico Mineiro. Rhodolfo è stato promosso titolare nel 2008 da
Geninho, che adesso allena lo Sport Recife.
E’ diventato più avanti un pilastro della difesa con il tecnico Paulo
Cesar Carpegiani, ex compagno di Zico e Junior nel Flamengo dei tempi
d’oro. E adesso, con Sergio Soares in panchina, sta continuando a
governare la linea a quattro con efficienza e spessore. Di solito, al
suo fianco, viene utilizzato Manoel, vent’anni, altro elemento molto
interessante. Rhodolfo usa soprattutto il piede destro e si occupa della
prima punta, quella più fisica. Ha una muscolatura massiccia, però è
agile e non soffre gli attaccanti rapidi, che accelerano e partono in
contropiede. Il ct Menezes, chiamato a ricostruire la nazionale
brasiliana, è rimasto impressionato dai mezzi di questo centrale, che ha
raggiunto l’età giusta per cercare il definitivo salto di qualità in
Europa.
Pubblicato su Calcio Sudamericano
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