Centravanti del Nacional di Montevideo, a 20 anni è
capocannoniere con 15 gol del campionato uruguaiano. Nella scorsa
estate era stato proposto al Napoli
Il quarto posto al mondiale in Sudafrica ha riacceso un entusiasmo
che in Uruguay mancava da oltre mezzo secolo. Nel 1950 la Celeste aveva
conquistato la sua seconda Coppa Rimet allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro,
battendo in finale i padroni di casa del Brasile (2-1 in rimonta, dopo
il lampo di Friaça) con i gol di Schiaffino e Ghiggia. E quattro anni
più tardi, quella stessa nazionale guidata sempre da Juan Lopez, aveva
concluso la sua favolosa parabola piazzandosi quarta in Svizzera.
Gli applausi che il ct Oscar Washington Tabarez ha ricevuto nella
scorsa estate sono stati la giusta ricompensa a una rifondazione
vincente, basata sullo sviluppo dei settori giovanili. E l’Uruguay, con
la ricchezza dei suoi vivai, è pronto a offrire altre soluzioni molto
interessanti ai club europei: è una terra dove il calcio ha ricominciato
a splendere e dove è possibile ancora effettuare investimenti a prezzi
ragionevoli.
Nel Nacional di Montevideo, che ha lanciato in tempi recenti Muslera
e Martinez, ma anche il centrocampista Lodeiro (scoperto dall’Ajax),
si sta mettendo in luce un attaccante molto promettente. Si chiama
Santiago Garcia, ha vent’anni, è elegante, potente ed è stato il
capocannoniere dell’ultimo torneo di Apertura in Uruguay con quindici
gol. Un talento che si era fatto notare già in passato: la sua prima
rete da professionista, infatti, l’aveva firmata addirittura all’età di
diciassette anni, il 27 luglio del 2008, contro il Defensor Sporting.
E’ un centravanti rapido, furbo, che in area di rigore non perdona: è
alto un metro e 78 per un peso-forma di 77 chili, piazza il pallone
con precisione e freddezza, è ambidestro. Proviene dalla scuola-calcio
del Libertad Washington, piccolo club dilettantistico di Montevideo. E
dopo quell’esperienza è stato tesserato dal Nacional, dove ha
cominciato la sua ascesa regalando gol e spettacolo in ogni categoria
giovanile.
I compagni e i tifosi lo hanno soprannominato “el morro”, “il muso”.
Santiago Damian Garcia è un attaccante veloce, che si lancia negli
spazi e arriva al tiro. Deve migliorare nei colpi di testa, ma ha
potenzialità importanti per imporsi anche all’estero. E’ considerato uno
dei migliori talenti dell’ultima generazione uruguaiana. I suoi
progressi sono tenuti sotto controllo anche dal ct Tabarez. Santiago
Garcia è il gioiello dell’Under 20 (9 presenze e 5 reti). La sua
carriera è stata sempre accompagnata da giudizi favorevoli. Nel 2007
aveva regalato al Nacional lo scudetto Sub-18, realizzando 34 gol. E’
una miscela di rapidità e forza, classe e temperamento: si libera con
facilità della marcatura. Ha un controllo brillante del pallone,
anticipa i difensori rubando il tempo con astuzia.
Il suo procuratore è Daniel Fonseca, ex attaccante del Cagliari, del
Napoli, della Roma e della Juventus. Santiago Garcia ha segnato
quindici gol in altrettante partite di campionato, durante l’Apertura
2009-10, chiudendo nella classifica dei cannonieri davanti a Rodrigo
Mora (Defensor, 11 reti), Federico Rodriguez (Bella Vista, 10) e Diego
Martin Alfonso (Penarol, 9). Cinque le doppiette: contro il Miramar
Misiones, il Racing Club, il Tacuarembo, il River Plate di Montevideo e
il Rampla Juniors. Ha servito anche tre assist ai suoi compagni.
Due gli allenatori determinanti: Juan Ramon Carrasco e ancora prima
Eduardo Acevedo, che è passato da pochi giorni sulla panchina del
Danubio. Nella scorsa estate, il centravanti del Nacional (nato a
Montevideo il 14 settembre del 1990) era stato proposto al Napoli, che
in quel periodo pensava anche a Gaston Ramirez, l’ex talento del
Penarol tesserato alla fine di agosto dal Bologna. Santiago Garcia
gioca in attacco accanto a Richard Anibal Porta. Non ha il fisico di
una prima punta, ma è un centravanti classico, anche se è disposto a
fare parecchio movimento e a facilitare l’inserimento dei
centrocampisti.
Fra i suoi compagni c’è anche il difensore centrale Sebastian
Coates, altro 1990, seguito con attenzione dalla Lazio e corteggiato
anche dal Gremio di Porto Alegre.
Pubblicato su Calcio Sudamericano
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