venerdì 21 settembre 2012

SPECIALE LIBERTADORES 2012 - Corinthians sul trono del Sudamerica



Alla fine il Corinthians ha trionfato. Nessuno, o comunque davvero poche persone, si aspettavano il Timão sul tetto del Sudamerica soprattutto in virtù del fatto che in semifinale c'erano le due corazzate della competizione, Boca Juniors e Santos, per le quali si era già fatta l'abitudine a vederle in finale. Invece Tite e i suoi soldati hanno fatto gridare il popolo bianconero di gioia per la prima volta nella storia del club, regolando in finale un Boca Juniors stanco e teso per le vicende extra campo che hanno coinvolto lo zoccolo duro della squadra e il tecnico Julio Cesar Falcioni. Oltre al danno, come si suol dire, anche la beffa: al termine dell'incontro del Pacaembù, in cui il Corinthians ha vinto 2-0 aggiudicandosi la coppa, il monumento vivente Juan Roman Riquelme ha annunciato il suo addio al club. Quando si dice che "piove sul bagnato".

BRASILE CONTRO TUTTI - Flamengo a parte, la Copa Libertadores 2012 è stato il trionfo dei club brasiliani tornati - dopo un paio di anni - a dominare la scena. Delle sei squadre ai nastri di partenza, ben cinque hanno staccato il pass per gli ottavi di finale con il solo Internacional eliminato, ma dal Fluminense. Ai quarti le brasiliane erano ancora quattro, ma l'incrocio tra Vasco da Gama e Corinthians ha mietuto obbligatoriamente una vittima mentre il Fluminense ha ceduto il passo al Boca vicecampione. Fatto sta che, con due squadre in semifinale, il Brasile ha suggellato il ritorno in grande stile rappresentando una nazione in ripresa non solo sportiva, ma anche economica e societaria. Il calciomercato torna ad essere di primo piano, e la Libertadores 2013 vedrà il ritorno in campo continentale del redivivo Palmeiras ad un passo dalla Copa do Brasil.


DON'T CRY FOR ME... - ... Argentina. Il solo Boca Juniors non è bastato per riportare in terra albiceleste questo trofeo tanto ambìto, fermato dal Corinthians; va anche detto che le altre non le hanno dato una mano. Per niente. Il Velez "under construction" si è fermato ai quarti battuto ai rigori dal Santos dopo aver patìto parecchio nel doppio confronto degli ottavi contro l'Atletico Nacional. Maluccio il Lanus, fuori agli ottavi contro il Vasco da Gama dopo aver avuto la brillante idea di ingaggiare Teofilo Gutierrez per "ben" due partite. Per Arsenal e Godoy Cruz non è nemmeno il caso di spendere le parole; l'Arse ha però almeno il merito di aver  conquistato il titolo (primo e storico) in Argentina dopo aver avuto la possibilità di concentrarsi solo nel Clausura mentre il Tomba, beh, del Godoy Cruz possiamo salvare l'unica vittoria del girone (1-0 al Peñarol)  ed il pirotecnico 4-4 contro i colombiani dell'Atletico Nacional. Due mezze poesie in mezzo all'elenco del telefono.

FIORI NEL DESERTO - Universidad de Chile e Libertad sono le uniche due squadre che hanno provato ad inserirsi nella lotta al titolo, ma ai quarti di finale si sono incrociate con la squadra di Jorge Sampaoli che ne è uscita vittoriosa. Squadre interessantissime, imperniate su gruppi solidi e coesi pieni di qualità. C'era perplessità sulla U del dopo Edu Vargas, ma Sampaoli ha piazzato davanti la "strana coppia" formata da Junior Fernandes ed Angelo Henriquez (entrambi ceduti in Europa pochi giorni fa) trovando un numero infinito di soluzioni offensive che hanno premiato la sua audacità. Il tutto con una retroguardia imperforabile, ad eccezione della trasferta di Quito dove i cileni hanno preso quattro gol, segnandone sei al ritorno. Anche il Libertad è una squadra interessante, che tutti gli anni figura tra le prime otto del continente. La sua stella è Mauro Caballero, attaccante classe 1994 che piace a tanti in Europa.

URU... GUAI - La delusione del semestre arriva dalle rappresentanti del calcio uruguagio, un calcio tanto decantato (a ragione) ma ancora poco incisivo fuori dai confini. L'unica squadra che ha tentato di combinare qualcosa è il Defensor Sporting, che ha fallito l'accesso agli ottavi per un solo punto, mentre Peñarol e Nacional rientrano pienamente nella categoria dei "bocciati". Non male la campagna del Bolivar, massacrato dal Santos agli ottavi ma capace di battere il Peixe in altura; bene anche l'Union Española, uscita immeritatamente contro il Boca Juniors, e l'Atletico Nacional del capocannoniere Dorlan Pabon. Menzione d'onore per le ecuadoregne Emelec e Deportivo Quito, che riportano la nazione Tricolor agli ottavi dopo qualche anno di assenza.

L'UNDICI IDEALE - Agli ordini del tecnico del Corinthians Tite, campione in carica, abbiamo schierato un 4-2-3-1 a trazione anteriore che ede il portiere dell'Universidad de Chile, Jhonny Herrera, tra i pali a comandare una linea arretrata con l'argentino Matias Rodriguez (Universidad de Chile) a destra e la nuova sensazione boquense, Juan Sanchez Miño. In mezzo, il nuovo acquisto della Roma Leandro Castan fa coppia con il roccioso Osvaldo Gonzalez, altro rappresentante della difesa cilena davvero forte e precisa. A dirigere le operazioni non possono che esserci gli ideatori e motorini della mediana campione; Ralf è il braccio, Paulinho è la mente. Entrambi piacciono in Italia; la Fiorentina farebbe pazzie per il primo, l'Inter desidera disperatamente il secondo. Sulla trequarti agiscono il fenomeno santista Neymar, il vice capocannoniere del Deportivo Quito (emigrato in Messico) Matias Alustiza ed il classe 1994 della U, Angelo Henriquez, appena acquistato da Sir Alex Ferguson per il suo United. Il centravanti è il neo parmense Dorlan Pabon, bocca da fuoco dell'Atletico Nacional de Medellin. Una vera forza della natura.

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