venerdì 21 settembre 2012

SPECIALE - Uruguay, 44 volte Nacional! Il meglio, il peggio e la TOP11 di GT



Tempo di verdetti in Uruguay, dove ancora una volta a fare impazzire di gioia i propri tifosi è stato il Nacional di Montevideo che, al termine di una stagione dove poche squadre hanno saputo insediarsi nella sua leadership, si porta a casa un altro titolo (il numero 44) in barba ai rivali storici del Peñarol e al terribile Defensor Sporting, al quale va dato atto di aver giocato un Clausura davvero su alti livelli. Il regolamento però avvantaggiava il Bolso, che essendo primo nella Tabla Anual ha avuto il primo match-point proprio domenica sera: se avesse vinto, il campionato era suo, ma in caso di sconfitta ci sarebbe stata una doppia sfida tra le due vincitrici dei semestri. In ogni caso, senza fare calcoli complicati, possiamo tagliare corto dicendo che Alvaro Recoba si è ricordato di essere il Chino ammirato qualche stagione fa, dimostrando di esserci sempre nei momenti fondamentali. E' suo infatti il gol che in avvio di secondo tempo piega le resistenze della Violeta, alla quale però non gli si può rivolgere che un applauso per il bellissimo futbol giocato soprattutto in questo Clausura.


I MIGLIORI - Chi vince, ha sempre ragione. E' ancora una volta il Nacional a mettere in riga tutti portandosi a casa un titolo - tutto sommato - meritato per ciò che si è visto sul campo. Il Bolso di Marcelo Gallardo (a proposito, di poche ore fa le sue dimissioni), come tutte le connazionali, ha deluso fuori confine ma la rosa foltissima e di indubbie qualità messa a disposizione del Muñeco ha fatto la differenza in patria dove, a parte qualche rara caduta, i Tricolores hanno fatto la voce grossa. Subito dopo il Nacional la menzione è d'obbligo: per lunghi tratti il Defensor ha fatto vedere un calcio spettacolare, fatto di sovrapposizioni e verticalizzazioni in uno scacchiere tattico disegnato dal bravissimo Gustavo Diaz. El Chavo ha plasmato un gruppo solido, che ha fatto vedere le cose migliori nel Clausura uscendo a testa alta dalla Libertadores e portando alla ribalta la solita pattuglia di giovani che rimpolperanno - a breve - le casse societarie. Niente male anche il semestre del Liverpool, che rimane in pista per il titolo fino alla penultima giornata ma alla fine chiude terzo guadagnandosi l'accesso alla prossima edizione di Copa Sudamericana. I neroazzurri, che a gennaio dovettero rinunciare forzatamente al loro bomber Emiliano Alfaro passato alla Lazio, hanno fatto di necessità virtù trovando risposte dai senatori del gruppo. Un grande semestre lo hanno infatti disputato Diego Vera, bomber che chiude con 13 reti realizzate su 15 presenze, il difensore Pablo Pereira e il centrocampista paraguayano Edison Torres, che ha il merito di aver fatto da chioccia ad uno dei registi più promettenti del calcio charrùa, quel Lucas Tamareo che tanto piace ad Oscar Tabarez.
Un altro club che va menzionato è senza dubbio il Cerro Largo, che da neopromossa si conquista l'accesso alla Sudamericana 2012 affidandosi ad una squadra molto giovane ma molto agguerrita, che ha il merito di essere una delle due ad aver regolato il Nacional campione con un 4-2 di rara importanza.

I PEGGIORI - Cinque squadre, cinque nomi di club che - seppur in maniera diversa - hanno deluso le attese stagionali delle loro barras. Alla Amsterdam non è piaciuto proprio l'approccio del Peñarol a questo campionato: partito in sordina, con la scusa del cambio alla guida tecnica che ha portato sulla panca del Manya uno stratega come Jorge da Silva, il Carbonero aveva una rosa di tutto rispetto e forse, esagerando un po', si potrebbe dire che in alcune zone l'Aurinegro fosse più forte anche dei futuri campioni. Invece, se non fosse stato per i gol di Zalayeta e Rodrigo Mora, i ragazzi del Pollilla avrebbero faticato molto a prendersi la Libertadores 2013 con l'ombra, oltretutto, di ben due Clasicos persi. Anche i ragazzi da cui ci si aspettava di più sono spariti: Cristoforo, dopo le sirene europee, è sparito in una mediana con tanta quantità ma zero qualità, mentre Emiliano Albìn ha perso lo smalto e la grinta sulla fascia destra che tanto lo aveva reso noto agli osservatori solo sei mesi fa. Per non parlare di João Pedro, che dalla dipartita di Aguirre ha visto il campo con il binocolo.
Molto male anche il Cerro, che ha disputato un campionato anonimo con l'aggravante di avere una rosa qualitativamente importante; Rolero, De los Santos, Varela e Mastriani sono giocatori invidiati da mezza Primera Division, ma per un motivo o per l'altro nessuno di loro ha fatto la differenza. Infine le retrocesse: dopo un solo anno fanno ritorno in Segunda Division il pessimo Rentistas (zero partite vinte nel Clausura!!!) ed il Cerrito. Ad accompagnare il Bicho e gli Auriverdes saranno clamorosamente i Picapiedras del Rampla Juniors, risucchiati nel vortice della retrocessi0ne e condannati nell'ultima giornata dalla sconfitta interna, 0-4, contro il Fenix.

I GIOVANI IN VETRINA - Se si parla di giovani, in Uruguay c'è talmente tanta carne al fuoco da poter sfamare mezzo mondo. Il Defensor ha confermato il suo blocco di canterani, dal quale spiccano il trequartista mancino Brahian Alemàn e il difensore Ramon Arias, centrale ma anche terzino destro che ormai è pronto per spiccare il volo verso l'Europa. Molto bene anche il portiere Yonathan Irrazabal, che di anni ne ha 24 ma pare ormai un portiere di primo piano almeno per i canoni sudamericani. La scommessa? Senza dubbio Diego Rolàn, peperino offensivo capace di accendere la luce anche quando gli operai dell'Enel ti hanno già tagliato i fili. Nel Nacional ha funzionato benissimo il tris d'assi che da un anno il Bolso ha messo in vetrina: il muro difensivo Alexis Rolìn è il centrale più forte della Primera, Facundo Piriz ormai lo conosciamo mentre Gonzalo Bueno, esterno d'attacco, è in conflitto con la società che vuole liberarlo solo a certe condizioni. Molto bene Lucas Tamareo, già citato in precedenza, nuova sensazione del Liverpool e Gonzalo Castillo, difensore 21enne del Cerro Largo rivelazione. Sebastian Sosa, centravanti del club di Melo, chiude invece la sua stagione con 22 presenze e 9 reti, abbastanza per aver attirato il Napoli su di sè. Andando avanti si possono citare il mediano dei Montevideo Wanderers, Mathias Mirabaje (22), Mauricio Prieto (difensore centrale del River Plate), il fortissimo Camilo Mayada del Danubio, la velocissima seconda punta del Bella Vista Mathias Abisab e la coppia d'attacco del Racing, composta da due canterani del Peñarol, Sasha Aneff e Rodrigo Pastorini.

LA TOP 11 DEL CLAUSURA 2012 - Per finire buttiamoci sulla nostra consueta Top11, schierata con un offensivo 4-3-3. In porta schieriamo il portiere meno battuto del semestre, ovvero Yonathan Irrazabal del Defensor Sporting. In mezzo alla difesa trovano spazio il gigantesco Alexis Rolìn del Nacional affiancato dal sempre presente Nestor Moiraghi, compagno di reparto del talentuoso Arias nella retroguardia Viola. A destra, ancora del Bolso, Cristhian Nuñez ovvero uno dei laterali più affidabili del torneo mentre sulla mancina merita il posto il terzino del Cerro Largo, Mauricio Ruiz. In mediana, a dirigere le operazioni, il giovane Lucas Tamareo affiancato da due mezze ali importanti: Federico Pintos, del Defensor, ed il mastino Luis Aguiar, unico elemento a salvarsi dalle critiche nel semestre del Peñarol. Davanti, un tridente ipotizzabile solo sulla carta che però ha fruttato ben 47 reti: El Canguro Richard Porta (Nacional), Diego Vera (Liverpool) e Nicolas Oliveira, anima e cuore del Defensor.

I VERDETTI DELLA STAGIONE 2011/2012
NACIONAL MONTEVIDEO campione della Temporada
NACIONAL MONTEVIDEO, DEFENSOR SPORTING e PEÑAROL in Libertadores 2013
LIVERPOOL, DANUBIO e CERRO LARGO in Sudamericana 2012
RENTISTAS, CERRITO e RAMPLA JUNIORS retrocesse in Segunda Division

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