domenica 21 ottobre 2012

IL PUNTO DI VISTA - Quando un coro smuove l'Italia (a seconda di chi lo canta)



Come da titolo, prendo spunto dalla partita di ieri dell'Armando Picchi dove si sono registrati dei cori - secondo quanto riportato dai giornali - che avrebbero tirato in ballo il povero Piermario Morosini, morto d'infarto a Pescara più o meno un anno fa.

Io personalmente, lo ammetto, ho un debole per i Butei.
Sono allineato alle loro posizioni politiche, condivido i cori contro Padre Pio (volti a smascherare l'ignoranza italiana), provo indifferenza per il loro gesto dell'aeroplano perchè chi lo fa è uno che dimostra poca intelligenza, però mi fermerei tutta la vita a prendermi una birra e far nottate insieme con loro piuttosto che con altre tifoserie. E condivido il loro modo, anche brusco, di smascherare l'ipocrisia dell'italiano medio pronto a scandalizzarsi quando le cose non le vive in prima persona. Pronto a sparare giudizi a nastro, che spesso si rivelano stronzate.
I veronesi sono stati e son sempre così: irriverenti, goliardici, anche profondamente stronzi in alcune circostanze (torno all'aeroplanino) però son così, han pagato e pagano in prima persona e non frignano come altri.
Hanno il coraggio delle proprie azioni, non son come altre tifoserie (vedi quella partenopea) per anni incensata come quella più corretta quando erano i primi a portare le lame.
Ricordo i tempi di un gemellaggio sentitissimo, son vent'anni che se c'è occasione ce le suoniamo senza misericordia (ricordo un Torino - Verona 5-1 con loro che arrivano sotto la Maratona).
Li rispetto.
Rispetto anche i ragazzi dell'Hellas con i quali mi son fatto una pancia di risate su diversi forum, perchè sono talmente alla buona, genuini, che ogni post mi faceva scassare dalle risate.

Premesso questo, condanno profondamente l'esagerazione di ieri: Morosini è un ragazzo come tanti morto per caso, davanti a tutti. E l'immagine di Morosini, a mio parere, è toccante in virtù del fatto che tanti altri magari hanno vissuto sulla loro pelle ciò che è successo a Piermario. E vi assicuro che non è una bella cosa. Purtroppo la memoria di Piermario, ancora prima che dai Butei, è stata infangata dalle migliaia di persone (squallide) che lo dipingono eroe senza nemmeno conoscerlo se non da quello stramaledetto giorno. E questo fa ancora più male di un coro e di qualche "buu" - secondo tanti - razzista.
Questa vicenda, infine, fa notare come ancora una volta in Italia si facciano le solite differenze a seconda di chi è coinvolto nella faccenda. Non ci si scandalizzò quando a Livorno esposero "10, 100, 1000 Nassirya", non ci si scandalizzò quando - sempre a Livorno - si fischiò l'inno nazionale. 

Chiedetevi perchè, e poi mettetevi nei panni dei Butei.
 

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