giovedì 2 maggio 2013

SPECIALE "CAMPIONI 2013" - UCRAINA, la storia si ripete: lo Shakthar campione studia da grande


Lo Shakthar Donestsk

Seconda puntata - Un viaggio alla scoperta dei campioni di tutto il mondo. La seconda meta del nostro "giromondo" è Donetsk, centro che vanta oltre un milione di abitanti che popolano questa città dell'Ucraina orientale. Qui ha sede lo Shakthar neo-campione d'Ucraina, squadra guidata da Mircea Lucescu arrivata all'ottavo titolo della sua storia.

L'ottavo urlo è servito. Lo Shakthar Donetsk si aggiudica con quattro turni di anticipo l'edizione 2012/13 della massima divisione ucraina. La concorrenza è davvero poca, paradossalmente inferiore anche a quella delle tre edizioni passate dove i "Minatori" si sono imposti con una distanza siderale dalla seconda classificata. Già, perchè lo Shakthar di oggi non può non essere considerato una realtà di primo piano in Europa; a parlare sono i risultati, non ultima la qualificazione agli ottavi di Champions League dove i ragazzi di Lucescu hanno dato vita ad una doppia sfida contro il Borussia Dortmund nella quale hanno avuto la sola colpa - se così si può dire - di non aver retto l'urto tedesco nel match di ritorno dopo aver giocato una gara di andata perfetta, dove il 2-2 finale penalizzò oltremodo gli arancio-neri.


Ma in campionato, come si diceva, non c'è storia. E nemmeno la cessione illustre di gennaio che ha visto coinvolto il genio della squadra Willian, trasferitosi all'Anzhi in Russia, ha scalfito il rocciosissimo gruppo di Lucescu. Un tecnico che dopo varie esperienze in giro per l'Europa trova la sua dimensione nel 2004 trasferendosi in Ucraina e dando vita ad un progetto in un momento storico difficile per il calcio locale non di Kiev. Il gruppo vincente è il solito, con Lucescu bravo a plasmare il materiale umano a sua disposizione senza torcere il naso nemmeno quando la società lo informa che Willian è improvvisamente sul piede di partenza. Nessun problema, si cerca un sostituto ed ecco che dai cugini del Metalurh arriva il brasiliano Taison, tatticamente anarchico ma imprevedibile quanto basta per continuare il progetto Shakthar. Che ancora oggi si poggia sull'esperienza del capitano, e veterano, Dario Srna coadiuvato da una stuola di brasiliani che in Ucraina, a detta loro, hanno trovato il posto ideale per emergere. Oltre a Taison,  fondamentale per il successo finale con i suoi tre gol e quattro assist, nel club di Donetsk hanno trovato spazio il centrocampista Allan Patrick, 21 anni talento di casa Santos, il giovane terzino sinistro Ismaily, la punta Eduardo (ex Arsenal, col passaporto croato) per poi arrivare ai "pezzi" forti come Alex Texeira, Fernandinho e Douglas Costa, cervello, cuore e fantasia del centrocampo. Ma il vero protagonista della stagione è stato Henrikh Mkhitaryan, trequartista tuttofare di nazionalità armena che quest'anno ha stupito tutti per i numeri sviluppati e la quantità di giocate sorprendenti. Alla terza stagione con la maglia dei "Minatori", Mkhitaryan si è guadagnato l'attenzione del mondo intero grazie a cifre da capogiro: 22 reti in campionato condìte da 8 assist, 2 gol in Champions League e 1 con la nazionale armena, della quale è ormai leader indiscusso. 


Assistito da Mino Raiola, il ragazzo vale circa 17 milioni di euro e molti top club si sono mossi su di lui, anche in Italia, così come hanno chiesto notizie su Fernandinho (che il Chelsea non molla) e su Douglas Costa. La bottega della Shakthar rimane comunque incredibilmente cara (chiedere al Barcellona quando Guardiola si impuntò per avere il difensore Chygrynskiy), ed in ogni caso c'è ancora un campionato da finire dove - oltre al già conquistato titolo - c'è la possibilità di chiudere con il miglior attacco e la miglior difesa in assoluto. Poi ci sarà il mercato, e in seguito un'altra annata dove si cercherà di stupire l'Europa in Champions League. E non importa chi ci sarà: Lucescu sa, come si fa.

La squadra campione (4-2-3-1) - Pyatov; Srna, Kucher (Hubschman), Rakitsky, Shevchuk (Rat); Fernandinho, Stepanenko; Douglas Costa (Eduardo), Mkitharyan, Taison; Luiz Adriano. All: Lucescu




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