venerdì 21 giugno 2013

Turchia 2013, al via il Mondiale Under-20: la preview del Torneo


E venne il giorno. Saranno Francia - Ghana e Cuba - Corea del Sud ad aprire il Mondiale Under 20 2013, manifestazione di spicco di tutto il calcio giovanile mondiale. Queste due gare segnano l'inizio di venti giorni di fuoco, tra gol e talent scout, trattative di mercato e le immancabili sorprese. Da gustarsi comodamente in poltrona.

Turchia 2013 è la diciannovesima edizione del Mondiale riservato alla categoria Under 20, e la prima edizione risale addirittura al 1977 quando fu l'ormai scomparsa Unione Sovietica a trionfare nella prima storica edizione. Da allora si capì subito chi avrebbe comandato in questa fascia di età, soprattutto se consideriamo il fatto che ben 11 titoli sui 18 fino ad oggi assegnati, sono approdati in Argentina (sei volte) e Brasile (cinque), mentre l'Europa, che di titoli ne vanta sei, vive sul ricordo di URSS e Yugoslavia (trionfatrice nel 1987) e non festeggia un titolo dal 1999 (edizione vinta dalla Spagna). Uno squillo, nel 2009, lo ha messo a segno anche l'Africa con il Ghana dell'allora nastro nascente Dominic Adiyah.


Sono ventiquattro le squadre che prenderanno il via in questa edizione, anche se ancora non sappiamo in che girone saranno inserite le africane dato che la Coppa d'Africa di categoria è in svolgimento proprio in questi giorni. Il Continente più rappresentato sarà ovviamente l'Europa che conta sette presenze inclusi i turchi padroni di casa, mentre l'Oceania - con la Nuova Zelanda - sarà quello meno rappresentato. Asia, Africa e le due Americhe porteranno invece quattro selezioni a testa, in un torno che si annuncia avvincente per la molta qualità che prevedibilmente vedremo in campo. La grande sorpresa arriva dalle assenze; infatti alla rassegna turca mancheranno Argentina e Brasile (che al Sudamericano Sub'20 sono state eliminate nel primo turno), Germania e Olanda nei playoff di qualificazione. E naturalmente mancherà l'Italia, ma questa ormai non è più una novità (purtroppo).
GRUPPO A 
(fifa.com)


FRANCIA
Una delle nazionali che possiede un indiscusso talento è senza dubbio la Francia, selezione inserita nel primo gruppo - uno di quelli considerati di ferro - che con Spagna, Ghana e Stati Uniti battaglierà fino alla fine per un posto negli ottavi di finale. Guidata dal ct Pierre Mankowski, la Francia per la prima volta nella storia si qualifica per due edizioni consecutive di questo torneo. Per l'occasione la rosa a disposizione di Mankowski può contare su due rinforzi illustri come lo juventino Paul Pogba e il mancino, in forza al Lione, Samuel Umtiti. Oltre a loro, i Galletti dispongono di una schiera interminabile di talenti: il centrocampista Kondogbia del Siviglia, il guizzante Thauvin (passato dal Bastia al Lille), la punta Bahebeck, il difensore centrale Kurt Zouma del St.Etienne. Insomma, gli uomini per arrivare fino in fondo ci sono, e se la continuità non dovesse venire a mancare ecco che la Francia avrebbe diritto ad un posto in prima fila per il successo finale.
Le stelle: Paul Pogba (c, Juventus), Samuel Umtiti (d, Lione), Geoffry Kondogbia (c,Siviglia).


SPAGNA
Non potevano mancare, gli spagnoli. La Roja arriva in Turchia sulle importanti indicazioni dell'Europeo Under-19 stravinto dalla truppa guidata da Julen Lopetegui - reduce dal successo con l'Under-21 - e punta a migliorare il quarto di finale raggiunto in Colombia del 2011 quando fu estromessa dal Brasile. Squadra forte, of course, che si poggia sulle invenzioni del centrocampista Paco Alcacér e sulle geometrie di Bernat e Suso in mezzo al campo, mentre davanti il blaugrana Gerard Deuloufeu avrà il compito di tramutare in gol l'enorme mole di gioco prodotta abitualmente dalla nazionale spagnola. Interessanti le presenze di Javier Manquillo, difensore dell'Atletico Madrid che può occupare indifferentemente il ruolo di centrale o di terzino destro, e dell'estroso Jesé Rodriguez davanti, canterano del Real Madrid e sensazione dell'ultima Liga di seconda divisione. Lopetegui fissa l'obiettivo: "Vogliamo vincere, ogni altro risultato è una sconfitta a prescindere". Più chiaro di così.
Le stelle: Gerard Deuloufeu (a, Barcellona), Jesè (a, Real Madrid), Alcacér (c, Getafe)


GHANA
Cinque apparizioni, quattro semifinali, due secondi posti e la vittoria del 2009 trascinata da Dominic Adiyah. Basta? E' il ruolino del Ghana nella sua storia di mondiali a livello Under-20, una storia costellata di buoni risultati e talenti sbocciati come Kouffour, i fratelli Gyan, Muntari ed Essien. Il presente però parla di una selezione molto giovane che potrebbe di fatto pagare dazio. In ogni caso il ct Sellas Tetteh ha deciso di puntare su un blocco di ragazzi che provengono dal campionato locale e che quindi dovremo imparare a scoprire con calma. In mezzo a tanti sconosciuti ci sono però due "italiani" che in questa stagione hanno conquistato la serie A con il loro club: Isaac Boakye del Sassuolo e Alfred Duncan del Livorno, di propietà dell'Inter. Occhio alla punta Ebenezer Assifuah, classe 1993 che gioca in patria con il Liberty Professional, e al centrocampista Frank Acheampong, cervello dell'Anderlecht vincitore a Viareggio.
Le stelle: Isaac Boakye (a, Sassuolo), Alfred Duncan (c, Livorno), Frank Acheampong (c, Anderlecht)


USA
Se c'è una cosa che i Mondiali ci hanno insegnato è quella di non sottovalutare mai gli Stati Uniti. Dove mancano la tecnica e le giocate si soperisce con l'organizzazione; per questo gli Usa ci sono sempre, quando conta. Tredicesima apparizione a livello di Under-20 per la nazionale guidata da un ex gloria degli stessi "Stars and Stripes": Tab Ramos, che fa parte della prima generazione di americani di successo nel soccer. In campo la qualità non manca: scelti meticolosamente dai college - sul modello americano - i ragazzi di Ramos sono pronti a battagliare. E alcuni di loro, come il fantasista Hector Joya, vantano esperienze all'estero. Sarà proprio Joya il faro della squadra, dopo essersi consacrato con la maglia dei messicani del Santos Laguna. Da seguire Luis Gil, centrocampista offensivo dei Real Salt Lake City che ama partire dall'esterno per andare al tiro. Il miglior risultato? Bisogna andare indietro fino all'89, in Arabia Saudita, per un secondo posto conquistato con un giovane Casey Keller in porta.
Le stelle: Hector Joya (c, Santos Laguna), Luis Gil (c, Real Salt Lake), Will Trapp (c, Columbus)


GRUPPO B

(fifa.com)

PORTOGALLO
Dopo due vittorie consecutive e ormai datate (1989 e 1991) il Portogallo ha vissuto un periodo grigio a livello di Under-20, ritornando competitivo solo nel 2011 in Colombia, quando il Brasile gli strappò il titolo dopo un'emozionante finale. Ora Edgar Borges arriva in Turchia con una squadra pericolosa, di qualità, che ha strappato il pass di presenza in Estonia con un terzo posto nell'Europeo Under-19. Con 37 gol segnati nelle ultime qualificazioni, i lusitani hanno denotato dei miglioramenti incredibili sotto porta, costruiti su un asse per buona parte proveniente da Lisbona, con nove elementi su ventitrè che giocano nel Benfica e nello Sporting. La figura più pericolosa della squadra è senza dubbio il centravanti Bruma, classe 1994 dello Sporting, che è anche il capocannoniere di tutti i tempi dell'Under-20. Presente anche un "italiano", il numero 9 Aladje, in forza all'Aprilia.
Le stelle: Esgaio (a, Sporting), Bruma (a, Sporting), Thiago Ilori (d, Sporting)


NIGERIA
Altro che "polli". Dopo la vittoria dei "grandi" in Coppa d'Africa la Nigeria strappa il gettone per la Turchia dopo la Coppa d'Africa giocata in Algeria dove, le Green Eagles, si sono classificate terze. Il tecnico John Obuh apporterà però un po' di cambi rispetto a quel gruppo, in quella che sarà la nona partecipazione ad una fase finale per una Nigeria che - storicamente - ha sempre ben figurato. Questo perchè si dà la precedenza ai prodotti locali, con solo tre elementi in rosa che provengono dall'Europa: si tratta del centrocampista Olaithan Michael (Olimpyakos), Edafe Egbedi (punta dei danesi dell'Aarhus) e del portiere Felagha, che gioca in Belgio. Molti i ragazzi da tenere sott'occhio, e giocano tutti in patria: il numero 10 Abdul Ajagun, centrocampista dei Dolphins, il difensore centrale Ikechukwu Okorie (Eniymba) e la coppia di attacco composta dal gigante Kayode (Hearthland) e Aminu Umar, seconda punta del Wikki Tourist.
Le stelle: Olaithan Michael (c,Olimpyakos), Ikechukwu Okorie (d,Eniymba), Olarenwaju Kayode (a,Hearthland)
CUBA
Partiamo dato: il calcio a Cuba è ai livelli dell'Eccellenza italiana. Ma da qualche anno gli allenatori locali si stanno aggiornando, lavorando di più sulla qualità e curando meno la parte tattica dei ragazzi che ogni anno vengono introdotti al calcio, che - tra l'altro - non è nemmeno lo sport nazionale. Prima volta quindi per Cuba ad un Mondilae Under-20, con la qualificazione ottenuta clamorosamente ai danni del Costarica dopo aver fatto fuori Panama e Nicaragua. Luis Hernandez, presidente della Federazione cubana, parla di successo: "Siamo stati bravissimi ad arrivare fin qui, quello che arriverà da oggi in poi sarà tutto guadagnato". Rassegnati, ma felici. E convinti di poter valorizzare qualche ragazzo locale come la punta Arricheel Hernandez, che ovviamente milita a Cuba nel piccolo Villa Clara. Hernandez, classe 1993, è una punta agilissima che sfiora il metro e settanta di statura, ed è stato il mattatore dei match di qualificazione.
La stelle: Arricheel Hernandez (a, Villa Clara)
COREA DEL SUD
Miglior risultato nel 1983, prima in Asia con 12 titoli continentali conquistati e poche velleità di successo. E' la Corea del Sud una delle partecipanti abituali a questa competizone, con la prima apparizione che risale addirittura al 1979 in Giappone e una serie di eliminazioni alla fase a gironi da fare invidia a tutti. Ma in Corea questo è il calcio: un mix di abnegazione, sacrificio e voglia di imparare lo sport più popolare del mondo. E una volta arrivati tra i più forti, quasi sempre c'è la resa. Le speranze dei coreani sono aggrappate alle manone di Lee Changgeun, portiere dei Busan FC titolare inamovibile a soli 19 anni. E' lui il gioiello di questa squadra, nella quale è stato eletto anche come capitano dopo aver vinto il ballottaggio con due attaccanti, Kim Hyun e Lee Gwanghun. Sono questi ultimi i vertici alti del 4-4-2, lineare e senza fronzoli, che il tecnico Lee Kwang ha imbastito per questa compagine, portandola - nel 2012 - al titolo d'Asia.
Le stelle: Lee Changgeun (p, Busan FC), Kim Hyun (a, Seongnam), Lee Gwanghun (a, Pohang)


GRUPPO C

(fifa.com)

COLOMBIA
Eliminata ai quarti nel 2011, quando l'organizzava in casa, la Colombia si appresta ad affrontare il terzo Mondiale Under-20 della sua storia. La prima volta fu nel 2005, e in attacco ci giocava un certo Radamel Falcao. Acqua passata; oggi siamo in presenza di una selezione decisamente forte che in questi anni è cresciuta in maniera esponenziale al movimento calcistico colombiano. Reduci dal titolo Sudamericano e dal secondo posto di Tolone, i Cafeteros si presentano al via con quintali di talento. Juan Fernando Quintero e Jhon Cordoba sono i due giocatori più rappresentativi, entrambi protagonisti nei rispettivi campionati di club (Quintero a Pescara, Cordoba in Messico), rappresentano i cardini della selezione guidata dal sapiente Carlos Restrepo. Ma di carne fuoco ce n'è davvero molta: il neomilanista Vergara guida una difesa tra le più impenetrabili, affiancato dal possente Deivy Balanta e davanti al portiere Bonilla. In mediana, con Quintero, giocano Leudo e Mena, due mezze ali dinamiche e pungenti; davanti, con Cordoba, c'è il nuovo acquisto della Lazio, Perea. Unico imperativo: vincere.
Le stelle: Juan Quintero (c,Pescara), Jhon Cordoba (a, Jaguares), Jherson Vergara (d, Milan)


AUSTRALIA
Chi porta avanti una tradizione favorevole a questi livelli è senza dubbio l'Australia, praticamente sempre presente e frequentratrice abituale della fase finale. Due volte in semifinale, nel '91 e nel '93, i Socceroos hanno lanciato negli anni parecchi elementi interessanti che si sono poi distinti in Europa come Mark Viduka, Harry Kewell, l'attuale ct Paul Okon (ve lo ricordate alla Lazio?), il portiere Mark Bosnich e Vincenzo Grella. E nell'estate dove dal campionato australiano hanno spiaccato il volo una decina di talenti verso l'Europa ci si potrebbe aspettare l'exploit Aussie. Uno di loro è Terry Antonis, classe '93 di Bankstown, appena passato al Parma. Esterno d'attacco, Antonis è il compagno ideale per rifinire le azioni a vantaggio del bomber Corey Gameiro, centravanti nato poco fuori Sydney e opzionato dal Fulham. Il resto della squadra è interessante, e rispecchia l'andamento della A-League di quest'anno, dove il difensore centrale Joshua Brillante si è messo in mostra, titolare nella difesa dei Newcastle Jets.
Le stelle: Terry Antonis (c, Parma), Corey Gameiro (a, Fulham), Josh Brillante (d, Newcastle Jets)


TURCHIA
Le categorie giovanili del calcio turco si stanno evolvendo pian piano. Il Mondiale organizzato in casa è un'ottima occasione per fare il colpaccio, dopo due apparizioni non proprio di successo (nel 1993, in Australia, eliminazione ai gironi e nel 2005 fuori agli ottavi). Lo sa anche il selezionatore Ucar Keyyaz: "Giocare il Mondiale in casa è una grande responsabilità - ha dichiarato alla vigilia - ma noi non dobbiamo temere nessuno. Anzi, con il tifo che riceveremo, potremmo toglierci delle soddisfazioni". L'ottimismo è il profumo della vita, ma già superare il turno sarà dura. Tutto dipende dalla vena realizzativa del bomber principe della squadra, Artun Akcakin, che gioca nel Gençlerbirliği e nonostante la giovane età ha già messo in mostra il peggio di sè, disciplinariamente parlando. E molto ci si attende dal gioiellino dello Standard Liegi, Alpaslan Ozturk, destro che disegna traiettorie interessanti e una discontinuità da fare invidia a Cassano. Se loro funzionano, ecco che la Turchia può sorprendere; in caso contrario, sarà un altro "ciò che poteva essere".
Le stelle: Artun Akcakin (a,Gençlerbirliğ), Alpaslan Ozturk (c, Standard Liegi)
EL SALVADOR
Vittima sacrificale del Gruppo C. Pare essere il destino di El Salvador, nazionale caraibica approdata in Turchia mettendo di fatto la prima tacca sul proprio fucile riguardo le qualificazioni alle fasi finali di un mondiale giovanile. Mauricio Alfaro, tecnico ed ex giocatore proprio della nazionale (giocò i Mondiali di Spagna '82), lo sa e punta a presentare un undici impostato sulla velocità e sull'imprevidibilità. Nel quale, sulla fascia destra, troviamo il più talentuoso dei salvadoregni presenti in Turchia. Jairo Henríquez è un esterno rapido che gioca in patria nel Turin FESA (la squadra salvadoregna più importante a livello giovanile), usa prevalentemente il destro ma gioca su entrambe le fasce all'occorrrenza sfruttando il suo tiro potente e preciso. Altri suoi due compagni di squadra si segnalano come possibili sorprese: il portiere Rolando Morales ed il centravanti José Peña, bravo nel gioco aereo e integrato al massimo negli schemi di gioco di Alfaro giocando di sponda e facendo salire i compagni. Alcuni di loro giocano nelle leghe collegiali americane, Olivier Ayala - laterale destro - è stato invece appena tesserato dai messicani del Léon.
Le stelle: Jairo Henríquez (c, Turin FESA), Rolando Morales (p, Turin FESA), José Peña (a, Turin FESA)



GRUPPO D

(fifa.com)

MESSICO
Quella dei messicani è ormai da anni una generazione terribile. Abituati a frequentare i palcoscenici più importanti delle kermésse iridate, i giovani Tricolores si presentano in Turchia con un palmarès da fare invidia alle grandi potenze mondiali. Innanzitutto il Messico è una delle prime finaliste di sempre, dato che nel 1977 perse la finale della prima edizione dell'Under-20 contro l'allora URSS; in secondo luogo, i messicani sono quelli che vantano - a livello giovanile - più titoli di tutti avendo vinto 12 volte la CONCACAF Cup per nazioni, un mondiale Under-17 e il blocco di giocatori in questione si presenta da vice-campione mondiale proprio di quest'ultima categoria. Il gruppo non è insormontabile, se affrontato con attenzione; lo sa Sergio Almaguér, reduce da un torneo di Tolone dove solo la sfortuna lo ha privato di una meritatissima semifinale dopo un girone dove il suo Messico ha espresso un gran bel calcio. Il difensore goleador José Abella, l'esterno Jorge Espericueta e la coppia d'attacco formata da Marco Bueno e Jesus Corona rappresentano i punti forti di un insieme ben allestito e amalgamato. Proprio Espericueta pare essere il prossimo "crack" mondiale: esploso al Mondiale Under-17, ha collezionato da allora un paio di stagioni interessanti. E a questi livelli vuol dire tantissimo.
Le stelle: José Abella (d, Santos Laguna), Jorge Espericueta (c, Tigres), Marco Bueno (a, Pachuca)


GRECIA
Nonostante l'ottima tradizione nella categoria Under-19, la Grecia è alla prima presenza alla fase finale di un Mondiale riservato agli Under-20. Questo perchè in passato si è puntato poco su questa categoria, dato che nel campionato locale - spesso e volentieri - i ventenni più talentuosi giocano già a certi livelli di fatto snobbando le nazionali giovanili. Ma il successo ottenuto in Estonia ha proiettato la squadra di Kostas Tsanas a giocarsi il Mondiale, con il tecnico che punta esclusivamente sul nucleo storico dell'Under-19. "A questo evento arriviamo dopo anni di preparazione - ha detto Tsanas - venire in Turchia è un obiettivo che abbiamo da anni". E allora spazio alle sicurezze di questa squadra, rappresentate dal poderoso mediano Panagiotis Ballas dell'Atromitos e dalla cerniera sinistra, collaudatissima, composta dal laterale mancino Konstantinos Stafylidis e da Spyridon Fourlanos, freccia mancina del Panathinaikos. Sempre nel Pana gioca il portiere nel mirino del Napoli, Stefanos Kapino. Davanti sarà compito di Dimitrios Diamantakos creare  i presupposti per i successi, con le reti e il lavoro che porta spesso i compagni ad andare in gol. Sulla carta questa selezione non possiede nulla di straordinario, ma Tsanas rassicura i tifosi: "Tranquilli, faremo vedere a tutti che non siamo venuti in vacanza".
Le stelle: Stefanos Kapino (p, Panathinaikos), Dimitrios Diamantakos (a, Olimpiakos), Konstantinos Stafylidis (d, PAOK)


PARAGUAY
Partire in sordina e senza riflettori puntati addosso è la specialità del Paraguay, pronto ogni volta a stupire i più con il raggiungimento di obiettivi mai sperati. E' il caso dell'ultimo Sudamericano, dove i ragazzi di Victor Genes erano stati collocati alla stregua di Bolivia e Venezuela e invece, alla fine, per un pelo non si portano a casa il titolo. E' proprio Genes il segreto di questo Paraguay: ex nazionale, finita la carriera ha allenato in diversi club del suo paese con un'esperienza in Perù, al José Galvéz, e una formativa nel vivaio del River Plate. Poi l'Under-20, allestita con raziocinio su alcuni giocatori che si sono dimostrati veri e propri soldati. Il più talentuoso, Arnaldo Sanabria, gioca nella cantera del Barcellona e segna a grappoli; così anche il suo compagno di reparto Derlis Gonzales, prelevato dal Benfica due anni fa e ora in prestito al Guaranì. Ma l'Albirroja non è solo gol, perchè il portiere Diego Morél è stato inserito nella top 11 dei più talentuosi sudamericani a livello giovanile e il centrocampista Angel Lucena, faro del Rubio Nu, potrebbe presto sbarcare in Spagna. E non importa se non ci sono apparenti top players: il Paraguay è una selezione stuzzicante. Parola di Victor Genes, convinto di poter migliorare il quarto posto ottenuto nel 2001 in Argentina.
Le stelle: Diego Morel (p, Libertad), Arnaldo Sanabria (a, Barcellona), Angel Lucena (c, Rubio Nu)


MALI
Dopo Ghana e Nigeria, un'altra rappresentante dell'Africa Nera si appresta ad affacciarsi sulla vetrina mondiale. E' il Mali, che in questo periodo storico sta vivendo una guerra civile terribile e con il calcio cerca di riportare in patria un po' di pace e tranquillità. La federazione, da Bamako, ha già fatto sapere che intende appellarsi alle forze in lotta per una tregua, almeno durante il Mondiale, così come avvenuto in occasione delle due Coppe d'Africa di questo biennio. In campo toccherà a questi ragazzi far dimenticare, almeno per un po', le questioni extracalcistiche ai maliani. Moussa Keita crede molto nella squadra che ha messo su, improntata a sfruttare gli enormi mezzi fisici che posseggono i suoi interpreti. La curiosità riguarda la provenienza dai club: solo tre di loro giocano in Francia, una cifra strana dato che gli africani fin da giovani vengono portati nei settori giovanili d'Oltralpe per essere cresciuti. E non è un caso che, questi tre, sono anche quelli che gli avversari dovranno tenere d'occhio. Abdoulaye Keita, del Bastia, è il direttore d'orchestra di una squadra che spera molto nelle reti di Amana Niane (Nantes) e soprattutto di Tiecoro Keita, punta classe '94 del Guingamp appena promosso in Ligue 1. Il resto è pressochè sconosciuto ai più, mentre i ben informati tessono le lodi del portiere Fofana Ahamadou. Staremo a vedere.
Le stelle: Abdoulaye Keita (c, Bastia), Amana Niane (a, Nantes), Tiecoro Keita (a, Guingamp).


GRUPPO E

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CILE
Quarta apparizione per la Rojita ad un Mondiale Under-20, competizione nella quale - all'esordio - conquistò un importante quarto posto. Nelle due seguenti partecipazioni invece il Cile lasciò a desiderare, fino alla generazione di nati nel biennio 1994/94 che stanno ben figurando, e non solo nel campionato locale. Il tecnico Mario Salas ha fiducia nella sua squadra e conferma praticamente in blocco quelli che al Sudamericano hanno conteso il titolo alla Colombia. Squadra cresciuta a dismisura, il Cile, con questi giovani che due anni fa - quando giocarono il sudamericano Under-17 - fecero brutta figura e vennero spernacchiati al ritorno in patria. Oggi la squadra è davvero completa: davanti al portiere Melo agisce la coppia meglio assortita del Sudamerica, composta da Lichnovsky e Huerta, con Campos e Contreras esterni. E poi i muscoli di Martinez in mediana, dove fa da scudiero al classe '95 del Siviglia Rabello, vero asso di questo Cile estroso nel quale spiccano le figure della mezz'ala Maturana e del centravanti Nicolas Castillo, vicino all'Udinese in questi giorni. Ah, non dimentichiamoci anche di colui che stregò Sir Alex Ferguson: Angelo Henriquez c'è, si è un po' perso nell'ultima stagione ed ha una voglia matta di rimettersi in gioco. Per conquistare Moyes, questo ed altro.
Le stelle: Bryan Rabello (c, Siviglia), Nicolas Castillo (a, U Catolica), Igor Lichnovsky (d, U de Chile)


EGITTO 
La mosca bianca in mezzo al dominio delle africane "nere". I Faraoni compiono un mezzo miracolo già solo nel qualificarsi dopo la situazione interna vissuta dal paese a livello politico negli ultimi anni. L'Egitto si affaccia a questa competizione senza particolari obiettivi, ma con quattro possibilità di agganciare un posto come migliore terza. E allora perchè non provarci? Saleh Gomaa, fantasista dell'ENPI nel mirino dello United ci crede: "Se siamo qui è perchè siamo competitivi. E io voglio vincere". Va beh, magri vincere non ma quando si ha in squadra anche Trezeguet tutto è possibile. Sì, avete capito bene, nell'Egitto gioca Trezeguet; e no, non l'asso del River Plate. E' Ahmoud Hassan ad essersi conquistato questo privilegio, attaccante esterno che ricorda sbaloriditivamente Trezegol nei tratti somatici, ma a livello tecnico è più un velocista che un finalizzatore. L'unico che non gioca in patria è anche il capitano, Ahmed Hassan, liberato dal Rio Ave per giocare il Mondiale dopo un tira e molla infinito: "Alla fine sono qui. E' la prima volta che partecipiamo a un mondiale e io porto la fascia al braccio. Non sarei mancato per niente al mondo". Pasta di capitano, non c'è che dire.
La stella: Saleh Gomaa (c, ENPI)


INGHILTERRA.
Toh, chi si rivede. I maestri, nonchè gli inventori del calcio. Un terzo posto ottenuto nella "preistoria" e una serie di eliminazioni senza scuse nè ritegno. E' il palmares dell'Inghilterra, che sotto gli ordini di Peter Taylor si presenta alla manifestazione forte dell'inserimento in un girone decisamente morbido con ampie possibilità di passare agli ottavi. Ironia a parte, gli inglesi sono tra le prime quattro selezioni Under-19 d'Europa, e il Mondiale è ampiamente meritato. Ciò che non convince è la qualità che porta in dote questa squadra. La retroguardia non pare delle più imperforabili, con il solo Daniel Potts a reggere la baracca, mentre la mediana pare il reparto messo meglio, in cui si disimpegnerà il talento del Newcastle, Gael Bigirimana, e che vedrà scorrazzare sulla fascia il velocissimo Ross Barkley. In attacco lunico sicuro del posto è il centravanti Harry Kane, proveniente dall'Accademy del Tottenham. La domanda è: basterà? All'inizio probabilmente sì, più avanti il destino degli inglesi sembra segnato.
Le stelle: Ross Barkley (c, Everton), Gael Bigirimana (c, Newcastle), Danny Potts (d, West Ham)


IRAQ 
Tradizionalmente assente dai palcoscenici che contano, l'Iraq - contrariamente a cosa direbbe la logica - arriva in Trchia toccando quota tre partecipazioni alla fase finale di un mondiale di categoria. Nel 1977 ottenne anche una vittoria, sull'Austria, dopo due sconfitte che di fatto lo estromisero dal torneo messicano, dove in realtà non si seppe nemmeno se avrebbepartecipato per motivi economici. Strana la storia dell'Iraq, che come paese (purtroppo) non ha bisogno di presentazioni ma che negli ultimi anni ha ottenuto traguardi importanti a livello di nazionale maggiore.Hakeem Al Hazzawi è il tecnico che ha il compito di tirare fuori il meglio dai suoi ragazzi, che però non sembrano poter impensierire le avversarie. Due nomi su tutti: il fantasista Mohammed Jabbar, abilissimo nei calci da fermo, e il portiere Mohammed Hameed, al quale auguriamo di non raccoglierne troppi nella sua rete. Il resto lo stabilirà la fortuna.
Le stelle: Mohammed Jabbar (c, Al Quwa), Mohammed Hameed (p, Al Shorta)



GRUPPO F

(fifa.com)

URUGUAY
Classe e talento. Queste sono le caratteristiche che da sempre l'Uruguay mette in campo a livello giovanile. Frutto di un lavoro meticoloso che coinvolge i bambini sin dai primi anni di età, il risultato sportivo conseguito dall'Uruguay nella sua storia è impressionante soprattutto perchè si parla di un paese in cui la capitale, Montevideo, conta solo 3 milioni di abitanti. Eppure la Celeste piace e talvolta vince, aiutata da vivai floridi dai quali attinge sistematicamente per mettere insieme squadre davvero interessanti. Dodici apparizioni, una sola volta la Celeste non ha passato il girone; gente del calibro di Ruben Sosa, Montero, Dario Silva, O'Neill, Zalayeta, Josè Chevanton, Cavani, Suarez e Forlan lanciata nel palcoscenico del calcio mondiale e un quarto posto che può essere migliorato. Questo è l'Uruguay, guidato oggi da un guru come Juan Verzeri che punta tutto sulla qualità dei suoi ragazzi. Squadra completa, con Cubero in porta e una linea difensiva di prim'ordine che vede schierati Velazquez, Silva, Varela (appena acquistato dallo United) e Rodriguez. L'altro Varela, Jim, è il faro del centrocampo che può contare su Crisotoforo, centrocampista tuttofare del Peñarol, e De Arrascaeta (con il neo interista Laxalt pronto all'uso) a supporto di Bueno, Nico Lopez e Diego Rolan. E chi più ne ha, più ne metta: è proprio il caso di dirlo.
Le stelle: Sebastian Cristoforo (c, Peñarol), Guillermo Varela (d, Man United), Jim Varela (c, Peñarol)


NUOVA ZELANDA
Da quando l'Australia ha lasciato la confederazione oceanica, la Nuova Zelanda fa tappa fissa al Mondiale giovanile per eccellenza. Terza apparizione di file per i Kiwi, saliti allaribalta a livello maggiore per il pareggio contro l'Italia in Sudafrica, che da anni mandano i propri giovani nelle Accademy australiane a fare esperienza. Già, perchè in patria non c'è spazio per il Soccer, oscurato dal rugby e dagli All Blacks. Per quanto la qualità possa non essere elevatissima, il coach Chris Milicich può contare su alcuni elementi di esperienza come il terzino destro Roux, che gioca a Perth in Australia, e ben cinque "inglesi" tra i quali spicca il difensore centrale del Derby County, Adams. Ma la stella è Louis Fenton, esterno d'attacco sul quale gli addetti ai lavori scommettono su un futuro di grande successo. Secondo Milicich sarà proprio questa l'occasione per mettersi in mostra: "Il Mondiale è una vetrina per tutti. Questi ragazzi amano il calcio: una cosa impensabile in Nuova Zelanda".
Le stelle: Louis Fenton (a, Capital Football),  Luke Adams (d, Derby County), Storm Roux (Perth Glory)
UZBEKISTAN
Di pari passo con la nazionale maggiore che sfiora clamorosamente Brasile 2014, anche l'Under-20 uzbeka raggiunge un teaguardo importante. Dopo il 2003 e il 2009, rieccoli in prima fila dopo una sola edizione di assenza pronti a battagliare nel gruppo F, con una squadra composta  ragazzi che giocano in patria  ma non per questo meno considerabili. Il selezionatore è una vecchia volpe del calcio uzbeko: Akhmadjan Musaev tiene molto al fatto che i suoi giocatori facciano una bella figura, e riporrà le proprie speranze sul bomber Igor Sergeev, che veste la maglia del Pakhtakor dove ha giocato tutta la stagione da titolare. 
Le stelle: Igor Sergeev (a, Pakhtakor), Asilbek Amanov (p, Pakhtakor), Abbosbek Makhstaliev (c, Pakhtakor)


CROAZIA
Occhio ai croati. Due anni fa perderono mestamente tutte e tre le partite del girone colombiano, ma oggi vogliono rifarsi e puntano almeno i quarti di finale. Questo perchè la Croazia ha avuto un ricambio generazionale importante e può contare su elementi importantissimi. Il ct Jelicic ha lasciato fuori i fenomeni che ormai conosciamo a livello mondiale, e si affida principalmente a prodotti del torneo croato. Uno di loro, la punta Ante Rebic, si candida a diventare un uomo mercato di questa torrida estate, e giocherà in attacco accoppiato all'interista Marko Livaja, punta dall'ego smisurato, nell'ultimo semestre all'Atalanta.
Occhio poi a quelli meno conosciuti:il terzino destro Toni Gorupec, il portiere Simon Sluga, il mediano Filip Mrzljiak e il fantasista Marko Pjaca.
Le stelle: Filip Mrzljiak (c, NK), Ante Rebic (a, RNK Split), Marco Pjaca (c, NK)

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