L’ultimo ostacolo prima della fase a gironi dell’Europa League pare essere il più tosto. L’AZ Alkmaar, pur convincente in campionato dopo queste prime uscite, non dovrà prendere sotto gamba l’impegno con l’Atromitos, piccolo club greco che ha sede a Peristeri, sobborgo di Atene, città che fotografa perfettamente il momento storico e socio-culturale della Grecia attuale. Fuori dalla parte turistica della capitale ellenica, Peristeri è una periferia operaia e silenziosa, che da novant’anni esatti si rispecchia nel calcio proprio tramite il club nato nel 1923, quando un gruppo di studenti che vivevano in piazza Kyriakou a Peristeri decise di formare una società di calcio. Nello stesso anno Vangelis Stamatis, insegnante di matematica e membro della Lega Panellenica di Calcio, entrò a far parte del consiglio di amministrazione dell'Atromitos. Nel 1924 l'Atromitos fu accolto nell'ambito dei campionati greci, e da quell’anno inizia una storia sportiva fatta di poche gioie e parecchia invisibilità.
Oggi però,
l’Atromitos è cresciuto assieme al suo quartiere, ora il quarto più grande di
Atene, e da qualche stagione frequenta stabilmente le parti alte della
Superleague, il massimo campionato greco. Nella crisi globale, l’Atromitos ha
dalla sua un grande vantaggio, dato che, anche quando la Grecia raggiunse il massimo
del suo splendore economico, i biancoblu erano un club dalle casse perennemente
vuote e oculatissimo in ogni scelta, con intere sessioni di mercato passate a
racimolare ragazzi a parametro zero. I tifosi dell’Atromitos poi, nel 2005,
hanno dovuto ingoiare un boccone amaro non da poco; sebbene negli anni ’50 la
rivalità con Panathinaikos fu molto forte, col tempo la squadra sprofondò
sempre più giù, facendo l’altalena tra le serie inferiori. Così otto anni fa si
decise di fonderla con un altro club, il Chalkidona, assestandola stabilmente
nella massima serie. Nella stagione 2006/07 arriva la prima, storica,
qualificazione in Europa League, dove gli ateniesi vengono eliminati dal
Siviglia al primo turno, dopo due sconfitta pesantissime (2-1 e 4-0), e dopo un
paio di salvezze tranquille – nel 2011/12 – l’Atromitos vive una stagione
straordinaria, rimanendo in lotta per il titolo fino alle ultime giornate,
quando un calo di concentrazione fa perdere un sacco di punti ai biancoblu,
trascinati dal bomber della nazionale Mitroglou, capocannoniere della stagione.
L’anno dopo, ovvero la scorsa stagione, arriva il miglior risultato di sempre:
un quarto posto sudato e portato a casa con i denti, dietro ai campioni dell’Olympiakos,
al PAOK e all’Asteras.
Ripartito con
grande entusiasmo, l’Atromitos ha pareggiato all’esordio in campionato (2-2 in casa, contro l’Ergotelis)
dopo un calciomercato estivo che ha visto allontanarsi uno dei migliori terzini
destri della scorsa stagione, Giannis Skondras, passato all’Aris Salonicco. Il
tecnico è il 60enne Giorgios Paraschos, che ad aprile 2013 era subentrato ad interim sulla panchina ateniese,
guadagnandosi poi la riconferma. Paraschos gioca prevalentemente con un 4-2-3-1
ormai molto in voga anche in Grecia, dove nell’undici titolare troviamo tante
vecchie conoscenze degli appassionati: in porta gioca il 28enne Sifakis,
portiere della nazionale e uno dei pochi a salvarsi nell’ultima spedizione
europea della Grecia, mentre il suo “secondo” è Luigi Cennamo, che in Italia
non ha mai giocato; a destra spazio ad un ex perugino, quell’Evangelios Nastos
che oggi è anche il capitano della squadra, complementare a Kostantinos
Giannoulis, stantuffo instancabile della fascia sinistra. In mezzo i potenziali
titolari sono tre: l’esperto Efstathios Tavlaridis, il mancino Nikolaos
Lazaridis e Sokratis Fytanidis, un colosso sui palloni alti. A schermo, davanti
alla difesa, spazio all’argentino Miguel Garcia detto “Pitu”, geometra e
costruttore affiancato dal più fisico Elini Dimoutsos, albanese naturalizzato
greco. Davanti, zona del campo in cui anche il ‘nostro’ Stefano Napoleoni lotta
per una maglia, l’altro argentino Umbides è il trequartista che ha il compito
di armare il bomber Papadopoulos – al gol nell’esordio in Superleague –
arrivato in estate a parametro zero. Sulle fasce, infine, spazio al brasiliano
Brito e al 25enne Karagounis, solo omonimo dell’ex interista. Da valutare, dopo
l’infortunio, il rientro del centravanti portoghese Fabio: con l’AZ non
dovrebbe farcela, ma rappresenta un punto saldo nel futuro dell’Atromitos.
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