martedì 3 settembre 2013

SERIE A 2013/14 - Le pagelle del calciomercato: promossi e bocciati della sessione estiva


Due giornate di campionato sono già state archiviate, e alle ore 23 di lunedì 2 settembre anche il calciomercato italiano (ed europeo, ad eccezione di Turchia e Romania) ha decretato i suoi verdetti finali. In Italia sono state parecchie a muoversi in maniera convincente, in un'estate che ha visto approdare nel nostro campionato giocatori di spessore internazionale come Tevez, Higuain e Mario Gomez, così come parallelamente un altro campione - leggasi Edison Cavani - ha salutato Napoli per sbarcare in Francia alla corte dello sceicco parigino. Arriva così il momento dei "promossi & bocciati", una carrellata con relativi voti all'operato delle società della nostra Serie A per capire come hanno lavorato i vari Direttori Sportivi.


LE PAGELLE DELLA SERIE A

Juventus, voto 8,5: con un laterale in più il mercato sarebbe stato da 9 pieno. Sono state fatte cose molto buone; in primis l'arrivo di Tevez, e poi la comproprietà molto importante di Berardi. Bisognerà capire il destino di Llorente. La squadra in Italia non ha rivali, in Europa potrebbe avere qualche difficoltà, soprattutto se gioca con il 3-5-2.

Voto 8 per Fiorentina e Napoli. Entrambe hanno fatto le cose per bene, ma ai Viola avrei dato mezzo punto in più se avessero risolto la grana del portiere. Neto, e tanto meno Munua, non risolvono una grave mancanza che si protrae da diversi mesi. Per il resto però Pradè e Macia hanno lavorato benissimo, non cedendo ai ricatti di Juve e Milan per Jovetic e Ljajic e acquistando Gomez, Rossi (sei mesi fa, grande colpo) e Ilicic, più l'interessante Rebic che a mio parere è uno dei migliori '93 in circolazione. Più Ambrosini, che va a rimpolpare una mediana di altissimo spessore.
A Napoli è iniziata invece una nuova era, quella di Benitez. Higuain è un grande innesto, e Bigon ha potuto lavorare incassando la clausola rescissoria che il PSG ha pagato per avere Cavani. Ad oggi, entrambe sono potenzialmente da primi tre posti.

Voto 7,5 a Roma, Inter ed Hellas. Stesso voto, ma per motivi differenti.
Partiamo coi giallorossi: Rudi Garcia pare aver assemblato una squadra compatta mettendo in condizione tutti gli interpeti di rendere al meglio. Maicon sembra, ad oggi, di nuovo il pendolino interista, De Rossi è rinato, Pjanic anche, è perfino cresciuto un mestierante come Balzaretti. Ottima anche l'intuizione di affidare la porta a De Sanctis, dopo tutti i patimenti delle scorse stagioni. Via Lamela, sì, ma dentro Ljajic. Vediamo se ci hanno guadagnato o no.

All'Inter invece è arrivato Mazzarri che ha stravolto lo scacchiere tattico con il suo solito 3-5-2 che, almeno per quest'anno, dovrebbe garantire ampia tranquillità in una stagione senza coppe. Icardi, Campagnaro e Taider magari non fanno sognare i tifosi ma potrebbero essere ottime sorprese. Da rivedere Belfodil. WM ha poi anche rilanciato tre giocatori praticamente "bruciati" dalla piazza: Jonathan, Alvarez e Guarin.

Il capolavoro veronese invece è opera del grandissimo Sean Sogliano, che magari da giocatore era discutibile, ma da DS pare un top-player. Innanzitutto, razzia in Sudamerica: Alejandro Gonzalez e Rafael Marques per la difesa dovranno integrarsi, ma c'è da essere speranzosi; poi Ezequiel Cirigliano, cervello del River Plate, altro ragazzo (classe 1992) che potrebbe esplodere. E poi, ieri sera, il colpaccio: dal Porto, in prestito, ecco Juan Manuel Iturbe. Luca Toni, Marco Donadel, Matteo Rubin e Donati portano in dote parecchia esperienza, Jankovic e Romulo sbarcano in Veneto per rilanciarsi. Tanta roba, per una neopromossa.

Voto 7, di convinzione o di fiducia, a Lazio, Milan, Sassuolo e Parma.

I biancocelesti vedono sfumare nelle ultime ore l'affaire Yilmaz, però Lotito in questa sessione si è portato a casa Lucas Biglia e Felipe Anderson, due centrocampista - seppur con caratteristiche diverse - che nel prossimo futuro potrebbero diventare imprescindibili per Petkovic (permettendo alla società la plusvalenza Hernanes). Sempre in entrata, occhio al classe 1993 colombiano Bryan Perea, punta velocissima ed imprevedibile. Tuttavia, un dubbio rimane: con la partenza di Kozak, chi sarà il vice Klose? E' questa la più grande mancanza degli Aquilotti, che almeno fino a gennaio dovranno contare sul tedesco nel reparto avanzato (con Floccari in seconda battuta).

Il Milan invece ha operato come al solito. Cercando il risparmio, negli ultimi giorni di mercato. Peccato per Astori, per il quale Galliani aveva messo sul piatto nel pomeriggio di ieri circa 6 milioni di euro. Da verificare le condizioni di Kaka (ricordiamo che i cavalli di ritorno al Milan non hanno mai reso, leggasi Gullit, Simone e Shevchenko), ottimo l'arrivo di Saponara, miglior giocatore della scorsa Serie B, e discreto l'innesto di Matri, che però va a rimpolpare un reparto forse un po' troppo affollato. In difesa sono stati presi Silvestre e Vergara; il primo non può rimanere per sempre quello dell'Inter, mentre il colombiano è uno dei migliori prospetti colombiani del '92, ma va atteso pazientemente. Con un po' di convinzione e un Balotelli ispirato, i rossoneri possono puntare ad un piazzamento Champions.

Un bel 7 di incoraggiamento se lo merita il Sassuolo. Intendiamoci, lotteranno fino alla fine per salvarsi, però il DS Bonato ha dato prova di volerci provare. In entrata si segnalano due portieri (Pegolo e Rosati, perchè quest'ultimo non ha convinto), un centrale da rilanciare (Acerbi) e due laterali come Ziegler e Schelotto (più da provincia che da grande club). In mediana, buoni gli innesti di Luca Marrone e Kurtic, con il riscatto di Chibsah nell'affare che ha portato Berardi in comproprietà alla Juventus. Poi Zaza e Floro Flores. E' stato fatto il massimo, con il minimo sforzo.

Sulla carta, Cassano ed Amauri coppia d'attacco fanno salire da soli il voto del Parma, che con Pietro Leonardi - anno dopo anno - sta risalendo lentamente la china. Fantantonio è il fiore all'occhiello della campagna acquisti, che vede arrivare in Emilia un numero incredibile di giocatori che poi, il Parma stesso, ha provveduto a distribuire nelle sue varie "colonie" (Crotone, Cremonese e Nova Gorica).

I voti tra il 6 ed il 6,5 vanno al Cagliari, all'Udinese ed al Catania.

Possono sembrare tre giudizi esageratamente positivi, però in Sardegna si sono tenuti tutti i gioielli come Astori, Nainggolan, Sau, Ibarbo e Pinilla. Una cosa impensabile alla vigilia di questa sessione di mercato.

Lo stesso di casi in Friuli, dove la classica cessione di un grande (quest'anno Benatia) ha permesso all'Udinese di tenere tutti i migliori in rosa, ed affrontare una stagione con Muriel, Basta e Gabriel Silva può far dormire sonni tranquilli ai tifosi. Che anche se non vedranno magari l'Europa, possono consolarsi con le nuove scommesse targate Larini: il brasiliano Jadson dal Botafogo sembra essere il più promettente, l'uruguayano Lopez - arrivato dalla Roma - ad Udine potrebbe esplodere. Unica pecca: non avere un portiere degno di sostituire Brkic (sarebbe bastato pochissimo).

A Catania invece si va sulla fiducia. Intanto Bergessio è rimasto, così come Barrientos, e la partenza del Papu Gomez è stata riempita con l'arrivo del mancino Leto, lanciato dal Lanus e reduce da un infortunio che lo ha fermato per un paio di stagioni. Ora sta bene, e può esplodere. Il solito gruppetto di argentini completa poi il minestrone di trattative: il più pagato, Monzon, è anche quello più atteso; poi Gino Peruzzi, laterale destro arrivato dal Velez assiema a Maximiliano Freire, mediano di contenimento che affianca il greco Tachsidis. All'ultimo è stato ufficializzato anche Plasil, nazionale ceco, in prestito dal Bordeaux.
 

Non raggiungono la sufficenza Bologna, Genoa e Livorno, alle prese con tre presidenti che lasciano poco margine di lavoro allo staff tecnico.

A Bologna si è cercato di fare le classiche nozze con i fichi secchi. Rolando Bianchi a parametro zero sostituisce Gilardino, Mantovani non è più il mancino di belle speranze su cui la Juve aveva messo gli occhi nel post fallimento del Torino, Cristaldo ha i numeri, ma giocava in Ucraina. Diamanti ha rinnovato, Pioli anche. Sono le uniche due ancore di salvezza alle quali possono aggrapparsi i tifosi felsinei.

Solito giro, nemmeno tanto chiaro (come sempre), a Genova sponda rossoblu. Preziosi ha di nuovo disfatto una rosa che - tra tesserati e fuori rosa - conta più di 60 giocatori dopo ben 108 (!!!) movimenti nella sessione attuale di mercato, tra entrata ed uscita. Solo nell'ultimo giorno sono arriva Calaiò, Bizzarri, il "Messi greco" Fetfazidis e Stoian, più Antonini il giorno prima. Gilardino è invece rimasto, ma bisogna valutare il suo stato d'animo dopo il 'no' della Juventus nei suoi confronti. Unico innesto promosso al 100%, quello di Francesco Lodi.

Sulla falsariga di Bologna e Genoa, a Livorno si è cercato di fare il meglio possibile. Elio Signorelli si è fatto sfuggire all'ultimo minuto il peruviano Vargas, ma nei giorni scorsi ha preso Emeghara e stretto un'intelligente collaborazione con l'Inter, che ha fruttato i prestiti di Bardi, Duncan, Botta e Mbaye. Il resto? Scommesse: due colombiani (il centrocampista Mosquera e la punta Borja), un centrale argentino - Valentini - che faticava a giocare nella B argentina, Leandro Greco di rientro dall'Olympiakos. Per la salvezza ci vuole un miracolo.
 

Voto 4,5 alle restanti società.

Il Torino, il cui voto è la media tra il 7 post-comproprietà (riscattati Glik, Darmian ma soprattutto Cerci) ed il 2 maturato in seguito. Due, come gli acquisti fatti da inizio luglio: Pasquale e Berni, portiere svincolato. La squadra presenta gravi carenze al via: senza un portiere titolare, senza un regista degno di tal nome e con un parco attaccanti abbastanza rivedibile.

La Sampdoria ha fatto poco, e quel poco lo ha fatto decisamente male eccezion fatta per l'ingaggio di Gabbiadini, che comunque è controllato dalla Juventus. Il rientro di Regini e l'islandese Bjarnason rimangono le uniche due operazioni degne di nota.

Il Chievo si candida ad essere un'altra squadra pericolante. Ha tenuto Thereau, ma non ha rinforzato praticamente nessun reparto, soprattutto le fasce dove già era carente nella scorsa stagione, e per le quali è arrivato il palliativo Estigarribia.

Infine, chiudiamo con l'Atalanta. Per la prima volta da quando è DG della Dea, Pierpaolo Marino non ha sganciato nessun colpo ad effetto in stile Maxi Moralez. Yepes, svincolato dal Milan, è il massimo che lui ed Osti sono riusciti a fare quest'estate.


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