Il KR campione (foto: uefa.com) |
La 101ª edizione di Úrvalsdeild si è chiusa lo scorso weekend ed ha incoronato, per la ventiseiesima volta nella sua storia, il KR Reykjavik campione d'Islanda. La squadra della capitale ha infatti messo in fila le altre undici partecipanti, portandosi a casa un titolo meritato e praticamente mai in discussione.
Per i bianconeri si tratta del secondo trionfo in tre anni, dove solo l'acuto della scorsa stagione firmato FH ha saputo dare un "break" al dominio del KR, squadra che per risorse economiche mette in fila tutti, almeno a queste latitudini.
Il grande eroe di questa stagione è senza dubbio Runar Kristinsson, vecchia gloria del calcio islandese e primatista di presenze con la maglia blu degli Strákarnir okkar (104) ancora oggi, in un momento storico molto felice per il momento calcistico islandese che prova proprio in questi giorni a giocarsi uno storico accesso ai prossimi campionati mondiali. Detto questo, va anche rimarcato il fatto come pochi giocatori che compongono la rosa della nazionale giochino ancora in patria, e quei pochi non rappresentano i titolari bensì occupano il ruolo di riserve.
Si diceva di una stagione dominata da parte del KR, ed in effetti di dominio vero si può parlare grazie al supporto dei numeri: maggior numero di vittorie (17, contro le 14 dell'FH arrivato secondo), un solo pareggio e 4 sconfitte su 22 partite nelle quali i ragazzi di Kristinsson hanno messo in evidenza un reparto offensivo importante - il migliore del torneo, chiaramente - guidato dal centravanti inglese Gary Martin. E' stato lui il trascinatore dei bianconeri di Reykjavik, con la cui maglia ha messo a segno 13 reti giocando tutte le partite e confermando la felice scelta personale che - nel 2010 - lo porto in Islanda dopo un'esperienza poco felice in Ungheria all'Ujpest. Oltre a Martin, la squadra ha beneficiato dell'apporto di una spina dorsale tosta, esperta ed importante, rappresentata dal capitano Bjarni Gudjònsson, centrocampista 34enne e mezz'ala destra perfetta nel 4-3-3 che il tecnico Kristinsson ha avrato per affrontare questa stagione. Il portiere Halldorsson (la cui riseva, Runarson, è il figlio del tecnico), il centrale Sigurdarsson, il centrocampista centrale Sigurdsson (secondo goleador di squadra con 8 reti, tra cui un paio di belle punizioni) e la punta Finbogasson - di cui qualche anno fa si parlava un gran bene - hanno scritto in sintesi i 5 punti di distacco dall'FH, secondo classificato.
Islanda terra di talenti, questo è certo. E proprio nel KR campione troviamo due ragazzi pronti a cimentarsi con il calcio europeo di un certo livello. Il primo è il terzino sinistro Gudmundur Gunnarson, 24enne dal mancino spietato e letale sia sui calci piazzati che sugli angoli. Il secondo è Thorstein Ragnarsson, un anno in meno, regista tutto fosforo in un centrocampo che ha rappresentato un reparto fondamentale per il successo finale.
E le altre? Le briciole, o poco più. L'FH di Hafnarfjördur si prende il secondo posto ed una meritata qualificazione ai preliminari della prossima Europa League, alla quale prenderà il via a braccetto con lo Stjarnan terzo classificato. Il dramma sportivo dell'anno si è consumato però ad Akranes, dove sorprendentemente l'IA - squadra della città - è andata incontro ad un'incredibile retrocessione. Ultimo posto, con soli 11 punti ed una media di 0,50 a partita, l'Akranes torna in seconda divisione dopo una sola stagione passata tra i "grandi" ed il sesto posto del campionato in corso. L'eredità di quest'anno, che potrà consolare poche persone, rimane il lancio dell'ala destra - classe 1992 - Andri Adolphson, per il quale pare che alcuni club olandesi ed il Liverpool si siano già mossi. Assieme all'IA Akranes, retrocedono anche i Vikingur di Ólafsvik mentre gli altri "Vichinghi", quelli di Reykjavik, salgono in prima serie assieme al Fjolnir, prendendo dunque parte all'edizione 2014 di Úrvalsdeil.
Capitolo talenti. Sono tanti, a testimonianza dei cammini in Europa della varie rappresentative islandesi che negli ultimi anni si sono distinte andando a disputare anche alcune fasi finali di campionati europei. I campioni del KR si coccolano il terzino destro Hauksson (1991), mentre all'FH è esploso il classe 1993 Emil Palsson, di professione ala destra dal dribbling facile. Oltre al già citato Adolphson, che non è riuscito ad evitare la retrocessione dell'IA, meritano una menzione Olafur Finsen (1992, centrocampista offensivo dello Stjarnan), il centrale difensivo Sverri Ingason del Breidablik (classe 1992) ed il mediano Gunnar Thorsteinsson (1994), pilastro dell'IBV, della nazionale Under-21 islandese e compagno di squadra di David James. Già, quel David James, che in Islanda ha deciso di chiudere la carriera trasferandosi - a 43 anni - a Vestmannaeyjar, dove la cittadina è minuscola e lo stadio di casa è composto da una sola tribuna posta ai lati. Anche questa è l'Islanda, paese in cui si può vivere tranquilli. Lontano dalle luci dei riflettori e dallo stress.
CLASSIFICA FINALE
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