lunedì 11 novembre 2013

AFRICA - Gol e lacrime al Cairo: Aboutrika saluta il calcio, l'Al Ahly vince la sua ottava Champions League


Doveva essere una festa, e così è stato. La festa di molti: dell'Egitto, che nonostante la precaria condizione politica del Paese continua a dire la sua nel calcio che conta, dell'Al Ahly e della sua gente, in prima linea contro il regime militare che ormai da anni paralizza lo stato intero e che ha avuto addirittura la forza di far unire tifoserie nemiche da sempre contro un solo obiettivo. E di Mohammed Aboutrika, all'ultima partita con la maglia delle Aquile egiziane. Già, il Rivaldo d'Egitto ha detto basta, e l'immagine che da qualche ora sta facendo il giro del web ritrae lui in lacrime, inginocchiato, con una t-shirt sulla quale appare il numero 72. Come le vittime di Port Said, in quel maledetto pomeriggio che tutti vogliono cercare di cancellare. Tutti, ma non lui. Che con due reti - una all'andata ed una al ritorno - trascina il club della sua vita all'ottava Champions League africana della propria storia.


Immagini forti, anche sugli spalti; mentre i giocatori dell'Al Ahly alzano il trofeo tra urla e pianti di gioia, appaiono striscioni e bandiere contro il regime, corredate da cori antimilitari ai quali - ovviamente - Aboutrika strizza l'occhio. Uno dei colossi d'Africa torna sul trono del Continente, per la quinta volta negli ultimi otto anni che hanno segnato un dominio assoluto al quale solo Esperance e Mazembe hanno saputo opporsi. Nulla da fare per gli sconfitti, gli Orlando Pirates, che pur avendo mietuto vittime tecnicamente più importanti come Zamalek ed Esperance, non hanno saputo bissare l'unico successo della loro storia nella competizione. Gli artefici del successo, clamorosamente, sono due allenatori; già, perchè Hossam El-Badri ha guidato la squadra fino alle soglie della fase a gironi, eliminando i tunisini del Bizertin e consentendo ai Red Devils del Cairo di andare avanti. Ma a fine aprile El-Badri ha mollato, passando il testimone a Mohammed Youssef, classe 1970 e suo assistente per ben quattro anni. Youssef ha continuato il lavoro del predecessore, ha esordito in un match delicatissimo come il derby contro lo Zamalek, giocato in campo neutro (a Sharm en Sheik) e terminato 1-1, per poi cadere clamorosamente in casa per 3-0 proprio contro i Pirati di Soweto. Una sconfitta inaspettata, che in un altra situazione avrebbe causato guai serissimi nello spogliatoio. Ma non in questo, pieno di leader carismatici e campioni dentro e fuori dal campo. Due vittorie contro i Leopards di Dolisié raddrizzano la classifica, poi il 4-2 allo Zamalek nella gara di ritorno pompa il morale alle stelle e il pari a reti bianche di Soweto porta entrambe le squadre - a braccetto - in semifinale. Dove l'Al Ahly trova una preziosa alleata: la fortuna. Contro i camerunensi del Cotonsport, gli egiziani pareggiano 1-1 sia all'andata che al ritorno, ma i rigori premiano ancora i Faraoni, che grazie a due parate del portiere Ekrami (su Yougouda e Haman) si prendono di forza la finalissima. Il resto è storia: a Johannesburg segna Aboutrika, ma al 90° i Pirates pareggiano con Matlaba e rinviano ogni sentenza al ritorno, vinto però senza pietà dai biancorossi per 2-0.

Si parlava del gruppo. Fondamentale, ancora una volta. Davanti ad Ekrami, portiere esperto con un passato al Feyenoord, è stato ancora una volta Wael Gomaa a dirigere il pacchetto arretrato per tutta la durata del torneo all'età di 38 anni. A lui si aggiungono Aboutrika, di cui abbiamo già parlato, la punta Moteab e il bomber Abdul Zaher, in gol anche in finale. Tutti giocatori che hanno combattuto anche fuori dal campo, a loro tempo. E poi Barakat, Showki e Hossam Ghaly: gente che ha giocato ad alti livelli, anche in Europa.

Chi invece mastica amaro è Roger De Sà, allenatore portoghese che ha ricostruito l'impero degli Orlando Pirates nell'ultimo biennio, dopo che i rivali del Kaizer Chiefs sembravano poter prendere il sopravvento nella supremazia di Soweto. Grazie ai gol del bomber zambiano Mbesuma e del compagno di reparto Lennox Bacela, gli Orlando Pirates si sono fatti strada fino alla finale, conquistandola clamorosamente sul campo dell'Esperance di Tunisi. Eppure, nonostante la delusione, il tecnico sembra accettare la sconfitta: "Sapevamo di giocare contro una delle squadre più forti d'Africa - ha detto De Sà nella conferenza post partita - e arrivare fino a qui, vendendo cara la pella, dev'essere orgoglio per tutto il nostro popolo".

Ora l'Al Ahly parteciperà al mondiale per club che si giocherà a dicembre, in Marocco. Una trasferta breve e in condizioni climatiche favorevoli, che fanno dei Red Devils una delle candidate ad arrivare in finale. Intanto, in Egitto, il campionato è ricominciato, e la squadra di Youssef (prima in uno dei due gironi, naturalmente) ha finalmente l'opportunità di giocare con continuità senza pensare alla grave situazione sociale che oggi milioni di egiziani stanno vivendo. In Marocco, purtroppo, Aboutrika non giocherà, ma ci sarà come accompagnatore della squadra. Lui vuole farlo, perchè la gente lo ama. Con quel 72 sul petto, perchè Port Said non va dimenticata.

LE FASI FINALI

FASE A GIRONI

CLASSIFICA GRUPPO A 
Al Ahly 11
Orlando Pirates 8
Zamalek 7
Leopards de Dolisiè 7

CLASSIFICA GRUPPO B
Esperance Tunisi 15
Cotonsport 8
Sewé 5
Recreativo do Libolo 5

SEMIFINALI
Orlando Pirates 0-0 Esperance
Cotonsport 1-1 Al Ahly

Esperance 1-1 Orlando Pirates
Al Ahly 1-1 (8-7 dcr) Cotonsport

FINALI
Orlando Pirates 1-1 Al Ahly

Al Ahly 2-0 Orlando Pirates

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