mercoledì 13 novembre 2013

I sogni son desideri: il fascino della Copa Perù, torneo che ti cambia la vita

La Copa Perù

Immaginate la vostra squadra di paese confrontarsi con le grandi in Serie A. Impossibile, in Italia. Più probabile in Perù, dove c'è una competizione che racchiude tutti i club professionistici che non militano nelle prime due divisioni della federazione, e che possono ambire ai palcoscenici più prestigiosi guadagnandosi il diritto sul campo.


Come? Vincendo la Copa Perù, torneo nato nel lontano 1966 dopo che le società fondate al di fuori di Lima puntarono i piedi con la federazione per avere più considerazione. Già, perchè fino a quel momento, l'allora Descentralizado non comprendeva altro che compagini della capitale. Troppe infatti erano le spese che le società lontane da Lima dovevano sostenere per recarsi spesso sulla costa, e nel contempo - club storici come l'Alianza e l'Universitario - non amavano spostarsi troppo, soprattutto sulle Ande o, perchè no, in Amazzonia. A metà anni '60 però la storia cambia, perchè a tutti viene data la possibilità di conquistarsi la Primera Division su base meritocratica e non geografica. Fu così che venne abbozzato un regolamento del torneo, che una volta passato al vaglio della federazione rese possibile battezzare la neonata Copa Perù. Nel corso degli anni sono poi state apportate certe modifiche, alcune delle quali attuali ancora oggi, mentre altre sono state accantonate in nome del buon senso, perchè poco proponibili. Ad esempio - nel 1998 - si giocò una sorta di "final-eight" in cui la vincente si prendeva la promozione e la seconda avrebbe dovuto spareggiare con la vincitrice della Segunda Division. Cosa che - ovviamente - alle partecipanti della seconda serie professionistica non andò assolutamente giù, tanto che minacciarono un ammutinamento mediante il quale avrebbero fatto sospendere il campionato. Oggi il format pare il più sensato: chi vince sale direttamente al piano più alto del calcio peruviano, e per farlo deve superare cinque fasi, partendo dall'Etapa Distritál e passando - via via - da quella provinciale (Etapa Provinciál) prima e dipartimentale (Etapa Departementál) poi. A questo punto, arriva il momento più sentito, l'Etapa Ragionál, terminata la quale si passa ad un tabellone che prevede ottavi di finale scremando po le squadre fino alla doppia finale.

L’UTC di Cajamarca vincitrice del 2012 (copaperu.net)

In questa fase si incrociano rivalità tra squadre che alle spalle hanno solidi finanziatori, magari intenti a far circolare denaro poco pulito dietro ad una società di calcio, e che - arrivando in Primera - possono triplicare il loro giro di affari. Come in ogni competizione sudamericana che si rispetti, anche in Copa Perù non mancano gli ingredienti che rendono il futból a queste latitudini un mix di esperienza mistica, fascino e pericolo. Spari, scippi, risse, corruzione: c'è di tutto, soprattutto all'inizio quando si affrontano - giocoforza - compagini talmente confinanti da dover molto spesso condividere anche il campo di allenamento. Negli ultimi anni, il Descentralizado è stato invaso da squadre che, dopo aver vinto la Copa Perù, hanno avuto la capacità di insediarsi stabilmente nella prima divisione. L'anno scorso, nel 2012, fu la UTC di Cajamarca ad aggiudicarsela, e con qualche modifica in rosa (possibile grazie all'afflusso di nuovi sponsor), El Gavilán Norteño ha saputo dispensare calcio anche ad alti livelli, trascinata dal fantasista Reimond Manco. E così via, andando indietro, troviamo il Real Garcilaso - capace in due anni di arrivare in Libertadores sfruttando anche l'altura impietosa di Cusco - poi l'Union Comercio, il Leon de Huanuco, lo Sport Huancayo e infine il Juan Aurich, oggi una delle potenze del futból franjeado. La squadra che però ne detiene il record è l'Atletico Torino, club di Talara che ha preso nome e colore della divisa del "nostro" Torino, per rendere omaggio alla storia della società granata.

Dell’Orso, giocatore del Fuerza Mineira, dopo l'aggressione (peru.com)

A questa edizione hanno preso parte 51 squadre, divise in otto regioni a seconda della collocazione geografica e in base all'altezza sul livello del mare. Per questo motivo si trovano molto spesso situazioni di tensione, che nascono da campanilismi vecchi di decine e decine di anni e sfociano in episodi come quello di poche settimane fa, quando il presidente del Fuerza Mineira di Puno, Sucasaire, ha colpito direttamente con il calcio di una pistola un suo giocatore "reo" di aver fallito il rigore decisivo nel match contro le Saetas de Oro. Attualmente si stanno giocando i quarti di finale, e delle otto squadre rimaste in lizza per la promozione la più blasonata è senza dubbio il Carlos Mannucci di Trujillo, squadra che si è aggiudicata la Copa Perù in due occasioni e che - guarda caso - vive il suo momento di fuoco nel clasico contro l'Alfonso Ugarte de Chiclin, prima compagine della storia a vincere questo torneo nel 1967. Il Willy Serrato di Chiclayo, lo Sport Loreto di Ucayali, l'Union di Huarál, l'Alipio Ponce di Mazamari, l'ECOSEM di Pasco, il San Simon di Moquegua e le Saetas di Arequipa completano il quadro delle pretendenti. L'obiettivo è importantissimo, perchè in pochi anni una matricola può arrivare a diventare una potenza, almeno in patria. Per conferma, chiedere al Real Garcilaso.

COPA PERU' 2013 - QUARTI DI FINALE - Andata
Carlos Mannucci 3-2 Willy Serrato
Sport Loreto 0-1 Union Huaral
Alipio Ponce 2-2 ECOSEM
San Simon 3-2 Saetas de Oro

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