La Copa Perù |
Immaginate la vostra squadra di paese
confrontarsi con le grandi in Serie A. Impossibile, in Italia. Più
probabile in Perù, dove c'è una competizione che racchiude tutti i club
professionistici che non militano nelle prime due divisioni della
federazione, e che possono ambire ai palcoscenici più prestigiosi
guadagnandosi il diritto sul campo.
Come? Vincendo la
Copa Perù, torneo nato nel lontano 1966 dopo che le società fondate al
di fuori di Lima puntarono i piedi con la federazione per avere più
considerazione. Già, perchè fino a quel momento, l'allora
Descentralizado non comprendeva altro che compagini della capitale.
Troppe infatti erano le spese che le società lontane da Lima dovevano
sostenere per recarsi spesso sulla costa, e nel contempo - club storici
come l'Alianza e l'Universitario - non amavano spostarsi troppo,
soprattutto sulle Ande o, perchè no, in Amazzonia. A metà anni '60 però
la storia cambia, perchè a tutti viene data la possibilità di
conquistarsi la Primera Division su base meritocratica e non geografica.
Fu così che venne abbozzato un regolamento del torneo, che una volta
passato al vaglio della federazione rese possibile battezzare la neonata
Copa Perù. Nel corso degli anni sono poi state apportate certe
modifiche, alcune delle quali attuali ancora oggi, mentre altre sono
state accantonate in nome del buon senso, perchè poco proponibili. Ad
esempio - nel 1998 - si giocò una sorta di "final-eight" in cui la
vincente si prendeva la promozione e la seconda avrebbe dovuto
spareggiare con la vincitrice della Segunda Division. Cosa che -
ovviamente - alle partecipanti della seconda serie professionistica non
andò assolutamente giù, tanto che minacciarono un ammutinamento mediante
il quale avrebbero fatto sospendere il campionato. Oggi il format pare
il più sensato: chi vince sale direttamente al piano più alto del calcio
peruviano, e per farlo deve superare cinque fasi, partendo dall'Etapa
Distritál e passando - via via - da quella provinciale (Etapa Provinciál) prima e
dipartimentale (Etapa Departementál) poi. A questo punto, arriva il momento più sentito,
l'Etapa Ragionál, terminata la quale si passa ad un tabellone che
prevede ottavi di finale scremando po le squadre fino alla doppia
finale.
L’UTC di Cajamarca vincitrice del 2012 (copaperu.net) |
In questa fase si incrociano rivalità tra
squadre che alle spalle hanno solidi finanziatori, magari intenti a far
circolare denaro poco pulito dietro ad una società di calcio, e che -
arrivando in Primera - possono triplicare il loro giro di affari. Come
in ogni competizione sudamericana che si rispetti, anche in Copa Perù
non mancano gli ingredienti che rendono il futból a queste latitudini un
mix di esperienza mistica, fascino e pericolo. Spari, scippi, risse,
corruzione: c'è di tutto, soprattutto all'inizio quando si affrontano -
giocoforza - compagini talmente confinanti da dover molto spesso
condividere anche il campo di allenamento. Negli ultimi anni, il
Descentralizado è stato invaso da squadre che, dopo aver vinto la Copa
Perù, hanno avuto la capacità di insediarsi stabilmente nella prima
divisione. L'anno scorso, nel 2012, fu la UTC di Cajamarca ad
aggiudicarsela, e con qualche modifica in rosa (possibile grazie
all'afflusso di nuovi sponsor), El Gavilán Norteño ha saputo dispensare
calcio anche ad alti livelli, trascinata dal fantasista Reimond Manco. E
così via, andando indietro, troviamo il Real Garcilaso - capace in due
anni di arrivare in Libertadores sfruttando anche l'altura impietosa di
Cusco - poi l'Union Comercio, il Leon de Huanuco, lo Sport Huancayo e
infine il Juan Aurich, oggi una delle potenze del futból franjeado. La
squadra che però ne detiene il record è l'Atletico Torino, club di
Talara che ha preso nome e colore della divisa del "nostro" Torino, per
rendere omaggio alla storia della società granata.
Dell’Orso, giocatore del Fuerza Mineira, dopo l'aggressione (peru.com) |
A
questa edizione hanno preso parte 51 squadre, divise in otto regioni a
seconda della collocazione geografica e in base all'altezza sul livello
del mare. Per questo motivo si trovano molto spesso situazioni di
tensione, che nascono da campanilismi vecchi di decine e decine di anni e
sfociano in episodi come quello di poche settimane fa, quando il
presidente del Fuerza Mineira di Puno, Sucasaire, ha colpito
direttamente con il calcio di una pistola un suo giocatore "reo" di aver
fallito il rigore decisivo nel match contro le Saetas de Oro.
Attualmente si stanno giocando i quarti di finale, e delle otto squadre
rimaste in lizza per la promozione la più blasonata è senza dubbio il
Carlos Mannucci di Trujillo, squadra che si è aggiudicata la Copa Perù
in due occasioni e che - guarda caso - vive il suo momento di fuoco nel
clasico contro l'Alfonso Ugarte de Chiclin, prima compagine della storia
a vincere questo torneo nel 1967. Il Willy Serrato di Chiclayo, lo
Sport Loreto di Ucayali, l'Union di Huarál, l'Alipio Ponce di Mazamari, l'ECOSEM di Pasco, il San Simon di Moquegua e le Saetas di Arequipa completano il quadro delle pretendenti.
L'obiettivo è importantissimo, perchè in pochi anni una matricola può
arrivare a diventare una potenza, almeno in patria. Per conferma,
chiedere al Real Garcilaso.
COPA PERU' 2013 - QUARTI DI FINALE - Andata
Carlos Mannucci 3-2 Willy Serrato
Sport Loreto 0-1 Union Huaral
Alipio Ponce 2-2 ECOSEM
San Simon 3-2 Saetas de Oro
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