"La U está de fiesta" titola El Bocón. Il celebre
quotidiano peruviano celebra con queste parole, ed una foto di gruppo in
cui spiccano alcuni giocatori con il cappello da Babbo Natale in testa,
il ventiseiesimo titolo dell'Universitario, ottenuto
nella drammatica - sportivamente parlando - finalissima di Huancayo,
vinta ai calci di rigore contro un generosissimo Real Garcilaso.
LA PARTITA -
C'è poco da dire su un match sentito da entrambe le parti, che nella
prima ora non mostra granchè viste anche le condizioni pessime dell'Estadio de Huancayo,
che da una parte frena la partenza sprint del Garcilaso, mentre
dall'altra si allea all'altura per penalizzare l'altissimo tasso tecnico
della U. Nella prima mezz'ora, la Crema prova timidamente a
sorprendere Carranza con un paio di tiri da fuori, senza trovare
fortuna, ma col tempo il ritmo sale e nel finale di prima frazione è il
Real a sfiorare il vantaggio con una botta di Retamoso che Carvallo
smanaccia in angolo. Nel ripresa però la msica cambia, e al primo
affondo passa l'Universitario: Gonzaléz arma Romero sulla sinistra, e
sul cross la "spizzicata" di Ruidiaz è decisiva per favorire
l'inserimento di Galliquio, bravo a scaricare un destro terrificante
sotto la traversa di Carranza. Garcia, tecnico del Garcilaso, manda così
dentro Ramúa, che pochi minuti dopo si procura l'angolo da cui nasce il
pari. Retamoso tocca per Ramos, e sul cross in mezzo all'area spunta
Bogado pronto a sfruttare un rimpallo per segnare l'1-1. Questo gol
segna un'inversione di tendenza significativa, perchè da qui il Real
prende fiducia e inizia a spingere soprattutto sugli esterni, impegnando
un super Carvallo che - in almeno quattro occasioni - blinda il
pareggio in cassaforte (splendida la parata su tiro a girare di Ramos).
Dopo i supplementari, arriva il momento della lotteria dei rigori, dove
l'Universitario è più freddo e, soprattutto, trova ancora un Carvallo in
formato mondiale. Il numero 21 respinge il rigore di Ramos, e poi
ipnotizza Rey costringendolo a sparare la palla alle stelle. Può così
iniziare la festa, che coinvolge tutti, anche il tecnico Comízzo, vero artefice di questo trionfo.
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Il tecnico Comizzo |
MACCHINA PERFETTA - L' "estrélla"
numero 26, l'Universitario la deve soprattutto a questo 51enne
argentino, nativo di Reconquista (come Gabriel Batistuta), e cresciuto
da giocatore nel florido vivaio del Talleres di Cordoba. Di professione portiere, Angél Comízzo si è affermato nel
River Plate (come il collega Berizzo, campione in Cile con l'O'Higgins),
e nel dicembre del 2012 è stato chiamato a dirigere l'Universitario,
allora squadra in crisi e senza identità. Con tanto lavoro ha ottenuto i
risultati sperati, arrivando secondo nella stagione regolare di un
campionato interminabile, per poi ipotecare la finalissima ad inizio
della seconda fase. Comízzo, con il suo calcio offensivo ma mai
spregiudicato, ha avuto il grande merito di valorizzare le qualità della
rosa a sua disposizione. Due nomi su tutti: la punta Raul Ruidiaz - rientrato in Perù dopo due esperienze non felici in Cile e Brasile - e Rafaél Guarderás, centrocampista della Franja Roja Sub'20
lanciato nel secondo semestre e dosato con astuzia. Con loro,
ovviamente un gruppo importante dove le individualità sono tante,
soprattutto dal punto di vista caratteriale. Dal portiere Carvallo al
pazzo difensore centrale Galliquio, passando per il massiccio mediano
Rainer Torres e arrivando a Sebastian Fernandez, bomber uruguagi0.
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Retamoso, leader del Garcilaso |
CAMPIONATO FRIZZANTE - Checchè ne possano pensare i più, il Descentralizado 2013
è stato un campionato interessante, sia dal punto di vista tecnico che
da quello emozionale. Vero è che in finale ci sono arrivate le due
favorite, ma è anche vero che - se lo Sporting Cristal non si fosse suicidato a due giornate dal termine - a giocarsi il titolo avremmo avuto un derby. E che derby, dato che il Cervezero annovera la rosa sulla carta più forte di tutte e solo in attacco può vantare su individualità del calibro di Ávila, Lobaton e Chiroque. Sfortunato invece il Real Garcilaso, che
nella stagione regolare aveva dominato (sfruttando in pieno l'altura di
Cusco nelle partite casalinghe), per poi crollare piano piano e vedersi
avvicinare dallo Sporting. Per il tecnico Freddy Garcia si prospettano
settimane problematiche, perchè la società - in vista della Libertadores
- starebbe pensando di affidare la panchina ad un tecnico con più
appeal internazionale, cancellando così due anni passati ai vertici.
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Reimond Manco (UTC) |
SORPRESE E DELUSE - Chi giocherà invece la prossima Coppa Sudamericana, a sorpresa, sarà la UTC di Cajamarca,
che si spara una stagione incredibile grazie al fondamentale apporto di
Reimond Manco, tanto estroso in campo quanto fuori (proprio in questi giorni è stato beccato ubriaco all'alba fuori da una discoteca), e
terribilmente impattante. Menzione d'obbligo anche per il piccolo Inti Gas, trascinato dal bomber brasiliano Fernando Oliviera, mentre José Galvéz e Pacifico (sconfitto nello spareggio contro l'Union Comercio) salutano la Primera Division. Anno zero per l'Alianza,
che nel prossimo mercato dovrà rifondarsi e soffre di una tremenda
crisi societaria dalla quale pare non esserci uscita. Capitolo
promozione: Los Caimanes - club di Chiclayo, vincitore della Segunda - e San Simon, vincitore della Copa Perù, giocheranno il Descentralizado 2014, che per la prima volta si svolgerà in due semestri distinti uniformandosi ad altri tornei sudamericani.
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