martedì 17 dicembre 2013

West Ham, la scelta di Allardyce: chi segna i gol salvezza?



Terz'ultimo posto, con l'acuto di White Hart Lane che però non mitiga le (tante) mancanze di questo inizio di stagione. 


Il West Ham di Sam Allardyce lotta contro un approccio al calcio probabilmente superato, ma parallelamente combatte contro la sfortuna e gli infortuni che da mesi stanno privando gli Hammers di pedine importantissime del calibro del colosso neozelandese Winston Reid, del centrocampista Diarra ed ora di Downing, miglior giocatore in questo primo scorcio di stagione. Il tutto condito con un attacco praticamente falcidiato dalla malasorte, che ha colpito in particolare Andy Carroll, vero fiore all'occhiello di una campagna acquisti estiva concentrata esclusivamente sul riscatto dell'ex Liverpool e Newcastle.

Con l'infortunio di Carroll sono saltati anche i (pochi) schemi offensivi di Big Sam, costretto a (ri)tesserare lo svincolato Carlton Cole - che nell'East End ci è tornato in sovrappeso - e addirittura Mladen Petric, giocatore un tempo pericoloso grazie al suo mancino esplosivo, oggi diventato un cumulo di ossa rotte e senza contratto. Pare proprio essere l'attacco il reparto in cui la società di Gold e Sullivan intende intervenire in maniera massiccia nel mercato di riparazione a gennaio, con alcuni obbiettivi che effettivamente - aspettando il ritorno di Carroll a pieno regime - potrebbero migliorare sensibilmente la situazione sotto porta.

NIKICA JELAVIC (1985, Croazia, Everton)
Cresciuto nel florido vivaio dell'Hajduk Spalato, Jelavic è un centravanti molto tecnico capace di inventarsi gol dal nulla, come dimostrano molte delle 16 reti realizzate con la maglia dei Toffees nelle ultime due stagioni. Non è un realizzatore vero e proprio, ed i numeri sono lì a testimoniarlo, ma è in grado di fare reparto da solo pur non avendo le caratteristiche fisiche di Carroll. Impiegato con il contagocce da Roberto Martinez, che ovviamente gli preferisce il più frizzante Lukaku, Jelavic era uno dei pupilli di David Moyes, che nel gennaio del 2012 fece carte false per averlo prelevandolo dai Rangers di Glasgow. Nella sua carriera anche un'esperienza in Belgio (Zulte Wareem) ed una in Austria (Rapid Vienna).

DEMBA BA (1985, Senegal, Chelsea)
Di lui si parla già da quest'estate. Per il West Ham sarebbe un ritorno, dato che il centravanti senegalese - che da bambino è cresciuto nella pericolosa periferia di Parigi - ad Upton Park ci aveva già giocato da gennaio a giugno del 2011, quando fu prelevato dall'Hoffenheim per salvare a suon di gol gli Irons. Missione fallita, perchè il WHU retrocesse e lui si accasò al Newcastle, ad oggi - dopo Sinsheim - miglior periodo della carriera. Con i Magpies arrivano 16 gol nella prima stagione e 13 nella seconda, dove compone una coppia atomica con il connazionale Papiss Demba Cissè. A gennaio lo acquista il Chelsea per puntellare la rosa nel ruolo di panchinaro, lui segna due gol da subentrato ma giocare titolare è tutta un'altra cosa. Impiegato con il contagocce, a gennaio lascerà i Blues. Rispetto a Jelavic è meno veloce e più potente, nonostante l'altezza sia la medesima (entrambi sono alti 179 centimetri), e gioca molto bene di testa.

ALFRED FINNBOGASON (1989, Islanda, Heerenveen)
La possibilità più affascinante potrebbe essere rappresentata da questo 24enne islandese che da tempo, come ha ammesso lui stesso, sogna la Premier League. Rispetto ai precedenti candidati, che arriverebbero in prestito, per Finnbogason bisognerebbe mettere sul piatto una cifra cospicua, che probabilmente sarebbe un ottimo investimento per il prossimo futuro. Centravanti titolare dell'Islanda, con la quale ha sfiorato l'accesso al prossimo mondiale, Finnbogasson è una punta completa perchè abbina un'ottima tecnica di base ad un fiuto del gol notevole. Gioca con entrambi i piedi e si fa valere nel gioco aereo sfruttando un'ottima sensibilità nel leggere le situazioni di gioco, ed inoltre possiede un tiro preciso e potente anche dalla distanza. L'unico dubbio è sul valore del torneo in cui milita: certe cifre, toccate in Eredivisie, saranno ripetibili in Premier?

JERMAIN DEFOE (1982, Inghilterra, Tottenham)
Diciamolo subito. Defoe molto difficilmente arriverà al West Ham. Più che altro è stato un abboccamento tra le società, ma per diversi motivi l'attaccante degli Spurs non è ben visto dall'ambiente per il suo passato da "traditore". Certo è che Defoe, nonostante sia un comprimario al Tottenham, viaggia su media realizzative interessanti e potrebbe eventualmente completarsi tatticamente con un centravanti d'area, o magari giocargli alle spalle. Dato che Allardyce ha spesso utilizzato il 4-2-3-1 (con pessimi risultati), potrebbe fargli comodo un vero interprete per questo gioco.

EMMANUEL ADEBAYOR (1984, Togo, Tottenham)
Altro reietto di casa Spurs, di quei giocatori che ai tecnici o piacciono o sono detestati. Abbastanza anarchico, Adebayor rappresenterebbe una sorta di ponte fino a giugno, per capire cose farà la società a seconda che la salvezza sia stata conquistata o no. Certo è che nello gioco degli Hammers ci potrebbe anche stare, in un ruolo alla "Carroll", magari segnando poco  e giocando molto per gli inserimenti dei compagni come Morrison, Nolan o Downing. Il punto interrogativo, gigante, sta anche nelle sue condizioni fisiche: non ottimali da qualche anno.

RICKIE LAMBERT (1982, Inghilterra, Southampton)
Trentuno anni e l'arrivo in Premier un po' in ritardo. Questo è, in sintesi, Rickie Lambert. L'attaccante dei Saints ha una valutazione abbastanza alta, visto il suo rendimento in crescendo, e Allardyce ne dice un gran bene. Anzi, si potrebbe affermare che ne sia un estimatore. Lambert è un ottimo elemento, affidabile, al quale mancano solo tre reti per segnare la numero cento con il Southampton. E tutto questo in sole quattro stagioni. Arrivarci però è una altro discorso, dato che non è detto che Mauricio Pochettino voglia disfarsene a cuor leggero. Serve la pecunia, ma i gol sarebbero assicurati.

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