mercoledì 5 febbraio 2014

Dal Paradiso all'Inferno, e ritorno: la parabola di Metz e Lens, nobili decadute


La storia non si dimentica. Puoi sprofondare anche nei meandri più bui del calcio professionistico, ma ci sarà sempre qualcosa che parla per te. Ragionamento che sembra calzare a pennello per Metz e Lens, due delle nobili decadute del calcio francese che quest'anno hanno deciso di fare sul serio, puntando a tornare nel posto che più gli si addice, ovvero la Ligue 1.


Sia chiaro, la prima divisione francese va conquistata sul campo, proprio come hanno fatto lo scorso anno Monaco, Nantes e Guingamp. E se l'esempio dei monegaschi non può essere preso in considerazione, ripercorrere le orme dei canarini e dei rossoneri potrebbe essere la strada giusta per due club che possono vantare 11 titoli nazionali in totale, più uno internazionale (l'Intertoto vinto dal Lens).

Diafra Sakho, bomber del Metz

Soprattutto per il Metz, che nelle ultime stagioni ha vissuto un vero e proprio incubo, cominciato - paradossalmente - proprio con un testa a testa fra le due. Era il campionato 1998/99, ed entrambe erano in lizza per vincere il campionato. All'ultima giornata il Metz venne stoppato sul pari, ed il Racing de Lens ne approfittò portandosi a casa il titolo. Ciò non precluse la partecipazione alla Champions League seguente, dove però la squadra lorenese venne eliminata a sorpresa dai finlandesi dell'HJK. Retrocesso al termine della stagione 2001-2002, il Metz tornò subito in massima serie, disputando negli anni successivi delle stagioni opache. A partire dal campionato 2005-06 conobbe poi un periodo di saliscendi tra la prima e la seconda divisione, mentre al termine della stagione 2008-09 (che vide l'ascesa alla presidenza di Bernard Serin, nonostante Molinari resti in società come vicepresidente ed azionista di maggioranza) mancò la promozione in Ligue 1, concludendo al quinto posto. Nella stagione 2011-12, il Metz retrocede in terza divisione, ma è proprio da lì che Serin è ripartito. Il rinnovo del Centro di Formazione e la costruzione del nuovo stadio sono a tutt'oggi in fase di stallo, proprio per colpa della scellerata gestione Molinari, ma il neo patron dei granata ha lavorato molto in ottica prima squadra, dopo averla risollevata dalle paludi della terza serie. Il primo acquisto è stato Diafra Sakho, prelevato lo scorso anno dal Boulogne e autore già di 12 reti in stagione, tanto da aver attirato su di sè le sirene italiane del Torino. Intorno a lui, si dipana una squadra giovane ma concreta e molto grintosa, affidata alle cure di Albert Cartier, tecnico che parla poco e lavora molto. Come durante l'estate scorsa, quando veniva incalzato sugli obbiettivi stagionali che preferiva glissare per scaramanzia. Il suo 4-4-2 è facilmente interpretabile, ma già ad inizio campionato si era capito che il Metz poteva fare sul serio durante le sette vittoria di fila inanellate tra ottobre e dicembre. E poco importa l'ultimo stop a Niort - il quinto del torneo - perchè la filosofia è chiara. "Prenderemo cosa riusciremo ad ottenere", disse qualche mese fa Cartier. E se fosse un'insperata promozione?

Una coreografia degli Ultras del Lens

Quasi quattrocento chilometri più a nord-ovest di Metz c'è Lens. Dove, storicamente, crescono piccoli campioncini e i tifosi sono caldissimi, ma esigenti. Tanto che non è raro trovarli a chiedere spiegazioni al campo d'allenamento dopo una sconfitta, così come è facilmente preventivabile che in caso di scontri, loro ci siano sempre. Proprio per questo Lens ed il suo tifo lega a doppio filo la città e chi viene per lavorarci. E' il caso di Antoine Kombouaré, allenatore che in fatto di città piccanti ha già fatto la sua gavetta. Dopo Strasburgo, dove trovò una situazione davvero tragica economicamente parlando, si è fatto un biennio sul filo del rasoio a Parigi, venendo di fatto esautorato all'arrivo dello sceicco con i parigini in posizione di classifica interessante. Grazie, ma preferiamo Ancelotti. E allora via per l'esperienza in Arabia Saudita, prima di accettare l'offerta dei "Sangue ed Oro", bravi come società a stuzzicare la sua voglia di rilancio. Assieme a Kombouaré, dopo la pessima scorsa annata (con annessa promozione fallita), il numero uno della società Martel ha rinforzato corposamente la squadra con quattro tasselli rivelatisi decisivi. In porta è arrivato il giovane Areolà, portiere di proprietà del PSG e camione del mondo con la Francia Under 20, mentre la difesa è stata blindata con l'innesto del centrale tunisino Kantari, un muro se affiancato al compagno di reparto Yahia. Davanti, Martel ha staccato un assegno da 1,5 milioni di euro all'Anderlecht per l'ala destra argentina Chavarria e - sul fotofinish - un'altra milionata è andata al Legia per Daniel Ljuboja, 35enne bomber scafatissimo soprattutto a latitudini francesi. Il tutto mischiato ad un ambiente vicino al club in ogni circostanza: la media spettatori del "Felix Bollaert" non scende quasi mai sotto i trentamila presenti, in un impianto che ne può contenere solo diecimia in più e fuori dal quale lo store ufficiale della squadra attira perfino numerosi turisti. "Qui non ho mai incontrato un tifoso di PSG, Marsiglia o Lione - ha rivelato Kombouaré in una recente intervista all'Equipe - probabilmente perchè qui già da piccoli i giovani vengono indottrinati a tifare per il club cittadino nonostante molti insuccessi". Già, perchè se al cuor non si comanda, a Lens il Racing è come il primo amore.


RISULTATI 22° TURNO - Angers 1 - 0 CA Bastia; Caen 1 - 1 Troyes; Châteauroux 2 - 0 Auxerre; Clermont 1 - 1 Arles; Dijon 3 - 0 Brest; Istres 3 - 2 Créteil; Nîmes 3 - 0 Tours; Niort 2 - 0 Metz; Lens 0 - 0 Laval; Nancy 3 - 2 Le Havre. 

CLASSIFICA - Metz 41; Angers e Lens 40; Dijon 36; Tours, Niort e Nancy 35; Caen 34; Arles 33; Clermont 31; Troyes 29; Le Havre 27; Auxerre e Créteil 26; Istres 24; Nîmes e Châteauroux 22; Laval 21; Brest 20; CA Bastia 13.

2 commenti:

  1. Per voi chi la spunta tra Monaco e Paris Saint-Germain stasera?Vedremo qualche altra magia di Ibra? Io me la vedo su Fox Sports.

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    1. Ciao.
      Per lo spettacolo spero il Monaco, che ridurrebbe così lo svantaggio e riaprirebbe il campionato.

      Però il PSG di oggi è tanta roba, e tanto Ibra.

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