mercoledì 19 febbraio 2014

PORTOGALLO - Piccola tra i grandi: l'Estoril corre, non solo in pista


Prossima fermata, Estoril. Dimenticatevi però quel "delinquentesco" sorpasso di Villeneuve a Michael Schumacher del 1996, così come del record mondiale stabilito dallo spagnolo Jorge Lorenzo in sella alla sua Yamaha.


Perchè ad Estoril, trenta chilometri più in la di Lisbona, oggi non si vive di soli motori. C'è un piccolo club, il Grupo Desportivo Estoril Praia, che negli ultimi anni si è fatto largo tra auto e moto con una squadra che ai più dirà poco, ma rappresenta un vero e proprio orgoglio locale. Con la vittoria di lunedì sera sullo Sporting Braga, i Canarinhos hanno scritto un nuovo pezzo di storia del club, fondato nel 1939 da alcuni dissidenti provenienti da Benfica e Sporting Lisbona, i club della capitale portoghese. Qui, dalle parti dell' "Estadio Da Mota", non girano centinaia di milioni come nel settore delle quattro o delle due ruote; qui, a Cascais - piccolo distretto della gigantesca periferia di Lisbona - c'è solo un centro sportivo multifunzionale che negli anni si è ingrandito fino a poter ospitare anche ragazzini che arrivano da luoghi più disparati, e un presidente - Miguel Pisco - che della programmazione ha fatto il suo cavallo di battaglia.

Salito in carica nel lontano 1990, Pisco in questi anni non sempre se l'è passata bene. "Quel quadriennio in terza divisione è stato un calvario - ricorda quasi divertito oggi, con un sorriso di compiacimento che spunta dal baffo curato e da un viso che evidentemente risente dei 70 anni compiuti in questi giorni - ma quando presi l'Estoril nessuno si era fatto avanti. Il club sarebbe morto da parecchi anni". Qualche alto, molti bassi, nonostante il secondo posto conquistato alla prima stagione da presidente. "Quell'anno fummo fortunati, e col senno di poi è stato un male salire al primo colpo". Tre stagioni in Superliga, poi cinque in Liga de Honra e le quattro passate negli inferi; un sali e scendi fino alla primavera del 2011, quando l'Estoril vince il campionato cadetto con 57 punti totali, cinque in più della Moreirense, che accompagnerà los Estorillistas al piano di sopra. Era la squadra del brasiliano Vinicius Eutropio, che davanti vantava una coppia gol di tutto rispetto formata dal capocannoniere del torneo, Steven Vitoria, e da Lica, oggi al Porto.
Marco Silva, allenatore dell'Estoril

"Quell'estate provai a rinforzare la squadra - dice Pisco - ma con l'allenatore non eravamo più in sintonia. Cercammo di ricucire lo strappo, gli dissi che l'unica cosa che potevo fare era tenere i migliori,  ma dopo le prime giornate dovetti sostituirlo. Sia chiaro, ancora oggi gli sono grato per l'ottimo lavoro". Un lavoro importante, sul quale il nuovo tecnico Marco Silva ha costruito le successive fortune. A fine settembre tocca a lui sedere su quella panchina bollente; classe 1977 e perno della Canarinha fino all'anno prima. Con il club questo ormai ex terzino destro, ha chiuso la carriera, e dopo un colloquio lampo con la società ha deciso di accettare l'incarico. L'Estoril inizia ad ingranare, e i primi risultati sono immediati, tanto che la prima partita da allenatore coincide con il primo sussulto in campionato: 3-1 al Maritimo, la squadra convince con il suo 4-3-3 a trazione anteriore, che a fine anno porterà il trio offensivo composta da Lica, Vitoria e Leal a toccare quota 27 reti in tre. La classifica parla chiaro, e scrive una pagina storica per il club di Cascais che per la prima volta si qualifica per l'Europa League contro ogni pronostico. L'avventura va male, nonostante i due turni preliminari superati agilmente contro Hapoel Ramat e Pasching, e relega l'Estoril a ruolo di comparsa nel Gruppo H, dove viene messo in riga da Siviglia, Friburgo e Slovan Liberec. 
Javier Balboa, nazionale della Guinea Equitoriale

Ma calcare i campi d'Europa fa bene alla matricola che sogna in grande, perchè dopo aver patito il doppio impegno nel primo scorcio di stagione, la compagine di Silva ha inanellato una serie impressionante di risultati positivi - ad oggi otto consecutivi - togliendosi anche lo sfizio di imporre il pari a Sporting e Porto, due delle tre squadre che attualmente la precedono in classifica. Eppure in estate i pezzi forti sono stati ceduti: Lica ha salutato e ringraziato, firmando con il Porto, mentre Vitoria - dopo un lungo tira e molla - si è accasato al Benfica. Il reparto offensivo rimane scopertissimo, ma Pisco stringe un accordo con un fondo di investimento che gli permette di ingaggiaare alcuni loro assistiti. Al "Da Mota" arrivano così i brasiliani Joao Pedro, vecchia conoscenza palermitana, ed il funambolo Evandro, accompagnati da un altro talento inespresso, quel Javier Balboa cresciuto addirittura nelle giovanili del Real Madrid. Cambiano così gli attori, ma il risultato è il medesimo; in fuga dal gruppone, oggi l'Estoril sogna la seconda qualificazione di seguito in Europa, e lo fa con un gruppo unito e coeso, vero punto di forza sul quale Marco Silva ha lavorato molto. Nel suo 4-3-3 non c'è spazio per le individualità, solo per qualche elemento di esperienza come il portiere Vagnér o il terzino sinistro Babanco mixati a dovere con giovani in rampa di lancio. 

Fino ad oggi tutto procede per il meglio, e i numeri sono lì a testimoniarlo: solo quattro sconfitte su diciannove gare giocate, una solidità difensiva derivante da un undici corto e attento, e tanta voglia di continuare a stupire. Ad Estoril, dove tanti cercano la fortuna con la velocità, c'è un piccolo club che corre. Più di una Formula Uno.

RISULTATI 19° TURNO - Belenenses 0-0 Academica; Sporting 1-0 Olhanense; Maritimo 1-0 Vitoria Setubal; Arouca 1-1 Nacional; Vitoria Guimaraes 1-0 Rio Ave; Paços Ferreira 0-2 Benfica; Gil Vicente 1-2 Porto; Estoril 2-1 Sporting Braga.

CLASSIFICA - Benfica 46; Porto 42; Sporting 41; Estoril 33; Nacional 32; Vitoria Guimaraes 29; Sporting Braga 26; Maritimo 24; Academica 23; Rio Ave e Vitoria Setubal 22; Gil Vicente 19; Arouca 18; Belenenses 16; Olhanense e Paços Ferreira 13.

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