Il River Plate vince il Trofeo di Mendoza (infobae) |
Il 2-1 che matura a Mendoza, stadio “Islas Malvinas”
(la casa del Godoy Cruz), è l’ennesimo schiaffo in faccia a Carlos
Bianchi e ai suoi misteri tecnico-tattici. Squadra stravolta, con
attaccanti chiamati a difendere e poca incisività dal punto di vista
fisico, in un gruppo che ancora troppo spesso dipende dalla presenza o
meno dell’eterno Riquelme. Che alla vigilia del match era dato in campo,
salvo poi chiamarsi fuori per le non ancora perfette condizioni
fisiche.
E così il River, che di strada per
diventare grande deve farne ancora parecchia, con una mentalità
finalmente operaia porta piano piano le briciole alla sua tana e –
giustamente – regala la seconda soddisfazione ai suoi tifosi dopo la
vittoria di sette giorni fa.
LE FORMAZIONI - Entrambi i
tecnici mandano in campo il meglio a disposizione. Vincere, oltre che
per il morale, serve anche ad alzare un trofeo e una bella prestazione
potrebbe far respirare entrambi, sempre molto pressati da stampa e
ambiente. Carlos Bianchi sceglie nuovamente il suo 4-2-3-1
che fino ad oggi non ha brillato, con Gigliotti (recuperato in
extremis) come riferimento offensivo e Acosta a supporto. Sulle fasce,
larghi, a sinistra Sanchez Miño e a destra il Burríto Martinez.
E’ proprio l’ex Velez, snaturato in una posizione massacrante, l’anello
debole della squadra. Dalla sua parte non si affonda mai, perchè le sue
caratteristiche da seconda punta lo portano sempre a convergere verso
il centro, risultando inoffensivo perchè finito a calpestarsi i piedi
coi compagni. La coppia Ledesma – Gago invece è la sicurezza:
semplici, ordinati, pochi palloni buttati via. Ma, se saltati, non
coperti adeguatamente da un pacchetto arretrato ancora da oliare. Tutte
basi sulle quali i Millonarios marciano, in una gara in cui si è
svegliato perfino Téo Gutierrez, bravo a segnare il gol decisivo. Diaz cambia qualche pedina rispetto all’uscita contro il Ciclón, e in mezzo si affida alla coppia formata da Ponzio e Kranevitter, con Lanzini a supporto di Cavenaghi e del colombiano, e con Carbonero e Vangioni in grande spolvero sulle fasce.
LA PARTITA - Contrariamente alle pri9me due sfide, dove la Banda aveva brillato di più in quanto a dominio sul terreno di gioco, questo Superclasico
è stato più equilibrato durante l’arco dei novanta minuti. Ciò non
toglie che il River si sia fatto apprezzare di più nel complesso dei tre
match, ma si capisce chiaramente come il Boca Juniors stia terribilmente ancora cercando la quadra. I primi minuti, comunque, sono nettamente di marca xeneize,
con le mezze punte che tentano di fasre gioco tra le linee e impegnano
un paio di volte Barovero con tentativi da fuori. Il problema però, è
che al primo affondo il River Plate va in vantaggio. E la notizia,
clamorosa, è la papera di Orion su punizione innocua di Ponzio: il
portiere esce a vuoto su uno spiovente di facile lettura, e per Mercado
è fin troppo facile deviare la palla in rete. Ma nessun problema,
perchè se un fenomeno come il portiere del Boca sfarfalla, Barovero
decide di pareggiare i conti una decina di minuti dopo, quando Daniel Diaz impatta la gara approfittando di un incertezza del Trapíto.
La partita così si accende, e le ocasioni iniziano a fioccare;
splendida la deviazione sotto porta di Forlín salvata sulla linea da
Vangioni, che sul ribaltamento crea un’occasione per la Banda
sventata da Orion. Ma l’errore è sempre dietro l’angolo, e questa volta
il protagonista è Nahuél Zarate, che ad inizio ripresa tenta un
improbabile dribbling su Carbonero che gli scippa la palla e imbecca Téo
per il raddoppio. Che sarà il gol decisivo, perchè gli xeneizes
reagiscono, ma tutto ciò che riescono a produrre è un destro telefonato
di Gago.
LE REAZIONI - Ramon Diaz è il primo a presentarsi ai microfoni nel post-partita: “Sono contento per il risultato. E’ stata una partita giocata bene, risolta a favore della squadra più concentrata“, sono le parole di Don Ramon. Che chiosa: “Chissà che qualcuno non la smetta di sottovalutarci…”
Gli fa eco Mercado, leader dei Millonarios, che spiega l’episodio dell’1-0: “Onestamente sapevo che il pallone sarebbe arrivato lì, è una situazione che proviamo spesso. Ma non mi aspettavo l’uscita a vuoto, per questo mi faccio i complimenti per l’attenzione che ho avuto”. E Lanzini? La Joya fa autocritica: “Contento per la vittoria, meno per la mia prestazione”.
Gli fa eco Mercado, leader dei Millonarios, che spiega l’episodio dell’1-0: “Onestamente sapevo che il pallone sarebbe arrivato lì, è una situazione che proviamo spesso. Ma non mi aspettavo l’uscita a vuoto, per questo mi faccio i complimenti per l’attenzione che ho avuto”. E Lanzini? La Joya fa autocritica: “Contento per la vittoria, meno per la mia prestazione”.
TABELLINO
Boca: Agustín Orión; Hernán Grana, Daniel Díaz, Juan Forlín, Nahuel Zárate; Pablo Ledesma, Fernando Gago; Juan Manuel Martínez, Luciano Acosta, Juan Sánchez Miño; Emmanuel Gigliotti. DT: Carlos Bianchi.
River: Marcelo Barovero; Gabriel Mercado, Jonatan Maidana, Éder Álvarez Balanta; Carlos Carbonero, Leonardo Ponzio, Matías Kranevitter, Leonel Vangioni; Manuel Lanzini; Fernando Cavenaghi Teófilo Gutiérrez. DT: Ramón Díaz.
Boca: Agustín Orión; Hernán Grana, Daniel Díaz, Juan Forlín, Nahuel Zárate; Pablo Ledesma, Fernando Gago; Juan Manuel Martínez, Luciano Acosta, Juan Sánchez Miño; Emmanuel Gigliotti. DT: Carlos Bianchi.
River: Marcelo Barovero; Gabriel Mercado, Jonatan Maidana, Éder Álvarez Balanta; Carlos Carbonero, Leonardo Ponzio, Matías Kranevitter, Leonel Vangioni; Manuel Lanzini; Fernando Cavenaghi Teófilo Gutiérrez. DT: Ramón Díaz.
Arbitro: Nestor Pitána Reti: 11° Mercado, 27° Diaz, 55° Gutierrez
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