lunedì 7 luglio 2014

URUGUAY – “Rampla és de Primera”! Rossoverdi promossi, raggiungono Tacuarembo e Atenas


Li chiamano Pícapiedras (“Picchia pietre”, in onore ai minatori che la fondarono) e sono una delle società “nobili” d’Uruguay, nonchè una delle più antiche. E da ieri sono nuovamente in Primera.


Dopo due anni di purgatorio, il Rampla Juniors torna nella massima serie uruguagia vincendo il playoff per il terzo posto, ai rigori, contro un coriaceo Villa Teresa. Al termine dei centoventi minuti di un ritorno tiratissimo, sono stati  i calci di rigore a sentenziare a chi toccava l’onore di accompagnare Tacuarembó e Atenas al piano di sopra.

CAVALCATA VINCENTE - Un solo campionato, nel 1927, ma tanta storia scritta in una calcio più romantico che altro. Il Rampla, orgoglio di Villa del Cerro (periferia di Montevideo), è la squadra che in questa stagione di Segunda Division ha fatto più spettatori tra le mura amiche; un ottimo traguardo, dato che i numeri – se non per Peñarol e Nacional – in Uruguay rimangono decisamente scarsi. A portare qualche costante migliaio di anime al “Parque Alfredo Viera” ci ha pensato la squadra, costruita per lo più con prestiti (perchè di soldi, qui, ne girano veramente pochi) e “promozioni” dal settore giovanile, allenata da Marcelo Saralegui, uno degli allenatori in rampa di lancio in Uruguay. Ex giocatore anche del Torino, Saralegui ha imbastito un 4-4-2 semplice ma tosto ed accorto, affidandosi davanti ai gol di due giocatori di assoluta qualità come Paul Dzeruvs e Sebastian Gularte.

GEMELLI DEL GOL - Solo nei playoff, Dzeruvs e Gularte hanno segnato sette gol, tutti decisivi. Terminale offensivo il primo, agile e ficcante il secondo: entrambi si sono scatenati quando il gioco si faceva duro. Dzeruvs, 25 anni, è uno degli orgogli di casa; cresciuto proprio nel vivaio rossoverde, ha tentato un’avventura in Cile tornando poi all’ovile per riportare in Primera il “suo” Rampla. Gularte, classe 1990, è invece una scommessa vinta proprio da Saralegui, che ad inizio anno lo ha recuperato da un brutto infortunio, venendone ripagato con gli interessi. E tanti gol: 13, sei dei quali nella seconda fase di campionato. Gli altri elementi decisivi possono tranquillamente essere individuati nel portiere Bernardo Long e nel centrale Pablo Andrés Pereira, confermati in vista della prossima stagione.


LE ALTRE PROMOSSE - Dopo quattro anni torna in Primera Division anche l’Atenas, che rappresenterà – come da pronostico – una mosca bianca per un campionato disputato quasi interamente a Montevideo. Il club di San Carlos affronterà praticamente solo trasferte, ma in casa sa ottenere il massimo nel suo stadio – fortino, l’ “Ateniense”, catino costruito per seimila persone che impazziscono per i gol dell’idolo locale, il centravanti Ezequiel Vaszquéz, prodotto sopraffino “made in” Wanderers. L’ultimo, che poi sarebbe il primo classifica alla mano, club promosso è il Tacuarembó, una vera corazzata per la categoria; trascinato dai gol dell’esperto Aldo Diaz, il Tacua ha strappato con tre giornate d’anticipo la promozione matematica anche se adesso arriva il difficile, Promedio alla mano. Infatti, tutte e tre le neopromosse inizieranno con un coefficente decisamente basso, che per essere migliorato sensibilmente urge di un semestre pressochè perfetto.

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